Titolo: Amore 14
Italia, 2009
Cast: Veronica Olivier, Pamela Villoresi, Giuseppe Maggio.
Sceneggiatura: Federico Moccia, Luca Infascelli, Chiara Barzini
Regia: Federico Moccia
Durata: 95'
Carolina (Veronica Olivier) è una bionda fanciulla carina e solare, ha la erre moscia da francesina trés jolie, ha 14 anni e sta per compiere il passo più importante della sua vita: perdere la verginità con il ragazzo che ama, il ragazzo della sua vita, compiendo un'esperienza che la porterà da acerba ragazzina a donna adulta.
Raccontata in questo modo fa tanto Harmony, quei romanzi rosa che hanno fatto sognare generazioni di giovani donne, anche le meno romantiche.
Ma raccontata da Federico Moccia la storia suona più o meno così: "Ciao, mi chiamo Cavolina, ho la sinusite cvoninca che mi fa la evve moscia che fa tanto chic, le mie cavissime amiche mi chiamano Cavo e ho voglia di scopave".
E il film l'è bello che finito. Se prima si narrava la vicenda della mucca Vittoria, "c'era una volta la mucca Vittoria, muore la vacca e finisce la storia", oggi abbiamo "Carolina che vuole trombare e la storia oltre non sa arrivare".
Ma quando si tratta dell'ultima fatica (pedo)cinematografica di Federico Moccia, si tratta in realtà di un simposio sull'amore adolescenziale, fornendo il suo grande contributo e il suo grandissimo messaggio educativo alle generazioni di quattordicenni che si avvicinano alla scoperta dell'ammore.
Ma per quello c'era già Cioè. Ma va, Cioè oltre al bacio con la lingua non va, Amore 14 ti manda un messaggio più adulto, ovvero "ho 14 anni e la voglio dare". Ma messa nuda e cruda così fa un po' rude, neh.
Quindi annacquiamo un po' sta' insulsa brodaglia e mettiamoci una storia d'ammove, la vita da studentessa sognatrice e due cave ammiche ammiche che le vogliono un mondo di bene.
Ma chi è Carolina, detta Caro? E' una ragazza semplice con mille interessi: entrare nella Tim Tribù (e venghino siore e siori che si aprono le danze della pubblicità occulta) farsi comprare i vestiti firmati previa leccata di culo dall'amica Alis (perché Alice fa cafona) che più tratta la mamma peggio della merda e più riceve soldi nella carta di credito, e sentirsi meno sfigata frequentando Clod (che Claudia è di un banale) che magna de continuo, che te posseno te fammale che poi inchiatti peggio de Bruno Sacchi de I ragazzi della 3C!!!
Ma dove vive Carolina? Su, su, ne vogliamo sapere di più!
La cara Caro vive in quel di Roma con una sorella stronza di cui non frega un cazzo a nessuno, adora il fratello che molla medicina per fare lo scrittore, (che poi finisce per lavorare in un bar e si fa schiavizzare da un editore che pubblica solo i libri di Moccia, stroncandogli l'opera prima perché aveva una storia articolata) un padre che è un infarto che cammina perché è sempre incazzato che manco a Hulk gli giravano così, e la mamma zerbino per compensare le nevrosi del babbo.
Ah, poi ci sono i nonni che vivevano nel Mulino Bianco della tua fantasia, con il nonnino che ha insegnato alla nipotina l'amore per la fotografia. Infatti Carolina fa tante foto con il suo cellulare e naturalmente da grande vuole fare la fotografa. A Richard Avedon, me fai una pippa!!! Che, me fai una pippa pé davero?
Caro fa le foto con il suo Lg nuovo di pacca (sfacciatamente mostrato con un primo piano di profonda impronta autoriale) regalatele da Alis, perché gliel'hanno rubato. E poi sappiate che se non hai un Lg vuol dire che c'avete le pezze ar culo, capito?
Ma dentro quel cellulare, c'era il terzo segreto di Fatima: il numero di telefono di Massi (Giuseppe Maggio).
Chi è Massi? E' colui che ha la missione di prendere possesso della patonza di Carolina. Come Indiana Jones quando prende il bottino, lo scambia con un sacco pieno di fuffa e poi scappa correndo da un masso rotolante. No, momento, ma quella è la trama di un VERO film.
Così, senza il numero di cellulare, Carolina non gli può dare la pipina. E adesso? Adesso tutti a nanna che Carosello è terminato.
La storia deve pur continuare in qualche modo e così Carolina detta Caro decide di dare una passata a cani e porci nella speranza che Massimo detto Massi, l'ammore della sua vita conosciuto una volta e già designato ammore dei mille ammori dopo una giornata passata insieme a farsi regalare le stelline, si rifaccia vivo. E lei nel frattempo si fa l'impossibile.
Su su, quanti moralismi, ha 14 anni e deve sperimentare, lei ha tanto di quell'ammore da dare!!!
Il 1° candidato è il ragazzo, che si chiama, boh frega a nessuno, si chiama sa il cazzo, e si dimostra un gran signore fin da subito: durante una giornata al mare la porta in una grotta e le infila le mani nelle mutandine. Apperò, questo sì che è un garbato approccio alla scoperta del gentil sesso.
Il candidato numero 2 si chiama sa il cazzo pure lui e lei lo scova a una festa dove conciata peggio di una escort (cambiandosi in ascensore, perché tutte le ragazzine under 18 si cambiano in ascensore), si mette il gloss Debby (marchio ciòfane per le ragazze ciòfani), ringrazia la mamma per averle dato l'opportunità di conciarsi da troione e finisce per sbaglio in una villa in Brianza, dove bacia uno che se lo voleva fare prima dell'arrivo di Massi. "C'è, cioè, io la lingua te la volevo infilave pvima, ma mo' c'ho Massi in mai maind, pevò c'ho sto abito da zocc... da uvlo, c'è, sì dai, una slinguazzata te la dò, giusto pev pvoave".
Coerente la ragazza.
La fidanzatina cornuta la becca con il fidanzato sa il cazzo numero 2, così lei fugge insieme a sa il cazzo numero 3 detto er Gibbo (l'unico nome serio che vale la pena ricordare), lo sfigato della scuola e nel caso la pula li dovesse sgamare, le consiglia di fingersi la nipote di un noto politico, che non si sa mai.
No, scusate, quella è un'altra storia.
Poi non paga, siccome è una ragazza semplice e non una spocchiosa con il cellulare Lg e il gloss della Debby (chi, lei? Ma vaaaa), decide di farsi il ragazzo numero sa il cazzo numero 4 che gioca a tennis e ha la evve moscia come lei.
Giocando a tennis, lui le dichiara ammore eterno ammore con uno striscione del cornetto Algida e una scritta Io e te 3 metri sopra il cielo (e daje, ma quello è un altro film!!!) eternamente insieme. Infatti il giorno dopo si mollano.
Un giorno passa vicino a un distributore e un giovane gentleman le urla "anvedi quanto te la tiri, tra un po' te se spezza" e lei, per dimostrarsi la giovine semplice qual è, si ripassa il ragazzo numero 5 sa il cazzo chiamato anche er cipolla, perché lei non è una snob. Però questo ha la fiatella, e anche lui finisce nel dimenticatoio.
A parte il ragazzo sa il cazzo numero 1 che le ha dato una ravanata, la sua farfallina non l'ha toccata più nessuno, così ci pensa lei e si smanetta nella vasca da bagno. Perché non è più una ragazzina, ma non è ancora diventata una donna.
Tra tutto questo trambusto, arriva il momento drammatico: muore il nonno. E lei affoga il dolore ascoltando Alessandra Amoroso e andando in discoteca. Cosce e culi si dimenano, ma lei è triste perché è in lutto. Ma non può piangere per sempre: incontra Massi. E ora, scatta il the final vagiaina countdown.
Si misero insieme. Lei le fece vedere Come tu mi vuoi al cinema. Lui voleva vomitare e l'amica di lei si voleva già fare. Lui la portò in camporella. Lei le disse "ti amo", lui le rispose "pur'io". Lui le propose "chiaviamo?" Lei rispose "sìììì". Ecco, finalmente è arrivato il grande momento. Ma Massi si tromba prima Alis, dimostrandole quanto è amica e la nostra bionda evoina ha il mondo che le crolla addosso. Perché lei era un'amica vera, una che fugge con te lasciando l'amica cicciona su un tetto quando scappi dalle marachelle. E tu? Mi ripaghi così? Massi la chiama, ma lei ormai è girl power e gli chiude il cellulare in faccia. Mica te lo ridò il cellulare Lg cara Alis, tiè!
Non tutto è perduto, in fin dei conti ha solo 14 anni e ha la vita davanti a sé. In fin dei conti a 14 anni la volevi già dare.
E con questo grande messaggio, piazza San Pietro si spopolò, le colombe si librarono nel cielo e la giornata tornò a scorrere nella sua placida quotidianità.
Federico Moccia, uno scrittore e regista, un mistero, un perché.
Uno che a 50 anni o giù di lì si affanna alla ricerca dell'adolescenza perduta e "racconta" la vita delle ragazzine che sembrano uscite da un'incontro sotto acido di Top Girl con Sex and the City, che cazzo di traumi abbia avuto in gioventù, ancora non si sa. Neanche Marzullo l'ha ancora scoperto.
Spendere parole su quanto faccia cacare Amore 14 pare superfluo. Girato a cazzo di cane, recitato a mo' di cagna, scritto a cazzo di cane peggio di come è recitato e diretto. La cosa è evidente agli occhi di tutti. Quello che lo rende monnezza inside, è nella grande capacità da parte di Moccia di sfornare una mega cacata riuscendo nella miracolata impresa di creare un "film" con una trama che non esiste, facendo passare una ragazzina che si comporta da zoccola in una santa alla ricerca dell'amore.
SAN-TA! SAN-TA!
Voto: 0
A.M.