Amsterdam è la capitale dell'Olanda, il paese dei tulipani e meta di turisti che amano assaporare la libertà, l'arte e la trasgressione, dove la cannabis è tollerata e la protituzione non è considerato un reato. Un pedigree del genere sarebbe l'ideale come set cinematografico, e, a parte alcune produzioni in loco di rilievo, non è stata considerata un granché da Hollywood, che da sempre non disdegna di corteggiare Parigi o Londra.
L'arte e gli amori di Rembrandt
Nel 1936 Aleksander Korda dirige L'arte e gli amori di Rembrandt, un film sulla figura di Rembrandt, famoso pittore olandese, interpretato da Sir Charles Laughton, diviso tra il sacro fuoco dell'arte e le sue altrettante infuocate (ma caste per l'epoca) relazioni sentimentali.
Il diario di Anna Frank
La mecca del cinema realizza un film sulla storia dell'adolescente Anna Frank e dei suoi ultimi anni di vita prima di finire in un campo di concentramento ha luogo proprio ad Amsterdam, dove la famiglia Frank si era rifugiata sperando di fuggire al terrore nazista. Il film Il diario di Anna Frank (1959), riprende fedelmente le pagine del diario di Anna, ragazzina rinchiusa in un nascondiglio situato proprio ad Amsterdam. La casa dove ha vissuto realmente
Museo casa di Anna Frank
Anna in via Prinsegracht 263-267, è ora diventato un museo e meta dei turisti
Gli inglesi ambientano ad Amsterdam Amsterdam operazione diamanti (1959) di Michael McCarthy con Peter Finch, missione di guerra di un valoroso gruppo di soldati inglesi che mettono al sicuro per conto del governo di Sua Maestà una notevole quantità di diamanti provenienti dalla capitale olandese, prima che venga scoperta dai nazisti, in procinto di invadere la città.
Amsterdamned
La città della Torre di zecca negli anni Ottanta è "vittima" di un feroce killer in Amsterdamned (1988), dove uno squilibrato uccide indossando la maschera da subaqueo. Diretto da Dick Maas, fu uno dei più grandi successi commerciali made in Olanda.
Do Not Disturb
Hotel Europa
Il trhiller si addice ad Amsterdam, e Dick Mass lo sa bene dirigendo in lingua inglese Do Not Disturb (1999). Il protagonista del film, intrepretato da William Hurt arriva con la sua famiglia in vacanza in Europa, alloggiando all'Hotel Europa, uno dei più rinomati e lussuosi
della città. Durante il soggiorno sua figlia assiste all'omicidio dell'amico del padre, ma essendo muta dalla nascita non può rivelare nulla di ciò che ha visto. Ben presto la ragazzina diventerà una testimone scomoda, e la sua vacanza diventerà un incubo.
La guerra degli Antò
Trasferta italiana ad Amsterdam con La guerra degli Antò (1999) di Riccardo Milani, dove il giovane Antò Lu Purk lascia l'Abruzzo per raggiungere Bologna e infine decide di andare in Olanda per respirare l'aria un po' punk di questa città europea. Nel suo soggiorno incontrerà Antò Lu Zorru, giornalista anche lui in fuga. Tra notti brave e casini finiranno per essere espulsi.
Ocean's Twelve
In Ocean Twelve di Steven Soderbergh (2004) vede una nuova avventura Danny Ocean e la sua banda vanno a caccia di un vecchio certificato di riserva emesso dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali conservato ad Amsterdam.
L'Olanda non è solo bella per i suoi tulipani, è bella anche per girarci un film!
Se volete prenotare un viaggio ad Amsterdam, il sito I viaggi di Iris Bedin farà al caso vostro! http://www.irisviaggi.eu/
Nuova rubrica di Director's Cult in collaborazione con Ho voglia di cinema: ogni mese prenderemo un film e analizzeremo la versione originale con il suo remake. Il primo è un grandissimo film firmato Alfred Hitchcock, Psycho: Gus Van Sant ha rifatto l'originale nel 1998, un vero e proprio shot for shot, riproponendo lo stesso identico film con le stesse identiche sequenze, ma a colori e con attori diversi. Sarà all'altezza del suo predecessore?
Ecco il link per leggere la recensione del remake: Ho voglia di cinema
Titolo: Psycho
USA, 1960 Cast: Janet Leigh, Anthony Perkins, John Gavin, Martin Balsam, Vera Miles. Sceneggiatura: Joseph Stefano. Regia: Alfred Hitchcock. Durata: 104'
Marion Crane (Janet Leigh) è una segretaria che lavora in un'agenzia immobiliare, ma sogna una vita diversa insieme al suo amante Sam Loomis (John Gavin), con cui intrattiene una relazione amorosa fatta di incontri fugaci in un hotel. Decisa a cambiare drasticamente la propria esistenza, Marion ruba la somma di un cliente dell'agenzia e decide di fuggire. Colta dalla pioggia battente e impossibilitata a guidare a causa della scarsa visibilità, trova riparo al Bates Motel di proprietà del mite Norman Bates (Anthony Perkins), giovane timido tiranneggiato dalla madre...
Alfred Hitchock con Psycho non realizzò solo il suo film di maggiore successo commerciale, ma anche un viaggio nell'oscurità, nei meandri nella debolezza, della deviazione umana, del vouyerismo e della sessualità, quando sul grande schermo vigeva il codice Hayes (codice di censura che cadrà a tutti gli effetti solo nel 1968), ovviamente mescolando le carte come solo lui sapeva fare.
Marion Crane è una donna insoddisfatta della propria esistenza, e cerca di fuggire da una realtà che ormai le risulta insopportabile. Nubile, intreccia una relazione clandestina fatta di incontri fugaci con un uomo in attesa di divorzio. Seduta sul letto semi svestita, in gonna e reggiseno, Marion Crane è una donna dalla prorompente sessualità, ma che sa far trasparire frustrazione e oppresione, e pensa che il denaro possa essere la chiave di accesso per avere una vita diversa. E se ne impossessa indebitamente per cambiare vita.
Ma a Hitchcock ovviamente non interessa la parabola esistenziale di Marion Crane, il grande Hitch si "serve" di Marion Crane per arrivare a Norman Bates e al suo Bates Motel.
Norman il solitario e mite proprietario di un motel che ormai nessuno frequenta più da quando hanno cambiato il percorso dell'autostrada.
Norman è una persona tranquilla, mite e gentile, vive con la madre invalida, donna gretta e bigotta che vieta al figlio di ospitare la giovane nella loro casa. Una donna troppo attraente, di una bellezza che colpisce Norman, uomo solitario che impaglia animali per avere una fittizia compagna.
La sensualità di Marion disturba Norman, che la spia da un buco dietro un quadro, e disturba anche sua madre, che vede in lei un nemico per il figlio da eliminare. E così fa.
Sotto la doccia, Marion diventa la vittima della più famosa scena di omicidio della storia del cinema, per via della crudele madre.(ci arriverà il suo pupillo/fan Brian De Palma 28 anni dopo con Omicidio a luci rosse, che cita tra l'altro Omicidio perfetto del maestro inglese).
Marion finisce sepolta nel lago, ma non interessa sapere se il colpevole verrà arrestato o no. Lo spettatore lo sa chi ha ucciso Marion Crane è questo al buon Hitch basta. Ci saranno le sue ricerche, certo, ma ciò che interessa sapere chi è Norman Bates. E perché la sua mammina cara, così cara non è.
Hitchock ama confondere e "accompagnare per mano" lo spettatore verso l'identificazione con Norman, persona così buona da sembrare a dir poco inquietante.
Chi è l'inquilino della casa desolata, e che rapporto ha con la madre? E' Norman a essere succube della madre, o la madre che non può vivere senza di lui?
Il migliore amico di un ragazzo è la propria madre. E questa frase raccoglie l'essenza del rapporto edipico che Norman ha sviluppato nei suoi confronti, donna che lo ha educato nella convinzione che ogni possibile ragazza rappresenti una minaccia, tutte malvage tranne lei. E Marion Crane lo rappresenta eccome questa tipologia femminile.
Hitchcock ci porta nei meandri della mente oscura di Norman, in un viaggio nelle deviazioni della mente umana, scoprendo piano piano le carte, e si scopre che Norman Bates e sua madre sono come un'unica entità, e l'arrivo inatteso di Marion Crane turba questa relazione esclusiva, diventandone vittima designata, inconsapevole di "essersi intromessa" nella vita di Norman.
Una vita in simbiosi che va difesa a costo della vita di Marion e del detective Arbogast (Martin Balsam), ingaggiato dalla sorella di lei, Lyla (Vera Miles), l'unica a scoprire la verità. Ma poco importa.
Nessuno è come sembra e solo gli specchi vedono il doppio di ogni individuo: lo specchietto retrovisore della macchina di Marion tradisce la colpevolezza del suo furto, così perfettamente celato dalla fuggiasca al poliziotto insospettito, lo specchio nella stanza da letto di Norman, che riflette o quasi il rapporto malato con la madre.
Ma non importa, perché il pubblico è attratto, spaventato, affascinato da Norman Bates, così buono da non nuocere nemmeno a una mosca. Come ci dimostra nell'ultima inquietante sequenza che ci regala il maestro del brivido.
Capolavoro noir venato di horror, vouyerismo, gotico e psicologia, Alfred Hitchcock ci regala un gioiello di suspence, e di perfezione tecnica, con quelle inquadrature ricche di immagini verticali e orizzontali, suggeriti dagli splendidi titoli di testa di Saul bass: dalla verticalità di una gru che taglia l'orizzonte della città in cui Marion si sente soffocare, o dall'orizzontalità delle persiane abbassate che nascondono i momenti passionali di Marion con Sam, il tutto arricchito dalle musiche di Bernard Hermann (celebre ormai il motivo della scena della doccia) e dalla bravura degli attori, con un Anthony Perkins così bravo nel recitare Norman da rimanere intrappolato nel personaggio nel corso della sua carriera.
Psycho è il capolavoro dell'io e del suo doppio, portandoci in un vortice di orrore e fascino senza fine, capace ancora dopo 53 anni di emozionare lo spettatore.
Fino all'ultimo i fan di Cinquanta sfumature di grigio hanno sperato di vedere Matt Bomer nei panni del fascinoso quanto perverso Christian Grey, ma la star di Withe Collar è stato messa da parte per far largo a Jamie Dornan.
A nulla è valsa la petizione on line dei fan del romanzo di E.L. James (ben 16,573 firme!) per vedere Bomer nei panni di Grey e Alexis Bledel (Sin City) nei panni di Anastasia Steele. Se per la Bledel le speranze erano vane perché Dakota Johnson era stata comunque confermata, speravano fino all'ultimo della scelta di Bomer.
Jamie Dormer ha esordito in Marie Antoinette (2006)di Sofia Coppola, dove interpretava il ruolo del conte di Fersen, amante della regina interpretata da Kirsten Dunst.
Riusciranno i fan a mettersi l'anima in pace ad apprezzare la pellicola che verrà diretta da Sam Taylor-Johnson, e che vedrà la luce nell'agosto del 2014? Oppure Jamie Dormer sarà bistrattato dai fan come hanno fatto con il povero Charlie Hunnan? O resisterà agli attacchi?
Per ora la coppia più bollente della letteratura inglese hanno due volti, che sia la volta buona!
Il regista Luigi Magni è venuto a mancare oggi all'età di 85 anni.
Nel 1968 dopo aver collaborato come sceneggiatore con Age e Scarpelli e Monicelli (ne La ragazza con la pistola), esordì alla regia nel 1968 con Faustina, moglie tradita e picchiata dal marito "trombarolo".
Fu il cantore tra farsa e dramma della Roma papalina, con Nell'anno del signore (1969) e In nome del Papa re (1977), storia di un rivoluzionario anti papale che si scopre essere figlio di un monsignore.
Protagonista di questi pezzi di storia romana fu Nino Manfredi, che ebbe una fruttuosa collaborazione con il regista, tale che, dopo la sua scomparsa nel 2004 (che Magni diresse nel 2003 ne La notte di Pasquino), Magni decise di ritirarsi dal mondo del cinema. Magni firmò anche la sceneggiatura de Per grazia ricevuta (1971) esordio alla regia di Manfredi. Ma diresse anche Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale e Pippo Franco.
Roma è la città eterna, i suoi cantori purtroppo no.
ALL'ANAGRAFE: Paul Edward Valentine Giamatti DATA DI NASCITA: 06/06/1967 SEGNO ZODIACALE: Gemelli LUOGO DI NASCITA: New Haven, Connecticut, Stati Uniti PROFESSIONE: Attore
ATTORE: (2013) Romeo e Giulietta - Frate Lorenzo (2013) 12 Years a Slave - Freeman (2013) Parkland - Abraham Zapruder (2013) Turbo - Chet (2012) Love, Marilyn - I diari segreti - Se stesso (2012) Saving Mr. Banks - Ralph (2012) Cosmopolis - Benno Levin (2012) Rock of Ages - Paul Gill (2011) Too Big to Fail - Il Crollo dei Giganti - Ben Bernanke (2011) Le idi di Marzo - Tom Duffy (2010) Mosse vincenti - Mike Flaherty (2010) La versione di Barney - Barney Panofsky (2009) The Last Station - Vladimir Chertkov (2009) Duplicity - Dick Garsik (2007) Il diario di una tata - Mr. X (2007) Fred Claus - Un fratello sotto l'albero - Santa Claus (2007) Shoot'em up - Spara o muori! - (2006) Amazing screw-on head (Film Tv) (2006) The Ant Bully - Stan (2006) Lady in the water - Cleveland Heep (2006) The hawk is dying - George Gattling (2006) The Illusionist - L'illusionista - Ispettore Uhl (2005) Cinderella man - Una ragione per lottare - Joe Gould (2005) The fan and the flower - (voce) (2005) Robots - Tim (2005) Saturday night live (Episodio Tv: Episode #30.10) - Host (2004) Sideways - In viaggio con Jack - Miles (2003) Paycheck - Shorty (2003) The pentagon papers (Film Tv) - Anthony Russo (2003) Confidence - Gordo (2003) American Splendor - Harvey Pekar (2002) Thunderpants - Johnson J. Johnson (2002) Big fat liar - Marty Wolf (2001) Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie - Limbo (2001) Storytelling - Toby Oxman (2001) King of the hill (Episodio Tv: It's not easy being green) - Mr. McKay (voce) (2000) Duets - Todd Woods (2000) Big Mama - John (2000) If these walls could talk 2 - Ted Hedley (1999) Man on the moon - Bob Zmuda (1999) Cradle Will Rock - Carlo (1998) Winchell (Film Tv) - Herman Klurfeld (1998) Safe men - Veal Chop (1998) Il negoziatore - Rudy Timmons (1998) Salvate il soldato Ryan - Sergente Hill (1998) Doctor Dolittle (Non accreditato) - Blaine (1998) The Truman show - Direttore Della Sala di controllo (1998) Tourist trap (Film Tv) - Jeremiah Piper (1998) Homicide: Life on the street (Episodio Tv: Pit Bull sessions) - Harry Tjarks (1997) A further gesture - Hotel Clerk (1997) Deconstructing Harry - Prof. Abbott (1997) My best friend's wedding - Richard (1997) Private parts - Kenny Rushton (1997) Donnie Brasco - Agente FBI (1997) Arresting Gena - Detective Wilson (1996) Breathing room - George (1996) The Show (Episodio Tv: Pilot) - Jeffrey Roffman (1995) Sabrina - Scott (1995) New York News (Episodio Tv: Past imperfect) (1995) Mighty Aphrodite - Ricercatore (1994) NYPD Blue (Episodio Tv: You bet your life) (1992) Past midnight - Larry Canipe (1990) She'll take romance (Film Tv) - Heckler
Katie Holmes non è più single. A quanto pare secondo rumors, si vocifera una liasion tra l'ex moglie di Tom Cruise e George Clooney. Dopo essere stati fotografati alla prima di Gravity, pare che i due stiano cominciando una liason.
Clooney è tornato single per l'ennesima volta, e conosce la Holmes da molto tempo.
Se son rose fioriranno, o è l'ennesima relazione a tempo determinato per il divo di Ocean's Eleven?
Cast: Hugh Jackman, Ewan McGregor, Michelle Williams, Charlotte Rampling.
Sceneggiatura: Mark Bomback.
Regia: Marcel Langenegger.
Durata: 108'
Jonathan McQuarry (Ewan McGregor) lavora come contabile presso un'importante azienda, e conduce una vita semplice e solitaria. In realtà è un bel figo, ma siccome interpreta il ruolo del ragionier McQuarry, si concia come uno sfigato, con occhialino e frangetta leccata:
"Sveglia e caffé, barba e bidet, presto che perdo la tube.
Se il cartellino, non tibrerò
Il capo mi inchiappetterà
McQUARRY! Uaccìauariairi-uaccìauariari
Un giorno il ragionier McQuarry incontra Wyatt Bose (Hugh Jackman), er più fico dell'azienda, doppiopetto da pappone, fa l'avvocato delle cause perse, che lo prende sotto la sua ala protettrice, un po' per simpatia, un po' perché gli fa pena. Tra un cannone e l'altro, Wyatt si accorge che il ragionier McQuarry non tromba da una vita, così gli da una lista dove può scopazzare come un riccio, e casualmente scambia il cellulare con il suo in modo da farlo trombare.
Il ragionier trova il cellulare, e invece di farsi i cazzi suoi, spulcia tra i vari numeri di telefono. All'inizio è titubante, ma pieno di calli sulle dita a furia di pippe, decide di chiamare, e finisce in una stanza di un hotel di lusso a fare i numeri del circo con una strafica da urlo.
Siccome portava gli occhiali perché si stava accecando a furia di pippozzi, con la nuova cura riacquista la vista e decide di non essere più sfigato, così decide di chiamarne un'altra, ma all'appuntamento si presenta una vecchia abelarda (Charlotte Rampling):
"Mi scusi, ma lei è la strafica che mi ha risposto al telefono?"
"Sì, perché?"
"No, scusi sa, ma è come se mi facessi la mì nonns"
"Ma non lo sa che gallina vecchia fa buon brodo?"
Alla fine se la tromba lo stesso, e la cosa lo attizza da farlo sentire un super mandingo.
Tra le varie trombate incontra S. (Michelle Williams) una bionda tappetta che ricorda la sciroccata di Dawson Creek. Il ragionier McQuarry è convinto di essere finito in una puntata di Uomini e donne della De Filippi, solo più porco, e al posto dei balletti e delle rose, e delle minchiate varie, si va direttamente al sodo. Con la De Filippi che, seduta in un angolino, che li guarda compiaciuta affinché scatti la rissa dopo la ciulata.
La bionda tappetta è fascinosa e il ragionier McQuarry se ne innamora al punto da volerla vedere una seconda volta, e provarci seriamente, così almeno se la tromba aggratis:
"Scommetto che ti chiami Sookie, perché come lavoro lo suchi"
"Che personcina fine che sei, dietro il ciuffetto leccato e spiaccicato sulla fronte, si cela un gentleman".
"Sono così gentleman che adesso vado a prendere il ghiaccio, anche perché ce l'ho infuocato e lo devo spegnere"
"Non sapevo che i ragionieri fossero tutti fini e a modo come te"
La lascia sola in camera, va a prendere il ghiaccio, maledice la vecchia perché è lenta e lui vuole trombare di nuovo, alla fine prende il ghiaccio, va in camera e non la trova più. E si becca pure una legnata in testa. E un'accusa per rapimento. E per omicidio. E poi vogliono fare fuori pure lui. E gli fanno esplodere la casa. E Wyatt è irreperibile. E gliela messa nel culo. E poi... Ma che cazzo, tutte a lui!
"Zzzz....Zzzz...Zzzz..."
"Director's... Director's...
"Ehm, sì,..Che c'è?"
"Ma hai preso l'abbiocco?
"Ehm, mmm, stavo solo riposando gli occhi... Una volta finite le trombate, non vale la pena continuare a vedere il film. Ma adesso stanno ciulando un po'?"
"Veramente no... Ma ora arriva il momento trhiller!!!"
"Ok... Ma in questo momento trhiller si tromba ancora?"
"No."
"Zzzz...Zzzz...Zzz..."
Il ragionier McQuarry alla fine viene truffato per i soldi dall'avvocato che avvocato non era (uuuh, che spoilerone!!!! Uhhh, e chissene frega!), ma siccome non si tromba più, non ne vale la pena continuare a vedere il film, anche perché il finale è pure na' mmerda.
Sex List-Omicidio a tre, al di là del titolo del cazzo che non c'entra una ceppa (il titolo inglese è Deception), è un patinato sex trhiller, che, una volta viste le trombate, l'intreccio noir si può anche evitare perché è inutile quanto una palla assurda.
Sarà che Jackman, che ha prodotto sta' cacata ha voluto fare la parte del cattivone-one-one e pure un po' viscidone probabilmente perché ne aveva le palle piene di fare Wolverine e voleva diversificare un po' (ahahaha, ne avrà fatti altri duecento di Wolverine dopo questo film annata 2008, e poteva produrre di meglio), il film si salva giusto per le ambientazioni e per l'aspetto scopereccio. E per la fotografia di Dante Spinotti. Che ha accettato di curarne la fotografia perché nel 2008 c'era già la crisi.
Per il resto è noia.
Prossima volta tutti da Director's a vedere un bel pornazzo!
La produzione di Cinquanta sfumature di grigio naviga in alto mare dopo l'abbandono del protagonista maschile, Charlie Hunnam.
L'attore ha dato forfait perché è troppo preso dalle riprese del serial Son of Anarchy (anche se si vocifera che il problema sia legato al cachet, alle fan del libro che non lo ritenevano adatto e alle ingerenze dell'attore nella sceneggiatura).
Dakota Johnson rimarrà nel cast nel ruolo di Anastasia Steele, per il ruolo maschile di conseguenza è scattata la ricerca di un nuovo Christian Grey: gli attori presi in considerazione sono Aleksander Skarsgar (True Bloods), Ian Somhelander (The Vampire Diaries), Jamie Dorman (Once Upon a Time, Marie Antoinette).
I fan del romanzo in realtà vorrebbero l'attore Matt Bomer (Withe Collar) nel ruolo di Grey e Alexis Bleder (Sin City), nel ruolo di Anastasia. Se la Bledel non ha speranze di diventare la protagonista, per Bomer le possibilità sono più concrete.
Film italiano con Una piccola impresa meridionale: Don Costantino (Rocco Papaleo) era un prete che ha smesso l'abito talare per via dell'amore. Lasciato dalla donna che ama, torna al suo paese natale, riprende i cocci della sua vita mettendo in sesto un vecchio faro, luogo dove diventa un esilio dorato per lui, ma anche per il cognato "cornuto" (Riccardo Scamarcio), una ex prostituta (Barbora Bobulova) e la sorella rediviva (Sarah Felberbaum).
Daniel Radcliffe impersona un giovane Allen Ginsberg in Giovani ribelli-Kill your Darling. Allen Ginsberg frequenta la Columbia University dove incontra Lucien Carr (Dane De Haan), giovane dalla bellezza sorprendente. Ginsberg grazie a lui scopre un mondo letterario nuovo grazie al "bidello" David Cammerer dallo spiccato talento per la scrittura, lasciandosi inebriare da Lucien al limite della gelosia.
Duo Schwarzenegger e Stallone con Escape Plan-Fuga dall'inferno: Ray (Stallone) è un esperto di sicurezza del sistema carcerario viene incastrato e incarcerato ingiustamente. Per evadere coinvolgerà Emil (Schwarzenegger) in un piano per fuggire da quel luogo infernale.
Robert De Niro torna con Cose nostre-Malavita: la famiglia Manzoni è una nota famiglia mafiosa americana che vive sotto protezione dopo aver collaborato con l'FBI. Vengono trasferiti in Normandia, dove devono ricominciare da capo, ma le vecchie abitudini sono dure a morire.
Robin Wright e Naomi Watts sono le protagoniste di Two Mothers. Sono due madri che sono amiche fin dall'infanzia. Entrambe hanno due figli maschi ed entrambe s'innamorano l'una del figlio dell'altra. Al riparo da occhi indiscreti, vivono le loro relazioni passionali in un paradiso balneare.
NOME: Zac Efron ALL'ANAGRAFE: Zachary David Alexander Efron DATA DI NASCITA: 18/10/1987 SEGNO ZODIACALE: Bilancia LUOGO DI NASCITA: San Luis Obispo, California, Stati Uniti PROFESSIONE: Attore
ATTORE:
(2013) Parkland - Jim Carrico (2012) At Any Price - Dean Whipple (2012) Ho cercato il tuo nome - Logan Thibault (2012) The Paperboy - Jack James (2012) Lorax - Il guardiano della foresta - Ted (voce) (2011) Capodanno a New York - Paul (2010) Segui il tuo cuore - Charlie St. Cloud (2009) 17 Again - Ritorno al Liceo - Mike O' Donnell (giovane) (2008) High School Musical 3: Senior Year (Film Tv) - Troy Bolton (2007) High School Musical 2 (Film Tv) - Troy Bolton (2007) Hairspray - Link Larkin (2006) The Replacements (Episodio Tv: Davey Hunkerhoff) - Davey Hunkerhoff (2006) Heist (Episodio Tv: Episodio pilota) - Porta pizze (2006) The Suite Life of Zack and Cody (Episodio Tv: Odd Couples) - Trevor (2006) High School Musical (Film Tv) - Troy Bolton (2006) Navy NCIS: Naval Criminal Investigative Service (Episodio Tv: Deception) - Danny (2006) If You Lived Here, You'd Be Home Now - Cody (2005) The Derby Stallion - Patrick McCardle (2005) Summerland - Cameron Bale (2005) CSI: Miami (Episodio Tv: Sex & Taxes) - Seth Dawson (2004) Miracle Run - Steven Morgan (2004) The Guardian (Episodio Tv: Without Consent) - Luke Tomello (2004) Triple Play (Film Tv) - Harry Fuller (2003) E.R. - medici in prima linea - Bobby Neville (2003) The Big Wide World of Carl Laemke (Film Tv) - Pete Laemke (2002) Firefly (Episodio Tv: Safe) - Giovane Simon
Vuoi un corpo scolpito e sexy? Vuoi una Bugatti? Vuoi una Maserati? E' meglio che lavori, b**ch.
Vuoi sorseggiare Martini stesa a prendere il sole in bikini? Vivere in una casa sontuosa e partecipare a party in Francia? E' meglio che lavori, b**ch.
Questa è la filosofia di vita di Britney Spears, che ha lavorato sodo per conquistare un posto nel mondo dorato del pop. E' sopravvissuta al successo, scandali, ai black out, è ingrassata, è dimagrita, si è sposata, ha divorziato,è risorta come l'Araba fenice, e ora è una bad b**ch.
Britney è tornata per ammonire le ragazze che vogliono sfondare nel pop. Perché la Princess del pop (la Queen è Madonna, chi se no?) è tornata, e se vuoi diventare come lei, è meglio che lavori, b**ch. E se non fai quello che ti dice, verrai punita con le frustate. Quindi è meglio che lavori, b**ch.
E Britney dimostra cosa devi fare per diventarlo. Il training "become Britney" ha luogo nel deserto, dove la principessa si siede davanti a una specchiera, piena di luci, come quelle da diva, dove troneggia il suo profumo. Britney, un nome, un volto, un brand.
Sfreccia la Maserati che solleva la sabbia, mentre le sue "reclute" si preparano per l'addestramento, ballando in modo sexy e fasciate in tute di latex.
Il programma prevede di ritrovarsi la sera al Planet Hollywood Resort and Casino, dove Britney la dominatrix, armata di frustino si accerta che stai facendo un ottimo lavoro. E se non sei brava, vieni cacciata, anzi, esplodi nella valle della commiserazione e te ne torni a casa vagando nel deserto.
Alla seconda collaborazione con Ben Mor, che l'ha diretta in Scream & Shout con Will I.Am, Britney è tornata più in forma che mai, provocante e sensuale, sicura di sé, pronta a sottomettere, prendendo come modello Christian Grey, il protagonista del romanzo di E.J. James Fifthy Shades of Grey.
Britney è sexy, è perversa, ma il grosso del lavoro lo delega alle sue "studentesse" che si prodigano in giochi di sottomissione, accessori fetish e abbigliamento consono.
Il tuo mantra da oggi è: lavora, lavora, lavora. Perché se vuoi avere successo come Britney, è meglio che lavori sodo, b**ch.
Tra le uscite di oggi, c'è Cattivissimo me 2: il cattivo Gru si è redento dopo aver adottato le tre bimbe che gli avevano scombinato i piani cattivissimi del primo film, e ora si dedica a produrre marmellate e gelatine. Gru è diventato talmente buono da collaborare con la vulcanica agente Lucy Wilde, impegnata a scovare un cattivone che vuole conquistare il mondo.
Film sconsigliato alle mamme ansiose: Insidous 2 e il piccolo Josh (Patrick Wilson) che si comporta in modo strano e ha ulteriori strani problemi. La mamma (Rose Byrne) lo porta da una psicoterapeuta specializzata in fenomeni paranormali, che scopre lo spettro di una donna maligna che alberga negli incubi del bambino.
Remake de Il vedovo di Dino Risi, con Aspirante vedovo. Alberto Nardi (Fabio De Luigi) è sposato con una donna impossibile, Susanna Almiraghi (Luciana Littizzetto), ma dotata di un patrimonio milionario e di una azienda tra le più floride del Nord Italia. Susanna ha un incidente aereo, e Alberto diventa vedovo, e soprattutto miliardario e può prendere le redini dell'azienda in cui lavora, ma in realtà la moglie non è mai salita sull'aereo che doveva spedirla all'altro mondo. Da quel momento la sua aspirazione è diventare vedovo. Ma anche lei lo aspira.
Ritratto di amori fugaci con Gloria, donna di 58 anni che cerca di riempire il vuoto della sua esistenza con relazioni occasionali e prive di senso. Finché non incontra Rodolfo, e lei diventa la sua nuova ossessione.
Che pizza il maltempo, meno male che c'è il caldo tepore di una sala cinematografica! Buona visione!
Halle Berry è diventata mamma per la seconda volta. Sabato scorso ha avuto un maschietto (il cui nome è rigorosamente segreto) dal compagno Olivier Martinez, attore francese conosciuto nel 2010 sul set di Dark Tide noto per essere l'ex di Kilye Minogue. L'attrice ha partorito al Cedar Sinai Medical Center di Los Angeles, ma solo un paio di giorni fa è stato reso noto il lieto evento.
L'attrice ha dato un fratellino alla piccola Nalha, avuto dal modello Gabriel Abrey cinque anni fa, bimba ancora contesa dall'ex compagno.
Titolo: Rush
Id., USA, Germania, Uk, 2013 Cast: Daniel Bruhl, Chris Heimsworth, Pierfrancesco Favino, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara. Sceneggiatura: Peter Morgan. Regia: Ron Howard. Durata: 123'
La rivalità tra Niki Lauda (Daniel Bruhl) e James Hunt (Chris Heimsworth) nata sui circuiti della Formula 3 e continuata con la Formula 1, diventando i protagonisti di uno strepitoso mondiale del 1976.
Ron Howard è cresciuto nell'industria di Hollywood ed è un regista di stampo classico, che riesce a creare un ottimo prodotto commerciale adatto anche per un pubblico di nicchia. Hollywood chiama e Ron Howard risponde: se da un lato manca di una sua autorialità in senso stretto, non portando avanti una tematica ben precisa rispetto ai suoi illustri colleghi, questa sua mancanza lo porta a sviluppare uno stile eclettico che gli permette di variare generi e stili, anche se non disdegna il genere biopic o meglio, gli piace raccontare fatti di cronaca che hanno lasciato un segno nella storia. Il tutto lo fa con una tecnica registica che ha raffinato nel tempo, creando prodotti di fine fattura che non lascia indietro né l'entertaiment, né le emozioni. E Rush è uno di questi.
Gli igredienti ci sono tutti: la rivalità tra due icone della Formula 1, Niki Lauda e James Hunt, l'adrenalina delle corse, l'aspetto privato dei due piloti, l'incidente di Lauda al mondiale del 1976 e la critica alla mancata sicurezza che comporta incidenti e anche la morte.
Se oggi la Formula 1 offre più divi come Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Lewis Hamilton che emozioni, un tempo le gare erano fatte di inseguimenti, cambi manuali e sorpassi strabilianti, mentre oggi le monoposto hanno il cambio automatico e a farla da padrona sono le tecnologie e le intuizioni di quando è opportuno effettuare una sosta al pit stop. Tutto il resto è monotonia.
Invece ai tempi di Clay Regazzoni, Niki Lauda, James Hunt, continuando con Gilles Villeuve, Ayrton Senna, Damon Hill fino a Mika Hakkinen, Jacques Villneuve e Michael Schumacher, le gare erano al cardiopalma, e le rivalità non mancavano.
Se erano consci che entravano vivi nella monoposto, non sapevavo se ne uscivano altrettanto interi a fine gara. Uno scotto da pagare per avere la propria scarica di adrenalina in corpo, beffare la signora con la falce e mandare in delirio il pubblico. Come fecero Hunt e Lauda
Niki Lauda e James Hunt, così diversi nello stile di guida, ma accomunati dall'amore incondizionato per i motori rombanti e per la voglia di correre. L'austriaco Niki destinato a prendere un giorno le redini dell'industria di famiglia e l'inglese James che doveva diventare un medico, muovono i primi passi sui circuiti di formula 3 e subito la rivalità si accende.
Lauda uomo schivo e poco incline alla vita sociale, è dotato di un cervello normale ma dotato di due chiappe ottime che gli fanno sentire tutto di una macchina, dalla cinghia logora all'aria nel sistema dei freni. Dotato di un fiuto per gli affari e capace quanto un ingegnere di migliorare una monoposto, riesce a farsi strada da solo nel mondo della Formula 1 pur dovendo contare su prestiti della banca e il ripudio da parte della famiglia.
James Hunt invece è un giovane aitante, biondo, ama la vita mondana, le grandi bevute e le relazioni occasionali. Il suo spirito impenitente è perfetto per gareggiare, ma tale spavalderia in realtà nasconde ansie e insicurezze, che supera una volta entrato in un circuito, ben consapevole di sfidare la sorte ogni volta che corre a 350km/h.
Perché se oggi ci sono le regole da rispettare e i sorpassi azzardati sono vietati in nome della sicurezza, nei "rombanti" anni Settanta gli incidenti erano una norma, e se pur facevano parte dei giochi, non mancavano le critiche. Mosse anche da Lauda nel fatale circuito di Nurburing che quasi gli costò la vita, lasciandogli un segno indelebile di quel maledetto giorno.
Howard cambia marcia e rallenta: se prima mostra con grande perizia e spettacolarità le corse, giocando con un montaggio dinamico tale da far sentire lo spettatore partecipe insieme ai piloti della gara, il cineasta frena e si sofferma sulla sofferenza di un uomo che sembra destinato a lasciare non solo le corse, ma anche la vita, riprendersi con tenacia pur di non permettere al suo rivale di vincere. Rivale che è stato la causa della sua sofferenza, ma anche la forza per riprendersi ciò che gli spetta.
James Hunt è all'apice del successo, è come un'Araba fenice che muore (rischiando di non partecipare al mondiale perché incurante di trovarsi uno sponsor), rinasce (la sua testardaggine nel farsi assumere alla McLaren, il matrimonio nella speranza che spenga i suoi eccessi), muore di nuovo (la fine del matrimonio con Suzie) e rinasce ancora (la vittoria del mondiale).
Lauda risorge (letteralmente) dalle ceneri ed è a un passo dalla vittoria, ma non ha il coraggio di guardare nuovamente la signora morte in faccia. Cosa che fa Hunt. E viene conclamato un nuovo campione del mondo.
Wow, che sfida al cardiopalma.
Complice la sceneggiatura ben oliata di Peter Morgan, Howard confeziona un film che emoziona, curato nei minimi dettagli, dalla musica alla fotografia, al montaggio, anche se eccede un po' con il pathos nella parte dell'incidente di Lauda.
Dopo il duello tra Frost e Nixon, Howard ci racconta un altro pezzo degli anni Settanta, e ci fa vedere le gare sia da dietro le quinte, che dal vivo. E se il "personaggio" di Lauda suscita maggiore empatia rispetto ad Hunt (d'altronde si tifa sempre per un pilota, difficilmente per due), gli attori sono veramente bravi, dal tedesco Daniel Brhul (irriconoscibile, era il ragazzo post DDR di GoodbyeLenin!) al Dio Thor Chris Hemsworth, straordinariamente somiglianti (così come Alexandra Maria Lara, sembra la gemella di Marlene Lauda), così come Olivia Wilde e Pierfrancesco Favino (alla seconda collaborazione con Ron Howard) sono due credibili Suzie Hunt e Clay Regazzoni. Rush è un film che è una manna per i tifosi della Formula 1 e può piacere anche a chi pensa che la Formula 1 sia un noioso girotondo come le macchinine telecomandate della Hot Wheels.
Settimana nera per il cinema italiano: dopo la scomparsa di Giuliano Gemma è venuto a mancare il regista Carlo Lizzani.
Il regista si è tolto la vita ieri, gettandosi dal balcone della sua abitazione nel quartiere Prati di Roma. Aveva 91 anni.
Nato a Roma il 3 aprile del 1922, Lizzani fu un regista ma anche uno sceneggiatore, documentarista e critico cinematografico (autore della Storia del cinema italiano). Partigiano durante il secondo conflitto mondiale, entrò nelle file del Partito comunista, ed esordì nel cinema nel 1951 con Achtung, banditi!, film sui partigiani, dopo aver scritto capolavori del Neorealismo come Germania anno zero (1948) di Roberto Rossellini e Risoamaro (1949) di Giuseppe De Santis.
Lizzani prese in prestito lo stile neorealista del dopoguerra mescolandoli con la storia e la cronaca del tempo. Gli eventi storici del fascismo e del conflitto mondiale confluirono nella sua autorialità, attingendo da fatti storici per creare un cinema di cronaca.
Nel 1953 vinse il premio internazionale di Cannes per Cronaca di poveri amanti con Marcello Mastroianni, storia d'amor sullo sfondo dell'ascesa politica di Mussolini.
L'oro di Roma del 1960 parla del quartiere ebraico di Roma e della sua comunità che cerca di non subire i ratrellamenti e la deportazione ad opera dei nazisti. Il processo di Verona (1963) racconta il processo che portò alla condanna a morte di Galeazzo Ciano, genero e braccio destro di Mussolini.
Banditi a Milano (1968) è la cronaca della banda Cavallero che terrorizzò Milano negli anni Sessanta, aprendo un varco tra il genere Peplum e gli Spaghetti western, dando il via al noir all'italiana.
Collaborò con Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard e Marco Bellocchio in Amore e rabbia, film collettivo del 1969, tra contestazioni giovanili e matti da (s)legare.
Con Roma bene (1971) Lizzani scava nella corruzione e squallore dell'alta società romana. Nel 1974 riapre la ferita del fascismo e ne racconta la sua caduta con Mussolini-Ultimo atto dove Rod Steiger veste i panni del Duce. Ritorno alla realtà e ai fatti di cronaca con Mamma Ebe (1985), dove Stefania Sandrelli veste i panni della guaritrice truffaldina Ebe Giorgini.
Nel 1990 scelse Harvey Keitel Caro Gorbaciov, mentre nel 1995 vinse il David di Donatello per la sceneggiatura di Celluloide, sulla realizzazione di Roma Città aperta di Roberto Rossellini.
Un altro tuffo nella storia e Lizzani ci catapulta nelle Cinque giornate di Milano (2004), l'anno dopo si ritorna alla Seconda guerra mondiale con Hotel Meina.
Le ultime opere sono documentari: Giuseppe De Santis (2008), Scossa (2011).
Avrebbe dovuto girare L'orecchio del potere con Al Pacino.
Dopo la tragica e lucida dipartita di Mario Monicelli, anche un altro pezzo di storia del cinema ha deciso di "staccare la chiave", magari girando altrove film che non hanno ragione di essere girati qui.
Il tempo è brutto, la scelta è varia: vedetevi un buon film!
Questa settimana esce un film che omaggia il genere sci-fi: Gravity di Alfonso Cuaron. La dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) e l'astronauta Matt Kowalsky (George Clooney) sono in missione nello spazio. Ma lo Shuttle ha un incidente lasciando i due astronauti a fluttuare nell'oscurità perdendo ogni contatto con il pianeta Terra.
Sandra Bullock torna sulla Terra con una commedia, Corpi da reato insieme a Melissa McCarthy, dove sono rispettivamente una rigida agente dell'FBI e una poliziotta di Boston costrette a lavorare insieme per incastrare uno spacciatore di droga.
Cambio di registro con Anni felici di Daniele Luchetti, ambientato nell'Italia degli anni '70. Guido (Kim Rossi Stuart) vorrebbe essere un artista ma si sente soffocato dalla sua famiglia borghese, composta dalla moglie Serena (Micaela Ramazzotti) e i figli Dario e Paolo, testimoni involontari delle loro diatribe relazionali tra sogni e aspettative deluse.
Trhiller con Il cacciatore di donne, dove il sergente Jack Halbon (Nicolas Cage) deve dare la caccia a un pericoloso serial killer, i cui sospetti ricadono su Robert C. Hansen (John Cusack), uomo religioso e dedito alla famiglia, dotato però di un alibi di ferro.
Se siete nostalgici di Lady D., sarete accontentati con Diana-La storia segreta di Lady D., interpretata da Naomi Watts. Gli ultimi anni della principessa Diana Spencer, tra la beneficenza, un amore segreto (Naveen Andrews), e la tragica conclusione della sua esistenza nel tunnel dell'Almà.
Oggi è il compleanno di una diva inglese: Kate Winslet. Lanciata nel 1994 da Peter Jackson ne Lecreature del cielo, diventa una star grazie al ruolo di Rose in Titanic (1997) successo stratosferico del 1997. Noi della ditta cineblogger vogliamo celebrarla con i suoi film famosi, per far sapere al mondo intero che non è solo Rose. Perché la Winslet si è impegnata parecchio per scrollarsi di dosso il ruolo della rossa aristocratica di Titanic, spaziando in drammi shakespeariani (Hamlet), kapò nazista (The Reader), moglie frustrata (Revolutionari Road), borghese isterica (Carnage). Director's cult le fa gli auguri con Romance and Cigarettes di John Turturro, dove è la caliente amante di Nick/James Gandolfini.
Buon Kate Winslet Day!
Titolo: Romance and Cigarettes
USA, 2005
Cast: James Gandolfini, Kate Winslet, Susan Sarandon, Christopher Walken.
Sceneggiatura: John Turturro.
Regia: John Turturro
Durata: 105'
Nick Murder (James Gandolfini) è un "blue collar", un operaio del Queens, sobborgo di New York. Sposato da anni con Kitty Kane (Susan Sarandon) e padre di tre figlie (Mary Louise Parker, Mandy Moore e Aida Turturro) che suonano in un complesso rock, tradisce la moglie con la focosa Tula (Kate Winslet), commessa di un negozio di biancheria intima sexy.
Scoperto l'adulterio, Kitty si separa in casa dal marito e va a caccia dell'amante insieme al cugino Boe (Christopher Walken) anche lui tradito in passato.
Diviso tra la scelta di vivere una nuova vita con Tula e la redenzione riconciliandosi con la moglie, Nick farà una scelta definitiva prima che sia troppo tardi.
John Turturro è un attore, un regista, un amante della cultura italiana e della musica, e coniuga queste qualità girando un musical-melodramma metropolitano.
Bruce Springteen cantava: I'll take a red headed woman,
a red heade woman
It takes a red headed woman to get a dirty job done
E Nick Murder uomo dal baffo sparviero, la pancia guinness (da birra, non da primato) e sigaretta perennemente accesa, è diviso tra due rosse: una è sua moglie Kitty, il cui matrimonio è logorato dalla quotidianità, l'altra è l'esplosiva Tula, donna poco fine, ma è una bomba sotto le lenzuola, e fa la commessa nel negozio di lingerie Agent Provocateur. E lei florida e burrosa (non grassa, ma voluttosa e giunonica), agente di provocazione esplosivo dalla scollatura generosa, irretisce Nick in una girandola di sesso selvaggio colorato dal linguaggio spinto, anche se lei vorrebbe essere apprezzata pure per la sua persona e non solo per le sue performance a letto. Sì insomma, si inizia dal sesso e poi si vuole una relazione seria: Comme te ll'aggi''a dí ca nun è cosa?!
Chella nun è pe' te... chella è na 'mpesa!
Che vène a dí ch'è bella cchiù 'e na rosasi po' te veco
'e chiagnere annascuso?
Lássala, siente a me, ca nun è cosa!
Nick vive la sua seconda giovinezza grazie a Tula la rossa di fuoco, così passionale da fargli dimenticare il gineceo che lo stritola quotidianamente, con questa moglie petulante e le figlie che lo considerano poco o niente. Ma Kitty dopo lo sconforto iniziale e il cuore spezzato, va a confortarsi dal cugino Boe, uomo dall'acconciatura rockabilly e l'ancheggiamento alla Elvis, che condivide con lei l'onta di essere stati traditi da amanti terribilmente atletici nelle loro performance sessuali, regalando quel tipo di sesso "sporco" ad alta carica erotica che anni di matrimonio hanno fatto cadere nel dimenticatoio.
Kitty tradita ma battagliera piange il suo dolore:
Break another little bit of my heart, now honey You'd better have a Have another little piece of my heart, now baby You know you've got it if it makes you feel good
Ma una volta ripresasi sfodera le unghie affrontando Tula, mentre Boe non è ancora in grado di riprendersi dal tradimento della moglie. Le donne sono apparentemente fragili, ma sono forti e reagiscono anche prendendo l'avversaria per i capelli, mentre gli uomini sono più deboli, o si fanno irretire da una ragazza sexy, o non sono capaci di superare un tradimento.
Donne che sanno usare il proprio corpo per ottenere ciò che vogliono da un uomo, tranne che conquistare il loro cuore, donne che sono sconfitte ma che sanno perdonare, o donne che vogliono essere soddisfatte e cercano tale soddisfazione altrove. E in questo piccolo universo Turturro trova loro un posto in questo divertente melodramma simil musical, contestualizzando l'ambiente metropolitano come accadeva in West Side Story, facendo diventare New York un palcoscenico dove i suoi personaggi si agitano in una stanza d'albergo adibito a luogo per fare l'amore, strade dove Nick canta la sua voglia di essere amato, alla ricerca di quel sentimento che si è assopito:
Every day I wake up, then I start to break up Lonely is a man without love Every day I start out, then I cry my heart out Lonely is a man without love
E vincente è la scelta di cantanti non professionisti, un po' come aveva fatto Roberta Torre nel suo musical all'italiana Sud Side Stori, dove la prostituta Romea si struggeva in canzoni e balletti per il suo Tony Giulietto lungo le strade del quartiere vecchio di Palermo. Se comunque Roberta Torre usava attori non professionisti e si avvaleva di guest star come Little Toni e Mario Merola (il re della tamurriata napoletana), John Turturro si avvale di professionisti del calibro di James Gandolfini, Kate Winslet, Susan Sarandon e Christopher Walken, che, pur non essendo cantanti di musical, sono capaci di offrire un'ottima prova canora e simpatici siparietti danzerini.
Nick canta le sue pene d'amore per strada, ed ecco che i netturbini smettono di lavorare per danzare (o meglio, accennare qualche passo di danza) intorno a lui, così come la chiesa diventa il luogo per Kitty dove piangere la sua rabbia, la stanza d'albergo diventa la dichiarazione d'amore di Tula, mentre il tradimento ai danni di Boe con annesso tentato omicidio della moglie, viene scandito con una danza insieme ai poliziotti al ritmo di Delilah:
I could see that girl was no good for me But I was lost like a slave that no man could free At break of day when that man drove away, I was waiting I cross the street to her house and she opened the door She stood there laughing I felt the knife in my hand and she laughed no more
Romance and Cigarettes trasuda sesso e sensualità, con allusioni (come la scena musicale El Cuartode Tula, dove la pompa dell'acqua usata dai pompieri per spegnere il fuoco bollente di Tula è una chiara allusione alla sessualità maschile), donne che si sculacciano, amplessi infuocati donati generosamente da Tula a Nick, così come l'ex moglie di Boe non resiste al suo amante e gli salta letteralmente addosso.
Sesso e sigarette, corna e redenzione: se la prima parte è esilarante, focosa e "sessualmente attiva", la seconda parte è più intimista, con Nick che riscopre i valori della famiglia ed è in cerca di redenzione. E se è troppo tardi per far ritornare tutto come prima, non è mai troppo tardi per ricevere un bacio dalla propria moglie e dirle ancora una volta "ti amo".
Recitato e cantato da attori in stato di grazia, emerge tra tutti Kate Winslet, la nostra festeggiata, una boombastica Tula capace di essere volgare con quel trucco pesante, passionale, sexy e splendida nelle sue forme morbide, ma anche lei con un cuore che sogna il suo principe azzurro come tutte.
Turturro non segue gli stilemi classici del genere, anzi, sa trasformare sapientemente i canoni del musical per raccontare questa storia verace e sanguigna, con un'ottima conoscenza della musica che spazia da Bruce Springteen (Red Headed Woman), Connie Francis (Do you Love me Like you Kiss me), Dusty Springfield (Piece of My Heart), Tom Jones (Delilah) e tanti altri.
Romance and Cigarettes è un musical anomalo ma affascinante e appassionante nel suo genere.
NOME: Francesca Neri DATA DI NASCITA: 10/02/1964 LUOGO DI NASCITA: Trento, Italia PROFESSIONE: Attrice, produttrice
ATTRICE
(2012) Una famiglia perfetta - Alicia (2010) Una sconfinata giovinezza - Francesca (2008) Il papà di Giovanna - Delia, mamma di Giovanna (2006) La cena per farli conoscere - (2004) Il siero della vanità - (2003) Per sempre - Sara (2002) La felicità non costa niente - Sara (2002) Danni collaterali - Selena Perrini (2001) Hannibal - Allegra Pazzi (1999) Io amo Andrea - Andrea (1999) Il dolce rumore della vita - Sofia (1998) Matrimoni - Giulia (1997) Carne trémula - Elena (1997) Le mani forti - Claudia (1996) LA mia generazione - Giulia (1995) Il cielo è sempre più blu - (1995) Ivo il tardivo - (1993) Al lupo, al lupo - Livia (1993) Sud - Lucia (1993) Spara che ti passa - Ana (1992) Capitan America - Valentina de Santis (1992) La corsa dell'innocente - Marta Rienzi (1992) Pensavo fosse amore invece era un calesse - Cecilia (1992) Sabato italiano - Marina (1990) Briganti - (1990) Le età di Lulù - Lulú (1989) Bankomatt - Maria (1987) Il grande Blek - Laura
L'attore Giuliano Gemma è morto ieri in un incidente automobilistico. Aveva 75 anni.
Cominciò la sua carriera nel mondo del cinema come stuntman nel 1958, esordendo in un piccolo ruolo in Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi con Alberto Sordi.
Dotato di un fisico atletico e di un bel viso, William Wyler lo notò a Cinecittà e gli diede il ruolo di un centurione in Ben Hur (1959). Nel 1963 recitò il ruolo di un garibaldino ne Il gattopardo di Luchino Visconti insieme ad Alain Delon , ma la notorietà arrivò grazie alla trilogia di Angelica: Angelica (1964), Angelica alla corte del re (1965) e La meravigliosa Angelica (1965).
Ulteriore notorietà venne dal personaggio di Ringo, eroe degli spaghetti western: Una pistola perRingo (1965), Il ritorno di Ringo (1965), Adios Ringo (1965) diretti da Duccio Tessari, che lo volle anche per Kiss Kiss... Bang Bang (1967).
Fece la spalla di Bud Spencer in Anche gli angeli mangiano fagioli (1973) di E.B Chucler e nel seguito Anche gli angeli tirano di destro (1974).
Ma Giuliano Gemma non fu solo un attore di pellicole western, ma recitò anche in film impegnati, dando prova di essere un attore drammatico, come ne Il deserto dei tartari di Valerio Zurlini (1976), Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri, Un uomo in ginocchio (1979) di Damiano Damiani, Speriamo che sia femmina (1988) di Mario Monicelli. Ma il film a lui più caro fu Un uomo perbene (1999) di Maurizio Zaccaro, sul caso di Enzo Tortora.
Duccio Tessari tornò a dirigerlo nella trasposizione cinematografica del celebre fumetto Tex Willer in Tex e il signore degli abissi (1985).
L'ultimo film da lui interpretato fu From Rome With Love (2012) di Woody Allen.