Titolo: Sign' O the Time
Cantante: Prince
Regia: non pervenuta
Durata: 3'41''
A volte le parole sono più efficaci di un'immagine. Le parole sanno fare molto male. Le parole ti aprono gli occhi e servono per esprimere il risentimento su ciò che non funziona perché la tua epoca è in pieno declino.
E le parole servono per contestare ciò che non funziona in una società che nasconde la testa nella sabbia come uno struzzo, ignorando che la realtà è più tragica di quello che si vuole far credere.
E le parole di Prince sono dure, ti arrivano e ti prendono a schiaffi, facendoti realizzare che il tempo che scorre fa' davvero schifo.
E per rendere ancora più efficace Sign O' the Times, Prince decide di affidarsi solo a quelle parole che scorrono lungo il video, per arrivare direttamente al cuore e al cervello di chi vede il video e ascolta la canzone di uno dei suoi album più politici, se non il suo capolavoro. Non sono necessarie immagini scioccanti di un uomo in overdose o di un disastro naturale, basta leggere quelle parole per sentirsi colpiti, parole che ci vengono sbattute in faccia da farci così male, da farci rendere conto in che razza di società decadente stiamo vivendo.
Prince con Sign O' the Time ha una visione molto negativa della società americana, e attraverso il suo video, il folletto di Minneapolis racchiude il degrado fatto di overdose, povertà e baby gang, dove la piaga dell'AIDS 'la grande malattia con il nome corto' colpisce in tutto il mondo, dall'America alla Francia
In France a skinny man
Died of a big disease with a little name
By chance his girlfriend came across a needle
And soon she did the same
Ed è uno schiaffo in faccia all'America di Reagan, quell'America di 30 anni fa esatti (il disco è uscito nel 1987) che vorrebbe far vedere gli USA come la terra dell'abbondanza e della felicità, mentre la realtà è un'altra, dove il 'declino dell'impero americano' è alle porte, diventando una landa desolata dove la morte diventa priva di valore quando si è assuefatti dallo schifo che il telegiornale mostra quotidianamente, al punto da rimanere indifferenti quando arriva un uragano e uccide tutti nella 'casa del signore'
Hurricane Annie ripped the ceiling of a church
And killed everyone inside
You turn on the telly and every other story
Is tellin' you somebody died
E Prince punta il dito sulla discrepanza tra le classi sociali, dove i ragazzi di 17 anni finiscono invischiati nelle gang, girando armati e fumando crack
At home there are seventeen-year-old boys
And their idea of fun
Is being in a gang called The Disciples
High on crack, totin' a machine gun
E il governo lesina fondi per mandare l'uomo nello spazio con missioni fallimentari (come la tragedia dello Space Shuttle)
It's silly, no?
When a rocket ship explodes
And everybody still wants to fly
Some say a man ain't happy
Unless a man truly dies
Oh why
ma non ne mette a disposizione abbastanza per aiutare una donna povera che non sa come mantenere suo figlio
Sister killed her baby 'cuz she couldn't afford to feed it
And we're sending people to the moon
Questi sono i tempi, dice il genio di Minneapolis, dove la dipendenza agli stupefacenti può partire da un semplice spinello per poi arrivare all'uso di eroina
In September my cousin tried reefer for the very first time
Now he's doing horse, it's June
La visione di Prince è negativa, se non tragica, arrivando a pensare all'arrivo di un conflitto nucleare che spazzerà via il genere umano
Baby make a speech, Star Wars fly
Neighbors just shine it on
But if a night falls and a bomb falls
Will anybody see the dawn
Al di là di questi 'tempi bui' comunque Prince ci offre una soluzione, che suona una speranza. Perché non si può solo vedere la morte, ma si deve anche inneggiare all'amore. E l'amore è l'arma per sconfiggere il degrado del suo tempo, e solo l'amore ci salverà, e bisogna anche fare in fretta, prima che sia troppo tardi. Sposiamoci, facciamo figli, perché questi sono tempi infami, ma possono sempre migliorare.
Sign O the Times mess with your mind
Hurry before it's too late
Let's fall in love, get married, have a baby
We'll call him Nate... if it's a boy