In genere evito di commentare sui social network perché è una gran rottura di coglioni. Solo che a volte le dita 'prudono' così tanto, che qualche commento scappa pure a me. E anche se non cerco rogne e argomento nella maniera più civile possibile, niente, finisce in una gran rottura di coglioni.
Oh, non imparo mai. Così come non imparo a non scrivere di polemiche perché nel caso venissi cagata con questo post (tranquilla, fortunatamente non ti caga nessuno, motivo in più perché scrivo poco su questo blog), la polemica scatterebbe lo stesso.
Mah, sarà la coda di paglia, sarà che mi girano le palle che ecco, le dita prudono di bestia ed ecco a fare un post fiume all'acidume e alla sindrome premestruale. Perché chi scrive è pur sempre una donna!
Ora, il seme della discordia e la coda di paglia da lisciare riguarda una gran regista cazzuta di nome Kathryn Bigelow. Tempo fa scrissi, testuali parole, che Kathrin Bigelow dirige come un uomo. Volevo già scrivere un post al riguardo l'anno scorso, soprattutto quando avevo letto cose del tipo 'chi dice una cosa del genere non capisce un cazzo del suo cinema'.Ma poi finiva in rissa 2.0 e ho lasciato perdere, tanto la gente vuole avere sempre ragione e anche io. E io dopo un po' mi annoio e mando tutti affanculo, social network compresi.
Ma dopo che leggo ancora frasi che suonano tipo 'c'è chi dice che la Bigelow dirige come un uomo... Trattiamola per quello che è che - è brava - che l'arte è universale etc. etc'. Ecco che spunta di nuovo la coda di paglia da lasciare.
Ora, non so quante code di paglia da lisciare ci siano in giro nella blogosfera, ma niente, la coduzza la devo piallare pure io e anche tanto. E io mi sento tirata in ballo, perché se non è rivolto solo a me, beh, nella blogosfera siamo in molti a non capire una mazza di cinema!!! E anche il magazine francese M la definisce 'donna d'azione'. Ma allora è proprio un vizio eh!
E se su Detroit non scrissi niente, perché ovviamente non ci avevo capito un cazzo a prescindere della sua cinematografia in genereale, questa volta le ditina non ce la fanno e con questo post spero di riuscire a spiegare il mio punto di vista. E se proprio non vi piace, oh, stica.
Dunque, al di là del non capire un cazzo di cinema, io sono capa tosta e mi ostino a vedere i film.
E di film della sciura Bigelow ne ho visti, non proprio tutti, ma conosco abbastanza la sua filmografia per farmi un'idea di quanto sia cazzuta questa donna. E ordunque, dove sta il rodimento di culo?
Il rodimento sta che, secondo me lei anche se è donna, gira come un uomo.
Oh madonaaaa, mi hai tirato fuori il GENDER!1!1!
Ma partiamo con una postilla, nella speranza che non diventi una supposta.
Non sono una Matusa, ma comunque ai 'miei tempi' si diceva che quando una donna aveva una bella tempra, era intraprendente ed era tosta, si diceva veniva definita una con le 'palle quadrate'. Ora, sarà che forse provengo da una famiglia matriarcale dove le donne lavorano tutte, mandano avanti la baracca e tirano su i figli in tempi sospetti quando la parità di genere non esisteva, l'ho sempre visto come un complimento. E non come una offesa al genere femminile che deve comportarsi come un uomo per sopravvivere in un a 'man's world', ma perché era sinonimo di grande forza interiore, una che non te le viene a dire, una che sa superare le avversità e risolve i problemi da sola senza piangersi addosso. E soprattutto non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Il GENDER!1!1! all'epoca non c'entrava una beata minchia, era un modo di dire per intendere che puoi amare i romanzi di Sophie Kinsella e guardare 58 minuti per morire,fare un po' quel che si pare. Perché è vero, siamo in una cazzo di società dove i romanzi d'amore sono solo per donne. E infatti negli anni Novanta, facevano i Chick Flicks, i film per le pollastrelle, sì, li chiamavano proprio così.
Fine della postilla suppostone.
Ora ritorniamo a madame Bigelow. Proprio nell'era dei 'chick fliks' lei non ci stava e ha dimostrato subito di che pasta era fatta. Per me la Bigelow poteva fare 50 sfumature di rosso e subito dopo Detroit e sarebbe stata figa lo stesso. Anzi, magari il primo avrebbe avuto un risultato migliore, dato che quel film è stato fatto a cazzo di cane.
Nel corso della sua filmografia, la Bigelow ha prediletto generi forti, da 'macho', come Point Break, dove lei tiene a bada tutto quel testosterone e si diverte come una pazza facendoci salire l'adrenalina a mille con i suoi guizzi di macchina spettacolari. Roba da far sembrare il suo ex marito James Cameron una mammoletta. E infatti nel 1997 fece il Titanic.
Dunque, nel curriculum di Mrs Bigelow troviamo: film horror (Il buio di avvicina), trhiller (Point Break, Blue Steele), di guerra (The Hurt Locker) di denuncia sociale (Detroit). Ha fatto anche un bel dramma tinto di noir, Il mistero dell'acqua, dove dimostra anche di essere elegante. Insomma, può fare quello che le pare.
Thriller, horror, guerra (senza storie di amore in ballo): beh, sono genere prettamente maschili, non ce n'è. Perché mamma Hollywood ci tiene ai cliché e in genere ai cine pisellini gli fanno fare i film di guerra, e alle cine farfalline, seppur con qualche difficoltà le fanno fare i film romanticosi. Che poi facciano fare film romanticosi anche ai cine pisellini, quello è un altro discorso. Loro possono tutto, perché il GENDER!1!1! a Hollywood, vince sempre!!!
La Bigelow ha studiato arte prima di aver intrapreso la carriera cinematografica e ha saputo plasmare vari generi, assaggiando la cultura post punk inglese dei Joy Division dirigento uno dei loro pochissimi video, per esordire con il cinema horror.
E negli anni Ottanta non c'erano molte registe donna a fare film slashers. La tipa è tosta, come lo dimostrano Blue Steel con Jamie Lee Curtis, come lo dimostra il chiber punk di Strange Day - dove il personaggio più fragile era proprio quel Lenny Nero che spacciava lo Squid mentre piangeva per la sua ex che era proprio una grandissima stronza (bella solidarietà femminile, eh?).
Dal punto di vista meramente tecnico ed estetico, si tratta di rivalsa femminile? Femminista? Ma va, lei è una grintosa, è una che ai miei tempi si sarebbe presa l'epiteto di donna dalle palle quadrate senza battere ciglio.
Ma dunque, basta farsi i pipponi, ma allora in che senso gira come un uomo?
Il girare come un uomo è nel concetto di stile che La Bigelow ha assimilato nel corso degli anni, forgiato da scelte tematiche che le 'impongono' questo genere di estetica che lei comunque ama, e che, purtroppo, risulta inusuale in quanto è un genere dominato dagli uomini.
Perché lei prende di petto il background machista del genere e lo fa suo, in barba al GENDER!1!1! a Hollywood è sempre in agguato.
E lei con il suo retaggio artistico, ha assimilato perfettamente l'estetica del genere e ha capito le regole del gioco se vuole fare questi film: la violenza, al limite del compiaciuto, quasi pornografico, lo stile concitato, la tensione, la politica è tipico della cinematografica maschile. E lei da grande figa qual è, se lo prende e ha tutto il diritto di farlo, perché se il suo ex marito mi fa quella palla al cazzo di Titanic, che, tecnicamente è ineccepibile, ma dal punto di vista narrativo è una piaga, perché lei non può girare film fatti, prodotti e diretti solitamente da uomini?
E lei in questi genere trova il suo habitat naturale, dove può scatenare una potenza visiva enorme, uno stile concitato (basti pensare alla scena dell'inseguimento in apertura di Strange Days, dove la macchina da presa corre in maniera forsennata filmando in soggettiva). Una forza visiva sovraumana. Forza come la usava mia nonna, così piccola, esile che era in grado di zappare la terra come un uomo. Perché il lavoro faticoso lo sapeva fare anche una donna minuta, così come un action movie lo sa fare anche lei, alla faccia del suo ex marito.
Il cinema 'muscolare' è nelle sue corde e non c'è niente di femminile in quello che trasmette. E' un dato di fatto. Lei fa action come Scorsese sa essere formale e 'nobile' con L'età dell'innocenza. Lei fa film di guerra come Eastwood sa essere romantico con I ponti di Madison County. Ma se nella società e nel mondo del cinema è normale che i registi uomini escano dal loro seminato, purtroppo non lo è se una regista anche se cazzuta come la Bigelow.
E quel girare come un uomo, non mi stancherò mai di dirlo, è riferito alla sua tecnica, non al suo essere donna. E lei ha aperto un mondo a registe che si possono permettere di fare horror, rape and revenge movies e film noir.
E non è un caso che sia stata la prima donna a vincere un Oscar come la migliore regista con un film di guerra (GOMBLOTTO!1!1!), perché si sa che Hollywood, prima del #metoo le donne venivano considerate poco dai membri dell'Academy.
Che poi, siamo sinceri, voi che capite tutto, se vedeste un suo film per la prima volta, solo con il titolo, ma senza il suo nome, dareste la regia a un uomo, o a una donna? Dite la verità!
Ora, se avete letto fino a qui, vorrei farvi sapere che il linguaggio che ho utilizzato è stato volutamente scurrile. Perché tanto di questi tempi sospetti dove il GENDER!1!1! è in grossa crisi, posso pure scrivere come una buzzurra. Tanto, la scurrilità è universale, no? O dovrei, invece scrivere 'per dindirindina' mentre scrivo con una mano, mentre sorseggio una tazza di tea con il ditino alzato con l'altra?
Spero di non dover più leggere in giro 'c'è gente che dice che la Bigelow giri come un uomo'. O dovrò lisciare la mia coda di paglia ad oltranza e non ne ho proprio voglia.
Hasta la vista, baby!
E niente bacini, che quelli li lasciamo agli stronzi.