venerdì 13 gennaio 2017
MONOGRAFIA: Manlio Rocchetti
Se in America il più grande makeup artist rimarrà Rick Baker, Rocchetti era il meglio dell'arte prostetica e del trucco cinematografico italiano.
Rocchetti fu sempre immerso nel mondo teatrale grazie alla sua famiglia, che dal 1874 possiede il laboratorio di parrucche Rocchetti a Roma, ancora oggi in attività che si occupa di fornire parrucche per il cinema e il teatro.
La sua attività iniziò come parrucchiere, esordendo nel cimema nel 1960 come hairstylist del film peplum Esther e il re. Dieci anni dopo iniziò la sua carriera come truccatore per Basta guardarla di Luciano Salce e da quel momento la sua carriera fu in ascesa, lavorando per Sergio Leone (C'era una volta in America), che gli spianò la carriera in USA. Volato in America lavorò spesso con Martin Scorsese (L'ultima tentazione di Cristo, Quei bravi ragazzi, L'età dell'innocenza, Al di là della vita, Gangs of New York e Shutter Island) e Bernardo Bertolucci (L'ultimo imperatore) e il picco della sua carriera avvenne nel 1989, quando vinse il premio Oscar per A spasso con Daisy. Hollywood è una seconda casa per Rocchetti, dove curò il trucco per Paradiso Perduto con Robert De Niro e Ethan Hawke, L'avvocato del diavolo con Al Pacino, I segreti di Brokeback Mountain e The American con George Clooney. Fu molto attivo anche in Italia, lavorando per Gabriele Salvatores (Denti) e ACAB - All Cops Are Bastards, uno dei suoi ultimi lavori, ma soprattutto fu docente di makeup cinematografico e prostetico all'Accademia del cinema di Bologna.
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