lunedì 27 giugno 2011

FILMOGRAFIA: Penelope Cruz





NOME: Penelope Cruz
DATA DI NASCITA:
28/04/1974
LUOGO DI NASCITA:
Madrid, Spagna
PROFESSIONE: Attrice










ATTRICE:

(2012) Bop Decameron -
(2011) Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare - Angelica
(2010) Sex and the City 2 - Lydia
(2009) Nine - Carla
(2009) G-Force: Superspie in missione - Juarez
(2009) Gli abbracci spezzati - Lena
(2008) Lezioni d'amore - Consuela Castillo
(2008) Vicky Cristina Barcelona - María Elena
(2007) Manolete - Lupe Sino
(2006) The Good Night - Anna
(2006) Volver (tornare) - Raimunda
(2006) The loop
(2005) Bandidas - Maria
(2005) Chromophobia - Gloria
(2005) Sahara - Eva Rojas
(2004) Gioco di donna - Mia
(2004) Un amore sotto l'albero - Nina
(2004) Non ti muovere - Italia
(2003) Gothika - Chloe Sava
(2003) Fanfan la tulipe - Adeline La Franchise
(2003) Masked and Anonymous - Pagan Lace
(2003) Fanfan la Tulipe - Adeline La Franchise
(2002) Amici di...letti - Brenda
(2001) Sin noticias de Dios - Evil Angel
(2001) Vanilla Sky - Sofia
(2001) Il mandolino del capitano Corelli - Pelagia
(2001) Blow - Mirtha
(2000) Passione ribelle - Alejandra
(1999) Per incanto o per delizia - Isabella Oliveira
(1999) Volavérunt - Pepita Tudó
(1999) Tutto su mia madre - Sister Rosa
(1998) The Hi-Lo Country - Josepha O'Neil
(1998) La niña dei tuoi sogni - Macarena Granada
(1998) Talk of Angels - Pilar
(1998) Twice Upon a Yesterday - Louise
(1998) Don Juan - Mathurine
(1997) Apri gli occhi - Sofía
(1997) Carne trémula - Isabel
(1997) Et hjørne af paradis - Doña Helena
(1996) El amor perjudica seriamente la salud - Diana
(1996) Framed -
(1996) Más que amor, frenesí -
(1996) La celestina - Melibea
(1996) Brujas - Patricia
(1994) Entre rojas - Lucìa
(1994) Todo es mentira - Lucía
(1994) Alegre ma non troppo - Salomé
(1993) Per amore, solo per amore - Mary
(1993) La ribelle - Enza
(1992) Prosciutto prosciutto - Silvia
(1992) Quattro ragazze e un disertore - Luz
(1992) Framed (film tv) - Lola Del Moreno
(1991) El laberinto griego - Elise
(1990) La Quinta Marcha ( serie tv) - Host

sabato 25 giugno 2011

LA RUBRICA DEGLI ADDII: Addio tenente Colombo



Peter Falk è scomparso il 23 giugno all'età di 83 anni. Da tre anni era malato di Alzheimer.
Nato a New York il 16 settembre del 1927, all'età di tre anni subì un intervento a causa di un tumore, portando una protesi oculare, conferendogli in età adulta uno sguardo particolare che lo rese interessante e adatto come caratterista.
La sua carriera nel mondo dello spettacolo iniziò negli anni Cinquanta, recitando in varie serie televisive, tra cui Alfred Hitchcock presenta.
Nel 1961 interpretò il braccio destro di Glenn Ford in Angeli con la pistola, remake di Signora per un giorno, entrambi diretti da Frank Capra. Per il ruolo del gangster dotato di senso dell'umorismo, ricevette la canditatura agli Academy Awards come migliore attore non protagonista.
Tra gli altri film La grande corsa di Blake Edwards (1965), Una strana coppia di suoceri (1979) e divenne una star con la serie televisiva Colombo. Iniziata nel 1968, una delle serie più longeve della storia italiana. Falk veste i panni (a cominciare dall'ormai mitico impermeabile) di un tenente di origine italiana, un po' trasandato e con l'immancabile sigaro in mano, ma geniale nei risolvere i crimini.
Falk grazie all'ispettore Colombo vinse 5 Grammy Awards e un Golden Globe. Interpretò una sorta di parodia di personaggio nella pellicola Invito a cena con delitto (1976).
Il cinema si accorse nuovamente di lui grazie a Wim Wenders, che lo volle nel suo film, Il cielo sopra Berlino (1987), dove intepretò se stesso, recitando anche in Così lontano, così vicino! (1993). La sua ultima apparizione è in Next (2007) accanto a Nicolas Cage.
Nel 2008 inizia il calvario: la malattia, la diatriba legale tra la figlia adottiva Catherine e la seconda moglie sulla custodia dell'attore, ormai incapace di intendere e volere, i paparazzi che lo ritraggono in stato confusionale, per poi spegnersi in una sera di giugno.
Peter Falk rimarrà per sempre nell'immaginario collettivo, il suo tenente Colombo ormai fa parte del mito.


Ci lascia così un grande personaggio, con alle spalle anni di teatro, cinema e televisione.
Sulla scena dalla fine degli anni'50, molti se lo ricorderanno in film "cult" come "Angeli con la pistola" di Frank Capra o "La grande corsa" di Blake Edwards. La sua ultima apparizione cinematografica risale al 2007 in "Next", film con Nicolas Cage.
Per la serie "Colombo" (forse una delle più longeve della storia televisiva), andata in onda dal 1968 al 2003. Per quest'ultima vinse ben 5 Emmy Awards e un Golden Globe come "migliore attore".

Nato a New York nel 1927 da una famiglia lontana dal mondo dello spettacolo (i suoi genitori gestivano un negozio di abbigliamento), scoprì ben presto la sua passione nonché predisposizione per la recitazione.
A colpire di lui il suo particolare sguardo: dovete infatti sapere che Peter aveva, dall'età di 3 anni, una protesi oculare impiantatagli a causa di un tumore.
Una curiosità: vi ricordate il noto impermeabile del Tenente Colombo? E' stato acquistato dallo stesso Falk a New York nel 1968, prima di girare l'episodio "pilota", ovvero "Prescrizione: assassinio".

Che dire: ci mancherà. Ci consola solo il fatto che continuerà essere con noi (seppur virtualmente), con la sua intelligente ironia, sulla via del giallo.

venerdì 24 giugno 2011

STAR GOSSIP: Hollywood e l'amore


L'amore e Hollywood: a volte è come una roulette russa, puo' andare bene come puo' finire male.
L'amore tra Natalie Portman e il ballerino Benjamin Millepied è più forte che mai dopo la nascita del loro primo bambino, un maschietto. Per l'attrice israeliana è un momento d'oro: l'Oscar come miglior attrice protagonista per Black Swan, ha conosciuto sul set il suo attuale compagno che sposerà a capodanno e ora ha avuto un maschietto, il cui nome però è top secret.
Se Portman sta vivendo un momento bellissimo, un po' meno lo è per il suo collega George Clooney, che ha chiuso la sua relazione con la soubrette/conduttrice e aspirante attrice Elisabetta Canalis. I due si sono detti addio dopo quasi due anni di amore iper paparazzato e analizzato in ogni foto, articolo di giornale e servizi televisivi di stampa rosa.
La diatriba sarebbe stata la voglia di matrimonio di lei e l'allergia per la fede al dito di lui, ma c'è chi malignamente sostiene in una love story finta per nascondere i sospetti di una presunta omosessualità del sex symbol idolatrato in America e in Italia, dove Clooney ha una villa a Laglio, nel comasco.
Clooney non è nuovo a relazioni e flirt: Elisabetta Canalis purtroppo non sarà l'ultima che farà breccia nel cuore del divo, ma almeno si puo' consolare come la "fidanzata migliore" (secondo un sondaggio) tra le tante del playboy.
C'è chi invece prende la vita con filosofia, come fa January Jones fresca di rottura con Jason Sudeikis, ma felice per la sua gravidanza. Per la serie: take it easy!

martedì 21 giugno 2011

NEWS: I Doors rivivono con Tom Di Cillo


Oggi esce nelle sale cinematografiche When You're a Strange, documentario diretto da Tom Di Cillo (Si gira a Manhattan, Box of Moonlight) sulla straordinaria parabola musicale ed esistenziale di Jim Morrison e del suo gruppo musicale, The Doors.
L'operazione voluta da Ray Manzarek, tastierista della band, serve per far venire alla luce i veri Doors e soprattutto per mostrare il lato inedito di Jim Morrison, rappresentati in modo poco veritiera (secondo Manzarek & co.) dalla pellicola The Doors diretta da Oliver Stone, realizzato 20 anni dopo la scomparsa di Morrison e considerato da Manzarek privo della poetica e senso dell'umorismo che possedeva il cantante.
Presentata al Sundance Film Festival nel 2009, la pellicola ora esce nei cinema italiani giusto in tempo per commemorare il 40esimo anniversario della morte di Jim Morrison.
Filmati inediti per raccontare il periodo tra il 1965 (anno della nascita del gruppo) e il 1971 (anno di morte del loro leader a soli 28 anni), raccolti e montati da Di Cillo dopo aver visionato 10 ore di materiale.
40 anni dopo, il mito di Jim Morriso e dei Doors è più vivo che mai.

lunedì 20 giugno 2011

BOX OFFICE


L'estate ormai è alle porte, ma il cattivo tempo ha portato fortuna al cinema, soprattutto A Nicolas Cage: L'ultimo dei templari è primo con €877.440. Al secondo posto vi è un'altra new entry con I guardiani del destino. Terza posizione per X Men - l'inizio con €378.430 di in casso. Al quarto posto un'altra new entry: Libera uscita guadagna solo €355.308. Jack Sparrow non demorde e rimane in classifica, e I pirati dei Caraibi - oltre i confini del mare, arriva a metà posizione, esattamente la quinta. Sesto posto per Una notte da leoni 2, settimo Priest, altra new entry che si deve accontentare di un magro incasso di €157.395, ma di questi tempi, data la stagione cinematografica agli sgoccioli "non c'è trippa per gatti". Ottava posizione per Le donne del 6° piano, mentre The Tree of Life resiste scendendo però al nono posto. Decimo infine le avventure dell'alieno Paul con € 101. 103.

Classifica:

  1. L'ultimo dei templari - €877.440
  2. I guardiani del destino - €501.684
  3. X Men-L'inizio - €378.430
  4. Libera uscita - €355.308
  5. I pirati dei Caraibi - oltre i confini del mare - €268.487
  6. Una notte da leoni 2 - €259.487
  7. Priest - €157.395
  8. Le donne del 6° piano - €135.377
  9. The Tree of Life - €112.377
  10. Paul - €101.103

sabato 18 giugno 2011

RECENSIONE: The Tree of LIfe



Titolo: The Tree of Life
USA, 2011
Cast: Brad Pitt, Jessica Chastian, Sean Penn, Hunter McCracken.
Sceneggiatura: Terence Malick
Durata: 138'


Jack O’ Brien (Hunter McCracken) è un ragazzino di undici anni che vive con la famiglia a Waco, nel Texas. Siamo negli anni Cinquanta e Jack cresce insieme ai suoi due fratelli diviso tra la protettività della madre (Jessica Chastian), dolce e sensibile, e la severità del padre (Brad Pitt), uomo esigente e autoritario, ma capace di slanci di affetto verso la sua famiglia.
La vita di Jack scorre tra la ribellione, l’odio verso il padre, i primi impulsi amorosi dovuti alla pubertà, l’amore incondizionato verso la madre e il rapporto con Dio. Poi, all’improvviso, nella vita di Jack entra la morte, portandosi via suo fratello. Vita, morte, il senso del destino sono le domande continue che vengono rivolte verso il Creatore, in attesa di una perenne risposta.
Crescendo Jack, (Sean Penn) ha accumulato cinismo e distacco, vivendo con lo spettro di un fratello che non accetta di aver perso.
Ma l’albero della vita è fatto anche di perdono e riconciliazione con se stessi, la famiglia di origine e il mondo.
Quando io ponevo le fondamenta tu dov’eri? Con questa frase presa dal libro di Giobbe, si apre The Tree of Life.
Esiste Dio? Di che materia siamo fatti? Qual è l’origine della vita? Siamo noi i fautori del nostro destino, o Dio ci ha abbandonati?
Sarebbe banale riassumere così The Tree of Life di Terence Malick. Il regista texano prova a spiegarci il senso della vita partendo dal libro di Giobbe: Malick riprende la parabola esistenziale di Giobbe e lo reincarna nella famiglia O’Brien, messa alla prova dal Creatore strappandogli via un figlio senza motivo.
Una famiglia americana come tante, madre, padre, tre figli, una villetta con giardino e un cane. Malick non è intenzionato a raccontare la vita di questa famiglia, ma si serve dei loro frammenti di vita per porgere uno sguardo sulla vita, il destino, l’amore, l’odio e la morte.
L’amore, rappresentato dall’incontro dei genitori di Jack, culminato nel matrimonio e nella nascita del primogenito. Mr. O’Brien guarda estasiato il piedino di suo figlio, miss O’Brien lo coccola e lo protegge, facendogli scoprire il mondo che gli appartiene fin dal primo vagito.
La grazi incarnata dalla madre, sorta di angelo venuto dal cielo, in cui irradia lo splendore e la bontà.
L’odio, il senso di colpa e la rinnegazione di Dio sono i fardelli che sopporta il giovane Jack, che fatica a sopportare le angherie paterne tale da augurargli la morte, così come non accetta il fatto di assomigliare a lui. Complesso (al limite di Edipo) è anche il rapporto con la madre racchiuso nella sequenza in cui Jack ruba la sottoveste della genitrice e la nasconde colmo di sensi di colpa gettandolo nel fiume.
Morte: la vita scivola via in un soffio, così come fugge quella del fratello diciannovenne di Jack.
Il destino è simboleggiato dal padre. Mr. O’Brien è un fedele servitore del Signore che si chiede dove ha fallito nella vita e soprattutto perché è stato punito con una perdita del genere.
Il dolore: cercare di andare avanti quando un pezzo di te ti abbandona, cercare di elaborare il lutto e farsene una ragione.
Malick sembra affidare un compito ben preciso ai suoi personaggi, per spiegare in modo semplice l’apologia della vita, ponendo il rapporto tra l'essere umano e l'ambiente che lo circonda, tratto distintivo della poetica del cineasta statunitense già espressa nelle sue pellicole, soprattutto La sottile linea rossa e il recente The New World. Uomo e natura sono due entità ben distinte che entrano in contatto tra di loro, in un rapporto perennemente meraviglioso e conflittuale.
Una volta adulto Jack pensa di vivere in un mondo terribile, ma Malick smentisce subito la sua tesi offrendogli (e offrendoci) la storia della Genesi, creata da Dio e dalla scienza, (dipende dai punti di vista religioso e laico), un cosmo immenso e meraviglioso ricco di lirisismo, accentuata dalla sinfonia Lacrimosa splendida musica di Zbigniew Preisner, autore della possente colonna sonora dei film di Kieslowski Tre colori: Film Blu. E se vien da pensare a un omaggio a Tre colori: film blu per la tematica del destino e uno sguardo religioso/laico preso in prestito dal Decalogo, Malick come Kieslowski si accosta insieme al regista polacco sull’eterno rapporto conflittuale fitto di misteri tra uomo e Dio.
Immagini di rara potenza non si vedevano dai tempi di 2001: Odiessea nello spazio di Stanley Kubrick, (capace di creare delle immagini liriche e suggestive senza l’ausilio degli effetti speciali.): ed ecco arrivare al Big Bang, i dinosauri che combattono, che, se l’impatto risulta eccessivo, potrebbe essere letta come la parabola dell’uomo più forte che prevale sempre sul debole in nome di una spietata sopravvivenza; per poi passare allo splendore delle montagne, del mare, la ricchezza della fauna illuminata dal sole. Tutto questo come puo’ essere orribile?
Jack lo capirà solo alla fine, quando riuscirà a liberarsi dal rancore e dal dolore, compiendo un viaggio onirico tra universo e al di là.
Il filosofo Malick con The Tree of Life regala un’opera di grande respiro, ponendo uno sguardo laico e immenso nella fede allo stesso tempo, ricco di sfaccettature che offre molteplici riflessioni, coadiuvato da un cast che si è prestato con naturalezza a questa riflessione filosofica. 138' minuti sono insufficienti, si guarderebbe il film per ore pur di avere altre risposte.
Brad Pitt offre la sua migliore interpretazione, ottimo esordio per Hunter McCracke; e se Sean Penn appare brevemente, riesce comunque a comunicare un forte senso di smarrimento, mentre Jessica Chastian è splendida ed etera
Con questo film, Terrence Malick racchiude la summa della sua poetica nell’albero della vita.

Voto: 10
A.M.



venerdì 17 giugno 2011

LE USCITE DELLA SETTIMANA



Titolo: I guardiani del destino
Cast: Matt Damon, Emily Blunt, Terence Stamp.
Regia: George Nofi.
Durata: 106’

David Norris è candidato alla carica di senatore nello stato di New York e un giorno incontra Elise, promettente ballerina. I due s’innamorano, ma la loro storia è minacciata da misteriose forze che li separa l’uno dall’altro. I responsabili sono i guardiani del destino, uomini dell’Adjustment Bureau, che adoperano il loro potere affinché non stiano insieme. David è diviso tra la volontà imposta di vivere lontano da Elise e continuare a vivere la sua vita, o combattere per vivere il suo amore.

Titolo: Venere nera
Cast: Andre Jacobs, Olivier Gourmet, Johnatan Pienaar.
Regia: Abdel Keniche
Durata: 166’

Venere nera è la storia di Saartjie Baartman era l’icona freak delle fiere londinesi. Soprannominata la venere ottantotta, fu costretta a lasciare l’Africa dal suo padrone Caezar e portata in Inghilterra. Qui la venere nera offriva il suo corpo al pubblico londinese nelle fiere e negli zoo umani, tanto in voga nell’Ottocento. Donna libera e schiava al tempo stesso, Saartjie finì per essere venduta nuovamente e portata a Parigi, diventando oggetto di studio presso l’Accademia Reale di Medicina.


Titolo: L’ultimo dei templari
Cast: Nicholas Cage, Ron Perlman, Claire Foy.
Regia: Dominic Sena.
Durata: 95’

Behmen e Felson sono due templari diventati eroi dopo aver combattuto nelle Crociate. Quando capiscono che la guerra in nome di Dio comporta l’uccisione di molti innocenti tra cui donne e bambini, i due templari decidono di abbandonare il campo di battaglia. Catturati come disertori, Behmen e Felson riescono a ottenere la libertà, ma in cambio devono scortare una donna creduta da tutti una strega e portarla al sicuro in un monastero.


Titolo: Priest
Cast: Paul Bettany, Maggie Q, Lily Collins.
Regia: Scott Stewart.
Durata: 87

Priest è il leggendario prete guerriero dell’ultima guerra dei vampiri. Priest ora vive nell’oscurità insieme ad altri esseri umani in una città murata e controllata dalla Chiesa. Priest è costretto a rompere i voti quando un gruppo di vampiri prende in ostaggio sua nipote. Per ritrovarla è deciso a vendicarsi del leader dei vampiri e viene aiutato da Hicks, sceriffo locale e fidanzato della ragazza e da una sacerdotessa con poteri sovrannaturali.

Titolo: Libera uscita
Cast: Owen Wilson, Jason Sudeikis, Christina Applegate.
Regia: Peter e Bobby Farrely.
Durata: 105’

Rick e Fred sono amici ed entrambi stanno vivendo un momento di crisi coniugale con le rispettive consorti. Quando Rick e Fred cominciano a mostrare requietezza e insofferenza fatta di pannolini, bambini che piangono e serate casalinghe, le mogli decidono di concedere a loro una settimana da single, liberi di fare quello che vogliono e senza dover dare spiegazioni…


Titolo: The Hunter
Cast: Rafi Pitts, Mitra Hajjar, Nase Madahi.
Regia: Rafi Pitts
Durata: 90'

Alì è appena uscito dal carcere e ora lavora come guardiano notturno a Teheran. Alì ora può ricostruire la sua vita insieme alla moglie Sara e la piccola Saba, ma ben presto il suo sogno viene infranto: Sara e Saba vengono uccide accidentalmente da un poliziotto durante una sparatoria. Alì vuole sapere chi ha ucciso la sua famiglia, ma la polizia nega ogni aiuto. Accecato dal dolore, Alì decide di vendicarsi, finendo per uccidere due poliziotti…

giovedì 16 giugno 2011

FILMOGRAFIA: Brad Pitt


NOME: Brad Pitt
DATA DI NASCITA: 18/12/1963
LUOGO DI NASCITA: Shawnee, Oklahoma, Stati Uniti
PROFESSIONE: Attore

ATTORE:


(2010) The Tree of Life - Mr. O'Brien
(2010) Megamind - Metro Man
(2009) Bastardi senza gloria - Tenente Aldo Raine
(2008) Il curioso caso di Benjamin Button - Benjamin Button
(2008) Burn After Reading - A prova di spia - Chad Feldheimer
(2007) Ocean's Thirteen - Rusty Ryan
(2006) Babel - Richard
(2006) L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford - Jesse James
(2005) Mr. & Mrs. Smith - John Smith
(2004) Ocean's Twelve - Dusty Ryan
(2004) Troy - Achille
(2003) Sinbad: la leggenda dei sette mari - Sinbad (voce)
(2002) confessioni di una mente pericolosa - Brad
(2002) Full Frontal - Brad/se stesso
(2001) Ocean's Eleven - Dusty Ryan
(2001) Spy Game - Tom Bishop
(2000) The Mexican - Amore senza sicura - Jerry
(2000) Snatch - Mickey
(1999) Fight Club - Tyler Durden
(1999) Essere John Malkovich - Se stesso
(1998) Vi presento Joe Blacks - Joe Black
(1997) The dark side of the sun - Rick
(1997) Sette anni in Tibet - Heinrich Harrer
(1997) L'ombra del diavolo - Rory Devaney
(1996) Sleepers - Michael Sullivan
(1995) L'esercito delle 12 scimmie - Jeffrey Goines
(1995) Se7en - Detective David Mills
(1994) Intervista con il vampiro - Louis de Pointe du Lac
(1994) The favor - Elliott Fowler
(1994) Vento di passioni - Tristan Ludlow
(1993) Una vita al massimo - Floyd
(1993) Kalifornia - Early Grayce
(1992) In mezzo scorre il fiume - Paul Maclean
(1992) Fuga dal mondo dei sogni - Detective Frank Harris
(1992) Contact (Film Tv) - Cox
(1991) Thelma & Louise - J.D.
(1991) Una pista per due - Joe Maloney
(1991) Johnny Suede - Johnny Suede
(1991) Two-Fisted Tales (Film Tv)
(1990) "Glory Days" (Serie Tv) - Walker Lovejoy
(1990) Vite dannate - Billy Canton
(1990) Verità nascoste (Film Tv) - Steve Black
(1989) Il ritorno di Brian - Dwight Ingalls
(1989) Innamorati pazzi - Brian

lunedì 13 giugno 2011

STAR GOSSIP: Lo sport preferito di Cameron




Lo sport pfreferito di Cameron Diaz? Il sesso. La scatenata attrice statunitense non si imbarazza ad affermarlo, anzi, non è nuova a dichiarazioni sul tema (tempo fa affermava che amava fare l'amore con i vestiti addosso), anzi, rincara la dose affermando di trovare la parola sex così... Sexy. Non paga, ammette candidamente di avere sempre voglia di fare un bel po' di sano "sport", definendolo un vero e proprio elisir di bellezza (e sembra funzionare, non è cambiata dai tempi di The Mask, suo film d'esordio, è una ragazzina dentro e fuori).
Ora che è di nuovo single, Cameron non ci pensa e si butta a capofitto nel lavoro, promuovendo il suo nuovo film, Bad Teacher, nelle sale italiane il prossimo 2 settembre.
Cameron indossa i panni di Elizabethun'insegnante di scuola media dai metodi poco ortodossi. La bella professoressa viene lasciata dal facoltoso fidandanzato a un passo delle nozze, ma lei non si perde d'animo e punta il nuovo supplente da poco arrivato (Justin Timberlake).
Quello che non sa è che anche una sua collega spasima per il nuovo arrivato, così Elizabeth sfodera gli artigli per mostrare tutto il suo sex appeal, nella speranza di conquistare l'ambita preda.
Nel cast oltre a Diaz figurano Lucy Punch (Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni), la pop star Justin Timberlake e Jason Segel (How I Met Your Mother).

sabato 11 giugno 2011

CULT MOVIE: Nella morsa



Titolo:
Nella morsa (titolo alternativo: Presi nella morsa)
Titolo originale: Caught
USA, 1949
Cast: Barbara Bel Geddes, Robert Ryan, James Mason, Curt Bois.
Sceneggiatura: Arthur Laurents.
Regia: Max Ophuls.
Durata: 84'

Leonora Eames (Barbara Bel Geddes) è una giovane cameriera che aspira a sposare un milionario. Ragazza di umili origini, sogna di lasciarsi alle spalle la povertà frequentando una scuola per modelle.
Il desiderio di diventare una mannequin si trasforma in realtà e durante una festa incontra il miliardario Smith Ohlrig (Robert Ryan), uomo d’affari tanto potente quanto nevrotico.
Smith e Leonora si frequentano, ma la riluttanza di lei a concedersi comporta il troncamento della relazione da parte di lui. Smith cambia idea e sposa Leonora quando il suo psicologo, da cui è in cura da tempo, gli dice che non si sposerà mai.
Quello che rappresenta per Smith un capriccio, diventa una favola per Leonora, che abbandona il monolocale in cui abitava per vivere in una reggia a Long Island. Ben presto il sogno si trasforma in un incubo per la giovane cenerentola, diventando la vittima di un tiranno manipolatore. Leonora ama veramente Smith, ma il suo comportamento la porta a fuggire, portandola dalle stelle alle stalle: Leonora torna a vivere in un modesto appartamento e riesce a farsi assumere come segretaria presso lo studio medico di Larry Quinada (James Mason).
I rapporti inizialmente tra Leonora e Larry sono difficili, ma ben presto i due s’innamorano. Leonora però scopre di aspettare un bambino da Smith e a malincuore decide di tornare dal marito. Ma la tragedia è dietro l’angolo…
Può un film dalla lavorazione travagliata e con il cambio di regia all’ultimo, trasformare un incipit da soap opera in un'acuta indagine sulla borghesia americana? La risposta è sì se si tratta di Max Ophuls.
Il regista tedesco maestro del melò (al pari del connazionale Douglas Sirk) creatore di meravigliosi drammi come Lettera da una sconosciuta e La ronde, La signora di tutti è riuscito nell’intento, confezionando una spietata analisi delle illusioni e delle aspirazioni di ricchezza che si scontrano con la dura realtà.
Ciò viene mostrato fin dal principio, quando Leonora gioca a “fare la signora” fingendo di compiere acquisti sfogliando le pagine di una rivista di gioielli.
Ama il visone, costosa pelliccia per il suo magro stipendio di cameriera, ma la sua caparbietà e determinazione la porterà a frequentare una scuola di portamento, nella speranza un giorno di fare il suo ingresso nell’alta società.
Se inizialmente il film sembra ripercorrere il cliché della modella che conosce e sposa un uomo ricco, si vira gradualmente a guastare le splendide illusioni della protagonista, dolce, ingenua, un po' volgare e terribilmente provinciale.
Non tutto è oro ciò che luccica: la sua scelta è poco oculata, la fanciulla ignora che il suo principe azzurro in realtà è un nevrastenico manipolatore workhaolic e vittima di fatali attacchi di panico.
L’aspetto più interessante di questo melò anni Quaranta sta nel mostrare come gli altri vedono ciò che vogliono vedere: a cominciare dai rotocalchi di stampa rosa, che sottolineano con compiaciuta cattiveria le origini umili della protagonista, edulcorando il suo favoloso stile di vita in una reggia, così come lo crede la sua migliore amica che le consiglia di godersi ciò che ha conquistato, opportunità che sono concesse a poche.
Ma Leonora è pur sempre una romantica, non è la tipica gold digger e ama veramente lo spietato Smith. Spietato perché in realtà lui l’ha sposata per capriccio.
Ophuls è un maestro nel capovolgere la situazione e subito il romanticismo viene eliminato per dare spazio all’angoscia e all’insoddisfazione che prova la protagonista, tale da farle rinunciare al suo status di donna ricca, anche se poi ritorna nella magione della solitudine e della tirannia pur di non far vivere nella povertà la creatura che porta in grembo.
E qui entra in scena l’opposto di Smith, Larry Quinada. Larry è vissuto in un ambiente ipocrita e finto, dove i suoi genitori lo hanno cresciuto in una ricchezza che non è mai esistita, quindi capisce fin da subito che i soldi non fanno la felicità. Larry rappresenta la coscienza di Leonora: è un uomo che crede più nei valori dei sentimenti che nel denaro, e l'agiatezza è solo una pia illusione di tranquillità.
La ricchezza è una fonte di sicurezza se non c’è l’amore? Leonora sarà costretta ad un iter tortuoso e doloroso per capirlo, e dovrà lottare per liberarsi dalla morsa di Smith.
Smith è il classico uomo d'affari arrogante e prepotente e tratta Leonora come una proprietà: non la ama, ma quando lei lo abbandona, si prostra affinché ritorni da lei, ma per una puerile questione di orgoglio, perché non può accettare il fatto di essere rifiutato.
Il personaggio di Leonora è interessante, di per sé è relativamente ottusa perché si ostina a pensare che l’unica soluzione per una donna risieda in un buon matrimonio, ma non è una donna priva di scrupoli e nasconde un lato oscuro che emergerà dal profondo della prostrazione e disperazione.
Leonora ha conosciuto la povertà vera e non vuole assolutamente che ne soffra il suo bambino, ma la sua ingenuità la porta a compiere scelte sbagliate. Alla fine il suo aspetto candido di ragazza venuta dal proletariato rimarrà sempre in lei, anche se abilmente coperto da un elegante abito da sera, come il neo sul viso che cerca malamente di celare con la cipria.
Leonora ha per l'appunto un lato oscuro, ed è ciò che emerge nel finale del film che si tinge di noir: ormai giunta allo stremo, la crudeltà si insinua dentro di lei, ma il destino la premierà lo stesso con l’happy end, a costo di abbandonare per sempre il suo status (o almeno e ciò che suggerisce il finale), questo è il prezzo da pagare.
Leonora riesce a uscire dal tunnel, ma a farne le spese è la sua creatura, simbolo del legame "malvagio" con Smith.
La morte del bambino sembra quasi necessaria, affinché Leonora cancelli per sempre il suo passato con Smith e possa ricominciare a vivere. E qui il film arriva a picchi sublimi di iniquità, creando un lieto fine che in realtà... Non c'è.
Nella morsa è un melodramma (con un leggero patetismo, tipico del genere) che racconta finemente l'unione tra la classe sociale del proletariato e l’alta borghesia difficilmente si possono coniugare.
Max Ophuls riesce ad amalgamare tutte queste tematiche in soli 84', supportato da un ottimo trio composto da Barbara Bel Geddes, Robert Ryan e James Mason, con il suo classico stile elegante e raffinato fatto di carrellate e movimenti di macchina avvolgenti.
Nella Morsa è uno dei titoli meno conosciuti del maestro tedesco, un film da recuperare e che merita di essere visto per comprendere la poetica del cineasta.