martedì 28 luglio 2020

NOTTE HORROR 2020: Tutti i colori del buio

E come ogni estate, la notte horror è arrivata! Ogni martedì alle ore 21 e 23 c'è l'immancabile appuntamento con un horror pronto a farvi saltare sulla poltrona! Alle 21 era il momento di Cooking Movies con L'armata delle tenebre, mentre alle 23 tocca a me con Tutti i colori del buio con la Edwigiona (inter)nazionale pronta a mostrare le sise pure in questo horror/noir italo spagnolo. 



Zio Tibia is back!




Titolo: Tutti i colori del buio
Id, Italia/Spagna, 1972

Cast; Edwidge Fenech, Ivan Rasimov, Susan Scott
Sceneggiatura: Ernesto Gastaldi e Sauro Scavolini.
Regia: Sergio Martino
Durata: 102'


I sogni servono per comunicarci qualcosa. Si liberano nell'inconscio mentre dormiamo e non possiamo controllarli. Ci sono sogni belli, sogni che ti fanno svegliare con il sorriso sulle labbra e altri che non lasciano traccia nella memoria appena si aprono gli occhi. 
Ci sono però anche anche sogni orribili. Incubi che ti fanno sobbalzare nel letto, quando riesci a dormire. Apparentemente indecifrabili, nascondono multipli significati. 
Questi sogni, o meglio incubi, cercano di comunicare qualcosa a Jane (Edwidge Fenech), che ha appena perso un bambino dopo un incidente. Jane ha un crollo nervoso e i sogni divorano ogni notte il suo inconscio. Un uomo dagli occhi di ghiaccio (Ivan Rassimov) la segue, la osserva da lontano. Lei si sente in trappola, forse pensa di essere impazzita. Ma se quest'uomo fosse reale? 
Su consiglio della sorella Barbara (Susan Scott), si affida alle cure del dottor Burton (George Rigaud), sperando che possa aiutarla a liberarla dal trauma della morte della madre a cui ha assistito in tenera età.
Gli incubi non finiscono, e Jane cercando di sfuggire all'uomo che la insegue, forse in preda all'allucinazione, si lascia coinvolgere dalla vicina Mary e finisce in un sabbah. Jane pensa di essere libera, ma finisce per vivere sospesa tra la realtà e il mondo onirico. Ed entrambi i mondi diventano fonte di terrore per lei.
Onirico o reale, la paura è sempre paura. 
Ti prende, ti attanaglia, ti toglie ogni raziocinio. Come una damsel in distress, Jane è in preda del 'bruto' e deve essere salvata dall'eroe di turno (in questo caso il marito). 
Quando l'irrazionalità prende il sopravvento, l'unica è scappare, perché è così indifesa da potersi proteggere da sola.
E Jane non ci riesce, scappa, scappa e finisce prima nelle mani della setta e poi di eventi che la fanno quasi impazzire, con un costante ribaltamento della realtà che la rende inerme.
E questa mancanza di coraggio che dovrebbe far storcere il naso (si tratta pur sempre di un film del 1972), diventa il punto di forza di questo horror noir.
A differenza delle future 'scream queen' come Laurie Strode di Halloween o Nancy di Nightmare dove combattono non solo con il mostro di turno, ma anche con i propri demoni, la Jane di Tutti i colori del buio è un omaggio alla ragazza da salvare dall'essere malvagio. 
Come Fay Wrey di King Kong, - così piccina nelle mani del mostro, non può fare altro che accettare il suo (al momento ineluttabile) destino e farsi portare sull'Empire State Building - Jane accetta il suo partecipando ai riti satanici.
Perché non c'è forza che tenga quando la razionalità viene a mancare. E quando viene meno, è impossibile pensare a un modo per difendersi. Il panico nel non riuscire ad aprire la porta, l'ascensore che è guasto e non ti fa salire in casa più in fretta. E quegli occhi di ghiaccio che ti seguono e ti fissano sono lì. Sempre all'erta, mai un attimo di respiro. E allora l'unica è scappare. 
Ma non si può fuggire per sempre, e a volte qualcuno che venga a salvarti è ben accetto.
Martino lavora sui nervi dello spettatore con atmosfere inquietanti, che mettono ansia. Il cuore batte a mille come il cuore di Jane, ti fa venire voglia di scappare dalla paura di essere raggiunta da quell'essere ambiguo dagli occhi di ghiaccio. 
Sergio Martino confeziona un trhiller di buona fattura, con una Edwige Fenech in una parte inusuale per il pubblico italiano che la conosce più per i suoi ruoli divertenti e scollacciati.
La tensione scorre quasi fino all'ultimo grazie alle belle atmosfere londinesi (anche se in realtà irlandesi, essendo il film girato gran parte a Dublino).
Quasi perché lo 'spiegone' tende un po' a rassicurarci, sprecando però l'occasione di un McGuffin hitchcockiano che avrebbe dato alla pellicola quel tocco di noir in più alla pellicola.
Dopo quasi Cinquant'anni, Tutti i colori del buio sa ancora far paura. 
Forse perché nel 2020 una donna, per quanto possa essere forte e cazzuta, corre sempre il rischio di diventare malauguratamente una damsel in distress? 

Voto: 7,5

Le prossime nottate horror:





martedì 7 luglio 2020

GOODBYE: Addio a Ennio Morricone



Ennio Morricone (1928 - 2020)



Nell'amore come nell'arte la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l'intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata.