lunedì 30 novembre 2015

MARIO MONICELLI DAY: La ragazza con la pistola

Il 29 novembre del 2010 veniva a mancare l'ultimo pilastro della commedia all'italiana, Mario Monicelli. Nel 2015 avrebbe compiuto 100 anni e non è ancora troppo tardi per fargli gli auguri. 
Per l'occasione l'armata bloggers celebra il grande regista e Director's cult ha scelto il suo film preferito, La ragazza con la pistola. 



Il tono della recensione sarà un po' farsesca e semi seria, perché La ragazza con la pistola è un film talmente divertente che non si prende sul serio, indi per cui neanche la Director's lo farà. Ciò non significa che vuole fare una recensione presa per i fondelli, né di mancare di rispetto all'immenso Monicelli. Anche perché troveterete l'analisi seria alla fine.




Titolo: La ragazza con la pistola
Italia, 1968
Cast: Monica Vitti, Carlo Giufrè, Stanley Baker.
Sceneggiatura: Rodolfo Sonego, Luigi Magni.
Regia: Mario Monicelli.
Durata: 97'



Viaggio on the road di Assunta Patané, la svergognata del paese che deve riconquistare l'onore perduto e togliersi l'onta di 'bottana e fetusa'. Quel che ne seguirà è il diario di bordo della giovane disonorata.
Dalla Sicilia con ardore: Complice un'uscita 'proibita' alla farmacia, viene rapita per sbaglio da un gruppo di scimuniti mandati da Vincenzo Macaluso (Carlo Giufré), che prendono per sbaglio lei invece della cugina chiatta di (lei al palo telefonico si attaccò). 
Vi(n)cenzo Macaluso, ormai disonorata è, e a LEI la devi sposare. Se vuoi campare. Assunta tanto brutta non è e per la disgrazia ti poteva anche capitare di peggio.
Però prima la devi sposare e poi avviene il fatto. Perché lei è fredda come il marmo, donna onesta è. Assunta però nel letto finisce e Vi(n)cenzo l'arrovina! La passione di Assunta però è così forte che i suoi baci sono troppo focosi per essere una donna onesta e se ora insieme devono stare, devono rimanere insieme fino alla tomba. E così sedotta e abbandonata fu. 
Macaluso Vincenzo se n'è andato, lasciandoti sola, disgraziata, inguaiata e disonorata. Il fidanzato di Assunta è sempre stato contrario a quelle uscite in farmacia e ora deve riscattare la purezza perduta e il disgraziato va' accoppato. La famiglia di Assunta tutte fimmine sono, e quindi spetta a lei lavare l'onta, al punto da partire per il Regno Unito e scovare il traditore.
Il kit per ritrovare il disgraziato: 1) la pistola da nascondere nella borsetta 2) cinquemila lire da nascondere nel reggipetto 3) l'indirizzo del traditore 4) la foto del traditore  5) la foto della Madonna, che sempre ti protegga 5) biglietto di sola andata. Tanto una volta accoppato vai in questura e ti rimandano a casa a gratis. 
Edimhurgo: Assunta come un segugio riesce a trovare Vi(n)cenzo in un ristorante italiano dove lavora come chef. Appena lo scopre il traditore fugge, e lei si ritrova a fare la cammarera presso una famiglia scozzese. Inaspettatamente, come un fulmine che colpisce il cielo in maniera subitanea, riceve una sua telefonata. E'il traditore. Le spiega che il suo comportamento non fu di donna onesta e per questo l'abbandonò. Disse lui. Ma grandissimo amore per lui la rese disonesta! Chiarì lei. Sei suo per tutta la vita. O sua, o di nessun altra. Chiaro? Puntualizzò  lei. Non ti sposo. Ribadì lui. In caso non fossi d'accordo, ti mette una pallottola in mezzo agli occhi che ti esce da qua dietro (la testa ndr.). Rimarca lei. Tanto non mi trovi. Dice lui. Tanto tutte le domeniche libere ha, e ogni domenica, suonerà la campana a mo(r)to. Promette lei.
Sheffield: Assunta trova un ragazzo che l'aiuta nella sua missione. La porta in un locale e lì trova Vi(n)cenzo, che zompetta allegro tra le note pensando di averla fatta franca. Trova una ragazza che le da delle informazioni, ma lei, per averlo fatto dormire sul suo sofà e non volendo riparare l'offesa del traditore, la ringrazia dandole della puttana. La ragazza mala dice che Vi(n)cenzo va spesso una caffetteria, ma ora è chiusa, così il nuovo amico inglese la ospita in casa sua. Mentre guarda la TV, Assunta fa un'arguta osservazione: ma come, tu uomo, io donna, soli in casa e tu look TV? Lui le zompa addosso e lei a botte lo prende. Perchè l'uomo ha da provare, ma la donna difendersi deve. Non avendo trovato il traditore, Assunta deve seguire il fan del rugby durante una trasferta e lì trova Vi(n)cenzo suo nelle vesti di un portantino che soccorre un giocatore. Riprende l'inseguimento.
Bath: Grazie a un passaggio su un camioncino per gelati sgarrupato, Assunta arriva a destinazione presso l'ospedale di Bath, dove il traditore lavora. Riesce a eludere la sicurezza, ma ancora una volta il traditore si volatilizzò. Un giorno le dicono che Vi(n)cenzo di cause naturali morì e lei si dispera, perché lei doveva farlo morire di cause naturali, con le mani sue. Ora fetusa e bottana rimane. Così, decide di sposarsi con un ragazzo a cui aveva donato il sangue in ospedale. Matrimonio regolare ti fa. Ma lui tanto regolare non è, così il matrimonio salta, e lei è destinata a tornare in Sicilia, a vivere sepolta in casa.
In soccorso arriva però il dottor Osborne (Stanley Baker), che la prende sotto la sua ala e la iscrive a un corso per diventare infermiera. Un giorno, rivede il traditore mo(r)to, ma che mo(r)to non era.
Suona la campana a mo(r)to: Macaluso Vi(n)cenzoooo, prega a Maria che la tua ultima ora è arrivata!
Pim!Pum!Pam! E mancò la mira. 
La sentenza è ineluttabile. Patria mia! Perdono! Mancai la mira! Figghia svìturata, tornatene indietro! Mettiti una pietra al collo e buttati ammàari! Bottana e fetusa seiiii!!!
Londra: E invece di buttarsi ammàri, a Londra volò, aiutata dal dottor Osborn. E lì invece trovò una carriera di modella, cantando in un locale la hit Lu cardillu: Ma lu cardillu la cerca ogni sìra fici cantari na canzunedda... Cippi Cippi Cippi Cì, quando tu canti io sacciu picchì.. I Beatles all'epoca si mangiarono le mani per aver perso u successo del genere.
E in quel di Londra questa volta, il traditore è venuto a cercarla. Eora lui segue lei.
Brighton: In viaggio verso l'isola di Jersey, Assunta non può partire e deve rimanere una notte a Brighton. E sempre in farmacia, avviene il fatto: Vi(n)cenzo incontra 'casualmente' Assunta e questa volta vuole riparare all'onta. Anche perché lui detiene il copyright per quella notte. Ma lei cambiò, e molto profondamente. Però sempre fredda come il marmo è. Però questa volta sincero è. Allora prima il fatto e poi matrimonio.
La promessa: ritorneremo in Sicilia. Dice lui. Dove vuoi tu. Dice lei. Devi dimenticare il tuo passato. Dice lui. Non me lo ricordo più. Dice lei. Devi rinunciare alla tua libertà. Dice lui. Che me ne faccio della libertà, ncatenata a te voglio stare. Dice lei. 
Isola di Jersey: Tu disonori me, e io disonoro te. In viaggio verso l'Isola di Jersey, Assunta Patané se ne andò lasciando Macaluso Vi(n)cenzo sedotto e abbandonato. 
Perché bottana era, e bottana era rimasta.
Mario Monicelli era un maestro nello sbeffeggiare gli usi e costumi del popolo italico, sferrando colpi di sagace ironia e critica feroce della società italiana. Con La ragazza pistola il regista toscano prende di mira gli stereotipi della società siciliana, dissacrando (e massacrando) la classica fuitina sicula, ovvero la fuga d'amore di due fidanzati che vogliono rendere noto alle rispettive famiglie (e al paese intero) che hanno consumato, e l'unico modo per salvare la purezza di lei è il matrimonio riparatore. Monicelli però si diverte (e ci diverte) mettendo in scena una 'fuitina sbagliata', costringendo la protagonista femminile a diventare un prototipo di femminista ante-litteram, inconsciamente consapevole della propria femminilità e sessualità. Anche perché lei, in un paesino piccolo della Sicilia, chi la insegnò a baciare così?  
In anticipo nei tempi - siccome nel 1968 in Italia i reggiseni non venivano ancora bruciati al grido id 'l'utero è mio e me lo gestisco io - Monicelli decide di far intraprendere alla sua eroina svergognata un viaggio on the road spassoso verso l'Inghilterra (prendendo di mira a sua volta lo stereotipo dell'italiano visto all'estero con una serie di cliché), ma che è anche un viaggio verso l'emancipazione femminile.
Perché  La ragazza con la pistola è un film terribilmente femminile. Monicelli tifa fin dal principio per Assunta, ridicolizzando e demolendo la figura maschile focosa, affascinante e virile incarnata da Vincenzo, che non ne esce tanto bene. Perchè se Assunta si evolve sia esteriormente - una volta che si toglie il peso della missione toglie anche quel vestito nero e quella treccia ingombrante a favore di vestitini corti e una capigliatura rossa - che interiormente, prendendo consapevolezza di essere una donna forte, capace di cavarsela da sola in un paese straniero con una cultura così diversa dalla sua; Vincenzo rimane sempre lo stesso uomo retrogrado, conquistando le donne con il suo fascino italiano e conquistando gli inglesi con lo stile made in Italy.
E così Vincenzo Macaluso da seduttore finisce per essere sedotto e abbandonato a sua volta. Cambiano i tempi e cambia anche Assunta. Puttana o meno, Assunta Patané si riprende il proprio onore e la propria dignità di donna, diventando libera, indipendente e fiera di esserlo.

Voto: 9

Hanno partecipato al Mario Monicelli Day:

sabato 28 novembre 2015

FILMOGRAFIA: Carey Mulligan




NOME:
Carey Mulligan
DATA DI NASCITA: 28/05/1985
LUOGO DI NASCITA: Greater London, Inghilterra, Regno Unito





(2015) Via dalla pazza folla - Bathsheba Everdene
(2015) Suffragette - Maud
(2014) Skylight - National Theatre Live - Kyra Hollis
(2013) A proposito di Davis -
(2013) Il grande Gatsby - Daisy Buchanan
(2011) Shame - Sissy
(2011) Drive - Irene
(2012) On Chesil Beach - Florence Ponting
(2010) Non lasciarmi - Kathy
(2010) Wall Street: Il denaro non dorme mai - Winnie Gekko
(2009) Brothers - Cassie Willis
(2009) Nemico pubblico - Carol Slayman
(2009) An Education - Jenny
(2009) Gli ostacoli del cuore - Rose
(2007) My Boy Jack - Elsie Kipling
(2007) And When Did You Last See Your Father? - Rachel
(2007) Doctor Who (Episodio Tv: Blink) - Sally Sparrow
(2007) L'abbazia di Northanger (Film Tv) - Isabella Thorpe
(2007) Waking the Dead (Episodi Tv: Wren Boys: Part 1, Wren Boys: Part 2) - Sorella Bridgid
(2006) The Amazing Mrs Pritchard (Serie Tv) - Emily Pritchard
(2006) Trial & Retribution (Episodio Tv: Sins of the Father: Part 1) - Emily Harrogate
(2005) Agatha Christie Marple: The Sittaford Mystery (Film Tv) - Violet Willett
(2005) Bleak House (Serie Tv) - Ada Clare/Ada Carstone
(2005) Orgoglio e pregiudizio - Kitty Bennet

venerdì 27 novembre 2015

MONOGRAFIA: Oona Chaplin





Quando il cinema lo vivi, lo respiri a pieni polmoni tutti i giorni, è impossibile non rimanerne affascinati e decidere di intraprendere la via della recitazione. Anche se il cognome che porti pesa come un macigno. 
E' quello che accade a Oona Castilla Chaplin, attrice spagnola nipote della leggenda Charlot e figlia di Geraldine Chaplin. Oona Castilla Chaplin nasce a Madrid il 4 giugno del 1986. Essendo spagnola, si portano i cognomi paterni e materni, quindi non la si può accusare di una scelta di marketing per entrare nel mondo dello showbusiness dalla porta principale. Anche perché il primo amore era il flamenco, la passione per la recitazione avviene durante un corso di teatro al liceo, decidendo in seguito di diventare un'attrice. Mette un piede nel mondo del cinema interpretando piccole  parti, esordiendo in Inconceviable (2008) e poi un altro piccolo ruolo come receptionist in 007:Quantum of Solace (2008), l'avventura meno fortunata del James Bond incarnato da Daniel Craig. Il primo ruolo importante lo ricopre in un film italo-spagnolo-irlandese, Imago Mortis di Stefano Bassoni, sulla immaginaria tecnica della tanatografia, ispirata ai reali esperimenti di Athanasius Kercher.
Successivamente entra nel cast di The Devil's Double del redivivo Lee Tamahori (2011), e debutta come protagonista in un film inglese con The Powder Room (2014).
La popolarità arriva con il piccolo schermo, interpretando il ruolo di Talisa Maegyr nella seconda e terza stagione de Il trono di spade, perdendo la vita nella terza stagione durante le nozze rosse. In Inghilterra trova le parti più interessanti, soprattutto nella televisione: oltre a Il trono di spade, ha recitato nel ruolo della fidanzata di Watson in Sherlock e nel dramma The Hours, nel ruolo di Marnie Madden.
L'ultima apparizione è a fianco di Scott Eastwood e Alan Alda in The Longest Ride, e prossimamente reciterà in Taboo, serie targata BBC

mercoledì 25 novembre 2015

MUSIC VIDEO REVIEW - Stop Violence Against Women Day: Sick and Tired




Titolo: Sick and Tired
USA 2004
Cantante: Anastacia
Regia: Philip Stoltz
Durata: 3'54''


Holly (Anastacia) ha una relazione 'tossica' con il suo fidanzato - che la picchia ripetutamente.
Incompresioni, litigi, gelosie, per poi giungere a urla e schiaffi. Holly è spaventata, ha paura, un anno prima la sua relazione non era così malata. Holly aveva conosciuto il suo fidanzato in metropolitana. Escono, cominciano a frequentarsi. Poi le incompresioni, le frequenti bevute di lui, e infine la violenza domestica. Holly però riesce a reagire e decide che questo incubo deve finire.
Sick and Tired di Anastacia è un video che mostra (seppur nei limiti di tempo di un videoclip) una relazione avvelenata dalla violenza domestica. 
Attraverso un work in progress che va dal provino, dalla scelta degli attori e ai set improvvisati - Sick and Tired mostra nell'arco di una canzone come una relazione tra un uomo e una donna possa nascere ed evolversi in un anno, ma poi sfociare in qualcosa di malsano. 
Colpisce la scelta dell'attore che a prima vista è il tipico bravo ragazzo che presenteresti senza problemi ai tuoi genitori. Perché ciò che fa più paura nella realtà è che la mano che ha colpito un volto femminile lasciandole lividi in superficie e ferite più profonde nell'anima, potrebbe essere il 'ragazzo della porta accanto'- l'insospettabile vicino che ti sorride ogni mattina, ma che ogni sera torna a casa gettando le proprie frustrazioni sulla propria compagna.
Sick and Tired mostra un epilogo positivo, con Holly/Anastacia che ha la forza di troncare questo circolo vizioso e riprendere la propria vita.
Sick and Tired essendo un videoclip musicale che serve principalmente per lanciare una canzone, offre comunque un piccolo messaggio di speranza per le donne che sono intrappolate in una relazione affettiva malata.
Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il video di Sick and Tired è perfetto per rappresentare il nucleo di una relazione malata, dove un uomo apparentemente normale e gentile può far precipitare una donna in un inferno fatto di violenza e paura. 
Il messaggio che vuole dare questo video, e Anastacia stessa con questa canzone dolente è che si deve reagire, bisogna dire basta ai soprusi e alle violenze. Certo, nella finzione tutto è facile ed edulcorato, ma perché non può accadere anche nella vita reale? Spetta a noi donne non farci sopraffare, spetta a noi donne avere la forza di reagire e di denunciare un abuso. Ma allo stesso tempo, per far sì che si abbia un reale cambiamento, ci vuole la tutela e la giustizia, che in sinergia hanno il dovere di proteggere, tutelare e aiutare le donne che sono vittime di violenza. 
Perché siamo stanche. Perché le donne non sono cittadine di serie B.

martedì 24 novembre 2015

PIER PAOLO PASOLINI DAY: Mamma Roma



Oggi la banda dei cinebloggers dedica il day a Pier Paolo Pasolini, scomparso nel novembre del 1975.
Checché se ne dica, dopo 40 anni, tra santificazioni e polemiche, tra fan e detrattori, è innegabile che il suo cinema così perfetto nelle sue imperfezioni sia ancora vivo se non attuale, capace di offrire una finestra sull'Italia di un tempo che fu, ma profondamente legato all'Italia di oggi.
Noi cinebloggers oggi non faremo una 'operazione San Pasolini', ma semplicemente andremo a 'trovare' il regista guardando e recensendo i suoi film. Per l'occasione la Director's cult ne approfitta per vedere e recensire Mamma Roma, con una stupenda Anna Magnani.







Titolo: Mamma Roma
Italia, 1962
Cast: Anna Magnani, Ettore Garofalo, Sergio Citti.
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini.
Regia: Pier Paolo Pasolini.
Durata: 106'



Gli anni del boom economico in Italia sembravano il presagio di un grande cambiamento: ormai il ricordo della guerra era lontano, e si guardava a un futuro pieno di ricchezza edi prosperità.
Erano cambiamenti non solo economici, ma anche sociali: la vita contadina veniva lentamente soppiantata dalla vita cittadina, preferendo successivamente la fabbrica alla terra. Cambiamenti che avevano portato anche a un miracolo nel cinema italiano, con capolavori come La dolce vita - il simbolo della vita agiata di una classe borghese che stava entrando prepotentemente in scena - cambiando radicalmente anche il cinema tricolore.
E se registi di estrazione borghese come Dino Risi avevano la lungimiranza di aver capito che si 'stava meglio quando si stava peggio', e altri come Michelangelo Antonioni mostravano la fragilità e l'alienazione di una classe sociale in ascesa dal punto di vista economico, ma in declino dal punto di vista umano; c'era ancora chi voleva dare uno sguardo a quei luoghi ancora intonsi, ancora non toccati da così tanto benessere. 
Quel regista era Pier Paolo Pasolini, che fece dei 'vinti' i suoi protagonisti assoluti dei suoi primi film dal sapore così neorealista da sembrare apparentemente fuori luogo, con uno stile apparentemente povero dal punto di vista tecnico, dotato di una semplice nella struttura visiva e allo stesso tempo così 'arioso' nelle sue ambientazioni all'aperto. Pasolini entrò nel cinema con un linguaggio visivo così lontano dallo stile dei registi che conquistarono il pubblico con la commedia all'italiana, dove si analizzavano e soprattutto si sbeffeggiavano (Mario Monicelli in prima fila) gli usi e costumi dell'Italia che fu.
Mamma Roma è figlio di questa anomalia borghese, che trova il suo hummus nel sottoproletariato, dove la prostituta Mamma Roma (Anna Magnani)  cerca di fuggire disperatamente da una vita fatta di stenti e sofferenze per trovare la libertà e una vita migliore per sé e per suo figlio Ettore.
Mamma Roma appare fin da subito sguaiata, sboccata, volgare, così lontano dalle finezze e dall'eleganza di una donna dei 'salotti buoni', ma allo stesso tempo così viva, solare e soprattutto capace di sacrificare sé stessa per il suo unico figlio - divenendo lo spartiacque tra la vecchia Italia dopo guerra e la nuova Italia votata alla crescita del benessere.
Ettore però sembra portare in sé il germe malato di una Italia nata 'storta', stortura che oggi si è rivelata ancora più crudele, tale da far risuonare come false quelle promesse dove tutto sarebbe stato facile nella vita e tutto sarebbe stato bello negli anni a venire per le nuove generazioni. 
Mamma Roma dice a suo figlio - e a noi - che ancora tutta la cattiveria del mondo non l'abbiamo conosciuta. Ettore è incurante di queste parole così profetiche, e continua la sua esistenza cieca, apatica. Non ama lavorare la terra, non ama lavorare per niente. A malapena sa leggere e scrivere e non frequenta certo personaggi da salotti altolocati, in una Roma che sta cambiando pelle come un serpente, dove le lande ancora rigogliose sono contaminate dai blocchi di cemento delle case, sintomo di una urbanizzazione che porterà a cambiare radicalmente il paesaggio capitolino.
Mamma Roma non ha studiato, ma ha imparato che la vita è 'brutta e cattiva', impregnata del tessuto delle borgate e del sottoproletariato, fatta solo di sacrifici e schiaffi in faccia. E il miracolo italiano doveva servire a quello, a stravolgere in meglio le vite di queste anime 'burine', fuggendo dalla bruttura per conformarsi con la 'bellezza' del ceto borghese, per poter fare finalmente una vita da 'cristiani'.
Il passato però torna prepotentemente nella vita di Mamma Roma, ed ecco che si ritrova a fare 'la vita', in un nucleo disagiato, ma allo stesso tempo pieno vitale, così libero nella sua disperazione e dissolutezza, totalmente opposto alla placidità e alla compostezza che incontra in chiesa, guardando da lontano l'eleganza così formale e fredda della gente 'bene'. 
Mamma Roma non demorde, riesce ad avere la sua attività. ma allo stesso tempo riesce a fare poco o niente per suo figlio, così svogliato e fannullone che cerca la via del guadagno facile piuttosto che a rimboccarsi le maniche, decidendo di vendere quel disco con la quale danzava goffamente con sua madre per una ragazza ingenua e (apparentente) innocente come Bruna.
Mamma Roma cerca l'aiuto e la misericordia del prete, che non può fare nulla per suo figlio, in tempi in cui la misericordia di Dio è vana, in tempi i cui i cambiamenti ci sono, e se non ti adegui finisci per essere schiacciato come un verme da una capitale ricca di opportunità, ma capace anche di essere così spietata.
Mamma Roma ed Ettore sono due facce speculari dell'Italia: lei è l'Italia di un tempo, dove si viveva a fatica quasi la fame, ma almeno si viveva onestamente. Ettore invece rappresenta il passaggio tra il vecchio e il nuovo, con il  cambiamento di un paese che pur di stare bene accetta anche compromessi poco edificanti pur di arrivare all'agognato riscatto sociale. 
Gli sforzi di Mamma Roma non vengono ripagati da Ettore, che mostra la sua indifferenza e scarso affetto per sua madre, così estraneo nel mondo in cui la madre l'ha catapultato quasi senza accorgersene, finendo per pagarne le conseguenze.
Sul niente non si può costruire niente e non c'è futuro. E Mamma Roma lo sa bene, spalancando la finestra per guardare una Roma che è cambiata, una Roma che ti può accogliere a braccia aperte, ma anche capace di prenderti a schiaffi, lasciandoci attoniti, come lo straordinario sguardo finale che ci offre una splendida e meravigliosa Anna Magnani, così bella con i suoi capelli per aria e le occhiaie, ma dotata di una bellezza pura e ineguagliabile.

Voto: 9,5

Hanno partecipato al Pier Paolo Pasolini Day

domenica 22 novembre 2015

IL CIRCOLO DI CUCITO: J-Law e il senso di colpa cinematografico



Jennifer Lawrence è sempre una garanzia quando si tratta di savoire faire: dalle rovinose cadute nei vari red carpet, al vestito side boobs sfoggiato alla prima londinese di Hunger Games - Mocking Jay: Part II (con tanto di bacio sulla bocca - involontario - a Natalie Dormer. In fondo voleva solo dirle ciao), fino alla sua ultima intervista, dove ammette di essersi presa una bella sbronza per affrontare la sua prima scena di sesso cinematografica per il film di fantascienza Passengers. Senso di pudore? No, per soffocare i suoi sensi di colpa per 'aver fatto all'amore' con Chris Pratt, uomo single dal punto di vista cinematografico, ma sposatissimo nella vita reale. E come non sentirsi in colpa per essersi spupazzato un uomo sposato,  o tu, donna  -cinematograficamente parlando - svergognata!
Ma la ragazza dai sani principi nella vita privata per togliersi ogni rimorso ha chiamato mammà, che, benedicendola con (probabili) ave Maria e un paio di cilici immaginari ha fatto sentire meglio la brava attrice dai sani valori americani.

mercoledì 11 novembre 2015

100% PURE GLAMOUR: Spectre - Aston Martin





Senza la mitica Aston Martin, James Bond perderebbe un pezzo della sua identità. Immortalata fin dal mitico Goldfinger, ovvero la Aston Martin DB5 guidata da un fascinoso Sean Connery, il primo e indimenticabile agente 007.
La Aston Martin DB5 era l'auto personale di Bond da Golden Eye a La morte può attendere tutti i film interpretati da Pierce Brosnan), per poi ritornare con Casino Royale, e soprattutto in gran spolvero per i 50 anni dell'agente segreto nato dalla penna di Ian Fleming in Skyfall come... Carattere, non solo come auto. In Casino Royale, Bond ne entra in possesso dopo averla vinta a carte battendo il cattivo di turno. In Skyfall (la semper fidelis Aston Martin DB5), è la macchina tenuta per 'le grandi occasioni', ovvero la fuga da Londra per salvare M dalla furia del suo ex agente in cerca di vendetta.
In Spectre, l'ultima fatica di Bond-Il mio nome è James Bond, il suddito di sua Maestà guida una Aston Martin DB10, e qui acquista uno step in più. Con buona pace di Daniel Craig, il regista Sam Mendes ha dichiarato che il nuovo modello di  Aston Martin è stato il primo membro del cast, ricevendo anche una parte molto cool: ovvero le maestrie che questa sventola riesce a fare su strada, diventando la vera protagonista degli innumerevoli inseguimenti sparsi nel film.
Il nuovo 'giocattolino' rombante di James Bond è disponibile solo in 10 esemplari (ad esclusiva di Bond) e il design è stato creato da Marek Reichman e dovrebbe rappresentare una nuova era per i prossimi film dell'uomo a servizio di sua Maestà, essendo l'intelaiatura fatta in fibra di carbonio.
La favolosa Aston Martin per l'occasione ha un lifting di lusso: è più bassa e se davanti non tradisce il tipico design della casa automobilistica inglese (anche se è più bassa e più larga).
La parte posteriore è più tarchiata e più piccola, ma l'eleganza rimane intatta grazie al nuovo design delle luci, e da un nuovo bagagliaio che si apre a conchiglia. La parte anteriore inoltre è enfatizzata dalle prese d'aria disegnate come se fossero delle ali, per dare l'idea di una prestazione più veloce e dinamica.
La nuova Aston Martin è prestante ed elegante. Come Bond - il suo nome è - James Bond.



martedì 10 novembre 2015

MOVIE ON THE ROAD: Il parco di Blow-Up



Un fotografo annoiato e stanco della frenetica vita della Swinging London (David Hemmings) girovaga in un parco per scattare delle foto per un progetto fotografico più ambizioso. 
La sua attenzione si sposta dal paesaggio a una donna affascinante e misteriosa (Vanessa Redgrave) che sta scambiando delle effusioni con il suo amante in clandestinità. 
Una volta tornato a casa, sviluppa le foto e scopre il cadavere dell'uomo che era in compagnia della misteriosa donna.
In poche righe questo è l'incipit di Blow-Up, il film londinese di Michelangelo Antonioni, girato per le vie di Londra. La scena dell'omicidio è girato a Maryon Park, uno degli innumerevoli parchi di Londra, che si trova a Est, situato nel distretto di Greenwich.
Il parco si trova a Woolwich Road, SE7 ed è il luogo dove Michelangelo Antonioni ha girato la scena cult del misterioso omicidio, e il finale, con i mimi che 'giocano' a tennis, campo tutt'ora in attività. Infatti il parco negli anni non ha avuto grandi cambiamenti, a parte l'introduzione di animali che fanno parte della Local Natural Reserve di Londra.
Maryon Park in origine faceva era una parte della proprietà di aristocratici proprietari terrieri, la famiglia Maryon Wilson,
In origine il parco aveva un'area (una parte è ancora oggi preservata nel parco) che si chiamava Hanging Wood (il bosco dell'impiccagione), dove i banditi si nascondevano per derubare i viandanti che passavano in quella zona. Il nome deriva dall'esecuzioni tramite impiccagione dei ladri catturati dalle autorità, che impiccavano i ladri in un albero del bosco divenuto scena del crimine.
Oggi una parte di Hanging Wood è presente a Maryon Park, dove rimane un alone di mistero. Il luogo perfetto per l'omicio (presunto?) orchestrato dal maestro Antonioni.

venerdì 6 novembre 2015

COMING SOON: Hunger Games: Il canto della rivolta - parte II




Katniss Everdeen torna con la sua ultima battaglia in Hunger Games: Il canto della rivolta - parte II.
Nel precendente capitolo, Katniss (Jennifer Lawrence) era diventata la Ghiandaia Imitatrice della rivolta contro il tirannico presidente Coriolanus Snow (Donald Sutherland) e ora si prepara per lo scontro finale sostenuta dai suoi amici e dal popolo di Capitol City, da anni oppressa dall'orribile dittatura.
Con la città in rivolta, il presidente Snow ha dalla sua parte solo i cittadini del distretto 2, e obiettivo degli insorti del distretto 13 - sostenuti dalla presidentessa Alma Coin (Julianne Moore) - è prenderne il controllo per indebolire ulteriormente il potere di Snow.
Su ordine di Coin, Katniss si trova in missione militare con l'aiuto di Peeta, ancora provato in seguito alla sua detenzione nel precedente capitolo.
Katniss tra mille difficoltà si troverà a dover sostenere l'ultima ardua prova degli Hunger Games, ancora più cruenta che in passato.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II è l'ultimo capitolo della fortunata saga che ha portato un successo strepitoso a Jennifer Lawrence, divenuta ormai di fatto una delle stelle più luminose di Hollywood. Francis Lawrence torna a dirigere le avventure di Katniss, che sbarcheranno sugli schermi italiani il 19 novembre.

giovedì 5 novembre 2015

GOODBYE: Addio a Melissa Mathison




La mamma di E.T. non c'è più. La sceneggiatrice Melissa Mathison è venuta mancare mercoledì 4 novembre, dopo una lunga malattia.
Debuttò come sceneggiatrice nel 1979, scrivendo lo script di Black Stallion, ma fu l'incontro con Steven Spielberg che fece decollare la sua carriera, affidandole la sceneggiatura di E.T. - L'extraterrestre. Per questo film ricevette la nomination agli Oscar per la miglior sceneggiatura.
E grazie a lei, milioni di bambini sognavano di volare a bordo della loro bicicletta, come il piccolo Elliot. Successivamente scrisse la sceneggiatura di The Twilight Zone - Ai confini con la realtà, film per la televisione prodotto però da Spielberg.
Dopo aver conosciuto il Dalai Lama e aver scritto lo script di Kundun, diretto da Martin Scorsese, abbracciò la fede buddista e divenne una sostenitrice della causa tibetana.
Fu la moglie di Harrison Ford dal 1983 al 2004, incontrato sul set di Apocalypse Now nel 1979, dove Mathison lavorò come assistente alla regia di Francis Ford Coppola.

lunedì 2 novembre 2015

FILMOGRAFIA: Pierpaolo Pasolini





Nome: Pier Paolo Pasolini
Anno di nascita: 05/03/1922
Anno di morte: 02/11/1975
Luogo di nascita: Bologna, Italia
Professione: regista





Regista:

(1975) Salò e le 120 giornate di sodoma
(1974) Il fiore delle mille e una notte
(1972) I racconti di Canterbury
(1971) Il Decameron
(1970) Le mura di San'a
(1969) Amore e rabbia
(1969) Porcile
(1969) Medea
(1968) Teorema
(1967) Edipo re
(1967) Le streghe
(1966) Uccellacci e uccellini
(1963) La rabbia
(1963) Ro.Go.Pag
(1962) Mamma Roma
(1961) Accattone