martedì 22 agosto 2023

NOTTE HORROR 2023: The Toxic Avengers

Torna la notte horror 2023, e sebbene il mio blog langue, non si scorda dell'appuntamento annuale con la gang di cineblogger. Per festeggiare la maratona, ho deciso di vedere finalmente una vecchia VHS comprata all'edicola negli anni Novanta, mentre ero al mare con mamma e papa': The Toxic Avenger




Titolo: The Toxic Avenger

USA, 1984

Cast: Mitch Cohen, Andree Miranda, Mark Togl
Sceneggiatura: Lloyd Kaufman, Joe Ritter, Gay Terry, Stuart Stutin
Regia: Lloyd Kaufman
Durata: 93'







RECENSIONE SCEMA:


Immaginate il set di Boris, ma in America, negli anni Ottanta con la Troma.
Lloyd Kaufman e' il Rene' Ferretti made in USA. In che senso, direbbe il Mimmo de Bianco, rosso e verdone? Nel senso che sono due registi capaci di fare la monnezza, ma di quella buona, quella che trasuda di sublime.
Poi non ce la mettiamo una biondona, na' cagna maledetta alla Corinna Negri? Ma cerrrrto, che si',ed e' pure accecata, tanto che si innamora dell'eroe, mentre la mora alla Karin la mettiamo sempre sbracata in palestra, cosi' a mo' di mignottone, ma senza mano a cucchiara.
Un po' di Stanis Larochelle, ma in salsa nazi che ama prendere punti stirando bambini e vecchiette con la macchina. Stanis, prendi nota, perche' non prendere in pieno le creature fa' troppo Italiano.
E Seppia? Seppia e' il protagonista della serie e qua e' addirittura un povero minchia che diventa un super eroe!
La figlia de Mazinga invece ce la dobbiamo mettere per forza, tutta scosciata a fare la palestra, perche' senno' e' capace di comprare tutta la Troma production e dirti pure che palle.
E invece dell'anello del conte, ci sta lo spazzolone, infilati nelle gole del malvivente di turno (ma ci arriviamo).
Il tutto farcito con fotografia smarmellata, sapientemente girato a cazzo di cane e recitata pure peggio, con risparmio sugli effetti speciali per pensare subito a un seguito che Medical Dimension levati. 
Ed e' subito cult.
Benvenuti a Tromaville, dove il fitness e' imperativo tanto quanto delinquere. Alla Tromaville Health Club ci sta Melvin (aka Seppia made in USA) che fa le pulizie con il suo fido spazzolone (ta-dah!) e viene preso in giro costantemente dagli addetti ai lavori e da chi la frequenta. 
Non deve cantare Tu sei il mio signore sotto la minaccia di una mazza da baseball, ma viene costretto a indossare con un tutu' e deve baciare una pecora.Non paghi, gli infami lo defenestrano, facendolo cadere in un bidone di rifiuti tossici e si trasforma in un essere deforme, crescendo 190cm. Cosi' de botto e senza senso.
Melvin suo malgrado diventa un eroe quando spacca la faccia a degli spacciatori che vogliono corrompere il poliziotto Clancy, e scopre che dare una marea di mazzate e' gratificante.
Cosi' finito a vivere in una discarica dopo essere stato cacciato dalla mamma, comincia a far fuori tutti coloro che l'hanno bullizzato a cominciare dallo stira bambini, poi dalla coscialunga bionda e pure la coscialunga mora, usando ogni mezzo, compreso il suo mitico spazzolone
E lo spazzolone entra in azione in un ristorante, che entra in scena Sarah, aka miss damned bitch (cagna maledetta), che non vedendo una mazza, si innamora del vendicatore tossico.
E in un tripudio di mazzate, con tanto di vecchia malavitosa finita in lavatrice (GENIO!)il sindaco corrotto lo vuole muerto, ma la comunita' intera lo vuole salvo, come i dati auditel che hanno salvato Gli occhi del cuore dalla furia dei terroristi del Burmini.

RECENSIONE SERIA:

In trash we trust, crediamo del trash. Probabilmente questo e' il credo di Lloyd Kaufman, colui che svezzo' James Gunn mettendolo alla sceneggiatura di Tromeo and Juliet (roba che Leo scansati) facendo del cinema trash un impero. Erano gli anni Ottanta, quelli di Reagan e dello yuppismo. 
Kaufman prende di mira gli aspetti poco sani dell'American way of life: centri suburbani che fioriscono dal marciume della corruzione in nome del profitto, ecosistema che cominciava ad andare a rotoli, il sindaco marcio fino al midollo, e criminali di mezza tacca dal fucile facile. 
Il tutto riflesso in uno specchietto per le allodole con una societa' vincente,felice e malata di fitness, mettendo in contrasto il povero e gracile Melvin, reiettto di una societa' che non lo accetta perche' non bello e ricco come il malefico figlio di Neydermeier, colui che odia bambini e vecchiette.
Preso in giro e vessato da tutti, Melvin e' destinato a fare una vita da infame, perche' bruttarello, non aitante nemmeno tanto sveglio. Il massimo che puo' fare e' pulire con il suo fedele spazzolone gli spogliatoi, sognando probabilmente di spogliare la bella biondona che fa' areobica tutti i giorni. Finisce vittima delle prime falle del marcio che intacca l'ecosistema, con quei bidoni di monnezza tossica scaricate nelle zone periferiche da mamma metropoli, NY in questo caso. Perche' dove c'e' benessere c'e' il consumo e dove c'e' il consumo c'e' la produzione della monnezza. E la monnezza porta a speculazioni e soldi facili che fanno gola al sindaco. Ma sara' proprio il vendicatore tossico che fara' quello che ha sempre fatto: pulire lo sporco, in questo caso la feccia della societa', al punto da rendere Tromaville un piccolo quartiere residenziale modello. Per la serie, dallo sterco nascono le peonie. Se poi i fiori vengono su con concime di morti ammazzati, ancora meglio.
Memore di commedie goliardiche scollacciate tipo Porky's, Kaufman ne riprende le dinamiche (il razzismo, la ribellione giovanile, l'abuso di potere di quel porco di Porky) infarcendole pero' di horror, con questo povero sfigato (nel senso che ha una sfiga immonda nel finire sfigurato da un bidone di sostanze tossiche dopo aver patito la qualunque) che tendenzialmente ammazza per il gusto di farlo, ma paradossalmente crea una societa' piu' onesta e sicura, al punto che tutti vogliono vivere a Tromaville. Alla faccia del sindaco, tie'.
E se Sarah, la damsel in distress probabilmetne ci sta con lui perche' e' cieca (ma il sospetto che 190cm abbia fatto cresce qualcos'altro c'e'), Melvin/Toxic Avenger e' decisamente meglio del malato di fitness tanto aitante tanto quanto, per l'appunto, un brutto figlio di Neydermeier.
Perche' Il vendicatore tossico e' in realta' un eroe suo malgrado, dato che la principale motivazione e' vendicarsi dei torti subiti e far ingoiare lo spazzolone a chi abusa degli altri, dallo spacciatore ai delinquenti, fino alla vecchia capa di una gang.
E siccome il trash porta a mandare al diavolo tutte le regole, comprese quelle del politicamente corretto, sti cazzi se a farne le spese sono bambini, anziani e pure un cane.
The Toxic Avenger e' la sana catarsi di tutto quello che non va' in America, ma anche una crociata contro il politicamente corretto, che prende per i fondelli tutto e tutti (compreso Lars Von Trier e il suo Dogma 95, diventato Dogpile 95), con il suo tripudio di sangue, budella, tette e morti ammazzati. Male.
E in questi tempi (bui e bovini) dove il politicamente corretto e la cancel culture regna incontrastato, e' una manna dal cielo vedere quant'e' invecchiato alla bell'e'meglio questo energumeno con la faccia da Picasso (Modigliani no, che fa' troppo Italiano) che fa' ingoiare lo spazzolone al brutto figlio di sultana di turno.

Voto: 7.5




  





























































Hanno partecipato alla notte horror: 


martedì 8 agosto 2023

GOODBYE: Addio a William Friedkin




1935 - 2023


"...Molti miei film hanno questa caratteristica: costringere i protagonisti a confrontarsi in spazi claustrofobici con le loro ossessioni o le loro paranoie. Perfino Vivere o morire a Los Angeles era così. Per raccontare l’ambiguità del protagonista invece mi sono ispirato a La notte corre sul fiume, l’unico film da regista di Charles Laughton, una storia bellissima in cui Robert Mitchum interpreta un predicatore malvagio. Il personaggio di Joe Cooper, il detective che in realtà è un killer spietato, deve molto a quella figura apparentemente docile e per questo ancor più pericolosa e terrorizzante..."