martedì 20 agosto 2019

NOTTE HORROR: Atom Age Vampire

Ogni estate arriva la notte horror! E quest'anno Director's cult ha perso il treno, ma è riuscita a trovarne un altro grazie alla congrega di cineblogger aficionados che l'hanno fatta salire a bordo di questa maratona orrorifica. E quindi eccola qua con Atomic Age Vampire, B movie italiano degli anni Sessanta diretto da Anton Giulio Majano
                                           
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Titolo: Atom Age Vampire
Cast: Alberto Lupo, Susanne Loret, Rita Parisi
Sceneggiatura: Alberto Bevilaqua, Antom Giulio Majano
Regia: Anton Giulio Majano
Durata: 86' (verione americana)

Caravaggio fece un dipinto che si chiama La canestra di frutta. In questo canestro c'è della frutta polposa, succulenta, tale da far venire voglia di allungare una mano sul dipinto per poter assaporare una pera o un acino di uva. Insieme a cotanta meraviglia c'è anche una mela imperfetta, intaccata dal segno del marciume che prenderà in toto anche il resto.
Cosa c'entra Caravaggio con un film dell'orrore? Apparentemente nulla. C'è però quel concetto di vanitas, di vanità insita in quel quadro che potrebbe associarsi ad Atom Age Vampire di Anton Giulio Majano che ci racconta le disgrazie di una ragazza sfigurata sul volto.
Caravaggio ci voleva dire che la bellezza esteriore è destinata a dissiparsi, a spegnersi e che non durerà per sempre, così come la bellezza di Jeanette, stripper dalla vita amorosa tumultuosa che finisce per rimanere sfigurata in un terribile incidente stradale. 
La sua vanitas viene rubata prima del tempi e lei si ritrova con parte del viso e del collo orribilmente deturpato.
Se in un dipinto il tempo si può fermare (vedi anche Il ritratto di Dorian Gray) e si può conservare la bellezza (insieme alla sua bruttezza insita), la scienza si può adoperare per fermare il passare del tempo, o meglio ancora, poter restituire la beltà sfiorita e orribilmente sfigurata.
Jeanette si imbatte in Monique (Franca Parisi), l'assistente del professore Albert Levin (Michele Lupo) che può restituirle la bellezza perduta. Levin ha studiato gli effetti delle radiazioni del bombardamento di Hiroshima e può curare i tessuti della pelle rovinata e restituirla al suo splendore.
Jeanette all'inizio si rifiuta, ma quando il siero Derma 25 funziona su Monique che si offre di fare da cavia da laboratorio e Levin raffina la terapia facendolo diventare Derma 28, lo scienziato sperimenta sulla giovane donna il siero a sua insaputa.
Ed ecco che le orribili cicatrici scompaiono per la gioia di Jeanette. Peccato che, come nel quadro di Caravaggio, la bellezza, la vanitas è destinata a svanire. E Levin ormai innamoratosi perdutamente di lei, arriva ad uccidere pur di poter prendere la materia prima per creare il Derma 28, trasformandosi lui stesso in un mostro. Peccato però che Jeanette si sia innamoreata di Pierre Mornet (Sergio Fantoni), facendo impazzire ancora di pi lo scienziato. Per poterla curare e averla per sé, arriverà a uccidere pur di poter continuare a produrre il Derma 28 e tenerla senza una cicatrice.
Atom Age Vampire è il classico B movie anni Sessanta con il plot 'scienziato pazzo' che fa il verso al mitico L'uomo invisibile con Claude Raines.
Come nel film di James Whales, c'è lo scienziato a cui sfugge il senso della realtà pur di arrivare ai propri scopi, al punto da diverntarne pazzo. Ma se ne L'uomo invisibile lo scienziato ha gli effetti collaterali dell'esperimento fatto su sé stesso, in Atomic Age Vampire (Seddok,l'erede di Satana in italiano) Levin diventa pazzo pur di avere Jeanette tutta per sé. Possibilmente bella e senza imperfezioni.
Anton Giulio Majano però non è James Whales, e confeziona un discreto horror con tutti i crismi del film di serie B. Il doppiaggio inglese non giova, facendo diventare Susanne Loret la candidata perfetta per il Corinna Negri Award, ovvero il premio miglior cagna maledetta. E il suo sbattersi sul letto disperata non l'aiuta.
Majano viaggia sui binari dell'horror scientifico utilizzando tutti i cliché del genere prendendo in prestito i dettami dei film horror americani - con tanto di citazione finale da L'uomo invisibile. 
L'unico problema di Atomic Age Vampire è una certa lentezza che a momenti sfocia in noia, appesantendone il ritmo e ne risente soprattutto nella parte 'il bruto e la bella' con l'antagonista (Sergio Fantoni) poco efficace.
Tralasciando i difetti però, nel complesso Atomic Age Vampire è un horror interessante che prende tematiche come la bellezza esteriore che dovrebbe - secondo i dettami della società - essere eterna (infatti Pappi Corsicato con Il volto di un' altra sembra prendere spunto da questo film creando anche lui la sua eroina sfigurata anche lei in un incidente stradale).
Atom Age Vampire è un classico film horror di serie B girato senza infamia e senza lode che ancora ha tematiche attuali come l'ossessione per la bellezza. Tematica che ancora oggi fa ancora paura. 

Voto: 6

Hanno partecipato alla notte horror: