mercoledì 25 agosto 2010

RECENSIONE. Cosa voglio di più




Titolo: Cosa voglio di più
Italia, 2010
Cast: Alba Rorwacher, Pier Francesco Favino, Teresa Saponangelo, Giuseppe Battiston.
Sceneggiatura: Doriana Londeff, Angelo Carbone, Silvio Soldini.
Produzione: Warner Bros.
Regia: Silvio Soldini
Durata: 126'

Anna (Alba Rorwacher) ha un buon lavoro, un compagno, Alessio (Giuseppe Battiston) e il desiderio di costruire una famiglia con lui.  Alessio e Anna vivono una storia d'amore come tante, piena di affiatamento e complicità. Finché un giorno incontra Domenico (Pier Francesco Favino) cameriere assunto durante una festa per una collega di Anna. Anna rivede Domenico e scoppia la passione: l'uomo è sposato con Miriam (Teresa Saponangelo), ha due figli e il conto in rosso ancor prima di arrivare alla fine del mese. Nonostante ciò il loro amore prende il sopravvento per consumarsi furiosamente nei motel a ore. Ma Anna non si accontenta...
L'adulterio ai tempi della crisi. Questo è il nuovo soggetto del milanese Soldini, che incentra in quel di Milano una storia fatta di baci rubati, mobili comprati all'Ikea, conti da pagare e i soldi, che non bastano mai. Se nel film precedente, Giorni e nuvole, affrontava la crisi familiare stravolta dalla perdita del lavoro, questa volta Soldini decide di infiltrare come un veleno la precarietà della vita in una storia d'amore clandestina.
Storia che si materializza attraverso sms, telefonate clandestine, ma soprattutto nel motel, luogo dove dar sfogo a tutte le pulsioni represse dal grigiore della quotidianità. Quattro ore di trasgressione che si concedono i due amanti, dove i loro corpi nudi si avvinghiano furiosamente, dimenticando per un attimo i conti da pagare, le richieste dei figli, il risparmio sugli oggetti quotidiani, le spese al mercato, le pressioni da parte dei familiari, i pranzi della domenica, le nevrosi della moglie e altre "noie".
Cinquanta euro sono il prezzo di una felicità fugace e il discorso torna sempre al denaro ("sempre lì si torna" afferma malinconica Anna) : che non bastano mai, che permettono fughe romantiche e sognanti in Tunisia, ma allo stesso tempo crea dissidi costanti e progetti che non si possono fare a lungo termine. Soldini offre uno spaccato sociologico interessante e "middle class" nello sfondo della città lombarda ripresa con taglio amorevole e documentaristico.
L'interesse però tende a scemare a causa di qualche lungaggine di troppo sulla storia dei due amanti, con un tira e molla irritante, tale da far scadere il film in un feutillion/telenovelas che appesantisce la storia e la rende noiosa a tratti. Come se non riuscisse a dosare i due ingredienti (crisi economica-esistenziale e storia d'amore extra coniugale), finendo per porre troppa attenzione all'amore tra i due protagonisti. Bravi comunque gli interpreti: Favino nel ruolo del calabrese trapiantato a Milano, Rorwacher che "sveste" con audacia i panni di Anna. Un po' sacrificati i comprimari: Teresa Saponangelo costretta nel ruolo di moglie "incavolata e rompi balle" e soprattutto Giuseppe Battiston, a cui al suo Alessio viene negato un confronto con la fedifraga Anna e relegato in un ruolo di "bonaccione cornuto che nega l'evidenza". Cosa voglio di più offre spunti interessanti, offuscati però dall'imperfezione.

Voto: 6
A.M.

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