sabato 14 marzo 2015

RECENSIONE: Captain America - Il primo vendicatore


 §Il fascino indiscreto di una recensione retrò§


Titolo: Captain America-Il primo vendicatore
Titolo originale: Captain America - The First Avenger
USA, 2011
Cast: Chris Evans, Tommy Lee Jones, Hayley Atwell, Stanley Tucci, Hugo Weaving.
Sceneggiatura: Christopher Markus, Stephen McFeely.
Regia: Joe Johnston.
Durata: 103'

È il 1941, l’attacco di Pearl Harbor costringe gli americani a scendere in campo e combattere la seconda guerra mondiale. Il mondo è lacerato dall’invasione nazista e il giovane Steve Rogers (Chris Evans) ha un forte senso patriottico e vorrebbe dare il suo contributo.
Cerca ripetutamente di farsi arruolare, ma viene sistematicamente scartato a causa della sua corporatura gracile, poco adatta per combattere il nemico. Non tutto è perduto però, grazie a uno scienziato tedesco, Abraham Erskin (Stanley Tucci), entra a far parte di un programma sperimentale che lo trasformerà in un super soldato: nasce Captain America.
Captain America è l’ennesimo “figlio” della grande famiglia Marvel sbarcato sugli schermi cinematografici e il regista Joe Johnston - mago degli effetti speciali di Indiana Jones - ha il compito di far rivivere il celebre eroe. Captain America è il più patriottico dei Marvel movies. Non ottiene i super poteri entrando in contatto con morsi di ragni (come Peter Parker di Spiderman, anche se condivide con Mr. Rogers la nomea di “sfigato”), ma è puro frutto della scienza creato appositamente per combattere il male, incarnato niente meno che dal nazismo.
Frutto della tecnologia proprio come Iron Man, dove, non a caso, tra gli scienziati troviamo il geniale e sciupafemmine Howard Stark (divertente l’episodio dell’equivoco sulla fondue, scambiato da Rogers per un rendez vous con la bella Peggy), papà di un certo Tony Stark, altra celebrities della scuderia Marvel.
Ma il cammino per il giovane Rogers sarà arduo, utilizzato più come mezzo di propaganda che macchina da guerra per distruggere il nemico, ed è interessante vedere la frustrazione di un ragazzo “vitaminizzato” che non può utilizzare subito il suo grande potere, finendo per adagiarsi ai vezzi delle ballerine e dei film, per poi prendere gradualmente coscienza della sua responsabilità, diventando paladino del bene a tutti gli effetti.
Captain America ha un gusto retrò, grazie alla splendida ricostruzione dell’America anni Quaranta, che riesce a conferire la giusta dose di vintage senza sembrare datato. Sebbene ci voleva un maggiore approfondimento la diatriba tra il bene, incarnato dal senso di giustizia e libertà dell’America e il male, e l’oppressione incarnata dal Nazismo (sprecando di conseguenza la 'cattiveria' di Hugo Weaving) - roba che Steven Spielberg ci sarebbe andato a nozze - è pur sempre un film godibile, dove gli effetti speciali fortunatamente non soffocano la storia di questo american boy nato per servire il suo paese. 
La pellicola rimane pur sempre ricca di senso dell’umorismo - grazie al colonnello interpretato da Tommy Lee Jones, che si riserva le battute più divertenti, grazie a Tommy Lee Jones che dimostra la sua bravura, così come bravo Evans nel dare una prova più matura rispetto alla Torcia Umana e Hayley Atwell non è un manichino, riuscendo a dare il suo contributo senza sembrare il classico personaggio super femminista in un’epoca (cinematografica) non ancora pronta per eroine del genere.
Captain America è un film godibile, ricco di humor e anche se ha qualche pecca, è sempre meglio di altri comics movies che si limitano a cavalcare l'onda dei cinecomics.
In un’epoca in cui il mondo non gira per il verso giusto, c’è bisogno di un eroe che ama la sua patria sopra ogni cosa e costui è proprio Steve Rogers. L’amore per il proprio paese forse è l’unica arma per sconfiggere il male che attanaglia questo mondo, e ora più che mai Captain America è perfetto per avere un po’ di speranza in qualcosa di migliore.

Voto: 6/7

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