cinema italiano.
Quanto ti voglio bene! |
Titolo: Il volto di un'altra
Cast: Laura Chiatti, Alessandro Preziosi, Iaia Forte.
Sceneggiatura: Pappi Corsicato, Monica Rametta e Gianni Romoli
Regia: Pappi Corsicato.
Durata: 83'
Potrai anche chiamarti Bella (Laura Chiatti) e anche esserlo, ma dopo un po' la tua faccia stanca. E così che Bella-la-bella viene licenziata, o meglio ridimensionata nel programma televisivo sulla chirurgia estetica co-diretto con il marito/chirurgo Renè (Alessandro Preziosi), faccia da schiaffi pronto a prendere il suo posto al sole in qualsiasi momento.
Perché ci vuole un volto nuovo, che prenda il pubblico e gli ascolti, e il tuo bel volto, cara bella, non li prende più. La situazione cambia quando un sanitario trasportato dall'operaio Tru-Tru vola dal suo camioncino e 'pam', dritto sul parabrezza di Bella. Che bella non lo è più. Tru-Tru la porta alla clinica dove tante mummie fasciate scontano il purgatorio che li porta dalla clinica a un paradiso fatto di finta e vacua bellezza, con il suo bel volto sfigurato pronto per essere sistemato dal marito/chirurgo.
La sua bella carriera è finita, ma non tutto è perduto: perché non frodare l'assicurazione e infinocchiare gli spettatori - venuti a frotte da chissà quale bella città del belpaese - pronti ad assistere a un nuovo programma dove la bella Bella potrà ritornare più bella, con il volto di un'altra?
Pappi Corsicato ha iniziato la sua carriera facendo l'assistente alla regia di Pedro Almodovar. E si vede. Lo stile surreale del regista spagnolo (più che altro del primo periodo della sua filmografia) è stato assimilato dal regista napoletano che, con Il volto di un'altra, confeziona una commedia cinica sul culto della bellezza, l'ossessione della celebrità e lo squallore del divismo televisivo. Che di bello non ha proprio niente.
Corsicato però evita facilmente lo scivolone dell' indignato speciale, e crea una sorta di mondo/comunità sperduta chissà dove, dove la bellezza del luogo immerso nel verde inspiegabilmente ben si concilia con la clinica dove disperatamente cerca di riprendersi ciò che madre natura ha negato con il passare degli anni, vedere alla voce 'vecchiaia', una brutta parola per persone che vogliono la bellezza come stato imperituro.
Nella clinica dove lavorano e vivono questa coppia bella fuori, ma brutta dentro, ecco addentrarci in uno stuolo di mummie fasciate, vittime di loro stessi e del rifiuto del tempo che passa, seguite dalla madre superiora (Iaia Forte, attrice feticcio del regista partenopeo) che si venderebbe l'anima al miglior offerente per un po' di pubblicità.
Bella e Renè vivono in un mondo ovattato e finto, dove il bene materiale è più prezioso del loro legame affettivo, al punto da lucrare sulla sventura della cinica presentatrice, capace però di prendere la disgrazia dell'incidente come una svolta per rilanciare la propria carriera ormai finita. Perché puoi essere bella quanto vuoi, ma ricordati che al mondo ce ne sono altre più belle e giovani di te.
E propizio fu il 'lancio del cesso' (che, nella cultura popolare giovanile, il gabinetto viene utilizzato come epiteto dispregiativo per offendere una persona definendola brutta) causato involontariamente dall'operaio Tru-Tru - che ha una stralunata band che canta facendo i ventriloqui - che come la manna dal cielo le da una seconda possibilità.
E come un film muto espressionista, il film diventa surrealmente una fabbrica di mostri, dove Bella diventa la 'creatura' del dottor Frankeisten di turno che sfigura momentaneanmente il suo bel viso per ingannare l'agente delle assicurazioni, dando via a un castello di bugie, costringendo Bella a indossare una (ennesima) maschera per far credere al popolo di fan adoranti che il fato bruto le ha rubato il bene prezioso della sua bellezza.
Nessuno si salva nel mondo neanche tanto immaginario di Pappi Corsicato: dalla coppia Bella/Renè che si circondano di belle cose per nascondere la bruttezza delle loro anime, alla clinica che sforna mostri spacciandoli per meravigliose creature, fino alla bruttezza dei fan che a loro volte fomentano la mercificazione dell'effimero, alla suora in cerca di celebrità. Non si salva nemmeno il candido Tru-Tru, che cerca la sua fetta di torta dimenticandosi in fretta quel poco di sentimento sincero che nutriva per Bella.
E quando Bella fa cadere la maschera, il mondo che ha contribuito a costruire non la crederà, ormai offuscato dal falso e dal superficiale, la punizione sarà essere ricoperti da un mare di m°°da, materiale organico che tanto purificatore non è, ma che è materiale organico essenziale di un mondo puzzolente, scarto di una società che non va oltre l'apparenza, impossibile da migliorare nonostante la chirurgia estetica, siero della vanità e della vacuità.
Il volto di un'altra è una commedia cinica e surreale, con una Laura Chiatti perfetta nel ruolo della 'bella st°°nza' che si presta a incarnare un mondo che strizza l'occhio allo stile visionario di Gilliam (Brazil e le sue donne di gomma), il cinema muto espressionista tedesco e che rimane fedele alla lezione di Pedro Almodovar; riuscendo a condensare in meno di 90' un universo perverso che ha poco a che fare con la realtà. Come la televisione e i social network, che falsano il mondo facendolo apparire più bello di quanto in realtà è.
Voto: 7+
Hanno dichiarato ammore:
Solaris: Io sono l'amore
White Russian: Non essere cattivo
Pensieri Cannibali: Non essere cattivo
Mari's Red Room: Shadow
Non c'è paragone: Basilicata Coast to Coast
Bollalmanacco: Almost Blue
Delicatamente perfido: Italiano medio
White Russian: Non essere cattivo
Pensieri Cannibali: Non essere cattivo
Mari's Red Room: Shadow
Non c'è paragone: Basilicata Coast to Coast
Bollalmanacco: Almost Blue
Delicatamente perfido: Italiano medio
Ti dirò... Pappi Corsicato è lontanissimo dalle mie corde, proprio non riesco a farmelo piacere. Ricordo bene quando nel 2008 portò in concorso (ripeto, in concorso!!) a Venezia "Il seme della discordia", e per poco non ci volle l'intervento degli steward per salvarlo dal linciaggio... da allora non ho più visto nulla di lui, però riconosco che quel contesto non era (forse) il più adatto per lanciare un film del genere. Magari rivedendolo adesso mi farà un altro effetto. Chissà :)
RispondiEliminaE perché ha uno stile che non è italiano per niente. A me non era dispiaciuto, poi che bello aver visto il centro direzionale di Napoli dal vivo dopo averlo scoperto in quel film! Secondo me dovresti dargli una chance a Il volto di un'altra, è strano è così diverso dalle solite commedie! :)
EliminaQuando era uscito mi incuriosiva parecchio, ma poi mi era passato di mente, come spesso mi capita...
RispondiEliminaGrazie per avermi ricordato l'esistenza di questo film. ;)
Figurati! Se apprezzi Almodovar e le commedie surreali penso che faccia al caso tuo! Secondo me non è male, dovrebbe graffiare di più, ma nel complesso è divertente e cinico a dovere! ;)
EliminaForse un pò troppo radical per i miei gusti, ma chissà che non decida di recuperarlo.
RispondiEliminaMa va là, ha degli elementi trash (specialmente il finale) che rasentano il sublime, e le parti stile film muto sono molto belle, recupera, recupera! ;-)
EliminaOddio, a proposito di Almodovar questo mi ricorda la Piel che abito, chissà perché. Mi pare interessante, segno per un futuro recupero :)
RispondiEliminaIn effetti qualche parallelismo c'è, anche se Almodovar butta tutto sul melò, qua siamo più sulla commedia cinica del primo Pedro! :-D
EliminaL'argomento mi interessa abbastanza, mi prendo il mio tempo poi recupero!
RispondiEliminaPenso che sia un film adatto ai tuoi gusti, secondo me ti piacerà!
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