venerdì 22 luglio 2016

BUD SPENCER DAY: Io sto con gli ippopotami

Il 27 giugno è venuto a mancare una icona del cinema italiano 'pasta e fagioli', Bud Specer, che in coppia con Terence Hill ha regalato risate e sorrisi con le loro mitiche commedie a suon di gag e sganascioni. Oggi si celebra alla grande e Director's cult dedica a Bud Io sto con gli ippopotami.



Sganascioni per tutti!!!




Titolo: Io sto con gli ippopotami
Italia, 1979
Cast: Bud Spencer, Terence Hill, Joe Bugner.
Sceneggiatura: Barbara Alberti, Amedeo Pagani, Vincenzo Mannino, Italo Zingarelli.
Regia: Italo Zingarelli.
Durata: 105'


Se sei nato negli anni Ottanta, è quasi impossibile non aver visto un film di Bud Spencer e Terence Hill. A meno che tu abbia avuto una infanzia triste. 
La 'strana coppia' composta dal corpulento e burbero Bud e lo smilzo e fascinoso Terence hanno dato vita a una ricetta cinematografica gustosa con una netta distinzione dei ruoli, con uno schema narrativo semplice, ma efficace, condendo il tutto con saporite risse a suon di sganascioni. Una volta che i bimbi degli anni Ottanta sono cresciuti (diventando per varie traverse anche - o forse - tristi), i film di Bud e Terence si vedono con nostalgia, ma anche con una ottica diversa.
Un film come Io sto con gli ippopotami visto dagli occhi di un bambino è una bella favola che vede due eroi salvaguardare la natura incontaminata dell'Africa dal cattivone di turno.
Con gli occhi di un adulto (possibilmente cinico, spesso incazzato e disilluso come la sottoscritta), ci vede un messaggio diverso, vedendo come è stata devastata la natura un tempo incontaminata sia stata vittima di bracconaggio selvaggio con 'colpi inferti' ai splendidi paesaggi in parte rovinati dai resort che imperversano per la 'ggente' che sogna di fare i safari e vivere per un paio di settimane l'avventura esotica manco fosse L'uomo di Singapore (telefilm anni Ottanta con un tizio che viveva appunto a Singapore - che non c'entra una mazza con l'Africa - ma vagamente vestito a mo' di safari, con tanto di elefanti prelevati da chissà dove), dove Tom (Bud Spencer) organizza safari 'fuffa' per uomini d'affari annoiati in cerca di emozioni, che sognano di cacciare un leone. 
Il tutto condito il tutto dal colonialismo che vede spadroneggiare il ricco e arrogante Mr. Ormon (Joe Bugner) che vuole fare del piccolo paese africano casa sua, togliendo casa ai nativi, con il tacito accordo della polizia locale corrotta che da il permesso alla vendita di animali esotici per i soldoni - con il risultato di un'Africa rovinata in primis dal colonialismo, e dalle guerre + dittature in seguito, impoverendo il paese e costringendo esodi di massa che qualcuno vorrebbe raccogliere a suon di ruspate e mandarli al mittente.
Rewind: bando al tristume e torno bambina, raccontando la storia di Tom, uomo d'affari che organizza safari per ricchi signori a caccia di avventure, ma che in realtà cacciano poco perché Tom carica i fucili con pallottole a salve per evitare di uccidere gli animali che ama e rispetta. Un giorno torna suo cugino Slim, giramondo rubacuori che dopo le (solite) scaramucce diventano soci in affari, rompendo le uova nel paniere al ricco Mr. Osmond, tanto riccho quanto losco,  che vende la fauna esotica pure in Canada, impegnandosi nell'espropiazione di terreni per le sue illecite attività.
Tom e Slim non ci stanno, anche perché Mr. Osmond ha preso di mira il dottore/giornalista locale che denuncia i suoi traffici, cercando in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote al malvagio colonialista.
E' bello vedere i film da adulti con gli occhi di un bambino. Perché dopo 37 anni, Io sto con gli ippopotami rimane ancora una favola ecologista divertente, dove Bud Spencer e Terence Hill sono due eroi che si battono contro il cattivone di turno, facendo trionfare il bene, riuscendo a ripristinare l'ordine dopo il tentativo di stravolgimento.
E lo fanno sconfiggendolo il cattivone di turno con un paio di schiaffoni ben assestati, salvando così le case della gente del luogo, cercando di salvare gli animali che amano tanto, superando i conflitti tra di loro per il bene della comunità.
La ricetta ben collaudata funziona ancora, con i due protagonisti che sono così diversi sia fisicamente che caratterialmente, finendo per creare una perfetta alchimia, arrivando a compensarsi e a completarsi a vicenda.
Infatti l'unione fa la forza e dopo le solite scarumucce tra il burbero Tom che se la prende sempre con il fannullone Slim, riuscendo a farsi perdonare per come riesce a racimolare soldi con vari espedienti. Uno è la forza, l'altro è la mente ed è così che riescono a far vedere i sorci verdi a Ormond, ridicolizzando la sua (ingiusta) ricchezza, arrivando a sbeffeggiarlo a casa sua con un esilarante pranzo dove le buone maniere sono rimaste a casa, 'sgrufolando' il pranzo da ricchi fatto di caviale e aragosta come se fossero salsicce e fagioli (che sono sempre buone, anzi,  meglio del caviale). 
Così come sbeffeggiano il divertimento snob del casinò, fregando i ricconi con un gioco delle carte.
Beffa delle beffe, il duo che quasi finisce incastrato per traffico illecito di avorio (e tu lo sai che a loro non accadrà niente, ma gli occhi di bambino ti fanno preoccupare per la loro sorte), si salva con una fuga rocambelsca quanto buffa, arrivando allo scontro finale che farà trionfare il bene sul male.
Bene che trionfa con una bella scazzottata definitiva, dove l'eroico duo restituisce  il maltolto ai cattivoni, con i leoni, le zebre e i ghepardi che corrono liberi nella savana, regalandoci momenti di pura bellezza e sogni di libertà.
Perché è bello immaginare due eroi che sistemano a modo loro quello che non va. E lo puoi immaginare solo con gli occhi di un bambino, perché un adulto (forse) non ci penserebbe nemmeno.

Voto:7
A.M.

Celebrano Bud Spencer: 

WhiteRussian - Bomber
Combinazione Casuale - Lo chiamavano Buldozer
Non c'è paragone - Pari e dispari + Altrimenti ci arrabbiamo
Cuore di celluloide - Lo chiamavano Trinità 
Director's Cult - Io sto con gli ippopotami
GiocoMagazzino - Il soldato di ventura
In Central Perk - Cantando dietro i paraventi
Solaris - I due superpiedi quasi piatti

15 commenti:

  1. E' davvero un pezzo della nostra infanzia. Bud era (e sarà) il nostro eroe :)

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    1. Bud Spencer insieme a Terence Hill sono gli eroi che vorresti per avere un mondo migliore. Intanto ci hanno regalato tante risate, migliorando le nostre giornate!

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  2. Questo non lo amo particolarmente come altri, anche se é uno di quelli che mi dicerte di piú. Bud grandissimo!

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    1. E' divertente anche questo, e più favolistico rispetto agli altri film, ma è pur sempre una goduria rivederli!

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  3. Questo non lo amo particolarmente come altri, anche se é uno di quelli che mi dicerte di piú. Bud grandissimo!

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  4. Alchimia perfetta tra i protettori di ippopotami, anche questo da bambina lo amavo alla follia!!

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    1. Probabilmente loro sono secondi solo a Walter Matthau e Jack Lemmon, sono la nostra strana coppia italiana che rimarranno sempre nei nostri cuori fanciulleschi!

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  5. Dopo questo film siamo stati tutti amici degli ippopotami...chissà perché poi ;)

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    1. Tra questo film e l'ippopotamo blu della Lines era impossibile non impazzire per loro! :-)

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  6. Una favola ecologista un po' più infantile di tanti altri film del nostro Bud, ma sempre piacevole da vedere!

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    1. Più che infantile un po' naive, ma è sempre divertente e ha ancora un bel messaggio ecologista, ed è sempre bello rivederlo!

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  7. E' uno dei film della coppia Spencer/Hill che mi ha fatto più ridere... la canzoncina che fa da tema al film è contagiosa! Hai detto bene: andrebbe visto con gli occhi e l'innocenza di un bambino, per capire come (purtroppo) si diventa da grandi :(

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    1. Grau! Grau! Grau! :-D
      Divertimento assicurato (che ridere quando tentano di sfondare la porta della casa di Slim e poi vedere che non ha i muri ai lati aajaja) che ci fa tornare bambini, lasciando a bada il cinismo da adulti per un paio di ore!

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  8. Non lo vedo dai tempi in cui ero una bimba... Se già adoravo Bud, vederlo stare con gli ippopotami, gli animali preferiti di quel mio zio grande, grosso e barbuto come lui, me lo ha reso ancor più un mito!
    Ah, nostalgia canaglia...

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    1. Nostalgia canaglia di un mondo fiabesco che non c'è più... Per fortuna che si può rivedere i propri miti dell'infanzia grazie alle care vecchie VHS, i DVD e anche la rete ci da una mano! ;-)

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