Titolo: Chiamami col tuo nome
Titolo originale: Call Me by Your Name
Cast: Timotheé Chamelet, Armie Hammer, Michael Stulhbarg.
Sceneggiatura: James Ivory
Regia: Luca Guadagnino
Durata: 120'
Attenzione, potrebbero esserci spoiler al fine dell'analisi del film!
Oh mon dieu, l'usurpateur est arrivé. E' questo che pensa il giovane Elio (Timotheé Chamelet) quando vede arrivare in una afosa giornata d'estate l'ennesimo laureando. Il dottorando in questione è Oliver (Armie Hammer), giovane affascinante americano che soggiornerà nella villa di famiglia di Elio per 6 settimane. Ogni anno, il padre di Elio (Michael Stulhbarg) ospita un giovane per seguirlo nella tesi di dottorato. E ogni anno Elio deve cedere la sua stanza per quel mese e mezzo, ignorando l'ennesimo studente con infinite letture e scrivendo musica. Ma quest'anno il nuovo studente è speciale, perché smuoverà in Elio interesse, curiosità, ma anche attrazione.
E' impossibile non rimanere colpiti da Oliver: così sfuggente con il suo frettoloso 'a dopo' si congeda da colazioni e cene, mentre Elio cerca di sfuggirgli con indifferenza con un atteggiamento ostile, cercando in tutti i modi di respingere questo americano biondo e abbronzato che si trova così a suo agio in un ambiente intellettuale e multiculturale, capace di godersi il cibo, il sole, le lunghe passeggiate in bici in quel luogo imprecisato della Lombardia.
Posto che non suscita più sorprese per il diciassettenne Elio, che preferisce scoprire altri luoghi nascosti nei romanzi.
Ma in quell'estate del 1983, Elio inizierà a scoprire dei sentimenti mai provati, rimanendo scosso proprio per l'attrazione che prova per Oliver.
Confuso, Elio cerca di respingere quel sentimento che prova per 'l'usurpatore'. Lui, 24, trasuda sicurezza e charme che conquista tutti, dalla famiglia di Elio ai suoi amici, flirtando con le ragazze e stuzzicando il giovane diciassettenne, che invano lo maltratta con fare scostante. Perché respingerlo significa reprimere quel turbine di emozioni mai provate, che lo travolgono e lo sconvolgono. Emozioni che cerca di cancellare esplorando il sesso con Marzia, la sua migliore amica, un po' per curiosità, un po' per mentire a sé stesso sull'amore che prova per Oliver, lottando con un sentimento che lo lascia confuso.
Come l'ospite di Teorema di Pasolini, Oliver affascina tutti, rompendo gli equilibri del sonnolento luogo di villeggiatura, con il suo fascino irresistibile. E se l'ospite pasoliniano seduce tutti compresa la cameriera, l'ospite di Guadagnino si limita a sedurre Elio, anche se a sua volta cerca di frenare la passione che prova per lui.
Elio si innamora per la prima volta, ma è un amore non riesce a gestire, lasciando trasparire la sua immaturità tipica di un diciassettenne. Oliver lo sa e lo provoca, getta l'amo ma poi lo ritira, anche se non riesce a respingerlo totalmente.
'Cresci, ci vediamo a mezzanotte'. Con questo messaggio Oliver lo inizia in un viaggio alla scoperta della propria sessualità. Sessualità che Elio accetterà fino in fondo, grazie anche alla comprensione della famiglia che capisce e lo sprona a vivere esperienze che sarebbero rimaste un rimpianto se non le avesse vissute, vivendo una storia breve, ma intensa.
Chiamami con il tuo nome e io ti chiamerò con il mio. E' questo che dice Oliver a Elio, connettendosi con il ragazzo non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista emotivo - una dichiarazione d'amore che porta a una simbiosi l'uno con l'altro - perché per Oliver, Elio non è solo un ragazzino da iniziare al sesso, ma è un modo per far accettare al giovane amante dei libri e della musica il suo io e la propria sessualità.
Sessualità che invece sembra rifiutare Oliver, quando alla vigilia di Natale annuncia il suo matrimonio con una ragazza americana, lasciando Elio nello sconforto totale, nonostante Oliver esprima un sentimento nei suoi confronti ancora vivo, preferisce vivere la sua vita nel conformismo, nascondendosi dietro le convenzioni.
Elio scopre per la prima volta il vero amore, scoprendo anche il suo lato amaro, che lo lascia con il cuore spezzato, attonito davanti al caminetto con le lacrime trattenute a stento.
Chiamami col tuo nome segna il ritorno al cinema di James Ivory dopo una lunga assenza. Ivory avrebbe dovuto co-dirigere questa storia di educazione sentimentale, ma ha preferito limitarsi al ruolo di sceneggiatore.
E il suo tocco c'è e si vede, dove l'eleganza del regista americano si sente insieme al suo amore per l'Europa, soffermandosi questa volta sulla bellezza dei luoghi lombardi, con i suoi frutteti, i suoi fiumi e le sue bellezze architettoniche - preferendo concentrarsi più sui sentimenti e sulla connessione emotiva - lasciando l'erotismo in secondo piano, immergendo la storia in un contesto fatto di pura bellezza senza tempo.
Guagagnino si dimostra ancora una volta di saper dirigere un cast internazionale, lanciando la rivelazione Timothee Chamelet (giustamente nominato agli Oscar) e dirigendo un sorprendente Armie Hammer, capace di ammaliare non solo i personaggi, ma anche lo spettatore, dimostrando di non essere solo un belloccio americano qualunque dal fisique du role invidiabile, confermando la voglia dell'attore di esplorare il cinema d'autore a discapito dei blockbuster americani.
Chiamami col tuo nome regala emozioni di un film che sembra avere un fascino senza tempo, una delicata educazione sentimentale.
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