lunedì 29 marzo 2010

NOME: Riccardo Scamarcio.

DATA DI NASCITA: 13/11/1979

LUOGO DI NASCITA: Andria, Puglia.

PROFESSIONE: Attore




(2010) Mine vaganti - Tommaso

(2009) L'uomo nero - Pinucci

(2009) La Prima linea - Sergio Segio

(2009) Il Grande sogno - Nicola

(2009) Verso L'Eden - Elias

(2009) Italians

(2007) Colpo d'occhio - Adrian

(2007) Prova a volare - Alessandro

(2007) Go go tales - Doctor Stevens

(2007) Mio fratello è figlio unico -

(2007) Ho voglia di te - Step

(2006) Manuale d'amore 2 , capitoli successivi

(2006) La Freccia nera (mini serie tv) - Marco di Monforte

2005) Romanzo criminale - Il Nero

(2005) Texas - Gianluca Baretti

(2005) L'Uomo perfetto - Antonio

(2004) L'odore del sangue

(2004) Tre metri sopra il cielo - Step

(2003) Ora o mai più - Biri

(2003) La Meglio gioventù - Andrea Utano (adulto)

(2003) Le mani in faccia

(2001) Ama il tuo nemico 2 (film tv)

(2001) Compagni di scuola - Michele Reale

sabato 27 marzo 2010

NEWS

L'attore americano Dennis Hopper è gravemente malato: ha un tumore alla prostata in fase terminale e non può sostenere la chemioterapia.

martedì 23 marzo 2010

NEWS

Freida Pinto, la protagonista di The Millionaire, sarà la nuova bond girl nel prossimo film sul famoso agente inglese, diretto da Sam Mendes.

domenica 21 marzo 2010

Il caso: la maledizione degli Oscar

Molte attrici probabilmente da bambine si mettevano davanti allo specchio, fingevano di stringere un Oscar e ringraziavano la mamma, gli amici etc. Arrivate all'olimpo di Hollywood sfilano sul red carpet, sono vestite dai più famosi stilisti del mondo, pronunciano discorsi strappalacrime e vanno a casa stringendo tra le mani l'agognata statuetta. Poco dopo aver vinto l'ambita statuetta, però, diventano single: a Hollywood ormai se ne parla come di "maledizione degli Oscar".

Sandra Bullock e Kate Winslet, che hanno vinto il premio rispettivamente nel 2010 e nel 2009, da questa settimana sono "compagne di sventura" di Halle Berry (2002), Julia Roberts (2001), Reese Witherspoon (2006) e Hilary Swank (2005).

Il marito di Sandra Bullock, Jesse James, ieri ha risposto alle accuse di averle mentito scusandosi per averla fatta soffrire. Le ragioni della separazione tra Kate Winslet e il regista Sam Mendes, invece, finora sono rimaste private.

Tom O'Neil, del sito TheEnvelope.com, si è interrogato sul legame tra Oscar e "rotture".

"E' perché la vittoria dà alla testa e le donne diventano dive impossibili?", si è chiesto O'Neil sul blog. "O è perché i loro uomini sono tipi talmente 'machi' da non poter tollerare di essere superati?".

Nel caso che ha visto protagonista Sandra Bullock, la rivista In Touch Weekly questa settimana ha rivelato che James ha passato la notte con una modella mentre l'anno scorso sua moglie era ad Atlanta per le riprese del film che le avrebbe fruttato l'Oscar, "The Blind Side".

mercoledì 17 marzo 2010

NEWS




l'attrice britannica Kate Winslet Oscar nel 2009 per The Reader e il marito Sam Mendes, regista premio Oscar nel 1999 con American Beauty, hanno deciso di divorziare dopo sette anni di matrimonio. La separazione è avvenuta in modo amichevole e si divideranno per l'educazione dei figli. sposatisi nel 2003, la crisi coniugale è scoppiata più di un anno fa. la diva di Titanic si era presentata da sola sia ai Bafta che agli Oscar, facendo scatenare i primi rumors su una loro rottura. Per Kate Winslet si tratta del secondo divorzio: nel 2001 si è separata dal primo marito, Jim Threapleton, sposato nel 1998 dopo l'incontro sul set del film Hideous Kinky e dal quale ha avuto la figlia Mia, 9 anni. Sam Mendes, 44 anni, ha diretto sua moglie in Revolutionary Road"nel 2008, per il quale ha vinto un Golden Globe. Ironia della sorte il film racconta una crisi matrimoniale, pessimo portafortuna per una delle coppie considerate (un tempo) tra le più solide.


RECENSIONE: Alice in Wonderland


Titolo: Alice in wonderland
USA, 2010
Cast: Mia Wasilowska, Johnny Deep, Helena Bonham-Carter, Anne Hataway, Crispin Glover.
Sceneggiatura: Linda Woolverton, tratto dai romanzi Alice in Wonderland e Though the looking glass, di Lewis Carroll.
Produzione: Walt Disney Picture.
Durata: 108'

La piccola Alice è tormentata ogni notte dallo stesso sogno. Una volta cresciuta, Alice (Mia Wasilowska) diventa una diciannovenne un po' distratta che mal si adatta alla vita e alle regole della società vittoriana: odia i corsetti, le calze, le quadriglie e soprattutto non è entusiasta all'idea di sposare un giovanotto poco avvenente ma appartenente ad una famiglia nobile.
Al ricevimento organizzato appositamente per coronare l'unione, la ragazza ha la visione di un coniglio bianco in doppio petto e decide di assecondare la sua "pazzia"seguendolo .Cade nella tana e finisce nel mondo che sognava da piccola: ma questa volta il paese delle meraviglie è minacciato dalla regina rossa e una profezia la designa come salvatrice del paese.
Aiutata dal cappellaio matto (Johnny Deep) si appresta, pur in preda a mille dubbi e paure a far ritornare nel regno la regina bianca e con essa la pace.
Tim Burton offre un lato dark della protagonista del romanzo di Lewis Carrol e sconvolge l'opera letteraria, distanziandosi totalmente dal film di animazione della Disney (vi è solamente un riferimento verso la fine con il flasback di Alice Bambina) e soprattutto trasforma Alice da bimbetta travolta da meravigliosi eventi in una ragazza inquieta che non ha ancora capito cosa vuole dalla vita.
Ciò che lascia più perplessi infatti è l'atteggiamento della protagonista: se nel mondo reale si sente soffocata dalle convenzioni e dalle regole che la società le impone, nel mondo sotterraneo si sente comunque un pesce fuor d'acqua dove fatica a cogliere la sublime pazzia del cappellaio matto (uno strabordante Johnny Deep), cerca di convincersi in tutti i modi di essere in un sogno e inizialmente rifiuta di adempiere alla sua missione.
Ha l'opportunità di vivere realmente il mondo che vorrebbe ma lei lo rifiuta. Perchè? Più che il paese delle meraviglie sembra la materializzazione degli incubi e delle incertezze della protagonista: ciciarampa, mostri, topini fastidiosi, buffi gemelli (che ricordano i personaggi dei dipinti di Botero), un gatto stregato (sublime). Come nella realtà Alice non sa cosa fare e come comportarsi e sembra un cammino obbligato verso la maturità che la porterà ad affrontare la regina rossa (Helena Bohnam-Carter).
Se il cappellaio matto è per lo più un ribelle che vuole andare contro il sistema da regime totalitario rappresentato dalla regina rossa, quest'ultima è la vera outsider del film: ha la testa enorme, si circonda di persone che (fintamente) hanno nasi, orecchie, labbra deformi e ha avuto sempre a che fare con la bellezza della sorella, la regina bianca (Anne Hataway).
E' come se fosse la ragazza più "sfigata" del liceo che ha come paragone la popolarità da cheerleader della sorella minore. Sfoga la sua rabbia tagliando teste ed è alla perenne ricerca di affetto e amore che non riesce ad ottenere.
Il potere non le da la felicità e allora secondo il consiglio di Stayne (Crispin Glover) preferisce essere temuta. La regina bianca non è meno terribile di lei: tremendamente ipocrita, non nasconde il senso di schifiltosità nei confronti delle cose brutte, puzzolenti e pensa che la testa della sorella sia un "bozzo", nascondendo il tutto dietro ad un atteggiamento fatto di pose e mossette .
Vorrebbe anche lei tagliare le teste, ma il suo voto glielo impedisce. Vorrebbe ma non lo fa in nome delle convenzioni e del soave ruolo che si è cucita addosso. Alla fine vita reale e il paese delle meraviglie sono impregnati della stessa falsità, il bene(?) trionfa e vincono i buoni e belli.
E questo lascia un po' l'amaro in bocca. Alice preferisce tornare alle convenzioni ma con la consapevolezza di ciò che vuole fare della sua vita, ma il pensiero torna sempre al cappellaio matto al bianconiglio.
Il film di Burton offre una visione inedita della favola costruita dalla Disney e questo rappresenta il pregio del film che trasforma una favola in una storia dai connotati più adulti, rimanendo nelle atmosfere lugubri (anche se ultimamente parecchio appannate) del regista.
Anche se a tratti non coinvolge e Johnny Deep è una presenza troppo  invadente, rubando la scena alla bella e smarrita Mia Wasilowska (che ha una notevole somiglianza con Gwyneth Paltrhow), rimane pur sempre un'opera visivamente affascinante. Sarebbe bello vedere come sarebbe diventato il paese delle meraviglie dopo l'esilio della regina cattiva, ma forse spetta a noi immaginare un finale ideale per questa favola dark (di Lewis Carroll, ovviamente).

Voto: 5

A.M.


domenica 14 marzo 2010

RECENSIONE: A Single Man


Titolo: A Single man.
USA, 2009
Cast: Colin Firth, Julianne Moore, Matthwe Goode, Nicholas Hoult, Ginnifer Godwyn.
Sceneggiatura: Tom Ford, George Scearce, basato sul romanzo A Single man di Cristopher Isherwood
Produzione:
Regia: Tom Ford
Durata: 99'

1962. George Falconer (Colin Firth) è un professore di letteratura inglese in un college di Los Angeles. Sullo sfondo della città degli angeli vi è la minaccia della crisi missilistica di Cuba ma non sembra importargli molto.
Ogni mattina si alza, fa la doccia, la colazione, si veste (i vestiti del protagonista sono firmati dal regista e stilista Tom Ford), tutto ciò lo fa con inerzia. George Falconer è un uomo solo dopo la morte del suo compagno Jim, avvenuta in tragico incidente, e la vita per lui non ha più importanza.
 La sua giornata si svolge lentamente, spezzata dalle telefonate dell'amica Charlotte una donna abbandonata dalla vita (Julianne Moore) che chiama affettuosamente Charly e le lezioni all'università.
"Solo gli stolti sorridono al mattino" e George ormai non ha più la forza di sorridere perchè non vede l'ora di raggiungere il suo compagno. Così decide di progettare la sua morte: raccoglie i suoi documenti, i suoi soldi, scrive tre lettere (una indirizzata alla sua amica Charly, una alla sua domestica e una con le direttive del suo funerale e la raccomandazione dell'immancabile nodo windsor alla cravatta per la vestizione) e la pistola con la quale togliersi la vita. Il suo progetto va in fumo quando entra nella sua vita l'ambiguo Kenny(Nicholas Hoult)  uno dei suoi studenti di corso.
A Single man segna il promettente debutto alla regia di Tom Ford, ex stilista di Gucci e Yves Saint-Laurent. Se Gabriele D'Annunzio intendeva la vita come un'opera d'arte, Ford intende mettere questo precetto nella sua opera prima, mettendo a disposizione l'estetica, la letteratura (a partire dall'adattamento del romanzo di Isherwood), la musica, l'architettura e l'arte al servizio del cinema.
Il film è una delizia per gli occhi e nulla è lasciato al caso a cominciare dalla scena iniziale con il corpo nudo di Colin Firth immerso nell'acqua che fluttua come se fosse in un opera di Rembrandt.
La casa in cui vive il protagonista richiama le opere di Mies Van De Rohe.
Il flashback in bianco e nero che ricorda un momento di vita vissuta con Jim ricorda la fotografia di Helmuth Newton.
La musica rispecchia l'epoca con canzoni come Stormy weather di Etta James e la fotografia sgranata rappresenta fedelmente l'epoca degli anni Sessanta.
Ford dimostra di conoscere bene la tecnica cinematografica con plongèe (riprese dall'alto), establishing shot (elementi descrittivi di una scena) e rallenty fissandosi soprattutto sui dettagli (la rugiada delle rose, gli oggetti estremamente raffinati) come se volesse dimostrare che non è capace di essere solo uno stilista che tenta una nuova strada, ma un uomo colto, lontano dalle frivolezze che circonda il mondo del fashion business.
 A prima vista il suo stile sembra manicheo e lezioso da spot di profumi, ma Ford si sofferma sui dettagli non per un vezzo estetico: il suo intento è quello di mostrarci lo sguardo di George, un ultimo sguardo che imprime nella sua mente cose e persone da portare via con se una volta avvenuta la sua (voluta) dipartita.
I momenti drammatici sono delle spine nel cuore a cominiciare dalla scena iniziale che riprende l'incidente mortale di Jim, immortalato in una fredda giornata innevata.
I duetti tra George e Charly trasudano solitudine, disillusioni, sofferenze e sogni infranti, sogni che per una istante riesce a far rivivere Kenny, con la sua freschezza e ambiguità derivata dalla sua giovinezza. Straordinaria l'interpretazione di Colin Firth, così addolorato e beffato dal fato, e riesce a conferire al suo personaggio la giusta dose di indifferenza, dolore e cinismo, un dandy vecchio stile ferito dagli eventi della vita.
Julianne Moore dimostra la sua solita bravura, anche se la sua Charlotte soffre un po' troppo di teatralità e patetismo eccessivo, penalizzato da un doppiaggio stile alcoolizzata sul viale del tramonto.
 A Single man è melò che ricorda i film di Douglas Sirk, un film old style e raffinato come una cravatta di seta annodata in stile windsor.

Voto: 8

A.M.

sabato 13 marzo 2010

RECENSIONE: Mamma mia!



Titolo: Mamma mia!
USA 2008
Cast: Meryl Streep, Colin Firth, Pierce Brosnan, Stellan Skargsdard, Julie Walter, Amanda Seyfried, Crhistine Baransky
Sceneggiatura: Catherine Johnson
Produzione: Universal Pitcure
Regia: Phillyda Lloyd
Durata: 108'

La ventenne Sophie (Amanda Seyfried) vive in Grecia nella splendida isola di Kalokairi con la madre Donna (Meryl Streep) ex figlia dei fiori e mamma single indipendente, ed è in procinto di sposarsi.
La ragazza non ha mai conosciuto suo padre e scopre un diario segreto della madre dove ha scritto le esperienze che ha vissuto con tre uomini diversi e pensa che uno di loro sia il suo vero padre.
Così all'insaputa di Donna spedisce l'invito all'uomo di affari Sam Charmichael (Pierce Brosnan), all'avventuriero Bill Anderson (Stellan Skargsdar) e al banchiere Harry Bright (Colin Firth).
Nel frattempo arrivano sull'isola le migliori amiche della futura sposa, Ali e Lisa e le amiche di Donna, Lisa (Julie Walters) e Tanya (Crhistine Baransky) con la quale formò vent'anni prima il gruppo musicale Donna and the dynamos. In una serie di avvenimenti e numeri musicali Sophie cerca di scoprire l'identità di suo padre e i tre vecchi spasimanti della madre si convincono a loro volta di essere il padre della ragazza.
Basato sull'omonimo musical di Brodway, Mamma mia! è un film "effervescente" che ti immerge nello splendore del mare cristallino della Grecia al ritmo delle canzoni degli ABBA.
Le canzoni del quartetto svedese fanno da contrappunto alle avventure/disavventure di Donna che tenta di mandare avanti la sua attività tra le difficoltà economiche e i lavori all'albergo che non finiscono mai (Money, money, money), alle sue esperienze di donna libera e spensierata che riemergono in lei (Dancing queen) e della giovane Sophie in preda delle passioni amorose in preda di mille dubbi (voulez-vous), rimandendo piacevolmente sorpresi dalla profondità delle canzoni, spesso trascurate dagli arrangiamenti da disco music. Poco importa se la trama è un po' esile, perché per un'ora e mezza si è immersi in questa allegra baraonda e l'unica cosa che si vuole fare è ridere, ballare e sognare, mescolando il tutto in una salsa kitsch alla quale gli attori si prestano divertiti.
 Phillyda Lloyd non è Bob Fosse, ma riesce ad orchestrare sapientemente il nutrito cast di attori e le coreografie sono accattivanti. Meryl Streep come al solito è grande, canta, balla, si mette la tuta argentata e le zeppe con grande disinvoltura.
La sua performance trasuda divertimento e passione e le sue buone doti canore emergono nuovamente per questa occasione (l'ultima performance risale a Radio America di Robert Altman). I comprimari maschili non sono da meno, Brosnan forse appare un pò ingessato in un ruolo così diverso da quelli che ricopre di solito. La giovane Amanda Seyfried è incantevole e solare, mentre Julie Walters e Christine Baranski sono scatenate. Mamma mia! è un film senza pretese che ti avvolge nella sua favola per novanta minuti.
Appena usciti dal cinema si ha la voglia di canticchiare "you can dance, you can jive, having the time of your life..." dimenticando per un momento i problemi della vita quotidiana. E questo non è poco.

Voto: 7,5

A. M.



venerdì 12 marzo 2010

FILMOGRAFIA: Colin Firth





NOME:
Colin Firth
DATA DI NASCITA: 10/09/1960
LUOGO: Grayshott, Hampshire, Inghilterra
PROFESSIONE: Attore









ATTORE:

(2009) A Single Man - George
(2009) Dorian Gray - Lord Henry Wotton
(2009) A Christmas Carol - Fred (voce)
(2008) Genova - Joe
(2008) Un matrimonio all'inglese - Jim Whittaker
(2007) St. Trinian's - Geoffrey Thwaites
(2008) Un marito di troppo - Richard Bratton
(2008) Mamma Mia! - Harry Bright
(2007) Quando tutto cambia - Frank
(2007) And When Did You Last See Your Father? - Blake Morrison
(2007) L'ultima legione - Aurelio
(2005) Nanny McPhee (Tata Matilda) - Mr. Brown
(2005) False verità - Where the truth lies - Vince Collins
(2004) Che pasticcio, Bridget Jones - Mark Darcy
(2004) Trauma - Ben
(2003) Love Actually - Jamie
(2003) La ragazza con l'orecchino di perla - Johannes Vermeer
(2003) Una ragazza e il suo sogno - Henry Dashwood
(2003) Hope Springs - Colin Ware
(2002) L'importanza di chiamarsi Earnest - Jack
(2001) Londinium - Allen Portland
(2001) Conspiracy (film tv) - Dr. Wilhelm Stuckart
(2001) Il diario di Bridget Jones - Mark Darcy
(2000) La fidanzata ideale - Peter Ingleton
(1999) Donovan Quick (film tv) - Donovan Quick
(1999) The Turn of the Screw (film tv) - Master
(1999) Blackadder Back & Forth - William Shakespeare
(1999) The Secret Laughter of Women - Matthew Field
(1999) La mia vita fino ad oggi - Edward
(1998) Shakespeare in Love - Lord Wessex
(1997) Segreti - Jess Clark
(1997) Febbre a 90º - Paul Ashworth
(1996) Nostromo (serie tv) - Charles Gould
(1996) Il paziente inglese - Geoffrey Clifton
(1995) The Widowing of Mrs. Holroyd (film tv) - Charles Holroyd
(1995) Pride and Prejudice (serie tv) - Fitzwilliam Darcy
(1995) Amiche - Simon Westward
(1994) The Deep Blue Sea (film tv) - Freddie Page
(1994) Master of the Moor (film tv) - Stephen Whalby
(1994) Playmaker - Ross Talbert/Michael Condren
(1993) The Hour of the Pig - Richard Courtois
(1993) Hostages (film tv) - John McCarthy
(1991) Out of the Blue (film tv) - Alan
(1991) Femme Fatale - Joseph Prince
(1990) Le ali del successo - Brian Smith
(1989) Tumbledown (film tv) - Robert Lawrence
(1989) Valmont - Valmont
(1988) Apartment Zero - Adrian LeDuc
(1987) Un mese in campagna - Tom Birkin
(1987) Tales from the Hollywood Hills: Pat Hobby Teamed with Genius (film tv) - Rene Wilcox
(1987) The Secret Garden (film tv) - Colin Craven adulto
(1986) Lost Empires (serie tv) - Richard Herncastle
(1985) Dutch Girls - Neil Truelove
(1985) 1919 - Giovane Alessandro
(1984) Camille (film tv) - Armand Duval
(1984) Another Country - La scelta - Tommy Judd

martedì 9 marzo 2010

News: vincitori academy awards 2010


Gli artificieri americani in Iraq battono gli abitanti di Pandora: il miglior film del 2010 è The Hurt locker di Kathryn Bigelow che ha battuto il kolossal di James Cameron Avatar. Davide ha battuto Golia. La regista statunitense ex moglie del regista di Titanic si è aggiudicata anche la statuetta come miglior regista, entrando nella storia del cinema come la prima cineasta donna ad aggiudicarsi la prestigiosa statuetta. Il film di Cameron si è aggiudicato i premi solo nelle categorie tecniche. Il premio come miglior attore va a Jeff Bridges per Crazy heart, vincitore per la prima volta dopo ben cinque nomination. Non c'è due senza tre: Sandra Bullock ha fatto tris dopo i due Razzies Awards come peggior attrice per All about Steve, si aggiudica il premio per la miglior interpretazione femminile per Blind slide. Mo'nique ha vinto nella categoria miglior attrice non protagonista per Precious e Christopher Waltz ha vinto il premio come miglior attore non protagonista, unico riconoscimento al film di Tarantino che si è visto sfumare l'Oscar per la miglior sceneggiatura da Godfrey Fletcher per Precious. Altro grande deluso è Jason Reitman , il suo Up in the air non ha vinto nessun premio. Up non ha vinto come miglior film ma si è aggiudicato il premio per il miglior film di animazione. Miglior film straniero è l’argentino The Secret of they eyes. L’Italia è stata premiata con la fotografia di Mauro Fiore per Avatar, piccola consolazione per la mancata nomination di Baària di Giuseppe Tornatore.

Tutti i premi:

Miglior film: The Hurt Locker

Miglior regia: Kathryn Bigelow per The Hurt Locker

Miglior attore protagonista: Jeff Bridges per Crazy Heart

Miglior attrice protagonista: Sandra Bullock per The Blind Side

Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz per Bastardi senza gloria

Miglior attrice non protagonista: Mo'Nique per Precious

Miglior sceneggiatura originale: Marc Boal per The Hurt Locker

Miglior sceneggiatura non originale: Geoffrey Fletcher per Precious

Miglior film d'animazione: Up

Miglior film straniero: El secreto de sus ojos (Argentina)

Miglior documentario: The Cove

Miglior scenografia: Rick Carter, Robert Stromberg e Kim Sinclair per Avatar

Miglior fotografia: Mauro Fiore per Avatar

Migliori costumi: Sandy Powell per The Young Victoria

Miglior montaggio: Bob Murawski e Chris Innis per The Hurt Locker

Miglior trucco: Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlow per Star Trek

Miglior colonna sonora: Michael Giacchino per Up

Miglior canzone originale: Ryan Bingham e T-Bone Burnett "The Weary Kind (theme from Crazy Heart)" per Crazy Heart

Miglior sonoro: Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett per The Hurt Locker

Miglior montaggio effetti sonori: The Hurt Locker

Migliori effetti visivi: Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham e Andrew R. Jones per Avatar

domenica 7 marzo 2010

News: vincitori Razzies awards 2010



Come ogni anno l'anteprima degli Oscar viene "guastata" dai Razzies awards il premio che decreta il peggior film dell'anno, diventato ormai un appuntamento di culto. Quest'anno il prestigioso premio è stato assegnato al film Transformers: la vendetta del caduto, considerato anche il peggior film sceneggiato e diretto (da Michael Bay). Peggiore attrice è Sandra Bullock che ha condiviso il premio con il suo partner Bradley Cooper per All about Steve. Paradossalmente l'attrice è stata candidata anche agli Academy awards per Blind slide. L'attrice è stata al gioco e ha accettato il premio divertita. Atteggiamento che è venuto a mancare a Paris Hilton, che non si è presentata all'evento per la premiazione come peggior attrice del decennio, una sorta di premio alla carriera. Peggior film di sempre è Battaglia per la Terra, film interpretato da John Travolta (e insignito della pernacchia dorata all'epoca). Salvi la coppia Stewart-Pattinson che hanno perso per un soffio il premio come peggior coppia per New Moon, ma se saranno fortunati si potranno rifare l'anno prossimo con Eclipse.
Ecco l'elenco dei vincitori.

PEGGIOR FILM
Transformer la vendetta del caduto.

PEGGIORE ATTORE

Jonas brothers per Jonas Brothers: the 3D concert experience

PEGGIORE ATTRICE

Sandra Bullock per All about Steve

PEGGIORE ATTORE NON PROTAGONISTA

Billy Ray Cyrus per Hanna Montana - the movie.

PEGGIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Sienna Miller per G.I Joe: la nascita dei Cobra.

PEGGIORE COPPIA SULLO SCHERMO
Sandra Bullock e Bradley Cooper per All about Steve

PEGGIOR PREQUEL, SEQUEL, REMAKE O SCOPIAZZATURA

Land of the lost

PEGGIOR REGISTA

Michael Bay per Transformer - la vendetta del caduto

PEGGIORE SCENEGGIATURA

Ehren Kruger, Roberto Orgi e Alex Kurtzman per Transformers - la vendetta del caduto.

PEGGIOR FILM DEL DECENNIO 2000-09

Battaglia per la Terra ( "Già candidato a 10 Razzies, 'vincitore' di 8 pernacchie" )

PEGGIORE ATTORE DEL DECENNIO 2000-09
Eddie Murphy ( "Già candidato a 12 Razzies, 'vincitore' di 3 pernacchie" )

PEGGIORE ATTRICE DEL DECENNIO 2000-09

Paris Hilton ( "Già candidata a 5 Razzies, 'vincitrice' di 4 pernacchie" )



venerdì 5 marzo 2010

FILMOGRAFIA: Quentin Tarantino





Nome:
Quentin Tarantino
Data di nascita: 27/03/1963
Luogo di nascita: Knoxville, Tennessee
Professione: regista, sceneggiatore, attore, produttore.





Regia:


(2009) Bastardi senza gloria (Inglorious basterds)
(2007) Grindhouse: a prova di morte. (Grindhouse: death proof)
(2004) Kill Bill: vol. 2
(2003) Kill Bill: vol. 1
(1998) Jackie Brown
(1995) Four Rooms (episodio "L'uomo di Hollywood")
(1994) E.R. - Medici in prima linea (episodio "Maternità" 1a serie)
(1994) Pulp fiction
(1992) Le Iene (Reservoir dogs)

mercoledì 3 marzo 2010

NEWS: Arrestato il regista Jafar Panahi.


Il regista iraniano Jafar Panahi autore dei film Il Cerchio e Oro Rosso, è stato arrestato dagli agenti di sicurezza iraniani insieme alla moglie, la figlia e 15 ospiti nella sua casa di Teheran. Il cineasta da sempre ha denunciato nei suoi film la situazione in cui versa l'Iran, diventando una delle voci più critiche dell'opposizione al presidente Ahmadinejad. Il regista è stato sequestrato dopo aver richiesto alle autorità un visto di uscita per partecipare, il mese prossimo, a una conferenza sul cinema iraniano a Berlino. Secondo alcune fonti del ministero dell'intelligence "l'arresto è stato eseguito perché Panahi era impegnato nella realizzazione di un film documentario sulle recenti proteste antigovernative scoppiate in Iran dopo le contestate elezioni presidenziali di giugno". Panahi non avrebbe avuto il permesso per girare a Teheran le immagini del suo nuovo film.