martedì 29 giugno 2010

FILMOGRAFIA





Nome:
Vittorio Gassman
Data di nascita: 01/09/1922
Data di morte: 29/06/2000
Luogo di nascita: Genova, Italia
Professione: attore







(1945) Incontro con Laura
(1946) Preludio d'amore
(1947) Daniele Cortis
(1947) Le avventure di Pinocchio
(1947) La figlia del capitano
(1948) L'ebreo errante
(1948) Il cavaliere misterioso
(1949) Lo sparviero del Nilo
(1949) I fuorilegge
(1949) Il lupo della Sila
(1949) Ho sognato il paradiso
(1949) Riso amaro (1949)
Una voce nel tuo cuore
(1950) Il leone di Amalfi
(1951) Il tradimento
(1951) La corona nera
(1951) Anna
(1952) Il sogno di Zorro
(1952) La tratta delle bianche
(1953) Sombrero
(1953) Il muro di vetro
(1953) L'urlo dell'inseguito
(1954) Rapsodia
(1954) Mambo
(1956) Kean
(1956) Giovanni dalle Bande Nere
(1956) La donna più bella del mondo
(1956) Guerra e pace
(1957) Difendo il mio amore
(1958) I soliti ignoti
(1958) La ragazza del palio
(1958) La tempesta
(1959) Le sorprese dell'amore
(1959) La cambiale
(1959) La grande guerra
(1959) Vento di tempesta
(1960) Il mattatore
(1960) Audace colpo dei soliti ignoti
(1961) Fantasmi a Roma
(1961) Una vita difficile
(1961) Il giudizio universale
(1961) Barabba
(1962) Il sorpasso
(1962) I briganti italiani
(1962) Anima nera
(1963) Frenesia dell'estate
(1963) Il successo
(1963) La marcia su Roma
(1963) La smania addosso
(1963) L'amore difficile-episodio "L'avaro"
(1963) I mostri
(1964) Se permettete parliamo di donne
(1965) Slalom (1965) Il gaucho
(1965) La guerra segreta
(1965) La congiuntura
(1966) Le piacevoli notti
(1966) L'arcidiavolo
(1966) Una vergine per il principe
(1966) L'Armata Brancaleone
(1967) Lo scatenato
(1967) Sette volte donna
(1967) Il tigre
(1968) La pecora nera
(1968) Questi fantasmi
(1968) Il profeta
(1969) L'alibi
(1969) Dove vai tutta nuda?
(1969) Una su 13
(1969) L'arcangelo
(1970) Brancaleone alle crociate
(1970)Il divorzio
(1970) Contestazione generale
(1970) regia di Luigi Zampa
(1971) Scipione detto anche l'africano
(1971) L'udienza
(1971) In nome del popolo italiano
(1972) Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto
(1972) Che c'entriamo noi con la rivoluzione?
(1973) La Tosca (1974) Profumo di donna
(1974) C'eravamo tanto amati (1974)
(1975) A mezzanotte va la ronda del piacere
(1976) Come una rosa al naso
(1976) Telefoni bianchi
(1976) Signore e signori, buonanotte
(1976) Il deserto dei Tartari
(1977) Anima persa
(1977) I nuovi mostri
(1978) Un matrimonio
(1979) Quintet
(1979) Caro papà
(1979) Due pezzi di pane
(1980) The nude bomb
(1980) La terrazza
(1981) Il turno
(1981) Camera d'albergo
(1981) Pelle di sbirro
(1982) La tempesta
(1982) Il conte Tacchia
(1983) La vita è un romanzo
(1983) Benvenuta
(1985) Paradigma
(1987) I soliti ignoti vent'anni dopo
(1987) La famiglia
(1987) I picari
(1989) Mortacci
(1989) Lo zio indegno
(1990) Dimenticare Palermo
(1990) Tolgo il disturbo
(1990) Le mille e una notte
(1991) Rossini! Rossini!
(1992) Quando eravamo repressi
(1993) Il lungo inverno
(1992) I divertimenti della vita privata
(1995) Tutti gli anni una volta l'anno
(1996) Sleepers
(1998) La cena
(1999) La bomba

sabato 26 giugno 2010

FILMOGRAFIA




Nome:
Marco Risi
Data di nascita: 4/06/1951
Luogo di nascita: Milano
Attività: Regista, sceneggiatore






Regista
:

(1982)Vado a vivere da solo
(1984)Un ragazzo e una ragazza Grassetto(1985) Colpo di fulmine
(1987) Soldati - 365 all'alba (1987)
(1989) Mery per sempre (1989)
(1990) Ragazzi fuori (1990)
(1991) Il muro di gomma
(1993) Nel continente nero
(1994) L'unico paese al mondo - cortometraggio, firmato in co-regia con Francesca Archibugi, Antonio Capuano, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti, Mario Martone, Carlo Mazzacurati, Nanni Moretti e Stefano Rulli
(1994) Il branco (1994)
(1996) Bambini al lavoro - documentario
(1998) L'ultimo capodanno (1998)
(2001) Tre mogli (2001)
(2004) Caro Vittorio - cortometraggio documentaristico
(2007) Maradona, La mano de Dios
(2008) L'ultimo padrino (TV)
(2009) Fortapàsc

Sceneggiatore:

Caro papà (1979)
Sono fotogenico
(1980)Vado a vivere da solo
(1982)Un ragazzo e una ragazza
(1984)Colpo di fulmine
(1985)Soldati - 365 all'alba
(1987)Rimini Rimini
(1987)Ragazzi fuori
(1990)Nel continente nero
(1993)L'ultimo capodanno
(1998)Tre mogli
(2001)Caro Vittorio
(2004) - cortometraggio documentaristico
(2009) Fortapàsc

giovedì 24 giugno 2010

RECENSIONE: Spanglish





Titolo: Spanglish. Quando sono in troppi a parlare
Titolo originale: Spanglish
USA, 2004
Cast: Paz Vega, Adam Sandler, Téa Leoni, Cloris Leachman, Paz Vega
Sceneggiatura: James L. Brooks
Produzione: Lionsgate
Regia: James L. Brooks
Durata: 130'

A Los Angeles il 40% circa della popolazione americana è di origine ispanica. La città degli angeli diventa la meta della messicana Florencia Moreno (Paz Vega), madre single di Cristina e donna dal forte temperamento che decide di offrire un futuro migliore a sua figlia.
Florencia e Cristina lasciano il Messico, ma rimangono pur sempre in un nucleo ispanico e solo la figlia si integra con la cultura americana. Florencia infatti non parla una sola parola di inglese, ma ciò non le impedisce di farsi assumere come governante dalla famiglia Clasky composta da John, (Adam Sandler) chef di un noto ristorante; Deborah (Téa Leoni) ex donna in carriera, i figli Berenice e Frank e la madre di Deborah, Evelyn (Cloris Leachman) cantante Jazz.
Florencia inizialmente si avvale delle traduzioni della figlia Cristina, ma quando iniziano le incomprensioni e capisce che il gap linguistico è problematico, decide di imparare la lingua...
Ma quanto sono bravi gli americani. Così cordiali e ospitali. E' l'America, la terra dalle mille opportunità. è così la dipinge James L. Brooks.
Spanglish è un ricettacolo di cliché e luoghi comuni, rasentando il senso del ridicolo: proprio per dimostrare l'innata bontà degli yankees, il regista specializzato in lacrime e sit-com confeziona una garbata favoletta dove una donna decide di cambiare vita rifiutando allo stesso tempo di integrarsi in una cultura, che, se da un lato rappresenta un modo per rimanere attaccata alle proprie radici, dall'altra puo' dare l'idea di un rifiuto all'integrazione.
Elemento che viene totalmente accettato dalla famiglia Clasky che offre una finestra sul mondo dell'American way of life, e decide di assumere una donna con cui non puo' assolutamente parlare e per di più pagarla a peso d'oro.
L'escamotage dell'incomunicabilità e delle differenze culturali vengono totalmente abbandonate per mostrare i luoghi comuni della tipica famiglia Made in USA: madre nevrotica, irritante e insopportabile, ossessionata del culto del corpo che ovviamente ha una figlia in sovrappeso, insicura e sull'orlo della nevrosi.
Il personaggio di John è l'opposto, calmo, umile, evita lo scontro, ma alla fine esplode anche lui in un cumulo di frustrazioni.
Aggiungiamo anche il figlio apatico e la suocera artista-ubriacona-dispensa pillole di saggezze-una volta-smesso di bere-fuori orario- e non (una esilarante Cloris Leachman, la migliore del cast) e la portata di luoghi comuni è pronta.
Il problema del film è che la (mancata) analisi dei conflitti derivanti da due culture differenti vanno a farsi benedire dopo neanche un'ora di film e Brooks, specialista in buoni sentimenti, non sapendo come continuare per un'altra ora (trenta minuti si potevano benissimo sforbiciare) ci infila una (mancata) storia d'amore tra Florencia e John, la giovane Cristina che finisce nelle "grinfie" di Deborah che la iscrive alla scuola privata (con tanto di esclamazione inquietante da parte della direttrice: "è ispanica!") e tafferugli finali tra madre e figlia.
Davvero un'occasione sprecata. Solo il finale offre un aspetto della difficoltà di mantenere un equilibrio tra le proprie radici e l'integrazione con una nuova cultura, ma cinque minuti sono un po' pochi per un film che affoga lentamente in un'agonia di buoni propositi e tanto, tanto zucchero.
Film lento, tanto da far sembrare due ore un'eternità, Spanglish è una commediola senza pretese. Peccato che con degli ingredienti così appetitosi ne esca una pietanza così insipida.

Voto: 4

A.M.

lunedì 21 giugno 2010

NEWS




Periodo no per la bella Megan Fox. Dopo essere stata silurata da Michael Bay per il terzo capitolo della saga di Trasformers (lei lo definì un nazista), ne combina un'altra delle sue. Il suo fidanzato, Brian Austin Green (famoso per aver interpretato il seria Beverly Hills 90210) le ha chiesto di sposarla. Tutto sembra perfetto: lo sfondo romantico delle Hawaii, una dichiarazione in riva al mare, lei, dopo 6 anni d'amore tra altri e bassi accetta e... Perde l'anello nella sabbia! L'euforia ha giocato un brutto scherzo all'attrice. Se son rose fioriranno... Sabbia del mare permettendo...

sabato 19 giugno 2010

Filmografia





Nome: Jim Jarmusch
Data di nascita: 22/01/1953
Luogo di nascita: Akron, USA
Professione: Regista







Regista:

(1980) Permanent Vacation
(1982) The New World - cortometraggio
(1984) Stranger than Paradise
(1986) Coffee and Cigarettes (1986) - cortometraggio
(1986) Daunbailò (Down by Law)
(1989) Coffee and Cigarettes II (1989) - cortometraggio
(1989) Mystery Train - Martedì notte a Memphis (Mystery Train)
(1991) Taxisti di notte (Night on Earth)
(1993) Coffee and Cigarettes III - cortometraggio
(1995) Dead Man
(1997) Year of the Horse
(1999) Ghost Dog - Il codice del samurai (Ghost Dog: The Way of the Samurai)
(2002) Ten Minutes Older: The Trumpet - episodio Int. Trailer Night
(2003) Coffee and Cigarettes
(2005) Broken Flowers
(2009) The Limits of Control

martedì 15 giugno 2010

SOUNDTRACK: Sex and the City 2


La colonna sonora di Sex and the City 2 comprende 18 tracce prevalentemente R'n'B con le migliori star: dal duetto di Jennifer Hudson (che aveva interpretato il ruolo dell'assistente di Carrie nel primo capitolo) e Leona Lewis, stella ormai confermata nel panorama della musica, con Love is your color, alla veterana Liza Minnelli che propone la cover della hit di Beyoncé Single Ladies (Put a Ring On It). Altra cover di lusso è Rapture dei Blondie, rivisitata da Alicia Keys. Un classico degli anni Ottanta torna grazie a Cindy Lauper e la sua struggente True Colors. Dido torna con un inedito, Everything to lose, mentre Natasha Atlas con la canzone Kidda, regala alla colonna sonora un tocco fascinoso e sensuale dall'oriente. Il finale è segnato dalle protagoniste del film, Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis e Cynthia Nixon che cantano il classico di Helen Reddy I Am Woman.
Tracklist:
1. Alicia Keys – “Rapture”
2. Dido – “Everything to Lose”
3. Cee-Lo – “Language of Love”
4. Erykah Badu – “Window Seat”
5. Natacha Atlas – “Kidda”
6. Michael McGregor – “Euphrates Dream”
7. Liza Minnelli – “Single Ladies (Put A Ring On It)”
8. Ricki-Lee – “Can’t Touch It”
9. Alicia Keys – “Empire State of Mind (Part II) Broken Down”
10. Jennifer Hudson and Leona Lewis – “Love Is Your Color”
11. Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon – “I Am Woman”
12. Sex and the City Men’s Choir – “If Ever I Would Leave You”
13. Sex and the City Men’s Choir – “Sunrise, Sunset”
14. Sex and the City Men’s Choir – “Till There Was You”
15. Shayna Steele, Jordan Ballard, Kamilah Marshall – “Bewitched, Bothered and Bewildered”
16. Liza Minnelli with Billy Stritch – “Ev’ry Time We Say Goodbye”
17. Cyndi Lauper – “True Colors”
18. Aaron Zigman – “Divas and Dunes”


lunedì 14 giugno 2010

NEWS




Scarlett Johannson, Denzel Washington e Catherine Zeta-Jones sono stat insigniti del premio Tony Award, il più prestigioso riconoscimento per il teatro. Johannson è stata eletta la miglior attrice debuttante per il suo ruolo nell'opera Uno sguardo dal ponte del drammaturgo Arthr Miller, coronando un sogno che cullava fin da bambina. Il due volte premio Oscar Denzel Washington ha vinto per l'opera drammatica Fences, confermando una carrierafatta di successi. Un altro debutto è stato premiato, a Catherine Zeta-Jones nel musical A Little Night Music. Il genere musical porta bene all'attrice gallese che, sempre per un musical, è stata insignita dell'Oscar. Il musical American Idiot, tratto dall'omonimo concept album dei Green Day ha vinto per le migliori luci e le scenografie.


venerdì 11 giugno 2010





Nome:
Rob Marshall Data di nascita: 17/10/1960 Luogo di nascita: Madison, Wisconsin, Stati Uniti Professione: Regista, Coreografo







Regista:


(2010) Nine
(2005) Memorie di una geisha
(2002) Chicago
(1999) Annie - film tv

Coreografo: (2010) Nine
(2002) Chicago
(1999) Annie - film tv

(1997) Cinderella (film tv)
(1996)
Mrs. Santa Claus (film tv)




martedì 8 giugno 2010

FILMOGRAFIA






Nome:
Wes Anderson
Data di nascita: 1° maggio 1969 Luogo di nascita: Houston, Texas
Professione: Regista e sceneggiatore








Regia e sceneggiatura:


(1994) Bottle Rocket - cortometraggio
(1996) Un colpo da dilettanti
(1998) Rushmore
(2001) I Tenembaum
(2004) Le avventure acquatiche di Steve Zissou
(2007) Hotel Chevalier - cortometraggio
(2007) Il treno verso il Darjeeling
(2009) Fantastic Mr. Fox

sabato 5 giugno 2010

RECENSIONE: Draquila - L'Italia che trema


Titolo: Draquila. L'Italia che trema.
Italia, 2010
Cast: Sabina Guzzanti.
Sceneggiatura: Sabina Guzzanti
Durata: 98'

Benvenuti nella dittatura della m**da. Location: l'Aquila. Cast: Silvio Berlusconi, Guido Bertolaso, gli aquilani. Special guest stars: il terremoto e le macerie.
Questo è il ritratto che ne esce dal nuovo docu-film di Sabina Guzzanti.
Il film si apre con la piazza devastata dal terremoto avvenuto nell'aprile del 2009, tra le macerie e le case disabitate. Nell'ombra di una città fantasma, Guzzanti svela i retroscena della "ricorstruzione" della città post-terremoto.
Ribadendo la ridicolaggine di una classe politica fatta di faccendieri che raccontano al popolo italiano solo barzellette, la regista veste i panni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e giunge all'Aquila per un bagno di folla. Ma le risate durano poco.
Utilizzando inizialmente le tecniche narrative dei documentari di Michael Moore, la regista mostra lo sfruttamento di una tragedia per riparare a un danno d'immagine dovuta a un'estate infausta fatta di escort, ragazzine, veline e (presunte) parlamentari.
In un crescendo di inquietudine, la regista vira verso il giornalismo d'inchiesta e indaga svelando che c'è del marcio nella protezione civile. Quello che non dicono i telegiornali è che con una leggina (piccola piccola, una bazzeccola praticamente) si da il benestare per costruire selvaggiamente. Ed ecco che entra in scena un progetto ambizioso: la Protezione Civile S.P.A con a capo Guido Bertolaso. Ed ecco prendere una delle nostre città d'arte italiane e trasformarla in una new town, una sorta di prova generale per (appunto) la dittatura della m**da.
Poco importa se una popolazione viene sradicata dalla sua casa che potrebbe benissimo essere sistemata in una manciata di settimane con un cantiere, poco importa se arriva l'esercito (ma perché? Perché? Non sono vittime di guerra, perché???) a prelevarti in nome della "sicurezza" (però quando ci furono gli allarmi per un sisma, poi avvenuto, nessuno venne a portare in salvo la popolazione da distruzione e morte certa...).
Poco importa se hai una bella casetta con le pentole, le lenzuola e lo spumante italiano che poi dovrai restituire (e il secchiello dello spumante non lo puoi buttare, eh no!). Poco importa, tanti (troppi) amano lo stesso il Premier. Non mancano le critiche all'opposizione, praticamente trasparente e inesistente. Questo i tg non ce lo raccontano.
Sappiamo solo delle venti-trenta visite del cavaliere ad assicurarsi che vada tutto bene alla "sua creatura". Alla fine del film un senso di sgomento e inquietudine perdura. Draquila è un documento-dossier, quasi una puntata allungata di Report e Annozero (i programmi preferiti del Premier ndr.) che fa riflettere e fa molta paura. Come un film dell'orrore sui vampiri.

Voto: 8

A.M.

mercoledì 2 giugno 2010

RECENSIONE: Departures



Titolo: Departures
Titolo o
riginale: Okuribito.
Giappone, 2008
Cast:
Masahiro Motoki, Tsutomu Yamazaki, Ryoko Hirosue, Yamazaki Tsutomu.
Sceneggiatura: Kundo Koyama.
Produzione:
Amuse Soft Entertainment, Shochiku Company, Shogakukan
Regia: Yoijiro Takita.
Dura
ta: 110'

Il giovane Daigo (Masahiro Motoki) è un violoncellista, ma il suo sogno viene spezzato quando la sua orchestra si scioglie. 
Così insieme alla moglie Mika (Ryoko Hirosue) decide di lasciare Tokyo e di tornare a Yamagata, il suo paese natio. 
Sistematosi nella casa dove ha vissuto un'infanzia senza padre, Daigo è alla ricerca di lavoro e soprattutto ha voglia di ricominciare una nuova vita. Un giorno s'imbatte in uno strano annuncio che tratta di partenze. 
Pensando che si tratti di un'agenzia di viaggi, Daigo ben presto scopre che si tratta della preparazione dei cadaveri prima del viaggio nell'al di là. Inizialmente ha dei dubbi riguardo al suo nuovo mestiere e nasconde la verità a Mika, ma ben presto diventa il discepolo di Sasaki (Yamazaki Tsutomu), il becchino del luogo e titolare dell'agenzia. Daigo subirà i pregiudizi della gente del posto e l'abbandono (temporaneo) della moglie, ma la sua vita subirà una svolta e dovrà fare i conti con il passato...
Departures, premio Oscar 2009 come miglior film straniero è un film affascinante che tratta il tema della morte in modo delicato. Affascinante per come viene mostrata meticolosamente una funzione funebre, così diversa da quella occidentale, per come vengono trattati gli affetti che non ci sono più, per il distacco e il senso di perdita che subisce una persona. 
Il regista mette in scena l'arte del Nokanshi, svelando l'arte della preparazione del defunto nel suo viaggio verso l'ignoto (o Paradiso, Purgatorio, Inferno...) attraverso carezze, trucco e il vestito che lo scomparso "porta con sé" per l'ultima volta. 
Perché è di viaggio che si parla, un percorso che compie l'anima abbandonando il suo corpo e allo stesso tempo è la preparazione (anche psicologica) dei famigliari che si apprestano a salutare il proprio caro per sempre. 
Poco importa se i "protagonisti" della dipartita sono un travestito, un suicida, una donna che ha dedicato la sua vita al lavoro, perché alla fine i rancori e i risentimenti vengono messi da parte e ci si avvia verso un processo di riappacificazione. 
Vita, solitudine e morte si mescolano: vita che Daigo vuole cambiare, lasciando una metropoli come Tokyo per tornare nella sua cittadina tranquilla, la vita delle persone dopo la morte del proprio figlio, madre, padre. 
Solitudine che prova il protagonista per l'abbandono prima del padre in tenera età, poi da parte della moglie che si vergogna del mestiere del consorte (e lascia stranito lo spettatore europeo che considera il lavoro del becchino normale e probabilmente anche redditizio), solitudine avvolta nei ricordi del passato e nei momenti in cui suona il suo amato violoncello. Morte, con il lavoro che svolge Daigo, la scomparsa della madre in tenera età di cui era legatissimo. L'arte del Nokanshi è una prova di crescita per il protagonista, pronto ad abbandonare i risentimenti del passato (una delle scene più commoventi del film) e far pace con sé stesso. 
Questo processo avviene anche grazie a Sasaki, sorta di padre putativo del ragazzo e lo accompagna in questo momento, vedendo in lui un erede ideale. Non mancano i momenti buffi come la scena del DVD dimostrativo per pubblicizzare l'agenzia, dove Daigo si ritrova a fare da cavia per il signor Sasaki. 
Departures è un film elegante e poetico, che ci accompagna verso una delle tradizioni (fortunatamente) ancora viventi nella cultura del Giappone Stato capace di coniugare perfettamente il progresso con tradizione.

Voto: 8


A.M.


martedì 1 giugno 2010

NEWS


Clint Eastwood compie 80 anni. 53 anni di carriera e 66 film all'attivo, è un artista poliedrico dedicandonsi, oltre alla recitazione, alla regia e alla composizione delle colonne sonore dei suoi film. Famoso ai tempi della New Hollywood con il ruolo di Harry "Dirty" Callaghan (definito da molti reazionario e di "destra"). Sguardo di ghiaccio da rude cowboy, recitò per Sergio Leone la "trilogia del dollaro" (Per un pugno di dollari (1964); Per qualche dollaro in più (1965); Il buono, il brutto e il cattivo del 1966). Come regista ha firmato Gli spietati (1993), I ponti di Madison County (1995), Million Dollar Baby (2004), Gran Torino (2008), Invictus (2010).
"Oggi accetto più sfide che in passato, soprattutto mi considero fortunato, mi occuperò ancora di ciò che amo finché non arriverà qualcuno mi dirà di mettermi da parte".