Titolo: Vogliamo vivere!
Titolo originale: To Be or Not to Be
USA, 1942
Cast: Carole Lombard, Jack Benny, Robert Stack.
Sceneggiatura: Edwyn Justus Mayer
Regia: Ernst Lubitsch.
Durata: 99'
Josef Tura (Jack Benny) e sua moglie Maria (Carole Lombard) sono gli attori di punta della compagnia teatrale di Varsavia. Alla vigilia dell'invasione nazista, la compagnia sta provando una commedia incentrata sulla figura di Hitler "Gestapo", bloccata però dalla censura nazista, finendo per recitare l'Amleto di Shalespeare.
Durante il celebre monologo "essere o non essere", il tenente Sobinski (Robert Stack) ammiratore di Maria, si alza per andare da lei in camerino. Josef pensa a un tradimento della moglie, ma non c'è tempo per le scaramucce amorose, con l'invasione tedesca, la compagnia si scioglie e Sobinski va in guerra.
In Inghilterra il soldato conosce il professor Siletski (Stanely Ridges) e scopre che è una spia nazista e vuole smantellare la resistenza polacca. Sobinski parte per la Polonia e chiede a Maria Tura di aiutarlo per sventare il complotto.
Può l'arte essere uno strumento di speranza durante un conflitto mondiale? La risposta è affermativa quando si tratta di un gioiellino come Vogliamo vivere! del genio della commedia sofisticata Ernst Lubitsch, che utilizza il cinema e il teatro per denunciare gli orrori della Seconda guerra mondiale.
Girato nel 1942 quando ancora la fine del conflitto appare lontano per gli americani ancora all'oscuro dell'orrore dell'Olocaustoe, l'industria di Hollywood non decise di chiudere i battenti, ignara anche di quello che stava realmente accadendo in Europa, prima che l'America scendesse in campo dopo l'attacco di Pearl Harbor.
Se Charlie Chaplin osò sfidare Hitler vestendo i panni del temibile Furher per condannare la guerra, Lubitsch focalizza l'orrore della guerra sulla popolazione colpita dalla furia nazista. Distruzione che porta alle macerie dei negozi e delle botteghe, la chiusura del teatro diventato come covo dei nazisti, in un clima di povertà e sconforto, nella speranza di sopravvivere. Perché al di là del pessimo titolo italiano (l'originale è To be or not to be), i protagonisti mettono a repentaglio la propria esistenza per salvare sé stessi e la loro patria, incarnata dalla resistenza polacca, appunto perché vogliono vivere.
Essere o non essere, questo è il problema, decantava Amleto e proprio la dualità tra la finzione e la realtà offerta dalla recitazione permette a Maria Tura e alla compagnia di contrastare la minaccia del professor Siletski, che è un nazista ma si cimenta a sua volta nei panni di un professore polacco.
Tutti recitano una parte: dal professore che è un impostore, da Josef Tura che diventa Silteski, prendendone il posto, sfidando i generali nazisti facendosi beffe di loro, nella speranza di aiutare la resistenza.
L'arte della recitazione viene elogiata ed esaltata da Lubitsch, dove la bravura nel recitare ciò che non si è, porta i personaggi si mascherano per trasformarsi in ciò che non si è, nascondendo l'appartenenza alle SS dietro l'ambigua tranquillità di un semplice professore, mentre una barba finta può trarre in inganno, scatenando una serie di esilaranti momenti di confusione, come una perfetta piéce teatrale.
Come una commedia degli errori, gli equivoci e l'ilarità e i continui colpi di scena che ne consegue vengono abilmente mescolati con sagacia e leggerezza, ma senza superficialità.
Il film parte come una commedia con scaramucce amorose, con la bellissima Maria Tura affascinata dal tenente Sobieski ma capace di non cedere in tentazione, per poi virare nel drammatico con l'invasione tedesca, arrivando a una commedia degli equivoci grazie ai momenti comici scaturiti dal travestimento di Josef Tura/Siletski.
La mano leggera e leggiadra di Lubitsch prende tutti questi elementi mescolandoli e dosandoli sapientemente, arricchendoli con momenti di suspence, perché Lubitsch ci ricorda che i suoi personaggi agiscono per intaccare il nazismo, e che si può sperare di uscire dalla morsa del terrore e della distruzione, coadiuvato da un cast eccellente di attori.
Se Carol Lombard al suo ultimo film (perì in un incidente aereo poco dopo l'uscita del film) è una splendida Maria Tura, Jack Benny e Robert Stack sono una magnifica spalla, creando un magnifico triangolo ironico ed esilarante.
Ernst Lubitsch crea un film antimilitarista e satirico che si scaglia contro le barbarie naziste, ridicolizzando le pazzie delle SS, e allo stesso tempo sa offrire la speranza di risollevare la testa e andare avanti, in nome della bellezza dell'arte.
Vogliamo vivere! è una commedia spiritosa e tratta con intelligenza una materia dolorosa come la guerra, denunciando l'oppressione della dittatura, con la sua voglia di gridare la libertà in nome di una democrazia giusta.
Voto: 10
A.M.