E' carnevale! E ogni recensione vale! Il nostro amico blogger Marco de La stanza di Geordie ha voluto omaggiare la festa che sancisce la fine dell'inverno e prepara la strada per la primavera con una serie di film incentrati sul tema della maschera. Per questa occasione spolvero Pene d'amor perdute, che presenta una bella festa mascherata perfetta per questo day.
Titolo: Pene d'amor perdute
Titolo originale: Love's Labour Lost
Francia, Uk, 2000
Cast: Kenneth Branagh, Natascha McElhone, Alessandro Nivola, Adrian Lester, Matthew Lillard, Alicia Silverstone, Carmen Ejogo, Emily Mortimer
Sceneggiatura: Kenneth Branagh
Regia: Kenneth Branagh
Durata: 95'
William Shakespeare può essere contemporaneo. In generale tutte le opere che hanno qualche centinaio di anni sulle spalle possono essere attuali. La Divina commedia di Dante potrebbe benissimo essere scritta oggi, aggiornando di poco le pene e i gironi infernali (magari ridimensionando parecchio quelli del Purgatorio e soprattutto del Paradiso). Non fa eccezione il 'bardo' shakespeariano, che ha avuto una seconda giovinezza cinematografica a cavallo tra gli anni Novanta e l'inizio del Ventunesimo secolo con risultati più o meno lodevoli: dal Patrick Verona interpretato da Heath Ledger in 10 cose che odio di te (ovvero La bisbetica domata), a Leonardo DiCaprio e Claire Danes, ovvero i Romeo + Juliet di Baz Lurhmann, fino all'Amleto super moderno di Ethan Hawke dove fa il filmaker in Hamlet 2000. In tutta questa 'renaissance' anche Kenneth Branagh da il suo contributo.
Fin dagli esordi con il suo Enrico V, Branagh era sempre stato rispettoso (e forse un po' timoroso) verso il Bardo, anche se ha voluto 'contaminarsi' con una trasposizione un po' più moderna del suo Hamlet ambientato nell'800 probabilmente per discostarsi da una eredità pesante come l'Amleto di Lawrence Olivier.
Ma nel 1999 Branagh si lascia andare e osa spostare il suo amato Will negli anni Trenta con una commedia, Pene d'amor perdute.
Ed ecco che il re di Navarra (Alesssandro Nivola) in piena età art decò decide di dedicare 3 anni della sua vita allo studio insieme ai suoi fidi amici Longaville (Matthew Lillard) e Dumaine (Adrian Lester) che si buttano a capofitto nell'impresa senza pensarci due volte. Un po' di remore le ha invece Berowne (Branagh) che pensa che questo orat et labora sia un po' troppo rigido. Niente donne, un solo giorno libero a settimana e 3 ore di sonno per notte. Riluttante, Berowne accetta. Ma ecco che la principessa di Francia (Alicia Silverstone) arriva a corte insieme alle sue damigelle Rosalina (Natacha McElhone), Maria (Carmen Ejogo) e Katherine (Emily Mortimer) per una questione economica lasciata in sospeso e scocca la scintilla. Il re di Navarra respinge inizialmente la principessa e la ospita in un cottage fuori dal castello. La principessa invece si diverte a prenderlo in giro per il suo giuramento e comincia un gioco di seduzione
E in un'epoca, quella del jazz, così sexy e romantica allo stesso tempo non si può solo pensare allo studio e così spuntano lettere d'amore da parte di Berowne e Rosalina e patimenti d'amore per Dumaine per Katherine e Longaville per Maria.
Il quartetto di aspiranti studiosi si strugge sulle note di I've Got a Crush on You, The Way you Look Tonight, Cheeck to Cheeck e tanti altri classici senza tempo, tanto da far saltare il progetto di studio matto e disperatissimo tanto agognato quanto mai terminato.
E complice una festa in maschera, la principessa e le sue fidate ancelle esplodono in sensualità scambiandosi di ruolo e facendo impazzire d'amore il re e i suoi amici.
E l'amore è nell'aria anche per Costard (Timothy Spall) e Jacometta (Stefania Rocca) che si corteggiano. Sboccia l'amore, ma scoppia la Seconda guerra mondiale, mettendo a dura prova i loro sentimenti.
Pene d'amor perdute forse non sarà all'altezza del Romeo + Juliet di Baz Lurmhann, ma Branagh riesce a cogliere in pieno la leggerezza delle deliziose commedie shakesperiane fatte di sotto trame, piccoli intrighi ed equivoci, sapientemente mescolate con le musiche di Cole Porter, Irving Berling e di Gershwin. Ed ecco la ricetta vincente di Pene d'amor perdute: i sospiri amorosi di Berowne Rosalina si mescolano alla perfezione con il jazz gershwiniano, così come il jazz sa essere piccante come il wasabi con il sensualissimo ballo in maschera, dove la passione tra i nostri beniamini scoppia irrimediabilmente e senza remore.
E William Shakespear diventa materiale perfetto per un film che richiama la Golden Age di Hollywood, con rimandi a Bubsy Berkley (il numero musicale in piscina), i musical di Ginger Rogers e Fred Astaire e la commedia sofisticata tipica dell'età d'oro di Hollywood.
Branagh fa diventare l'opera di Shakespeare un musical e più che a Lurmhann si ispira a Tutti dicono I Love You, dove non ci sono attori presi da Broadway o comunque star del cinema con un passato sui palcoscenici e si affida al discreto talento di Nivola, Lester e soci che non sfigurano in canto e ballo.
Branagh per l'occasione si mette in tiro con baffo d'ordinanza (non so se ci avete mai fatto caso, ma a parte Enrico V ha un look particolarmente curato e sa essere anche parecchio figo). Se Branagh non sfigura nel canto e ballo, Adrian Lester si dimostra il migliore (anche perché è l'unico che ha un passato sui palcoscenici del West End londinese), mentre Lillard e Silverstone sono i meno efficaci. E
E se il momento musicale con Stefania Rocca/Jacometta risulta il meno riuscito e si vede lontano che sono dei principianti, il numeri musicali migliori sono il solo di Lester che eccelle in I'd Rather Charleston in biblioteca, e ovviamente la festa in maschera sulle note di Let's Face the Music and Dance, così sexy che sembra uscita da Chicago (il musical, non il film di Marshall).
Pene d'amor perdute forse non sarà all'altezza di Hamlet o di un musical di Broadway, ma comunque riesce a cogliere lo spirito shakespeariano e sa far sognare lo spettatore per 95'. E se amate Shakespeare e Gershwin, questo particolare mix può fare a caso vostro.
Voto: 7
Hanno partecipato (e parteciperanno)
28 febbraio – Marco de La Stanza di Gordie: Spider-man la lunga genesi
1 marzo – Pietro di Pietro Saba World: Hush
2 marzo – Alfonso di Non c’è Paragone: Cabal
e a seguire…
4 marzo – Me, Director’s Cult: Pene d’Amor Perdute
5 marzo – Cassidy di La Bara Volante: The Mask + Kris di Solaris V per vendetta