Il regista cileno Raoul Ruiz è morto questa mattina a Parigi, all'età di 70 anni. La causa del decesso è da attribuire ad un'infezione polmonare.
Nato a Puerto Montt nel 1941, Ruiz esordì nel 1960 con La maleta, cortrometraggio prodotto dal Dipartimento di cinema sperimentale di Santiago del Cile.
Successivamente si trasferì in Argentina nel 1962 per studiare cinematografia, per poi trasferirsi in Messico nel 1965, cimentandosi nella scrittura di serie televisive, per poi tornare in Cile ad adattare testi teatrali per la TV.
Nel 1968 diresse Tres tristes tigres, tratto dal romanzo di Guillermo Cabrera Infante. Salvatore Allende lo nominò consigliere per il cinema, ma a causa del colpo di stato e la successiva salita al potere di Augusto Pinochet dovette rifugiarsi in Francia, a Parigi nel 1973 in modo da poter proseguire l'attività di cineasta.
Gli anni Novanta rappresentano una svolta, poiché i suoi film divennero più ambiziosi e apprezzati nei vari festival internazionali. Tra i suoi film più importanti, e di grande budget figura Tre vite e una sola morte, interpretato da Marcello Mastroianni (l'ultima interpretazione dell'attore italiano, scomparso quell'anno).
Nel 1997 vince l'Orso d'argento al festival di Berlino per Genealogia di un crimine, dirigendo Catherine Deneuve e Michel Piccoli.
L'esordio made in USA avviene nel 1998 con Autopsia di un sogno, con Anne Parillaud e William Baldwin.
Tra i suoi ultimi film, Klimt del 2006 con John Malkovich (seconda collaborazione dopo Il tempo ritrovato del 1999, tratto da Proust) e ultimamente stava lavorando al montaggio di un film incentrato sulla sua infanzia in Cile, e aveva intenzione di dirigere un film su Napoleone.
Il funerale avverrà il 23 agosto a Parigi, ma verrà sepolto in Cile.
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