sabato 15 giugno 2013

VIDEO REVIEW: Smack My Bitch Up






Titolo: Smack My Bitch Up
Gruppo musicale: The Prodigy
Regia: Jonas Ackerlund
Durata: 4'39''



Cronaca di una notte brava in quel di Londra.
Il protagonista si prepara per prendere quello che la città offre, con i suoi locali e le possibili conoscenze e tanto, tanto sballo, perché la notte e giovane e ne va assaporata in ogni momento.
Si fa la doccia, usa la schiuma da barba (si vedono solo le sue mani, quindi si suppone sia un ragazzo), si veste, beve qualcosa di alcolico e si fa una striscia di cocaina. Ok, è pronto per uscire. 
Mangia qualcosa di veloce in un fast food e poi si lancia nella giungla metropolitana a caccia di emozioni forti. Entra in un locale e comincia a bere. Poi beve ancora. E ancora. Si avvicina a una bionda che lo guarda compiacente, ma non ha un approccio signorile, anzi, tenta di baciarla con la forza e la molesta. 
Non pago tocca il seno a un'altra ragazza, ma lei non ci sta e scatta la rissa. Sedie in testa, mani al collo, disturba il dj e continua a menar le mani al primo che gli capita sotto tiro. Lui sa come animare la serata. 
L'adrenalina sale e la smaltisce vomitando l'anima in un bagno, poi, per non rischiare di ritrovare la lucidità, tira fuori dal bagno il malcapitato di turno e si fa una pera.
Con la mente stordita dagli stupefacenti, ricomincia la sua serata folle, vaga per la città e si reca in un locale a luci rosse, giusto per dare un po' di pepe alla serata. E rimorchia pure una spogliarellista, che gli regalerà una notte di sesso infuocato per chiudere in bellezza la serata. Stremato si specchia e... In realtà è una donna!
Smack My Bitch Up della band big beat dei Prodigy, fu un videoclip che verso la metà degli anni Novanta (è del 1996), fece molto scalpore già a causa del titolo (tradotto letteralmente è "picchio la mia put**na")   fu ritenuto dalla critica che incitasse alla violenza contro le donne, e il video non fece altro che avvalorare questa tesi.
I Prodigy in realtà si riferivano a "fare qualsiasi cosa con intensità", ma il lancio del singolo fu un'abile campagna di marketing virale volutamente creata per destare controversie e di conseguenza curiosità intorno alla canzone e al suo gruppo.
Così Jonas Ackerlund firma un video totalmente in soggettiva (cioè la visione dalla parte del protagonista) e subito instaura un clima di ambiguità lasciando dal principio degli indizi e su un "modus operandi" tipicamente maschili (la schiuma da barba, il rasoio, la tavoletta del gabinetto alzata), facendo subito intendere allo spettatore che il protagonista del video sia un giovane che ama sballarsi con alcol e droga e passa la serata a molestare le ragazze.
Memore della lezione di American Psycho di Bret Easton Ellis, Jonas Ackerlund  getta acqua sul fuoco e punta sull'effetto sorpresa, rivelando che alla fine è una bionda lesbica un po' fuori di testa; mettendo quella punta di saffico che tanto piace al regista svedese, tale da farne la sua impronta autoriale: come in I Miss U dei Blink 182, Music di Madonna, Telephone di Lady Gaga, fino al recente Girls Panic! dei Duran Duran (che, tra l'altro, questi ultimi due sono i suoi lavori migliori dopo l'exploit post-Prodigy). 
Ma se appunto il bello del video era proprio questa sessualità esplicita, questa fisicità così prorompete e così esibita (al punto da gridare inutilmente allo scandalo), dopo un po' l'effetto "peeping" (ovvero guardare una donna che bacia un'altra donna) tende un po' a stufare, facendo del regista svedese uno che sembra guardone di ragazze che si baciano o che si eccita nel vedere i film hard dedicati al tema.
Comunque, al di là delle scelte autoriali del regista (che non indignano, ma semplicemente dopo un po' annoiano e sono prive di originalità), Smack My Bitch Up dei Prodigy era un videoclip che spaccava il c°#o alla grande durante gli anni Novanta. 16 anni dopo se ne sono viste talmente tante, il politcally incorrrect è divenuto moda persino nei cartoni animati (vedere la voce South Park), da rendere Smack My Bitch Up non più un videoclip dai contenuti (volutamente) scioccanti, ma un video eccezionale dal punto di vista visivo così disturbato, dagli effetti visivi che rendono bene il trip mentale della protagonista, creando un vortice dove si viene coinvolti nelle scorribande di una put*****la strafatta e sballata dove, a modo suo, si diverte un mondo. E noi ci divertiamo con lei.







2 commenti:

  1. Effettivamente un pezzo di storia di quei tempi.
    Ormai stiamo proprio invecchiando, cazzo. ;)

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  2. Mìììì, ma veramente! Comunque, va che figata, abbiamo fatto un salto nel 1996 in contemporanea! :-D

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