L'attore Maximilian Schell è venuto a mancare dopo un'improvvisa malattia all'età di 83 anni.
Nato a Vienna l'8 dicembre del 1930, fu l'attore austriaco più amato a Hollywood, anche se la sua carriera americana iniziò casualmente: la produzione del film I giovani leoni (1958) aveva scritturato sua sorella Maria, attrice già affermata, ma per un equivoco venne chiamato questo attore che stava già costruendo la propria carriera in Austria.
Ai produttori comunque piacque, e iniziò la sua ascesa nell'olimpo di Hollywood, che lo portò a vincere un Oscar come migliore attore per Vincitori e vinti e ottenne altre tre candidature agli Academy Awards per The Man in The Glass Booth (1975) e Julia (1978) e anche per il documentario da lui diretto Marlene (1984). Recitò anche in Topkapi (1964), incarnò il leader Simon Bolivar nell'omonimo film (1969) e uno scienziato pazzo in The Black Hole (1979).
Vinse un Emmy Awards per la migliore interpretazione in Pietro il grande (1986) al fianco di Lawrence Olivier e Vanessa Redgrave.
Negli anni Novanta lavorò con John Carpenter in Vampires (1998) e nel catastrofico Deep Impact (1998). Nel 2002 diresse un altro documentario My sister Maria incentrato sulla figura di sua sorella.
Fu anche un ottimo pianista e compose delle opere per Claudio Abbado (famoso direttore d'orchestra recentemente scomparso).
Un altro pezzo di Hollywood "europea" se n'è andato.
Nessun commento:
Posta un commento