Oggi
è il primo di aprile e la HustleBloggers
ha deciso di fare un pesce d’aprile, omaggiando i film sugli inganni e le
truffe, da cui sono nati gioiellini come La
stangata, Prova a prendermi, Bowfinger
fino al recente American Hustle. Per
l’occasione Director’s cult prende la brillante commedia en travesti Victor
Victoria di Blake Edwards.
Buon pesce d'aprile!
Titolo: Victor Victoria
Id. USA, 1982
Cast: Julie Andrews, James Garner, Robert Preston, Leslie Ann Warren.
Sceneggiatura: Blake Edwards.
Regia: Blake Edwards.
Durata: 126'
Victoria
Grant (Julie Andrews) è una cantante d’opera che stenta a trovare un ingaggio.
Vinta dalla fame si lascia convincere da Toddy (Robert Preston) un artista che
si caccia sempre nei guai, a creare Victor, un conte che si esibisce travestito
da donna.
Victor Victoria è la
storia di una “donna che si finge un uomo che finge di essere una donna”.
E
riesce a convincere tutti. Con l’inganno.
E
grazie agli inganni che Victoria, cantante di talento squattrinata, tenta di
sopravvivere alla fame portando con sé uno scarafaggio in un ristorante di
lusso per non pagare la cena. Così come cerca un ingaggio fingendo di essere
stata mandata dal celebre impresario di turno. Inganna perché è stata a sua
volta ingannata dalla vita.
Perché
Victoria Grant ha una bellissima voce da soprano, ma non riesce a sfondare
nello spettacolo dopo essere stata truffata dal suo agente.
Toddy
invece è un artista dalla vita sentimentale disastrosa, ingannato dal suo
amante che finge di essere eterosessuale, e in più è fresco di licenziamento. Complice
la cena non pagata, la pioggia, un vestito rovinato e degli abiti maschili,
Toddy e Victoria s’incontrano e diventano amici, prendendosi cura l’uno dell’altro.
Al di là degli inganni e dei trabocchetti, la loro amicizia nata per caso è
vera e sincera.
Per
un equivoco (Victoria con abiti maschili caccia in malo modo l’ex amante di
Toddy), nasce Victor, conte polacco che si esibisce travestito da donna. Ed è
subito trionfo.
Se
il successo non arriva con il reale talento, Victoria si reinventa la carriera
sotto il segno della finzione, dove il dualismo uomo donna si fonde per fare buon
viso a cattivo gioco: Victoria nega la sua femminilità per calarsi nei panni di
un uomo omosessuale, che con fare solenne si toglie la parrucca sbalordendo gli
spettatori, convinti di aver assistito al numero di una cantante.
E
il trabocchetto funziona alla grande perché Victoria se all’inizio era
titubante nel comprimere la propria femminilità fasciandosi il seno e
tagliandosi i capelli, alla lunga ama essere “una donna che finge di essere un
uomo che finge di essere una donna” perché in questi panni si sente emancipata,
vivendo la propria vita in libertà in quel di Parigi degli anni Trenta della
Belle epoque.
Ammalia
il pubblico, ma ammalia anche un uomo macho, il gangster King Marchand (che
finge di essere un rispettabilissimo uomo di affari che tratta con i gangster)
che si sente affascinato fin da subito da questa splendida creatura dotata di
un MI naturale in grado di rompere i bicchieri, ma che rimane interdetto quando
scopre che Victoria in realtà è Victor, con
grande gioia della sua fidanzata Norma (Leslie Ann Warren), la tipica pupa del
gangster che non deve fingere di essere un’oca, essendo così di natura.
Ma
quello che King Marchand non sa è che Victor in realtà è Victoria.
E
per scoprire se è stato ingannato, o se la sua (omo)sessualità l’ha ingannato per anni, ingaggia il fidato Squash per scoprire se Victor è una donna, e quando Marchand lo scopre,
decide a sua volta di amare questa donna, fingendo di amare un uomo.
Perché
Victoria non vuole rinunciare né alla carriera, né a quel lato maschile che la
rende libera. E il macho King Marchand fa finta di essere gay anche se è
eterosessuale, ma reclama la sua natura virile e vorrebbe riprendersi la sua
mascolinità.
Questa
sorta di “coming out” fittizio fa sì che
Squash faccia il suo vero “coming out”, lasciando sbalordito Marchand, che l’ha
sempre visto come un rude giocatore di rugby figlio di p****na. Ruolo che
Squash ha sempre giocato per non fare la parte della “checca”. Ruolo che invece
non fa mistero di giocare Toddy, il grande orchestratore della truffa, ma l’unico
a mostrare la sua vera natura, un uomo orgogliosamente gay. E paradossalmente l’unico
che non finge.
Tutti
fingono di essere ciò che non sono, in una girandola di equivoci, verità e
finzione si mescolano. in un divertentissimo girotondo di sotterfugi, risse,
virilità nascoste e virilità esibite.
Ma
alla fine l’ordine delle cose ritorna prepotentemente e se King Marchand va in
una bettola per fare a botte, riprendendosi il suo lato macho a suon di lividi, Victoria
decide di riprendersi la sua femminilità rinunciando in parte alla sua
emancipazione in nome dell’amore, lasciando la scena a Toddy che gioca per una
sera il ruolo “dell’uomo che finge di essere una donna che finge di essere un
uomo, che finge di essere una donna”.
Victor Victoria è uno
spassosissimo film diretto dal maestro dell’ironia Blake Edwards, che
confeziona un gioiellino fatto di splendidi numeri musicali (con le magnifiche
musiche del fidato Harry Mancini) e momenti di delirante divertimento, dove Edwards
schiaccia l’acceleratore sulle gag stile slapstick, omaggiando l’imbranatissimo
ispettore Closeau con un altrettanto detective pasticcione che tenta di smascherare
l’imbroglio orchestrato da Victoria (una strepitosa Julie Andrews) e Toddy. La tematica camp viene rappresentata con
naturalezza e ironia, senza scadere nella volgarità o negli stereotipi, condita
con umorismo grazie al personaggio di Toddy, magistralmente interpretato da
Robert Preston.
Con
Victor Victoria l’arte si fonde con
la vita reale, che fa della finzione la sua linfa vitale. Non è anche questo,
in fondo, il cinema?
Voto: 9
Hanno partecipato:
Il Bollalmanacco di cinema In central perk
Montecristo
Non c'è paragone
Pensieri cannibali
Recensioni ribelli
Scrivenny 2.0
Solaris
White Russian
Pubblico adesso e vi leggo appena riesco tra martedì e mercoledì! :)
RispondiEliminaun film con julie "mary poppins" andrews da 9?
RispondiEliminami sa che dalle mie parti riceverebbe un trattamento differente eheh :)
Non fare quello che dice "non l'ho visto, non mi piace". Victor Victoria è il miglior film di Blake Edwards, è un gran bel film e la Andrews è bravissima (anche se il migliore è Robert Preston) :)
EliminaEsilarante e geniale, un piccolo gioiellino!!
RispondiEliminaBuon pesce d'aprile!
Io lo adoro, è un bel gioiellino sì! Ed è perfetto per il nostro pesce d'aprile! :)
RispondiEliminaMi sarò anche accaparrata La Stangata ma mi manca ancora questo! Ispira parecchio, prometto di depennarlo prima o poi!
RispondiEliminaE io devo eliminare dalla mia lista La stangata! ;-)
EliminaRecupera, è un film divertentissimo!!!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaconcordo con te e Babol. Blake Edwards andrebbe ricordato più spesso, e non solo per la Pantera rosa
RispondiEliminaInfatti. Io poi mi diverto di più con questo film che con La pantera rosa, anche se Closeau è un grande!
EliminaLo recupererò senz'altro e senza indugio.
RispondiEliminaBuon pesce d'aprile ;)
Assolutamente, da recuperare ASAP! Buon pesce d'aprile! ;)
EliminaManca anche a me... comunque condivido al 100% la tua ultima frase :D
RispondiEliminaRecupera alla grande! In effetti se il cinema non è pura finzione, è il più grosso pesce d'aprile che esiste al mondo! :-D
EliminaMi scuso per la mia mancata partecipazione... blogger mi ha fatto un bel pesce d'aprile... ieri non mi ha salvato il post (non ho idea del perchè... forse i miei limiti con la tecnologia...)
RispondiEliminaNuuuuu!!! Infatti è proprio un pesce d'aprile con i fiocchi! Alla prossima, e grazie per l'iniziativa!
Eliminacapolavorissimo :)
RispondiEliminaUn gioiellino di comicità!
EliminaBell'articolo! Secondo te The Snatch poteva rientrare nella categoria?
RispondiEliminaGrazie mille! Sì, secondo me la cricca di The Snatch ci poteva stare! ;-)
Eliminaciao, in ritardo ma finalmente ho pubblicato le mie risposte per il Liebster Award. grazie ancora per il premio
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