La città di New York in agosto è calda come un forno acceso a 180°, e cosa c'è di meglio dell'aria fredda che esce dalle grate della metropolitana per rinfrescarsi un po', facendo svolazzare con (ingenua) sensualità la gonna plissettata di un meraviglioso vestito da cocktail?
E' la trovata di una favolosa Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza (1957) di Billy Wilder, dove Mariyn Monroe interpreta una splendida modella che fa perdere la testa al suo vicino di casa, marito nel pieno della cosiddetta "crisi del settimo anno". La scena della metropolitana è diventata una delle scene più famose della storia del cinema, con una Marilyn scatenata che sprigiona la sua sessualità con gioia e un pizzico di innocenza allo stesso tempo.
Il vestito da cocktail bianco che fa girare la testa al protagonista è disegnato da William Travilla, un costumista della Twentieth Century Fox che vinse un Oscar nel 1949 con i costumi de Le avventure di Don Giovanni.
Travilla lavorò ai costumi per Marilyn per un totale di otto film (suo è l'abito rosa che indossa Marilyn in Gli uomini preferiscono le bionde quando canta Diamond are the Best Girl's Friends), ma l'abito bianco con quella gonna che si alza maliziosamente è ormai un pezzo di storia del cinema, nonché la sua creazione più famosa (disegnata insieme agli altri costumi del film durante un weekend, quando la moglie del costumista era in vacanza, tanto per stare in tema...), anche se leggenda volle - e poi smentita da Travilla stesso - che questo vestito in realtà sia stato comprato e non creato dal costumista/stilista.
Il bozzetto di William Travilla |
L'abito icona della sensualità di Miss Monroe è un semplice abito da cocktail bianco avorio con gonna plissettata lunga fino al polpaccio che riprende pienamente i canoni degli abiti da sera dell'epoca, ovvero gli anni Cinquanta (anche se andrà in auge lungo gli anni Sessanta).
Il corpetto invece è costituito da due pezzi incrociati che presenta un tessuto con morbide pieghe e si riuniscono dietro al collo, lasciando nude le braccia e le spalle. La profonda scollatura (che tuttavia non risulta volgare) è trattenuta da una cintura sotto al seno, che si stringe intorno alla vita.
Un abito che si poteva trovare in qualsiasi boutique di Manhattan, ma che indosso a Marilyn era un simbolo di sessualità ed erotismo giocato con grazia e senso dell'umorismo, come solo Marilyn poteva fare.
L'abito insieme al tubino nero di Givenchy creato per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany è uno dei costumi di scena più famosi della storia del cinema.
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