Questo mese la 70’s bloggers celebra gli anni Settanta in modo particolare: non con i Movie Brats, ma con film contemporanei ambientati in quel mitico periodo. Director’s cult fa un tuffo nel passato con Larry Flynt – Oltre lo scandalo diretto da Milos Forman, sulla scandalosa vita di Larry Flynt, il creatore della rivista hard Hustler.
Titolo: Larry Flynt – Oltre lo scandalo
Buon 70's day!
Cast: Woody Harrelson, Courtney Love, Edward Norton,
James Cromwell.
Sceneggiatura: Scott Alexander,
Larry Karaszewski.
Regia: Milos Forman.
Durata: 129’
Biopic sulla controversa figura
di Larry Flynt, il creatore della rivista pornografica Hustler, e la sua
battaglia per la libertà di espressione.
Gli anni Sessanta e Settanta
furono gli anni del “flower power”, degli Hippies, “dell’utero è mio e me lo
gestisco io”, della liberazione sessuale e dell’uso delle droghe leggere. Ma
furono anche i ruggenti anni del porno grazie a Larry Claxton Flynt (Woody
Harrelson), eccentrico imprenditore e self made man americano.
Nato povero ma con un forte senso degli affari fin da ragazzino, Larry parte in sordina con un locale
esclusivo per uomini e nel 1973 per far fronte alla depressione economica dovuta al
crisi petrolifera in America, decide di sdoganare la sessualità femminile su carta,
ovvero con una newsletter che ben presto diventerà Hustler, l’antagonista di Playboy,
la celebre rivista con le sue conigliette.
Se Hugh Hefner il creatore di Playboy giocava (e gioca ancora oggi) con
uno stile da pin up includendo comunque articoli di attualità tipo “come fare
un perfetto Martini”, Flynt sbatte direttamente il sesso in prima pagina. Ed è
un successo. Ma anche uno scandalo.
L’unica colpa che ha Larry
Flynt è il pessimo gusto, ma la sua ideologia di fondo si basa sulla libertà di
pensiero, facendo del Primo emendamento il suo credo.
Il Primo emendamento della Costituzione Americana recita:
"Il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e stampa; il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti."
Libertà che nella mente eccentrica e anticonformista di Flynt si tramuta in
una liberazione del sesso, contemplando la figura femminile in maniera “nuda e
cruda” come qualcosa di normale e ovvio.
Perché non mostrare il sesso
femminile quando il corpo della donna è stato creato da Dio, comprese le sue
parti intime? Questo si chiede il picaresco Flynt. E c’è un non so che di
ingenuo e naif nel suo ragionamento, come dargli torto?
Eva prima del peccato originale non indossava
vestiti. Dio l’ha creata senza. E’ dopo il peccato originale che Eva cominciò a
provare vergogna e a sentire la necessità di coprirsi. E tale vergogna è
rimasta nella società dei benpensanti e dei puritani, che vedono il lavoro di
Larry Flynt oltraggioso non tanto per la strumentalizzazione del corpo
femminile, ma nella rappresentazione esplicita della sessualità della donna.
E qui inizia la crociata del popolo americano contro Larry Flynt, incarnato dal politico Charles Keating (James
Cromwell), che deve assolutamente prevenire la distruzione dell’anima degli
Stati Uniti d’America. E comincia il waltzer dei processi per oscenità. In
soccorso di Larry arriva l’avvocato Alan Isaacman (Edward Norton), avvocato
specializzato in diritti civili. E Larry Flint difende il suo operato seguendo
il Primo emendamento della Costituzione, come un fedele che segue ciecamente il decalogo dei Comandamenti, derogandosi il sacro santo diritto di esprimere ciò che pensa. Anche se è oltraggioso e disgustoso per l'opinione pubblica.
E come i libelli francesi
dell’Ottocento che sbeffeggiavano la chiesa, la monarchia e la verginità delle
fanciulle, Larry Flynt sbeffeggia Santa Claus, l’uomo di latta del mago di Oz e
soprattutto i predicatori di Dio.
Larry Flynt non vuole
corrompere nessuno, ognuno è libero di leggere la rivista che vuole. Se non ti
piace Hustler, non leggerlo. Ma la sua crociata contro la censura gli causa
processi e detenzione in carcere.
Se una foto che ritrae un
omicidio viene pubblicata in una rivista di cronaca, ritraendo comunque un’azione
illegale, non viene ritenuta tale e anzi viene anche premiata con il
Pulitzer, perché lo diventa quando l’immagine è
di una donna nuda?
Perché il sesso, in quanto tale
(e non nel contesto), non è illegale, ma lo diventa se viene esposto? Tutti
vogliono fare sesso, che male c’è nel rappresentarlo?
Perché il sesso è qualcosa di
sporco, quando invece la violenza della guerra viene vista con un’aurea di
eroismo?
I politici bigotti vedono la
rappresentazione del materiale che contiene immagini sessualmente esplicite
come elemento di corruzione per i giovani americani, mentre spinge i giovani ad
arruolarsi (siamo pur sempre nella guerra del Vietnam). E Flynt si chiede: è
più osceno il sesso, o la guerra?
E il film di Milos Forman si concentra soprattutto sulla battaglia di Larry Flint contro il sistema bigotto che si nasconde sotto l’ala del perbenismo. Ed è qui che Forman focalizza
la prima parte del film sulla battaglia di Flynt in nome della libertà di
espressione, facendo leva sulla contradditorietà della società americana.
Milos Forman rappresenta Larry
Flynt come il condottiero fiero, iconoclasta, anticonformista che non disprezza (inizialmente) il sistema, ma sbeffeggia le falle del sistema giuridico stesso.
E come un biopic che si rispetta,
non manca la parte sulla vita sregolata dell’editore degli scandali, tra feste,
un intenso ménage familiare con la moglie Althea (Courtney Love) e la sua
conversione religiosa che confluisce sul suo lavoro al limite del grottesco, e
man mano aumenta la drammaticità con l’attentato che Flynt e il suo avvocato
subiscono per mano di un pazzo, che porterà l’editore in una parabola
esistenziale buia e rabbiosa, rendendo ancora più aspra la sua battaglia contro
il sistema, e contro il dolore della sua menomazione fisica.
Passano gli anni Settanta, si
affaccia la minaccia dell’AIDS, e gli anni dell’ospedale giudiziario, ma
l’indomito Larry condurrà la sua ultima battaglia in nome della libertà di
espressione.
Larry
Flynt- Oltre lo scandalo è una travolgente (per come si susseguono
velocemente gli eventi, per via anche della ricchezza che un soggetto come
Flynt rappresenta) parabola della lotta per far valere il primo emendamento in
un paese che, nonostante abbia vissuto un periodo di “sex, drug, and
rock’n’roll” nell’epoca d’oro dei 70’s, aveva ancora una patina di
puritanesimo ipocrita difficile da eliminare.
E se la prima parte del film è
più irriverente, Milos Forman riesce comunque a rappresentare un materiale
scabroso come la pornografia senza scadere nella volgarità, anche perché si
focalizza sulla filosofia e sul credo di Larry Flynt piuttosto che su ciò che
Flynt ha creato.
Forman guida con mano sicura un
cast eccellente a cominciare da Woody Harrelson, che riesce a incarnare lo
stile beffardo dell’editore, a Edward Norton, all’epoca un attore esordiente ma
già promettente; ma a sorpresa la migliore è l’outsider Courtney Love, la
rocker delle Hole che esordisce al
cinema per la prima volta e riesce a rappresentare con bravura i demoni di
Althea, demoni che la cantante stessa ha dovuto combattere per anni.
Larry
Flynt – Oltre lo scandalo, può piacere o no. Non siete tenuti a vederlo
se non siete interessati. È pur sempre
un paese libero.
Voto:
7,5
Montecristo
Non c'è paragone
Pensieri cannibali
Recensioni ribelli
Scrivenny
Solaris
The Obsidian Mirror
Viaggiando (meno)
White Russian
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Ce l'ho fatta a pubblicarla! Ragazzuoli leggerò le vostre recensioni più tardi, ma non dimenticatevi di passare da me! ;-)
RispondiEliminaOh, in questa rassegna ho visto solo due film. mi sento molto ignorante...
RispondiEliminaSei libero di esprimere la tua ignoranza! :-D Recupera recupera! ;-)
EliminaEccola qui la promotrice del Celebration Day ;)
RispondiEliminaLo recupererò soprattutto perché c'è Woody Harrelson, che ho potuto apprezzare in "True Detective".
Eh, la promotrice ha avuto una marea di rottura di balle per pubblicare il pezzo! Comunque merita, e Woody Harrelson è bravissimo, anche se a me è piaciuta più Courtney Love! ;-)
EliminaGrande film, anche se non il migliore di Forman.
RispondiEliminaE Harrelson da paura.
Buon 70's Day!
E' un po' che non gira film, dovrebbe farlo più spesso! E Woody la nomination se la meritava tutta! Buon 70's Day anche a te!
Eliminavisto una vita fa e mi e' piaciuto davvero!
RispondiEliminaIo l'ho visto per la prima volta per questo day. Ricordo lo scandalo inutile per la locandina, quanto rumore per nulla!
EliminaHai scritto davvero un bell'articolo. Complimenti. La figura di Flynt è affascinante e il volto di Woody Harrelson contribuisce largamente a descriverla come si deve. Ho visto questo film in un periodo quando nel mio lettore CD girvano spesso le Hole e ricordo che fu una vera sorpresa vedere Courtney Love così a suo agio davanti alla macchina da presa. Stupenda, davvero. Il film è imperdibile, da vedere e rivedere, come d'altra parte sono quasi tutti i film di Milos Forman
RispondiEliminaGrazie mille! Anche se nel rileggerlo ho dovuto fare un paio di correzioni, ehm, io il correttore di bozze non ce l'ho! :-p Anche io da ciòfane impazzivo per le Hole e all'epoca ero contenta per il periodo "clean" di miss Love. Davvero brava, è una rivelazione!
EliminaGrandissimo film, direi perfetto per celebrare quel decennio magico. Milos Forman ha conosciuto bene quella cultura undergound e libertaria, e si vede benissimo gustandosi questo gioiellino di film con un gran cast, sì (attori suoi, e altri nuovi, come la Love, perfetta in quel ruolo).
RispondiEliminaGrazie! Infatti Forman si concentra non tanto sulla figura di Flynt come creatore di Hustle, ma sulla sua battaglia per la diffusione di Hustle. Grande Forman! Peccato che non possa più girare film, mi piacciono un sacco i suoi lavori!
Eliminauno dei miei film preferiti.
RispondiEliminasiete liberi di non vederlo, ma se non lo vedete siete scemi, ecco :)
Liberi di essere scemi! :-p
EliminaComunque è un gran bel film e mi viene in mente anche un altro film sul tema della censura: Private Parts, sulla vita del DJ Howard Stern, una sorta di "pornografo" della parola! :-)
il velo di puritanesimo gli americani ce l'hanno anche oggi! da vedere...
RispondiEliminaAh, infatti hanno una delle più grandi industrie del porno, e poi fanno tanto i moralisti... Boh, vai a capire stì americani!
EliminaBellissima recensione per un gran bel film!
RispondiEliminaOh, ma grazie, ma sei troppo carina! Oh, ma siete bravi anche voi, io sono troppo contenta di lavorare insieme e stare on line vicini vicini! *_*
EliminaOttima recensione per uno dei film migliori della rassegna (forse il migliore)! E uno dei migliori di Forman.
RispondiEliminaMa ho un nuovo fan! Ora vado in brodo di giuggiole!!! Grazie, ero indecisa tra questo e Velvet Goldmine, ma alla fine ho fatto bene se ricevo così tanto entusiasmo! Grazie di cuore!
EliminaMi manca anche questo, me ne mancano tantissimi!
RispondiEliminaMa ne mancano tanti anche a me. Collaboriamo da un anno e dovrei avere 10 anni di tempo per visionare tutti i film che abbiamo celebrato! :)
EliminaE mi sono presa la libertà di inserire un pleonastico, ahahahah! Oh Jezuz! XD
EliminaAlla fine è stata un giornata all'insegna del pruriginoso!
RispondiEliminaVisto che con Lovelace mi è andata male, magari questo me lo vedo per apprezzare di più il decennio dell'amore libero e da copertina!
Ma veramente! Ti consiglio la visione perché Woody Harrelson è un gran figo (e se riesci vedilo in lingua originale, che merita per la sua interpretazione) e direi che l'ammore libero e impudico viene celebrato alla grande! ;)
EliminaHai fatto bene a recensire (benissimo) questo film, per ricordare un grande regista come Milos Forman che purtroppo sta attraversando un bruttissimo momento a causa di gravi problemi di salute che gli impediscono di continuare il suo lavoro... Forman è un cineasta esule, proviene da una dittatura ed è chiaro che si è sempre contraddistinto nel raccontare storie di libertà e gustizia, sempre con ottimi risultati. Questo è un buon film, forse un po' schematico, ma indubbiamente coinvolgente. Da rivedere.
RispondiEliminaGrazie per il complimento "occulto" tra parentesi, do sempre il meglio nei day, grazie a voi! ;-) Ho letto della malattia agli occhi, dispiace tantissimo che abbia dovuto smettere il lavoro di regista. Anche se poteva almeno finire il suo ultimo film, d'altronde anche Nicholas Ray aveva la benda su un occhio e Johnny Guitar riuscì a girarlo ugualmente. Ma questo è puro egoismo da fan... Comunque, ci rimangono i suoi strepitosi film! ;-)
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