Quando diventi una star, tutti ti riconoscono per un ruolo. Puoi recitare in cinquanta pellicole, ma sarai sempre la star di quel film.
E Omar Sharif sarà sempre identificato come il dottor Yuri Zivago, con la sua odissea per amare Lara, nell'indimenticabile kolossal diretto da David Lean nel 1966.
Omar Sharif, nome d'arte di Michael Dimitri Shaloub è venuto a mancare il 10 luglio all'età di 83 anni.
Iniziò la sua carriera nel 1953 con il film egiziano Lotta sul fiume, ma cominciò a farsi conoscere al pubblico inglese con Lawrence D'arabia di David Lean nel 1962, che gli valse una nomination agli Oscar come attore non protagonista.
Il Golden Globe e la fama internazionale arrivò nel 1966 con il Dottor Zivago, protagonista assoluto del film diretto da Lean.
Successo che gli aprì le porte di Hollywood, dove recitò in Funny Girl (1968) di William Wyler e Funny Lady poi (1973), ma anche in Italia, dove Francesco Rosi lo diresse in C'era una volta... (1967), dove poté mostrare non solo la sua bravura, ma anche il suo charme e il suo fascino per partern femminili come Barbra Streisand e Julie Christie.
Blake Edwards lo volle per Il seme del tamarindo (1974) e non disdegnò il genere demenziale con la commedia Top Secret! (1983), facendo da spalla alla fascinosa spia Val Kilmer.
Nel 2003 vinse la Coppa Volpi per Monsieur Hibraim e i fiori del corano, dove interpreta il ruolo di una guida per un giovane trascurato dai familiari.
L'ultimo film è Un castello in Italia (2013) di Valeria Bruni Tedeschi,
Una carriera cinquantennale per un attore nato per interpretare ruoli romantici e struggenti.
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