°Il Family Day secondo Director's cult°
Titolo: The Kids Are Alrights
USA, 2011
Cast: Annette Bening, Julianne Moore, Mia Wasilowska, John Hutcherson.
Sceneggiatura: Lisa Cholodenko.
Regia: Lisa Cholodenko.
Durata: 105'
Joni (Mia Wasilowska) si chiama come lacelebre cantante folk, ama la biologia ed è in procinto di andare al college. Joni è figlia di Nic (Annette Bening) ginecologo di successo che adora All I Want di Joni Mitchell.
Laser (John Hutcherson) è un ragazzo dal cuore d’oro, ma preferisce passare il tempo a fare cose stupide insieme al suo amico piuttosto che studiare. Sua madre è Jules (Julianne Moore), architetto mancato e in cerca di un impiego che la soddisfi. Jules e Nic sono una coppia lesbica che hanno deciso di procreare grazie alla fecondazione assistita. La vita dei ragazzi scorre tranquilla fino a quando Laser vuole scoprire a tutti i costi chi sia il loro padre.
Così riesce a convincere Joni, e la poco convinta neo diciottenne finisce col cedere e contrattare la banca del seme. Joni così scopre che il donatore di entrambi è Paul (Mark Ruffalo) ristoratore amante dell’agricoltura biologica e impenitente playboy.
Joni e Laser incontrano Paul di nascosto e la situazione precipita quando Paul si introduce nel menage familiare di Nic e Jules rompendone gli equilibri.
Dopo il serial The L World, Los Angeles torna a diventare lo scenario dell’omosessualità femminile.
The Kids Are Alright, titolo preso in prestito da un album degli Who, non è una ricerca antropologica su come vive una coppia gay, né uno spot a favore sulla famiglia omosessuale, ma una classica commedia che narra i valori tradizionali della famiglia e le difficoltà di una coppia nella vita quotidiana alle prese con i figli adolescenti.
E l’elemento originale consiste proprio in questo: la regista si focalizza sul rapporto tra Nic e Jules come la classica coppia che vive in preda a discussioni, crisi, momenti di tenerezza, la passione dopo anni di vita di in comune e non come due donne gay, elemento tra l’altro del tutto trascurabile, piuttosto degli “effetti” sociali che potrebbero ripercuotersi su due ragazzi alle prese con due mamme.
Chi porta i pantaloni in casa è Nic, tipica “donna alfa” in carriera ed è lei che comanda. Jules invece è la più sensibile, ha lasciato gli studi e una possibile carriera per concentrarsi sui figli e spesso nel corso del film, la sua frustrazione alla “desperate housewife” si fa viva.
L’elemento omosessuale invece finisce per emergere proprio con un uomo che si infila in un nucleo familiare che non gli appartiene ed è proprio lui a rovinare la famiglia perfetta.
L’elemento interessante è proprio nella difesa del nucleo tradizionale e il concetto di famiglia alternativa composta da Nic, Jules, Paul e i ragazzi proprio non va. Allora è meglio tornare al vecchio nucleo costituito da mamma Nic, mamma Jules e i ragazzi , perché è questo il modello che funziona. Poi, se i ragazzi stanno bene, perché rovinare il loro equilibrio? Joni e Laser sono solo curiosi di sapere l’origine del loro patrimonio genetico e non sono alla ricerca della figura paterna mancante.
Chi desidera essere papà è proprio Paul, che di colpo capisce di aver speso la sua giovinezza da sciupafemmine e solo ora si accorge a 40 anni di volere essere genitore. Ma lo fa con la famiglia non sua. Alla fine lui è stato solo un mezzo, e ciò non lo rende automaticamente un genitore. D’altronde i figli sono di chi li cresce e non di chi li fa e Nic lo fa capire con una battuta secca e cinica verso la fine del film.
The Kids Are Alright è una commedia scritta bene, non volgare e priva di cliché, fatta di attori in primis due suberbe interpretazioni di Annette Bening e Julianne Moore (ma quando vinceranno un Oscar?) e una bella colonna sonora. Bening è ottima nell’interpretare una donna forte e castrante, mentre Moore è brava nel mostrare le fragilità e la confusione sessuale e non della sua Jules. Bravi anche Mia “Alice in Wonderland” Wasilowska e Mark Ruffalo, simpatica canaglia.
I ragazzi stanno bene è un’ottima commedia indie divertente e che fa riflettere.
Voto: 7,5
A.M.
L'ho visto anni fa e, sì, ne conservo un ricordo bellissimo.
RispondiEliminaHo visto giusto ieri la Moore in un ruolo simile ma più sofferto, in un film più importante ma meno memorabile, e avrebbero dovuto proiettarlo - insieme a questo - a quel circo del Family Day. (Freeheld, ovviamente). :)
Questo film mi era piaciuto, l'ho visto al cinema anni fa. Freeheld lo devo recuperare invece!Il Family Day boh, nel resto del mondo si combatte per i propri diritti e in Italia si combatte per affossarli... Sperem in tempi migliori!
EliminaNon l'ho mai visto, ma già dal titolo mi sta simpatico :)
RispondiEliminaA me è piaciuto, non fa moralismi ed è un film fresco e intelligente. E il titolo ne è un esempio! ;-)
Eliminaconceti non proprio condivisibili, ma insomma....
RispondiEliminaLa realtà americana è diversa da quella italiana, è un film che fa riflettere senza fare la morale né senza fare uno spot alla Mulino Bianco, quelli vengono bene a noi invece! :-p
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