"Hai in tasca una pistola o sei felice di vedermi"? Con questa battuta si potrebbe riassumere lo spirito esplosivo e piccante di Mae West, sex symbol dell'America perbenista e puritana.
Mae West nacque New York il 17 agosto del 1893 e iniziò la carriera nel mondo dello spettacolo a soli cinque anni, esibendosi in numeri di vaudeville. Durante gli anni del teatro divenne famosa per aver inventato lo "Shimmy" (uno stile di danza eseguito con le spalle ferme e il resto del corpo in movimento) e cominciò a scrivere commedie da lei stessa interpretate. Nel 1926 scrisse e interpretò la commedia Sex, scatenando un'ondata di indignazione, uno scandalo tale da essere arrestata dalla polizia durante lo show e portata in carcere.
Debuttò al cinema tardi, verso gli anni Trenta, sotto contratto della Paramount che la scritturò per la pellicola Night After Night ed ebbe l'opportunità di riscrivere le sue battute, occasione che Mae West non si lasciò sfuggire. E fu subito successo.
Un piccolo ruolo, ma un esordio folgorante per la sexy attrice: la Paramount la elevò al rango di protagonista con il film Lady Lou-la donna fatale (1933) di Lowell Sherman. Mae West interpreta una cantante di saloon nella New York di fine Ottocento, che si trova coinvolta in un giro di prostitute, ma viene salvata da un giovane agente di polizia che la sposa e la manda sulla retta via. Il suo partner è un Cary Grant agli esordi, ma l'attrice, anche se non più giovanissima, è così ironica e sensuale da non sfigurare con un co-protagonista più giovane. L'interpretazione dell'attrice è irriverente e disinvolta, riuscendo ad esprimere completamente la sua verve, caratteristiche ormai insite nella newyorchese tutto pepe, perfetta nel ruolo della femme fatale.
Lady Lou-la donna fatale fu il film che riscosse maggior successo. Con Cary Grant recitò anche in Non sono un angelo (1933) di Wesley Ruggles, successivamente prese parte a Belle of the Nineties (1934) e Annie del Kondike (1936) di Raoul Walsh.
Finito il contratto con la Paramount, entrò nella scuderia della Universal, con Mia bella pollastrella (1940) che portò alla collaborazione con W.C Fields, caustico e irriverente (quanto lei) commediante. Accoppiata esplosiva sullo schermo, ma ricca di contrasti sul set, Mia bella pollastrella fu un successo strepitoso secondo solo a Via col vento, nonostante fosse stato bocciato dalla critica.
Passata alla major Columbia, decise di abbandonare il mondo del cinema dopo The Heat's On. Nel 1950 le venne proposto il ruolo di Norma Desmond nel capolavoro di Billy Wilder Viale del tramonto, ma l'attrice fu scartata dal regista dopo la pretesa di West nel riscrivere la sceneggiatura. Mae West perse una grande occasione, che fu colta da Gloria Swanson (attrice del muto e musa di Enrich Von Stroheim) che la riportò alla luce dopo anni di oblio. Una nuova fama cinematografica sfumata, ma l'attrice non si perse d'animo e preferì concentrarsi sul teatro e sulla scrittura, con la sua autobiografia, ovviamente scandalosa.
Ritornò al cinema nel 1970, dopo quasi trent'anni di lontananza dallo schermo con Il caso Myra Breckinridge di Michael Sarne, anche perché ebbe l'opportunità di riscriversi le battute. L'ultimo film da lei interpretato fu Sextette di Ken Hughes, con Timothy Dalton e Tony Curtis, all'età di ottantacinque anni.
Morì due anni dopo per cause naturali, il 22 novembre del 1980.
Un corpo per il peccato e un cervello per gli affari: questa è Mae West. Dive come lei con quel mix di sensualità e ironia, capace di essere sensuale e terribilmente seducenti anche a quarant'anni, ormai non ce ne sono più.
Mae West nacque New York il 17 agosto del 1893 e iniziò la carriera nel mondo dello spettacolo a soli cinque anni, esibendosi in numeri di vaudeville. Durante gli anni del teatro divenne famosa per aver inventato lo "Shimmy" (uno stile di danza eseguito con le spalle ferme e il resto del corpo in movimento) e cominciò a scrivere commedie da lei stessa interpretate. Nel 1926 scrisse e interpretò la commedia Sex, scatenando un'ondata di indignazione, uno scandalo tale da essere arrestata dalla polizia durante lo show e portata in carcere.
Debuttò al cinema tardi, verso gli anni Trenta, sotto contratto della Paramount che la scritturò per la pellicola Night After Night ed ebbe l'opportunità di riscrivere le sue battute, occasione che Mae West non si lasciò sfuggire. E fu subito successo.
Un piccolo ruolo, ma un esordio folgorante per la sexy attrice: la Paramount la elevò al rango di protagonista con il film Lady Lou-la donna fatale (1933) di Lowell Sherman. Mae West interpreta una cantante di saloon nella New York di fine Ottocento, che si trova coinvolta in un giro di prostitute, ma viene salvata da un giovane agente di polizia che la sposa e la manda sulla retta via. Il suo partner è un Cary Grant agli esordi, ma l'attrice, anche se non più giovanissima, è così ironica e sensuale da non sfigurare con un co-protagonista più giovane. L'interpretazione dell'attrice è irriverente e disinvolta, riuscendo ad esprimere completamente la sua verve, caratteristiche ormai insite nella newyorchese tutto pepe, perfetta nel ruolo della femme fatale.
Lady Lou-la donna fatale fu il film che riscosse maggior successo. Con Cary Grant recitò anche in Non sono un angelo (1933) di Wesley Ruggles, successivamente prese parte a Belle of the Nineties (1934) e Annie del Kondike (1936) di Raoul Walsh.
Finito il contratto con la Paramount, entrò nella scuderia della Universal, con Mia bella pollastrella (1940) che portò alla collaborazione con W.C Fields, caustico e irriverente (quanto lei) commediante. Accoppiata esplosiva sullo schermo, ma ricca di contrasti sul set, Mia bella pollastrella fu un successo strepitoso secondo solo a Via col vento, nonostante fosse stato bocciato dalla critica.
Passata alla major Columbia, decise di abbandonare il mondo del cinema dopo The Heat's On. Nel 1950 le venne proposto il ruolo di Norma Desmond nel capolavoro di Billy Wilder Viale del tramonto, ma l'attrice fu scartata dal regista dopo la pretesa di West nel riscrivere la sceneggiatura. Mae West perse una grande occasione, che fu colta da Gloria Swanson (attrice del muto e musa di Enrich Von Stroheim) che la riportò alla luce dopo anni di oblio. Una nuova fama cinematografica sfumata, ma l'attrice non si perse d'animo e preferì concentrarsi sul teatro e sulla scrittura, con la sua autobiografia, ovviamente scandalosa.
Ritornò al cinema nel 1970, dopo quasi trent'anni di lontananza dallo schermo con Il caso Myra Breckinridge di Michael Sarne, anche perché ebbe l'opportunità di riscriversi le battute. L'ultimo film da lei interpretato fu Sextette di Ken Hughes, con Timothy Dalton e Tony Curtis, all'età di ottantacinque anni.
Morì due anni dopo per cause naturali, il 22 novembre del 1980.
Un corpo per il peccato e un cervello per gli affari: questa è Mae West. Dive come lei con quel mix di sensualità e ironia, capace di essere sensuale e terribilmente seducenti anche a quarant'anni, ormai non ce ne sono più.
Sull'accoglienza riservata a Mae West nell'Italia fascista (e democristiana) ho scritto un post per il mio blog:
RispondiEliminahttp://simonestarace.blogspot.it/2012/11/memorabilia-4.html