La giuria presieduta da Robert De Niro ha decretato The Tree of Life di Terrence Malick il miglior film del Festival cinematografico di Cannes.
Malick, noto per essere geloso della propria privacy, contrario alle apparizioni televisive (non concede un'intervista dal 1973) e alle manifestazioni cinematografiche, non si è presentato alla kermesse, relegando il compito ai produttori della pellicola, Bill Pohlad e Dede Gardner. Il regista statunitense non ha vinto per la miglior regia, ottenuto da Nicola Winding Refn, autore di Drive.
Il ragazzo con la bicicletta dei fratelli Dardenne si aggiudica il Gran Prix ex aequo con Once Upon a Time in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan.
Joseph Cedar è il miglior sceneggiatore per Footnote, mentre il premio alla Giuria va a Polisse di Maiwenne Le Besco.
Il miglior attore è Jean Dujardin per The Artist di Michel Hazanavilcius, mentre Kirsten Dunst ha vinto per la sua prova in Melancholia, del discusso Lars Von Trier. Checché se ne dica peste e corna del cineasta danese, rimane pur sempre un bravo direttore di attrici.
Per quanto riguarda la sezione Quinzane Des Realisateurs è stato premiato Les Géant del regista belga Bouli Lanners.
Delusione per gli italiani: Habemus papam di Nanni Moretti e This Must be the Place di Paolo Sorrentino sono rimasti a mani vuote, ma sicuramente avranno successo all'estero, grazie alla visibilità donatagli dalla vetrina dorata del Festival francese.
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