mercoledì 10 aprile 2013

MONNEZZA MOVIE: Tre all'improvviso



Titolo: Tre all'improvviso
Titolo americano: Life as we Know it.
USA; 2010
Interpreti: Josh Duhamel, Katherine Heigl, Hayes McArthur, Christina Hendriks, Josh Lucas.
Sceneggiatura: Ian Deitchman, Kristin Rusk Robinson.
Regia: Greg Berlanti
Durata: 114'


Holly Berenson (Katherine Heigle) è la proprietaria di Fraiche, un piccolo panificio ad Atlanta che sogna di espandere, Eric Messer (Josh Dunhamel) è un aspirante regista televisivo per un network sportivo, una sera s'incontrano a un appuntamento al buio organizzato dai loro amici in comune Peter (Hayes McArthur) e Alison (Christina Hendricks).
I due non arrivano neanche al ristorante che già non si sopportano. In ogni caso si frequentano per via dei loro amici ed entrambi adorano la piccola Sophie, figlia di Peter e Alison. Destino vuole che i loro più cari amici perdano la vita in un incidente stradale e avranno un'insolita eredità... La piccola Sophie. I due neo genitori saranno costretti a vivere sotto lo stesso tetto per il bene della bambina...
In principio fu Baby Boom. La pellicola di Charles Shyer interpretata da un'ironica Diane Keaton, mostrava come una donna in carriera nevrotica e presa dalla carriera si trovi l'esistenza sconvolta per occuparsi di sua nipote rimasta orfana, costringendola a reinventare la propria vita.
Il film di per sé era divertente e non era male, anche perché mostrava la tipica donna yuppie in carriera di fronte alla maternità inaspettata (e forzata), ma avuto la "colpa" di generare piccoli mostri come Tre all'improvviso. 
Due giovani in carriera che preferirebbero camminare sui vetri rotti piuttosto che frequentarsi, i loro amici li designano come genitori adottivi in caso di sorte infausta, che, neanche si buttassero la iella addosso, finiscono per tirare le cuoia et voilà Holly e Messer di colpo si ritrovano genitori e conviventi forzati.
Vivono così sotto lo stesso tetto con la bimba, però si detestano. E probabilmente vengono detestati anche da chi guarda il film. Perché Holly e Messer sono così urticanti che in teoria non dovrebbero avere in affidamento neanche un cane, e di fatti la piccola Sophie non li regge proprio e piange per circa la metà del film, diventando talmente irritante pure lei tale da far passare la voglia di fare figli. 
Holly è la tipica ragazza perfettina, noiosina, precisina e rompina, che casualmente (ma perché poi, mah) viene mollata e la mette sotto spirito per l'uomo della sua vita, che, in questo caso è il dottorino dei bambini Sam dal cuore grande così, interpretato da un incolore Josh Lucas (ma non doveva diventare il nuovo Paul Newman? Evidentemente no).
E a incarnare questa tipologia di sfiancante spacca maroni c'è sempre lei, Katherine Heigl. Non si sa perché, ma una volta smessi i panni sbarazzini di Isobel "Izzie" Stevens di Grey's Anatomy, Heigl è diventata l'incubo sentimental/cinematografico dell'uomo americano, da 27 volte in bianco a Molto incinta, dove era seccante pure lì (e il protagonista interpretato da Seth Roger non va biasimato se salva il bong per le canne e non lei quando c'è il terremoto. Ma quella è un'altra storia). 
Dalla parte maschile poi non siamo messi meglio, perché c'è Mr. Peter Pan, ovvero: "io la vita me la voglio spassare e tu le balle non me le devi scassare". 
Cioè, a quasi quarant'anni porello vuole ancora fare i giri con la moto, rimorchiare le tipe, trombare come un coniglio e avere zero responsabilità. Zero responsabilità, capito?!
Come se non bastasse, questa magnifica coppia poi viene anche giudicata da un'assistente sociale che dovrebbe cambiare lavoro, perché, e qui c'è sempre lo zampino gli sceneggiatori probabilmente sotto i fumi della ganja, ma di quella buona (Ian Deitchman e Kristin Rusk Robinson), li trova idonei per accudire la creatura, anche se piange sempre e si rifiuta di mangiare. Anzi, se si detestano è meglio, così possono dedicarsi alla piccola senza intrusioni sentimentali. In più nessun parente della neonata la reclama, manco fosse l'Omen. Ah già, c'è il testamento da rispettare, come no.
Holly e Messer si trovano antipatici, però  di solito chi disprezza compra. Una volta infatti messi da parte i propri progetti di vita senza problemi, fatti sparire i fantasmi degli amici defunti, Holly smette di fare la rompi, si fa tanti bagni con le bolle di sapone, prepara i dolci con la cannabis e non rompe le scatole a Messer che anzi, si diverte a fare il papà, guardando con la piccina la versione malata dei Teletubbies, così Holly può fare tanti bagni con tante bolle e non rompe la balle.
Ed eccolo che di punto in bianco Messer ama così tanto miss acidella e cambia radicalmente stile di vita pure lui, tale da far finta di niente quando lei le rompe la moto (uuuuuh,spoiler!).
Cioè una vita per la moto, lei te la rompe, ma hai cuoricini negli occhi e va bene? Va bene?! E qui si rasenta il sublime, but that's amore!!!
Ed eccolo che arriva fulmineo il colpo di scena: daje che ci vivi un mese, daje che ci vivi due, e daje che giocare a mamma e papà è bello, con le pappe, la cacca (una fogna dalla quantità industriale che produce un esserino così piccolo), i primi passi  che i due finisco a letto. Capirai che rivelazione. No, perché, caro spettatore, ti immaginavi un epilogo diverso? Pensavi che alla fine non si mettevano insieme? Oh povero illuso!!!
E questo rimanda al fatto che Tre all'improvviso è un film la cui storia è una (mal)cagata pazzesca.  Siccome il duo mimì e cocò di sceneggiatori non sa-che noi sappiamo-ma gli facciamo credere di non sapere, ci fa la supercazzola e cerca di allungare il brodo paurosamente insipido con dei "guizzi" creativi", con un po' di zizzania tra i due protagonisti, con una fuga improvvisa di lui (senza la moto) e la relazione tanto agognata di lei con il pediatra, ma alla fine ecco che, inaspettata come una supposta, ci fregano alla grande e vai con il lieto fine.
Il tutto affogato in un mare di noia. Tanta, tanta noia.
Dunque, la pellicola di Greg Berlanti, militante di telefim di stampo terroristico/sentimentale come Dawson Creek ed Everwood, con Tre all'improvviso fa spendere un sacco di soldi agli studios con un film inutile, poco divertente, che tenta di infinocchiare alla grande la spettatrice polla (infatti negli anni Novanta si creavano appositamente i chicken movie. Ok, gallinelle sì, ma in questo caso fesse no, e che cavolo).
Tre all'improvviso non riesce nemmeno a creare un'alchimia tra i due protagonisti, Josh Duhnamel e Katherine Heigl, che comunque si sforzano di essere credibili, ma inutile, dopo-cinque minuti-cinque di film, sai già come va a finire, ma in genere sei talmente masochista, sì dico a te spettatore, lo sei talmente che sei curioso di sapere solo in che modo va a finire. La prossima volta è meglio farsi un bel bagno caldo...

P.S. Alla fine della proiezione però potevano fare una petizione per dei ruoli più simpatici a miss Heigl...

Voto: 3

A.M. 



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