domenica 15 dicembre 2013

LA RUBRICA DEGLI ADDII: Addio a Peter O'Toole

 
 
L'attore irlandese Peter O'Toole è morto ieri all'età di 81 anni. Era malato da tempo.
Nato a Connemara in Irlanda il 2 agosto del 1932, crebbe a Leeds, in Gran Bretagna, dove iniziò la sua carriera nel mondo della recitazione in un teatro locale. Nel 1949 vinse una borsa di studio per la Royal Academy of Dramatic Art, diventando compagno di studi di Albert Finney e Richard Burton. Nel 1955 entrò nella compagnia dell'Old Vic di Bristol, dove recitò un vasto repertorio Shakesperiano.
Successivamente debuttò al cinema nel 1960 con Il ragazzo rapito di Robert Stevenson, ma diventò una star internazionale grazie a Lawrence D'Arabia (ruolo che rifiutò Albert Finney) di David Lean, conquistando un posto al sole nella storia della settima arte nel 1962. Nomination all'Oscar, la prima di ben otto senza riuscire a vincere la statuetta e carriera in ascesa: successivamente girò Beckett e il suo re (seconda nomination), mentre nel 1965 girò Lord Jim (1965). 
Non disdegnò la commedia: nel 1965 recitò con un Woody Allen agli esordi e con il sornione Peter Sellers in  Ciao Pussycat, nei panni di un giornalista di moda attorniato da bellissime donne. E con una bellissima donna, Audrey Hepburn, recita la parte di un ladro gentiluomo in Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966) di William Wyler.
La terza statuetta arrivò con Il leone d'inverno, altro film di taglio storico insieme all'icona Katherine Hepburn (che omaggiò chiamando la sua primogenita Kate), mentre la quarta giunse con il musical Goodbye Mr. Chips di Herbert Ross, nei panni di un professore in procinto di andare in pensione.
La nomination numero cinque arrivò con La classe dirigente (1972), nei panni di uno squinternato erede della camera dei Lords che si crede Gesù.
Durante anni Settanta O'Toole passò un periodo difficile nella sfera privata: i problemi di alcol, un tumore allo stomaco e il divorzio dalla prima moglie nel 1979, ma ciò non fermò la sua carriera, recitando per Otto Preminger in Operazione Rosebud (1975), Foxtrot (1976) e Caligola diretto dall'italiano Tinto Brass nel 1979.
Nel 1980 arriva la sesta nomination agli Oscar con Professione pericolo, nel ruolo di un reduce dle Vietnam (nella vita privata fu attivista contro la guerra) che per sfuggire alla polizia è costretto a unirsi a una troupe cinematografica dove viene impiegato come stuntman.
La nomination numero invece sette arrivò nel 1982 con L'ospite d'onore, ma neanche questa volta vinse l'agognata statuetta.
Film leggeri come Supergirl-la ragazza d'acciao (1984) e la commedia romantica Doctor Creator-specialista in miracoli, nel ruolo di uno scienziato premio Nobel che spera di far rivivere la moglie clonandola, e con la commedia fantastica High Spirits-fantasmi da legare, nel ruolo il direttore di un hotel infestato dai fanasmi; per poi ritornare al cinema d'autore con L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci (1988).
Ancora un po' di cinema italiano grazie a Lina Wertmuller, che lo dirige in In una notte di chiaro di luna con Rutger Hauer, film sulla tematica all'epoca tabù dell'AIDS.
Durante gli anni Novanta fu meno attivo sulla scena: tra i film più famosi Sua maestà viene da Las Vegas, dove è il segretario del re che cerca di educare alle buone maniere un becero John Goodman aspirante al trono di Inghilterra e Favole (1997), film sulle fate dove interpreta il ruolo di Arthur Conan Dyle.
Nel 2003 l'Academy tentò di riparare all'errore di non averlo premiato dopo ben sette nomination con un premio alla carriera, e inizialmente O'Toole non volle ritirare il premio, volendo anche scrivere una lettera che affermava la sua voglia di recitare ancora e vedendo il premio  un semplice "contentino". Convinto dai figli, ritirò il premio dalle mani di Meryl Streep, altra icona del cinema.
E infatti la sua carriera non finì: l'ultima nomination, la numero otto, arrivò con Venus di Roger Michell, nel ruolo di un attore alle prese con una teenager problematica.
Nel 2007 gira Stardust, con la "stella cadente" Claire Danes, mentre nel 2012 decide di ritirarsi dalle, causa fine di una relazione durata cinquant'anni con il cinema, che gli regalò fama, gloria e regalò al pubblico meravigliosi film e prove d'attore memorabili.
E un'altro pezzo di cinema se n'è andato.
 
 

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