mercoledì 25 giugno 2014

SIDNEY LUMET DAY: Onora il padre e la madre

La Cineblogger oggi festeggia un signor regista, che oggi avrebbe compiuto 90 anni: Sidney Lumet. Lumet ha diretto perle come La parola ai giurati, Quel pomeriggio di un giorno da cani e Quinto potere.
Director’s cult sceglie il suo ultimo film, Onora il padre la madre, la sua ultima chicca cinematografica.


Buon Sidney Lumet Day!!!






Titolo: Onora il padre e la madre
Titolo originale: Before The Devil Knows You're Dead
USA, 2007
Cast: Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney.
Sceneggiatura: Kelly Masterson.
Regia: Sidney Lumet.
Durata: 110'


Hank (Ethan Hawk) e Andy (Philip Semymour Hoffman) sono due fratelli in difficoltà economica e decidono di rapinare la gioielleria dei genitori pensando che sia un colpo facile. Finirà in tragedia, portando i fratelli in una spirale autodistruttiva.
Quando il male si nasconde nel nucleo familare.
Il male si insinua in modo subdolo, distruggendone ogni singola cellula lentamente e letalmente. E’ questa la parabola di Onora il padre e la madre (titolo quasi fuorviante di When The Devil Knows You’re Dead), ultima regia del grande Sidney Lumet,
Sidney Lumet utilizza l’escamotage della rapina finita male per concentrarsi sulla dissoluzione della famiglia Hanson, composta dal padre Charles, la madre Nanette e i figli Andy, … e Hank.
Come Edmud, il figlio bastardo del duca di Gloucester ne Il re Lear, che sognava di ereditare il regno, Andy aspirava a mettere le mani sul suo, ovvero la gioielleria di famiglia, cercando di assomigliare al padre.
 Andy però  si ritrova rifiutato,  amato e odiato allo stesso tempo dal padre, che ha un debole per Hank, che ricorda da lontano il fratellastro buono di Edmund, Edgar.
E se Edmund tramava ai danni del fratello, il mefistofelico Andy  trama ai danni del padre e coinvolge il fratello per  attuare il colpo perfetto, in modo da  poter vivere una nuova vita con la vanesia Gina, novella Gonerilla vanesia e superficiale.
E per ottenere ciò che vuole, colpisce  i suoi stessi genitori, che l’hanno cresciuto e amato, anche se il padre non ha mai dimostrato un forte attaccamento, preferendogli  il “cucciolo più bello”, ovvero Hank.
E come il duca di Gloucester che privato della vista in quanto accecato, anche Charles non può vedere l’odio e il risentimento che Andy nutre,  un odio e un risentimento latente che esplode in una parabola infernale che trascinerà con sé la sua famiglia.
Lumet costruisce  questa cronaca di una tragedia annunciata con una serie di flashback,  memore dello stile registico degli anni Settanta che hanno reso celebri le sue pellicole come Quel pomeriggio di un giorno da cani, mostrandoci il prima, durante e dopo della rapina.
Come i pezzi di un puzzle, prende i suoi personaggi e li aggiunge poco alla volta, mostrando la storia da vari punti di vista, usandole allo stesso tempo come delle marionette, tirandone i fili a suo piacimentio.
Andy. Andy convince il fratello Hank, sulla quale nutre un forte ascendente di fare un colpo semplice semplice, che frutterà a loro una bella cifra per poter vivere la vita dei propri sogni.
Hank. Hank ama sua figlia, ma è pieno di debiti ed è in perenne arretrato con gli alimenti. E’ un debole e si lascia convincere a compiere la rapina. Ma essendo un codardo, non ne ha il coraggio e vilmente coinvolge un delinquente di mezza tacca, facendo scatenare la tragedia.
Nanette. Nanette è l’agnello sacrificale, la vittima  necessaria per far emergere il germe del male insito nella famiglia Hanson.
Nanette e Charles. I genitori di Andy e Hank sono vecchio stampo, si amano ancora dopo 50 anni e hanno un legame forte che manca sia ad Andy, che non riesce ad avere una soddisfacente vita coniugale con Gina, e manca anche a Hank, che è divorziato, ma soddisfa le esigenze di Gina.
La morte di Nanette scatena la disperazione dei protagonisti, che scendono lentamente in un abisso di distruzione fuori controllo.
La disperazione si impossessa di Charles, che cerca giustizia per la morte della moglie e trova invece un muro di indifferenza da parte della polizia, che dovrebbe tutelare il benessere del cittadino, ma non ne ha il tempo per farlo adeguatamente. E farà giustizia a modo suo, accecato dall’odio.
La discesa negli inferi si impossessa di Andy, che perde il controllo della situazione da lui stesso creato, e trova rifugio nell’eroina, portandolo in una spirale di autodistruzione.
Hank perde la testa e si affida ad Andy che lo porta con sé nel buco nero che ha creato lui stesso.
E come in Rapacità di Erich Von Stroheim, il dio Denaro trasforma gli esseri umani in esseri vili, che schiaccia tutto e non guarda in faccia nessuno, nemmeno la tua famiglia.
Onora il padre e la madre è un’amara apologia sulla dissoluzione della famiglia americana, dove il denaro, l’avidità e la vendetta schiaccia e distrugge ogni certezza.
Lumet dirige un grande cast, con il compianto Philip Seymour Hoffman e un Ethan Hawk in gran forma, ma la parte del leone spetta ad Albert Finney, che riesce a creare una strepitosa maschera di dolore con il personaggio di Charles.

Onora il padre e la madre segna l’addio al cinema del maestro Sidney Lumet, che a distanza di anni riusciva ancora a dirigere grandi film con consumato mestiere.

Voto: 7,5

Hanno collaborato:

8 commenti:

  1. Un film che non ho mai amato particolarmente, ma che è indubbiamente potente e tosto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi ha sorpresa invece, Lumet sapeva ancora graffiare alla grande!

      Elimina
  2. E' incredibile la lucidità di Lumet (ormai ultraottantenne) nel dirigere un film come questo: agghiacciante e perfetto in ogni particolare. Peccato, al solito, per il titolo italiano. Quello originale è ben più intrigante, "Before the Devil knows you are dead", vecchio proverbio irlandese che sta a significare, più o meno, che il mondo è tutto malvagio e tutti ci meritiamo l'inferno. Tranne quei pochi (i furbi) che con l'astuzia e l'inganno riescono a sfuggire al diavolo. Parabola amara e disullusa della società attuale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gran bel commento mini recensione! ;-) Lumet aveva l'occhio lungo, conosceva bene i vizi e le poche virtù della società contemporanea!

      Elimina
  3. Mi intriga assai ma, ovviamente, non ho mai visto nemmeno questo.... e sì che c'è l'amato Seymour Hoffman!!
    Recupererollo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Recupera recupera, io ce l'avevo in panchina da un po'. E' un film spietato al punto giusto!

      Elimina
  4. Cacchio, non ho ancora commentato, scusa O__o
    Bel film mi ha preceduto Kelvin sul senso del titolo. Io gli avrei dato mezzo punto in più, però, lo avevo davvero amato all'epoca. E la scena in cui Offman piange in macchina, poi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Figurati, io ti rispondo adesso! Grazie per avermi ceduto il titulo!Hoffman era un grande, ma anche Hawke si è difeso bene. Ma lì Albert Finney se li è pappati in un sol boccone. Vorrei vederlo in inglese, è doppiato talmente alla cazzo che ho scambiato all'inizio il personaggio della Tomei per una battona! XD Il voto è fair enough ;-)

      Elimina