Titolo: Lezioni di piano
Titolo originale: The Piano
Nuova Zelanda, 1993
Cast: Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neil, Anna
Paquin
Sceneggiatura: Jane Campion
Regia: Jane Campion
Durata: 120’
Ada (Holly Hunter) sbarca in Nuova
Zelanda con la figlia Flora (Anna Paquin) e porta con sé il suo amato pianoforte
per sposare Alaistar Stewart (Sam Neil), un uomo che nemmeno conosce. Alaistar
non comprende le esigenze di Ada e non le permette di portare lo strumento
nella nuova dimora, lasciandolo abbandonato sulla spiaggia. Banes (Harvey Keitel) un uomo analfabeta, decide di
prenderlo e chiede lezioni di piano ad Ada, chiedendole di suonare per lei.
Ada si trova in un ambiente nuovo, a lei
totalmente sconosciuto. Come l’uomo che sta per sposare. Immersa nello splendore
della Nuova Zelanda del 1800, vive in un microcosmo fatto di foreste immense
baciate costantemente dalla pioggia, dal mare e dalla spiaggia, dove alberga il
suo amatissimo piano. Ama incondizionatamente questo strumento così imponente.
Lo immagina abbandonato, chiuso in una cassa, con i tasti da toccare, da
accarezzare, capaci di offrire la serenità che solo l’armonia della musica le può
regalare.
Ada non parla dall’età di 6
anni e gli unici mezzi di comunicazione che conosce è il linguaggio dei segni,
con la quale ha costruito un rapporto speciale con la figlia Flora, e le
melodie che suona con il suo pianoforte.
Non può (o non vuole) esprimersi
a parole, e si sente libera di parlare con il mondo lo fa attraverso la musica.
Ma Alaistar non capisce il legame che lei ha con il piano, e decide di lasciarlo
in balia del mare Neozelandese.
Lo capisce invece Banes, uomo
(apparentante) rozzo e illetterato che
ha abbracciato la cultura Maori:
sentendola suonare, vede la serenità e il suo speciale modo di
comunicare, e le chiede lezioni a condizione che suoni per lui. E lui in cambio
le insegna ad amare, amore di cui è totalmente incapace suo marito.
Sorella di madame Bovary, Anna
Karenina, Teresa Raquin e di tante altre eroine della letteratura ottocentesca,
Ada è vittima delle convenzioni, legata da un matrimonio privo di valore con un
uomo che non prova a instaurare un rapporto affettivo ed emotivo, e non si
sforza neanche di capirla.
La capisce invece Banes (Harvey
Keithel), uomo che non sa leggere e scrivere, ma che è capace di leggere
nell’anima di Ada. L’attrazione che prova per questa donna minuta e silenziosa
è tale da creare un sottile gioco di seduzione, e per conquistarla utilizza il
pianoforte, dove ogni tasto dello strumento è un tassello dell’anima di Ada che
lentamente dona al rude inglese.
Un bacio sul collo, un buco in una calza, la sottana leggermente
alzata: ogni lezione si trasforma in una remora in meno per Ada, che impara a
lasciarsi trasportare dalla passione mai provata prima.
Banes non ha l’aspetto di un
gentiluomo, ma lo è nel possedere pian piano Ada, che si libera delle sue paure
per concedersi completamente e scoprire che c’è un sentimento, una carezza, una
passione che non riesce a esprimere con suo marito, ricevendo da questo uomo un
po’ rude un amore sincero e delicato, in netto contrasto con gli istinti repressi
del marito, che non riesce ad abbattere il muro di ostilità innalzato da lei, e
non riesce ad amarla realmente.
Alaistar ha l’aspetto del
gentiluomo ma conosce solo il modo di possederla come se fosse un oggetto,
chiudendola in casa, trascinandola per la foresta, ma lei indomita si rifiuta
di donarle il suo cuore, perché appartiene a Banes. E per comunicargli il suo
amore, Ada usa a sua volta il pianoforte, tratto d’unione di due anime
destinate a congiungersi.
E come un’eroina letteraria che
si rispetti, Ada viene punita e privata di ciò che ha di più importante; e a
sua volta decide di punirsi, perché ha scoperto l’amore e la passione, elementi
a lei finora sconosciuti.
Ma Jane Campion le regala una
seconda chance, facendo di Ada una donna che lotta per affermare la volontà di essere
e di amare. E anche se non può urlare, Ada esprime la sua rabbia e il suo rifiuto
solo con uno sguardo, lottando per diventare l’artefice del suo destino.
Lezioni
di piano ha la bellezza di un quadro preraffaellita, dove Jane
Campion esprime tutto il suo amore per la sua terra, la Nuova Zelanda, così
rude all’esterno, ma così carica di bellezza interiore, incarnato da Banes. Una
terra ricca di tradizioni e fiera delle sue radici e del suo popolo che lotta
contro il colonialismo inglese, incarnato invece dall’ottuso marito di Ada.
Campion dipinge la sua amata
terra con i toni freddi del blu e i toni caldi del marrone, come se fosse una
vecchia fotografia scattata cento anni prima. E scalda le piovose ambientazioni
con la splendida musica di Michael Nyman, la cui colonna sonora immerge il film
e lo spettatore in questo mondo a parte, di cui fanno parte solo Ada, Banes e
il pianoforte.
La regista affida a Holly
Hunter il compito di rappresentare Ada, riuscendo a comunicare solo con lo
sguardo, offrendo una magnifica recitazione giustamente premiata con l’Oscar,
così come è una rivelazione la piccola (oggi trentenne) Anna Paquin nel ruolo
di Flora, che offre una recitazione fresca e innocente. Sam Neil riesce a
rappresentare un uomo represso e trattenuto, mentre Harvey Keitel, con quel
corpo massiccio e muscoloso, riesce a esprimere la delicatezza dell’amore di
Banes, diventando un romantico amante di altri tempi.
Lezioni
di piano è il ritratto di una donna moderna, come lo saranno tutte
le eroine cinematografiche di Jane Campion: testarde, indomite e volitive, che
sanno cosa vogliono, incuranti delle convenzioni di una società troppo piccola
e stretta per loro.
Voto:
9
Film stupendo, uno dei più romantici - in senso letterario - mai girati.
RispondiEliminaBellissimo e Harvey Keitel è così romantico, che bello bello in modo assurdo! ;)
EliminaBellisismo, c'è poco altro da dire!
RispondiEliminaNon lo vedevo da 15 anni, bellissimo! *_*
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