giovedì 22 settembre 2016

GOODBYE - Two is mej' che uan editon: Addio a Curtis Hanson e Gian Luigi Rondi

La signora con la falce continua a mietere e si porta via Curtis Hanson, regista di L.A. Confidential e Wonder Boys e il critico cinematografico italiano Gian Luigi Rondi.
Hanson era da tempo malato di Alzheimer e si era ritirato nel 2012. Vinse un Oscar per la sceneggiatura del cult noir L.A. Confidential, dirigendo un cast all star (Danny De Vito, Russel Crow, Kevin Spacey e Kim Basinger, anche lei premiata come migliore attrice), e fu proprio la scrittura il primo amore di Hanson: scoperto da Roger Corman, fu abile nel prendere il cinema di genere come il noir, rileggendolo in chiave psicologica facendo mentire i suoi personaggi (La finestra della camera da letto del 1987, dove il protagonista interpretato da Steve Guttemberg mente per proteggere l'amante da un possibile scandalo, accettando di essere il testimone oculare di un aggressione,  diventando l'obiettivo del maniaco), oppure facendo patire ai suoi personaggi l'ossessione che sfocia nella vendetta con La mano sulla culla (1992).
Soprattutto diede vita alla sordida Los Angeles di James Ellroy con L.A. Confidential. Dopo l'Oscar Hanson ritorna con Wonder Boys (2000), l'adattamento del celebre romanzo di Michael Chabon, materiale perfetto per scavare nelle bizzarre avventure di uno scrittore in crisi creativa, con un Michael Douglas in splendida forma. 
Con In Her Shoes (2005) e Le regole del gioco prende mise in scena i conflitti familiari: due sorelle diversissime tra loro (la seria Toni Collette e l'esuberante Cameron Diaz), ma con lo stesso numero di scarpe in perenne rivalità e la classica diatriba padre e figlio (incarnati da Robert Duvall ed Eric Bana) ne Le regole del gioco (2007), conflitti familiari che erano già esplosi in 8 Miles (2002), dramma interpretato da Eminem (aka Marshall Mathers III) che cerca di sfuggire da un rapporto materno (la rediviva Kim Basinger) e la depressione di una città senza sbocchi come Detroit. Nel 2012 l'inizio della malattia e il canto del cigno con Chasing Mavericks, terminato grazie alla collaborazione con Michael Apted.
La signora falcia alla grande e decide di prendersi l'icona della critica italiana, lasciandoci orfani di
Gian Luigi Rondi, critico per Il tempo e membro della Mostra d'arte cinematografica di Venezia nel 1949 (diventandone il direttore dal 1993 al 1997) e soprattutto noto per essere stato il presidente a vita dell'Accademia del Cinema Italiano e del David di Donatello. 
Scrisse la sua prima recensione nel 1947 per il film Maria Antonietta, interpretata da Norma Shaer, in un periodo in cui i film stranieri cominciavano a essere sdoganati in Italia dopo la fine della legge Alfieri del 1938, messa abrogata dopo la fine del fascismo. 
Rondi fu testimone della rinascita del cinema italiano, frequentando personalità come De Sica, Visconti, Rossellini, diventando amico di Vittorio Gassman e Gina Lollobrigida, che diventeranno i protagonisti di monografie cinematografiche. Negli anni Cinquanta collaborò con René Clair e Joshep L. Mankiewicz, Dal 2008 al 2012 fu il presidente del Festival internazionale del Film di Roma e fu ospite dell'unico programma televisivo riservato al cinema, Il cinematografo di Gigi Marzullo. Al di là delle domande marzulliane, Gian Luigi Rondi fu il pilastro della critica cinematografica e gran uomo di cultura, che attraversò la storia del cinema italiana e non per oltre mezzo secolo.

2 commenti:

  1. Non sapevo della malattia di Hanson, e mi dispiace molto. Su Rondi... beh, ammetto di essere stato un po' troppo cattivo con lui in passato (più che altro per il fatto che un signore ultra-novantenne condizionasse ancora così pesantamente le scelte della distribuzione italiana) dimenticandomi che è stato il decano dei critici cinematografici, e che la critica di oggi è parecchio (ma parecchio!) peggiore...

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    1. Niente in confronto alla mia di cattiveria... Quando ho saputo di Rondi, la prima cosa che ho pensato è stata: se ne va uno degli ultimi critici cinematografici ad essere pagati... Sono una blogger indegna ahahahah! XD
      Comunque il mio critico preferito era Tullio Kezich, ma Rondi è stato la storia della critica cinematografica! Curtis Hanson ci sono rimasta male, mi chiedevo perché non facesse film dal 2012 e ora si sa la risposta... ;-(

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