martedì 28 marzo 2017

ATOMIC DAYS - Matinee

Marzo è il mese in cui è stata scoperta la radioattività, e allora uno sparuto gruppetto di blogger ha deciso, grazie all'idea di Lazyfish di celebrarla con un day dai toni atomici. Director's cult ha scelto Matinee di Joe Dante.






Titolo: Matinee
Id., USA 1993
Cast: John Goodman, Cathy Moriarthy, Simon Fenton.
Sceneggiatura: Charles S. Haas
Durata: 99'
Regia: Joe Dante


Metà uomo, metà formica, intero è lo spavento! Con questo slogan Lawrence Woosley arriva in una piccola cittadina della Florida per promuovere il suo film Ant Man, dove un uomo viene morso da una formica mentre stava effettuando una lastra dal dentista. Nessuna carie per fortuna, ma il malcapitato diventa un mutante a causa  delle radiazioni. E le radiazioni spaventano, soprattutto quando sono gli anni Sessanta e la crisi missilistica di Cuba terrà la nazione col fiato sospeso per 13 giorni.
Mentre il braccio di ferro tra John Fiztgerald Kennedy e Nikita Krusciov continua, il giovane Gene (Simon Fenton) cerca di vivere la sua vita scacciando le preoccupazioni familiari (il padre è un ufficiale della marina in missione a Cuba) vedendo film dell'orrore. Film che produce Woosley, che sfrutta la paura collettiva per lanciare il suo film, facendo della premiere una giornata indimenticabile con effetti speciali, scosse che provengono dalle poltrone per far sobbalzare lo spettatore, con tanto di uomo formica che sbuca all'improvviso per spaventare il pubblico. 
Il cinema è un mezzo di intrattenimento, ma nelle mani di Joe Dante e del suo piccolo gioiellino Matinee, diventa una catarsi che libera dallo spettro della bomba atomica.
Nel 1961 Dante aveva 15 anni proprio come il giovane Gene, e Matinee non mette in scena solo la crisi missilistica di Cuba vista con gli occhi di un teenager, ma è anche un affettuoso omaggio al cinema mainstream (brutto dire di serie B) dei film dell'orrore.
Dante infatti omaggia William Castle (che produsse anche Rosemary's Baby di Polansky), che non si limitava a dirigere e produrre film horror, ma regalava allo spettatore sensazioni di puro spavento con i mostri dei suoi film che sbucavano in sala all'improvviso con tanto di kit anti vomito sotto la poltrona come in aereo. E Castle si incarna in Woosley che con cinismo e buon senso degli affari sfrutta l'isteria collettiva con il suo film dell'orrore fatto di uomini formica, offrendo però un mezzo per liberarsi dalle ansie che non possono essere cancellate da un paio di mani messe dietro la nuca, usando la teoria dello struzzo 'occhio non vede, cuore non duole', nel tentativo di eliminare la paura come quando si vede un film spaventoso che ti porta a chiudere gli occhi.
Film dell'orrore che invece vanno visti ad occhi aperti, evitando di chiuderli per lo spavento. Solo così si potrà esorcizzare la paura. Nella vita reale però la paura è alimentata dalla paranoia di un possibile bombardamento nucleare, così a scuola ti insegnano a scappare, gettarti per terra e nascondere la testa tra le mani appena senti la sirena.
E se fosse tutta una menzogna? Basta nascondere la testa come fa lo struzzo  per evitare che la bomba atomica ti colpisca? La giovane Sandra (Lisa Jakub) denuncia l'nutilità di questa esercitazione, che porta più a nascondersi da una minaccia che potrebbe diventare realtà e che il popolo americano può solo subire senza poter fare nulla.
L'unica soluziione per Gene è eliminare l'incubo atomico andando al cinema dove proiettano Antman, lasciando le reali angosce agli adulti. Sono gli adulti che angosciano i ragazzi, che tentano di vivere una vita normale preoccupandosi più di conquistare la ragazza popolare di turno e ascoltare dischi dal contenuto sconcio di nascosto, facendosi condizionare poco dalle dicerie e preoccupazioni dei genitori. E sono gli adulti che boicottano Woosley e Antman, perché è un film che potrebbe far venire le convulsioni ai ragazzini, cercando di censurare il film per proteggere i ragazzi da qualsiasi minaccia. 
Come se i liceali non avessero già le loro 'beghe' quotidiane, come la difficoltà di stringere nuove amicizie a casua di continui spostamenti, la mancanza di una figura genitoriale presente (Gene non può neanche telefonare al padre in missione per questioni di sicurezza), o fuggire dal bullo di turno che è anche stato in riformatorio; anabolizzando le informazioni degli adulti cercando di avere un punto di vista più ottimista e anche più sensato.
E Dante punta il dito sull'isteria collettiva dei grandi che si lasciano prendere da un'insensata paranoia, arrivando a costruire un bunker sotterraneo come il padrone del cinema, che vive in costante ansia ascoltando le news alla radio e mettendo in pericolo Gene e Lisa quando finiscono intrappolati per sbaglio, rischiando di morire per mancanza d'aria in un posto costruito appositamente per sentirsi al sicuro dalla grande minaccia nucleare.
Matinee è un affettuoso omaggio al cinema horror degli anni Cinquanta, un cinema che Dante ha divorato da ragazzino, con uno strepitoso John Goodman che veste i panni di Castle alla perfezione. Curato nei minimi dettagli e con un Antman che potrebbe benissimo essere un film a sè, è un film godibile e divertente che sa comunque riflettere su un periodo storico ansiogeno per gli USA. 
Dante, consueto al suo stile (che arriverà al massimo con La seconda guerra civile americana) con cinico divertimento irride la campagna di terrore che ha vissuto l'America negli anni Sessanta, arrivando probabilmente alla sua catarsi personale, scrollandosi (forse) tutte le paure che ha dovuto sopportare da ragazzino. Per fortuna che c'è il cinema, che offre la fuga dalla realtà per un paio d'ore, anche se a volte rappresenta il reale meglio di una news alla televisione.

Voto: 7,5

Hanno collaborato:

Solaris
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6 commenti:

  1. Mi piace parecchio Joe Dante, ma questo non ho mai avuto l'occasione di vederlo. Sarebbe interessante poterlo recuperare!

    Comunque bella recensione!

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    1. Grazie!!! Recuperalo, anche se il top dei top è La seconda guerra civile americana; anche se ovviamente, per una vecchiarella come me, Gremlins è stato un cult della mia infanzia (e mi ero pure spaventata con il seguito, ma si può? Ahahaha)

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  2. Sì, ottima recensione. Questo film non l'ho mai visto, ed è questo il bello di questi "days", aldilà di quante persone ci partecipano... :)

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    1. ^_^
      Non l'avevo mai visto neanche io, ho ancora un vecchio articolo di Ciak da qualche parte, ma come dici tu, il bello di questi days è recuperare gioiellini come questo!

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  3. Risposte
    1. Felice di averlo visto dopo quasi 20 anni! Certe chicche si fanno aspettare! ;)

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