domenica 3 gennaio 2010

27 VOLTE IN BIANCO




"27 volte in bianco"

Titolo originale: 27 dresses.
Regia: Anne Fletcher
Cast: Katheringe Heigl, Edward Burns, James Mardsen, Malin Akerman.
Sceneggiatura: Aline Brosh McKenna.
Produzione: Fox 2000 Pictures, Spyglass Entertainment.
Durata: 107'

Le 27 volte in bianco non si riferiscono ai matrimoni di una pluridivorziata, ma racconta la storia di Jane, una ragazza molto altruista che organizza in modo impeccabile le cerimonie delle sue amiche (27 appunto). Cresciuta con l'idea delle nozze come il coronamento di un sogno d'amore, si offre di essere la damigella d'onore e colleziona nel suo armadio i vestiti bizzarri che è costretta ad indossare per l'occasione. Notata dal giornalista Kevin (James Mardsen) mentre si destreggiava tra due sposalizi, il giovane decide di scrivere un pezzo su di lei per poter dare una svolta alla sua carriera. L'inguaribile romantica spera un giorno di potersi sposare con l'uomo che ama, il suo capo George (Edward Burns) che non si è mai accorto dei sentimenti che lei prova nei suoi confronti. Finalmente decide di dichiararsi ad una festa, ma l'arrivo della sorella minore Tess (Malin Akerman) invitata da Jane al party, sconvolge i suoi piani: George si innamora di Tess e Jane finisce per organizzare il loro matrimonio, l'ennesimo...
27 volte in bianco è una commedia romantica senza pretese, un "chicken movies" appositamente confezionato per il pubblico femminile e cucito su misura per la star di Grey's Anatomy Katherine Heigl, novella Jennifer Aniston. La psicologia dei personaggi è tagliata con l'accetta e gli stereotipi si sprecano: Jane è altruista, buona al limite della stupidità, saccente, dall'aria dimessa e dal look pulito stile acqua e sapone. Tess è la tipica modella bionda, oca, abiti succinti, egoista e falsa. Kevin è il tipico giornalista cinico e disilluso che poi ha gli scrupoli di coscienza e George è il classico magnate ricco, vegetariano, ambientalista e ovviamente ignaro dei sentimenti che prova la sua assistente. I duetti Jane e Kevin fanno rimpiangere le schermaglie stile Cary Grant e Katherine Hepburn, protagonisti delle sophisticated comedy degli anni d'oro del cinema americano e a metà film si capisce già come andrà a finire. Il film non è totalmente da buttare, in compenso è piacevole e leggero, ci sono delle battute divertenti e la scena di Jane che si "sdoppia" alle feste tra un sarhi e un abito lungo aiutata dal tassista è molto divertente. Peccato è un'occasione sprecata: poteva essere una graffiante satira sui matrimoni e sull'eccessività dei preparativi che questo evento comporta, invece la sceneggiatrice McKenna ha preferito andare sul sicuro tra luoghi comuni e bisticci amorosi. Si poteva osare con un pizzico di cattiveria in più, non bastano degli orrendi abiti da damigella per deridere o sottolinerare gli eccessi delle eccentriche feste del "giorno più bello che ogni ragazza sogna fin da bambina". Perfetto per una serata rilassante e senza pensieri tra ragazze al sabato sera.

Voto: 5

A.M.

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