Titolo: Io, loro e Lara
Italia, 2010
Regia: Carlo Verdone.
Cast: Carlo Verdone, Laura Chiatti, Marco Giallini, Angela Finocchiaro, Anna Bonaiuto, Sergio Fiorentini.
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino.
Produzione: Warner Bros.
Durata: 115'
Padre Carlo Mascolo è un prete che svolge il compito di missionario in Africa. In preda ad una crisi personale e spirituale, decide di tornare a Roma per cercare di risolvere il suo tormento interiore, nella speranza di trovare un pò di pace e di calore familiare. Tornato a casa scopre che la sua famiglia è più disastrata della comunità che segue in Africa: Sua sorella Bea (Anna Bonaiuto) è una psicologa divorziata con la figlia che sta attraversando una fase "emo", suo fratello Luigi (Marco Giallini) ha problemi sentimentali e di cocaina e dulcis in fundo suo padre (Sergio Fiorentini) ha sposato la sua badante, Olga e sta vivendo una fase "arzilla" e vitale. I fratelli non sono contenti del matrimonio, perchè sono convinti che la donna voglia solo appropriarsi del patrimonio familiare e decidono di dichiarare guerra alla neo matrigna ma dovranno fare i conti con Lara, giovane ragazza enigmatica dalla vita precaria che avrà un legame inaspettato con la famiglia Mascolo. Carlo suo malgrado finisce per subire le problematiche familiari e soprattutto il fascino di Lara, risvegliando il lui un tumulto di sentimenti che non pensava di avere...
Il nuovo film di Verdone accantona i personaggi "multipli" che caratterizzavano la maggior parte delle sue pellicole, le gag facili da risata grassa, fracassona e coatta, prediligendo una comicità più sobria. L'inizio parte con un tono melanconico, con la crisi di padre Carlo che si sente inutile di fronte ad un mondo che non riesce ad aiutare pienamente. Tornato a casa si rende conto che la situazione non cambia e l'unica cosa che vorrebbe è farsi ascoltare. Invece è costretto a sentire le lamentele e i problemi altrui, scoprendo che la società occidentale è più ricca di un paese del terzo mondo ma allo stesso tempo è profondamente infelice perchè si fa la guerra per i soldi, i beni materiali, l'eredità, i ragazzi cercano lo sballo con le "paste" e gli "emo" che pensano solo alla tristezza, la solitudine e al massimo della profondità alla depressione. Questa infelicità viene a sua volta collegata alle problematiche che affliggono l'Italia moderna: il lavoro precario, il nucleo familiare allo sbando, l'immigrazione, la prostituzione, ma non fa una morale sul belpaese che non va, nè si mette a fornire una possibile soluzione a tali problemi. Il regista mescola abilmente il comico con il drammatico e il suo personaggio è un uomo in crisi che non sa più chi è, una mancanza che è presente nell'italiano medio del ventunesimo secolo. Lara è la gioventù di oggi che sogna un futuro stabile, una casa più decorosa e che si deve arrangiare in mille modi per tirare avanti. I personaggi hanno uno spessore psicologico ben definito, ognuno con il suo giusto carico di nevrosi, cinici, incasinati e anche un pò velenosi. Verdone sovrasta tutti con la sua ironia e bravi anche gli interpreti (menzione speciale per il papà interpretato da Fiorentini e Angela Finocchiaro con la sua psicologa un pò "svanita"). Il film pecca di qualche lungaggine di troppo, ma il tono viene ravvivato dai momenti comici. Verdone non ha la bacchetta magica per renderci più felici, ma consiglia di volersi un pò più bene, di ascoltare, di essere tolleranti e di non giudicare.
Voto: 7.5
A.M.
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