Titolo: Machete
USA, 2010
Sceneggiatura: Robert Rodriguez, Rebecca Rodriguez.
Regia: Robert Rodriguez.
Durata: 105
Machete Cortez (Danny Trejo) è un ex agente federale messicano che cerca di ricostituirsi una vita dopo la morte violenta della moglie e della figlia per mano dello spietato trafficante Torres (Steven Seagal), che pensa di averlo ucciso.
Machete in realtà è sopravvissuto e vie in Texas Machete, dove finisce per rimanere coinvolto da un’organizzazione guidata da Michael Booth (Jeff Fahey), che lo assolda per uccidere il senatore McLaughlin (Robert De Niro), politico che basa la sua campagna elettorale contro i clandestini messicani che varcano il confine.
Tradito dal gruppo di criminali, Machete viene ferito e accusato del tentato omicidio di McLaughlin. Machete decide di vendicarsi di Booth cercando aiuto in Padre (Cheeck Marin), prete dai metodi poco ortodossi , Luz (Michelle Rodriguez) in arte Shè, leader di un gruppo per aiutare gli immigrati e l’agente Sartana Rivera (Jessica Alba),gli unici che credono nella sua innocenza.
Machete in realtà è sopravvissuto e vie in Texas Machete, dove finisce per rimanere coinvolto da un’organizzazione guidata da Michael Booth (Jeff Fahey), che lo assolda per uccidere il senatore McLaughlin (Robert De Niro), politico che basa la sua campagna elettorale contro i clandestini messicani che varcano il confine.
Tradito dal gruppo di criminali, Machete viene ferito e accusato del tentato omicidio di McLaughlin. Machete decide di vendicarsi di Booth cercando aiuto in Padre (Cheeck Marin), prete dai metodi poco ortodossi , Luz (Michelle Rodriguez) in arte Shè, leader di un gruppo per aiutare gli immigrati e l’agente Sartana Rivera (Jessica Alba),gli unici che credono nella sua innocenza.
Nato come un finto trailer presente in Planet Terror, Machete è stato l’oggetto di culto dei fan di Robert Rodriguez, tale da “costringere” il cineasta messicano a creare un vero e proprio film per deliziare i suoi fan.Se a prima vista è un action movie tutto pallottole-pupe-gangster, Rodriguez mette genialmente nella pellicola tematiche come il razzismo, droga, immigrazione clandestina e i giochi di potere della politica.
La tematica del razzismo è il fulcro della pellicola e Rodriguez non risparmia frecciate contro il trattamento che subiscono ogni giorno i messicani che varcano il confine (quando ci riescono), croce del senatore McLaughlin perfida e alquanto divertita parodia del peggio della politica made in Usa, con la sua arroganza, il suo malcelato razzismo e la sua spietatezza nel condurre la sua crociata contro i messicani.
Non è un caso infatti che il film sia ambientato in Texas, Stato un tempo governato da George W. Bush. Il pensiero a Bush c’è, anche perché sembra che si sia ispirato all’ex presidente, prendendo spunto dal progetto di costruzione di un recinto per bloccare i flussi migratori, trasformandolo nel cavallo di battaglia di McLaughlin per la sua campagna elettorale.
L’onore di interpretare un personaggio del genere è toccato a Robert De Niro, che fatica a malapena a nascondere di essersi divertito parecchio durante le riprese (e arriva a toccare il sublime con la scena madre finale che gli è stata concessa). De Niro regala ai suoi aficionados un’ottima prova e il “suo” Mc Lauglin è un perfetto mix di viltà e cattiveria.
I cattivi si sa, sono più cattivi che si può, ma Rodriguez è abile nell’evitare gli stereotipi e rispetta la “vecchia scuola” dei film Exploitation, regalando il ruolo del malvagio Torres a un redivivo (e alquanto imbolsito) Steven Seagal, finalmente capace di fare il cattivone dopo aver nauseto ed esaltato per anni il pubblico americano e non con i suoi personaggi giustizieri tutti d’un pezzo.
Non manca un (auto)ironico Don Johnson: è come se Rodriguez avesse organizzato quel tipo di rimpatriate scolastiche, solo che al posto della pizzata li ha riuniti tutti in un film.
Il bene, oltre al machissimo Machete, è femmina ed è rappresentato da Luz e Sartana ed April: rispettivamente la paladina degli immigrati, l’agente per l’immigrazione combattuta tra il suo dovere e il rispetto della legge e la figlia del gangster ribelle.
Luz/Shè è rappresentata come una guerriera presa in prestito da un film Blaxploitation degli anni Settanta in salsa chili, e e resa ancora più sexy e combattiva da una benda sull’occhio (sembra quasi un omaggio a Elle Driver di Kill Bill di Tarantino, che a sua volta a omaggiato il personaggio di Patch in Switchblade Sisters, Blaxploitation movie). Michelle Rodriguez è la “pupa” migliore del trio con quello sguardo (anche quello mezzo accecato) sfacciato da pasionaria.
Luz/Shè è rappresentata come una guerriera presa in prestito da un film Blaxploitation degli anni Settanta in salsa chili, e e resa ancora più sexy e combattiva da una benda sull’occhio (sembra quasi un omaggio a Elle Driver di Kill Bill di Tarantino, che a sua volta a omaggiato il personaggio di Patch in Switchblade Sisters, Blaxploitation movie). Michelle Rodriguez è la “pupa” migliore del trio con quello sguardo (anche quello mezzo accecato) sfacciato da pasionaria.
Sartana invece è più tradizionale, anche perché il suo ruolo glielo impone, ma anche lei non è sprovvista di grinta ed è flessibile: è lei l’unica a rappresentare la giusta applicazione della legge, ma quando ciò non avviene si mette in prima linea per far sì che giustizia venga fatta. Jessica Alba è stata premiata con il Razzie Awards per questo ruolo, ma non è così disastrosa (anzi, ormai è diventato un pregio vincere quel premio e probabilmente l’attrice sta ancora ringraziando i produttori per l’opportunità avuta).
Il personaggio di April è più sacrificato, serve giusto per la scena cult “dove sono mia moglie e mia figlia?!” e quando si unisce alla giusta causa travestita da suora appare fuorviante. La scelta di Lindsay Lohan per ricoprire questo ruolo è quanto mai più azzeccato, infatti non sembra fare molta fatica nella parte della “ragazza perduta”. Per la serie le rehab forgiano il carattere.
Le scene di sesso sono poche e velate, e per fortuna Rodriquez ha dimenticato il sessismo a casa e riesce a non far sembrare i personaggi femminili come delle stupide pupattole.
Machete non è un film d’autore, ma è un film divertente con scene esilaranti come l’aiuto di Padre che non perdona quanto Dio, o i metodi poco ortodossi del giustiziere venuto dal Messico (una su tutte la scena dell’ospedale) e soprattutto, che male c’è se fa anche riflettere?
Ma soprattutto Machete è Danny Trejo capace di andare al di là della sua monoespressività per conferire carisma e uomo reso rude dal dolore (roba da far resuscitare Charles Bronson per fargli i complimenti).
Machete: da un trailer a un film. Operazione riuscita.
Voto: 7,5
A.M.
Mmmhh... si, divertente ma il voto è un filo troppo alto, sembra un'operazione di marketing più che una pellicola nata come vero, sincero omaggio al mondo del cinema più esagerato. Peccato perché l'inizio era davvero fulminante!
RispondiEliminaIn effetti è nata come un'operazione di marketing, Machete era l'esilarante trailer di Planet Terror. Comunque è perfetto per un momento di puro relax e cazzeggio! ;-)
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