domenica 27 luglio 2014

SPOT REVIEW (WAR NO MORE EDITION): Flight of the Stories



In un periodo storico in cui i conflitti infiammano una parte del mondo senza conoscere mai pace, il gruppo di cinebloggers ha deciso di manifestare pacificamente il proprio dissenso contro la guerra attraverso il cinema.
Grazie alla strepitosa idea dell'autore di Solaris, ci cimenteremo con una rassegna che partirà dal 28 luglio, centenario della Prima guerra Mondiale e che si concluderà il 6 agosto, anniversario della bomba di Hiroshima.
Director's cult ha l'onore di aprire le danze con uno short movie prodotto dalla Aardman, Flight of the Stories, cortometraggio creato appositamente per l'apertura dell'Imperial War Museum di Londra, che è rimasto chiuso per 6 mesi per creare l'allestimento di una mostra dedicata alla grande guerra.





Titolo: Flight of the Story
UK, 2014
Regia: Darren Dubicki
Durata: 91''



"Carissima Sarah, saluti dalla soleggiata Francia. Come state tu e i bambini?"
Le parole non si possono uccidere. 
Le parole sopravvivono alla morte.
Le parole rimangono inalterate nel tempo. 
Le parole sopravvivono alla violenza della guerra. 
Nella desolazione della distruzione e della violenza, le parole sopravvivono e s'innalzano nel cielo, lasciando un campo di papaveri. Quel campo decantato dall'ufficiale e poeta John McCrae luogo dove le parole si librano leggiadre nell'aria, compiendo un viaggio che dura da cento anni. 
Sono passati cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e le parole sono ancora lì, intatte nelle lettere dei soldati che cercano un istante normalità.
Le parole servono per rimanere a contatto con la vita ancora intatta dall'alienazione e dalle brutture dei combattimenti. Servono per ricordarci dei propri cari, come il soldato che chiede alla sua amata se sta bene, nonostante sia consapevole di essere in costante pericolo.
Esse viaggiano nel corso dei decenni, delle epoche, attraversando la storia che muta per rimanere esattamente uguale a sé stessa. Perché finito un conflitto, ne inizia un altro. 
E nonostante tutto, loro sono ancora qui, sono giunte a noi compiendo un viaggio dalla Francia accarezzata dal sole e schiaffeggiata dai colpi di fucile, viaggiando lungo Brighton, per poi arrivare alla Londra di oggi, con i suoi autobus rossi a due piani e il Tower Bridge che non ha perso il suo fascino.
Le parole volano leggiadre fino al'ultima tappa, arrivando all'Imperial War Museum, il museo londinese dedicato alla guerra, appoggiandosi al tetto del museo e cadendo delicatamente a terra, vicino a un bambino. 
Infante che rappresenta la futura generazione, generazione che deve sapere, nonostante sia passato un secolo. Una generazione che ha un futuro grazie al sacrificio di 15 milioni di soldati che hanno perso la vita per difendere il proprio paese. 
Grazie alle lettere dei soldati, possiamo scoprire tracce di un conflitto che ha 100 anni, ma che è rimasto ancora vivido nei ricordi. Anche perché, come è eterna la parola, lo è (purtroppo) la guerra, che ancora oggi infiamma il mondo con la sua furia distruttiva.
Flight of the Story è il toccante cortometraggio prodotto dalla Aardman (i produttori di Wallace and Gromit) in occasione della riapertura dell'Imperial War Museum, che, per l'occasione ha allestito una mostra dedicato al centenario della Prima Guerra Mondiale.
Il corto si chiude con questa dedica: "Molti di loro non sono mai tornati a casa. Ma hanno fatto ritorno loro storie". 
Per fortuna esistono le parole. 
Le parole sono eterne, come lo sono le lettere di questi eroi.

"Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto".

John McCrae


Qui sotto trovate il calendario con le recensioni:



4 commenti:

  1. Bellissimo pezzo, l'ho subito condiviso!!

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    1. Grazie! Pensavo di aver scritto con un eccesso di retorica. Grazie a te per avermi dato l'onore di aprire il Festival War No More! Mi sento molto importante adesso! :-D

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  2. Kris condivide, Jean raccatta :D complimenti, un pezzo bello e sentito!

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    1. Grazie mille! In effetti mi sono emozionata un po' mentre scrivevo, e più rivedevo il corto più mi emozionavo! Bellissima iniziativa!!! ;)

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