Il regista Carlo Mazzacurati è venuto a mancare dopo una lunga malattia. Aveva 57 anni.
Fu il regista che meglio colse la società italiana del Nord-Est, raccontando la provincia che tanto amava, fatta di vita semplice, lontana dalle metropoli.
Esordì nel 1979 con Vagabondi, ma non riuscì a trovare una distribuzione. Andò meglio con l'appoggio di Nanni Moretti che in veste di produttore con la sua Sacher Film produsse Notte italiana, diretto nel 1987.
Nel 1989 diresse Il prete bello, mentre nel 1992 iniziò la collaborazione con Silvio Orlando in Un'altra vita, storia di un uomo benestante che conosce una ragazza della periferia di Roma, entrando in contatto con la povertà e la violenza nascosta nella capitale.
Nel 1994 vinse il Leone d'argento alla Mostra cinematografica di Venezia con il Toro, storia di due allevatori in cerca di riscatto nel tentativo di vendere un toro in ex Jugoslavia, creando un'aspra critica sul consumismo e lo sfruttamento della miseria altrui. Sogni infranti per una giovane dell'Est in Vesna va veloce (1996) con Antonio Albanese. Mentre si assiste a un cambio di registro con la commedia La lingua del santo (1999) con Fabrizio Bentivoglio e Antonio Albanese.
Nel 2002 è la volta di A cavallo della tigre, remake di un film di Comencini, mentre nel 2004 aveva diretto L'amore ritrovato, storia di un amore mai sopito durante gli anni Trenta (protagonisti Maya Sansa e Stefano Accorsi), puntando sulla nostalgia della vita di provincia non ancora sconvolta dalla guerra.
Nel 2007 aveva ripreso il discorso della provincia con il suo malessere sociale in La giusta distanza.
Nel 2010 torna a lavorare con Silvio Orlando nella commedia La passione, storia tragicomica di un regista cinquantenne in crisi che si trova suo malgrado a dirigere la Passione di Gesù in un paesino di provincia.
Uscirà postumo La sedia della felicità, storia di una donna in cerca di riscatto dopo un periodo poco felice della sua vita.
I "perdenti" hanno perso il suo cantore.
Un uomo perbene e un bravo regista, che se n'è andato davvero troppo presto. Un paio d'anni fa ebbi modo di scambiare due battute con lui, alla Mostra di Venezia, dove presentava il suo ultimo film dedicato proprio alla città lagunare. Un bellissimo documentario, toccante e pieno di umanità. Geniale nella sua semplicità: raccontare Venezia attraverso sei storie di sei veneziani 'doc' (per questo il titolo è 'Sei Venezia) che da sempre abitano all'ombra di San Marco. Ti consiglio di cercarlo (lo si trova in libreria nel formato libro+dvd) è davvero bello.
RispondiEliminaSe ne vanno sempre i migliori! :-(
EliminaIo al cinema ho apprezzato La lingua del santo, L'amore ritrovato e La passione, che avevo rivisto l'anno scorso. :-(