Oggi Director’s cult e gli altri cinebloggers scrivono un day speciale: un omaggio al grandissimo Philip Seymour Hoffman, recentemente scomparso il 02 febbraio. Hoffman in meno di 20 anni ha lasciato una impronta di gran valore nel cinema, riuscendo a emergere anche in piccoli ruoli, smarcandosi dal ruolo di caratterista (Il grande Lebowsky, Sidney), prendendo pian piano spazio fino a ha vincere un Oscar per il ruolo di Truman Capote (A sangue freddo). Ha saputo tenere testa a Meryl Streep (Il dubbio), è stato l'attore feticcio di Paul Thomas Anderson (Boogie Nights, Magnolia), alternando film d’autore (The Master) a pellicole commerciali (Mission Impossible III). Director’s cult inizialmente voleva dedicargli la recensione di La guerra di Charlie Wilson (nomination agli Oscar), ma ha preferito omaggiare la sua capacità di fare la differenza anche in una commedia leggera come … E alla fine arriva Polly, cucita su misura su Ben Stiller e Jennifer Aniston, dove Hoffman era una maschera comica divertente e sopra le righe, dimostrando che ormai poteva permettersi di fare tutto alla perfezione.
Ciao Philip Seymour Hoffman.
Titolo: ... E alla fine arriva Polly
Titolo originale: Along Came Polly
Cast: Ben Stiller, Jennifer Aniston, Philip Seymour Hoffman.
Sceneggiatura: John Hamburg.
Regia: John Hamburg.
Durata: 90'
Rueben Feffer è un analista di rischi (Ben Stiller) e pensa che la sua vita non abbia nessun problema, totalmente progettata al millimetro. Convola a nozze con la rossa Lisa (Debra Messing) ma le sue certezze crollano quando viene tradito il primo giorno di nozze dalla consorte con il maestro francese di sub (Hank Azaria). Tornato a New York cerca di reagire cominciando a frequentare Polly Prince (Jennifer Aniston) sua compagna ai tempi delle medie. Il suo migliore amico Sandy (Philip Seymour Hoffman) cerca di metterlo in guardia nel lanciarsi in un una nuova relazione, ma Rueben scoprirà a sue spese che lui e Polly sono come il giorno e la notte.
Gli opposti si attraggono? A quanto pare in …E alla fine arriva Polly sì. Rueben Feffer per lavoro analizza i rischi, e ha trasferito il suo metodo di lavoro anche nella vita privata. E’ metodico in tutto, analizzando la propria esistenza su possibili errori che si possono evitare, in nome dell'ordine e della tranquillità.
Pensa di avere tutto sotto controllo, ma appena esce dallo Stato di New York, dal suo “territorio”, tutto cambia, quando la neo moglie lo tradisce inaspettatamente. E il suo castello di perfezione crolla.
Polly Prince è un’aspirante scrittrice e vive alla giornata, lavora come cameriera, ha uno stile di vita naif e ha un furetto cieco che ormai sbatte in ogni angolo della casa e trova sia interessante un tipo così quadrato come Rueben.
Ma come mai un perfettino come Rueben si avvicina a una svitata come Polly? Perché Rueben parte dal presupposto che sia la Polly Prince delle medie, un asso della matematica e attiva frequentatrice del club degli scacchi. Pensando che non sia cambiata di una virgola, la corteggia, cercando in lei il perfetto chiodo schiaccia chiodo per dimenticare la moglie fedifraga. Il suo migliore amico, Sandy, attore di un solo film e in perenne ricerca di successo riesce a capire solo osservando un tatoo sulla schiena di Polly la rende diversa da come la si dipinge, ma Rueben non da retta, guarda solo le “statistiche” di un “elemento” di 20 anni prima e sa di non sbagliare. Ma si sbaglia di grosso e comincerà a capirlo sulla propria pelle, tra mille disavventure. Rueben, uomo che vede tutto bianco o nero, comincerà a vedere una sfumatura grazie a Polly.
Polly infatti è una donna scapestrata e senza un lavoro fisso, ma è piena di vita, si diverte a ballare la salsa con il suo migliore amico gay, adora il cibo etnico e soprattutto non fa programmi, vive alla giornata. E se Rueben la vuole conquistare, dopo un inizio disastroso, deve mettere da parte le analisi e mettersi in gioco, arrivando a devastanti esperienze culinarie (non ha il coraggio di dirle che non tollera il cibo piccante), prenderà lezioni di salsa e soprattutto comincerà a godersi la vita, e quando tutto sembra andare verso i binari giusti, ovvero la conquista della bella indomita, c’è l’ennesimo “colpo di scena”, ovvero nuovamente l’elemento non previsto che disturba la vita progettata-anche se con brio- di Rueben: il ritorno della moglie Lisa.
Gli opposti si attraggono? A quanto pare in …E alla fine arriva Polly sì. Rueben Feffer per lavoro analizza i rischi, e ha trasferito il suo metodo di lavoro anche nella vita privata. E’ metodico in tutto, analizzando la propria esistenza su possibili errori che si possono evitare, in nome dell'ordine e della tranquillità.
Pensa di avere tutto sotto controllo, ma appena esce dallo Stato di New York, dal suo “territorio”, tutto cambia, quando la neo moglie lo tradisce inaspettatamente. E il suo castello di perfezione crolla.
Polly Prince è un’aspirante scrittrice e vive alla giornata, lavora come cameriera, ha uno stile di vita naif e ha un furetto cieco che ormai sbatte in ogni angolo della casa e trova sia interessante un tipo così quadrato come Rueben.
Ma come mai un perfettino come Rueben si avvicina a una svitata come Polly? Perché Rueben parte dal presupposto che sia la Polly Prince delle medie, un asso della matematica e attiva frequentatrice del club degli scacchi. Pensando che non sia cambiata di una virgola, la corteggia, cercando in lei il perfetto chiodo schiaccia chiodo per dimenticare la moglie fedifraga. Il suo migliore amico, Sandy, attore di un solo film e in perenne ricerca di successo riesce a capire solo osservando un tatoo sulla schiena di Polly la rende diversa da come la si dipinge, ma Rueben non da retta, guarda solo le “statistiche” di un “elemento” di 20 anni prima e sa di non sbagliare. Ma si sbaglia di grosso e comincerà a capirlo sulla propria pelle, tra mille disavventure. Rueben, uomo che vede tutto bianco o nero, comincerà a vedere una sfumatura grazie a Polly.
Polly infatti è una donna scapestrata e senza un lavoro fisso, ma è piena di vita, si diverte a ballare la salsa con il suo migliore amico gay, adora il cibo etnico e soprattutto non fa programmi, vive alla giornata. E se Rueben la vuole conquistare, dopo un inizio disastroso, deve mettere da parte le analisi e mettersi in gioco, arrivando a devastanti esperienze culinarie (non ha il coraggio di dirle che non tollera il cibo piccante), prenderà lezioni di salsa e soprattutto comincerà a godersi la vita, e quando tutto sembra andare verso i binari giusti, ovvero la conquista della bella indomita, c’è l’ennesimo “colpo di scena”, ovvero nuovamente l’elemento non previsto che disturba la vita progettata-anche se con brio- di Rueben: il ritorno della moglie Lisa.
“Mai dare niente per scontato”, poiché la vita ti riserva delle sorprese. E ce n’è per tutti i protagonisti: Rueben pensa erroneamente di aver trovato l’amore della sua vita in Lisa e una vita perfetta e senza sbavature.
Polly sembrava destinata a una vita brillante e di successo e invece vive senza prospettive cercando in parte nuove avventure, in parte un modo per fuggire dai problemi della vita.
Sandy pensava di aver agguantato il successo e invece si ritrova a mal gestire il suo ego che mal si concilia con una scalcinata versione di Jesus Christ Super Star.
Sandy pensava di aver agguantato il successo e invece si ritrova a mal gestire il suo ego che mal si concilia con una scalcinata versione di Jesus Christ Super Star.
Ognuno dei tre personaggi troverà la sua strada, e le gag politically incorrect non mancano tra una partita di basket “sudaticcia”, disavventure alla toilet per via della gastrite, e inaspettati ritorni. Tutto lo schema perfetto di Rueben ogni volta viene sconvolto, e alla fine imparerà anche lui a vivere senza il controllo ossessivo di tutto. Ovviamente il lieto fine non manca, e la morale è che nella vita niente è sicuro.
Cucito su misura per Ben Stiller e Jennifer Aniston, non sfigurano i comprimari che comprendono uno spassoso Alec Baldwin nel ruolo del capo di Reuben, e soprattutto lui, Philip Seymour Hoffman, che è stato capace di passare con disinvoltura dalle performance drammatiche di Magnolia e La 25esima ora, a questo film di fattura di "grana grossa" decisamente commerciale, riuscendo a rubare la scena a Stiller con gag comiche al limite del “pecoreccio”, regalando spassosi momenti come nella scena della partita di basket e il musical dove si ostina a voler recitare sia Gesù che Giuda; riuscendo a conferire il giusto ego e volgarità a un attore famoso per un solo film.
Cucito su misura per Ben Stiller e Jennifer Aniston, non sfigurano i comprimari che comprendono uno spassoso Alec Baldwin nel ruolo del capo di Reuben, e soprattutto lui, Philip Seymour Hoffman, che è stato capace di passare con disinvoltura dalle performance drammatiche di Magnolia e La 25esima ora, a questo film di fattura di "grana grossa" decisamente commerciale, riuscendo a rubare la scena a Stiller con gag comiche al limite del “pecoreccio”, regalando spassosi momenti come nella scena della partita di basket e il musical dove si ostina a voler recitare sia Gesù che Giuda; riuscendo a conferire il giusto ego e volgarità a un attore famoso per un solo film.
La bravura di Hoffman era tale che poteva permettersi tutto, riuscendo a lasciare la sua impronta in ruoli da caratterista o più commerciali come questo film, sorprendendo di continuo, infatti l’anno dopo avrebbe vinto l’Oscar per A sangue freddo.
…E alla fine arriva Polly è una commedia leggera e senza pretese che scorre piacevolmente per 90’ minuti circa, perfetta per una serata in relax.
Voto: 6+
Hanno collaborato:
Il Bollalmanacco
In Central Perk
White Russian
Viaggiando Meno
Non c'è Paragone
Cinquecento Film Insieme
Pensieri Cannibali
Montecristo
50/50
Scrivenny 2.0
Combinazione Casuale
…E alla fine arriva Polly è una commedia leggera e senza pretese che scorre piacevolmente per 90’ minuti circa, perfetta per una serata in relax.
Voto: 6+
Hanno collaborato:
Il Bollalmanacco
In Central Perk
White Russian
Viaggiando Meno
Non c'è Paragone
Cinquecento Film Insieme
Pensieri Cannibali
Montecristo
50/50
Scrivenny 2.0
Combinazione Casuale
per la mia dabbenaggine mi sono perso questa occasione per celebrare uno dei più grandi attori che hanno calcato le scene cinematografiche...vedendolo in film come questo ti accorgi lo stesso della grandezza di Hoffmann...
RispondiEliminaPotrai farlo recensendo uno dei suoi tanti film, va benissimo lo stesso! Il film in realtà l'ho beccati alla TV, ma ho pensato che anche se era un filmettino, lui ha dato il suo tocco di grande attore e si poteva permettere davvero qualsiasi cosa! Che era da Oscar tanto si sapeva già! :)
EliminaCarino il film, indimenticabile lui :)
RispondiEliminaPraticamente ha le scene migliori: la scena in cui se la fa addosso alla serata dove Rueben incontra Polly. La partita di basket! Jesus Christ. Quando sostituisce Rueben. E gli rueba la scena a Stiller! ;)
EliminaPhilip in un ruolo parecchio esilarante.
RispondiEliminaIl film è dimenticabile.
Il film è godibile per una serata in relax. Ora è diventato un modo per farsi due risate insieme a un grande attore che non c'è più, ma che vive anche grazie a questo film! :)
EliminaChe occasione mi sono persa pure io! ARGH! Film molto carino, che mostra una delle facce di Hoffmann, sempre impeccabile. RIP Phil..
RispondiEliminaRecupera insieme a Bradipo con una recensione! Lui era capace di fare la differenza. Punto. :)
EliminaQuesto film mi manca, ho un problema serio con Ben Stiller e Jennifer Aniston e quando uscì lo bollai abbastanza malamente
RispondiEliminaAdesso lo devi recuperare solo per vedere l'esilarante performance di Hoffman!
EliminaPer me un film dimenticabilissimo, ma lui è praticamente geniale.
RispondiEliminaIl film vale la pena di vederlo solo per come gioca a Basket. Era un grande!!!
EliminaNon deve avermi segnato più di tanto, ai tempi, perchè non ricordo nulla, neppure la presenza di Hoffman.
RispondiEliminaChe, tra le altre cose, ci mancherà.
Il film è solo caruccio, ma recupera le sue parti su youtube, meritano!
EliminaVisto qualche passaggio poche sere fa in tv... qualcosa di simpatico c è, ma non mi ha convinto del tutto come film
RispondiEliminaIo l'ho beccato per caso, e l'ho visto solo perché c'era lui, altrimenti l'avrei snobbato alla grande!
EliminaManca pure questo, ma non amando troppo le commediole minori di Ben Stiller credo continuerò ad ignorarlo, nonostante il gran Hoffman.
RispondiEliminaHoffman vale la visione per altri film, ma ti stupirà come è riuscito a rimpiazzare Jack Black che doveva avere il ruolo di Sandy, ed essere più divertente di lui!
Eliminalo vidi un sacco di tempo fa ma non mi rimase molto impresso...
RispondiEliminahoffman in questo film poi l'avevo totalmente rimosso °___°
Ma sai che anche io l'avevo rimosso? Io d'ora in poi lo vedrò solo per lui, la scena della partita di basket ormai è da antologia!
Eliminaun grandissimo, in questo film non me lo ricordavo proprio!
RispondiEliminaNeanche io! Ormai il film lo vedrò solo per la sua performance!
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