12 Years a Slave di Steve McQueen è il miglior film del 2014, ma Gravity di Alfonso Cuàron è il film "prendi tutto", a cominciare dalla miglior regia, per un totale di 7 Oscar.
Il film di McQueen si aggiudica il premio per la migliore interpretazione femminile assegnato a Lupita Nyon'go, premiata a sorpresa (tutti puntavano su Jennifer Lawrence), e la migliore sceneggiatura non originale di John Ridley.
I grandi esclusi sono stati invece American Hustle e The Wolf of Wall Street. Se ormai Martin Scorsese ci ha fatto l'abitudine, per Leonardo DiCaprio è l'ennesima delusione, dopo 4 nomination e nessun premio. A spuntarla infatti è Matthew McConaughey che gli soffia la statuetta con il ruolo di Ron Woodroof in Dallas Buyers Club, pellicola che si aggiudica una doppietta con la vittoria di Jared Leto, migliore attore non protagonista.
In smoking bianco e in ottima forma dopo aver perso 23 kg per interpretare Woodroof, McConaughey ha ringraziato sul palco Dio, che l'attore texano ha preso come modello di vita. Ormai le commedie romantiche sono solo un vago ricordo, e McConaughey può finalmente meritarsi il ruolo di erede di Paul Newman non più per la sua bellezza, ma anche per la sua bravura.
Capello lungo da rock star per Leto (è infatti membro della band 30 Seconds to Mars) e anche lui in smoking bianco, ha tenuto un discorso di ringraziamento "politico", auspicando la pace in Ucraina.
Migliore attrice è Cate Blanchett, la nevrastenica Jasmine di Blue Jasmine diretto da Woody Allen. Incurante dei premi, probabilmente non si è minimamente scomposto per la mancata vittoria per la migliore sceneggiatura originale, che è andata a Spike Jonze con il suo Her, che non è riuscito a replicare con la migliore canzone scritta insieme a Karen O' degli Yeah Yeah Yeahs.
L'ultimo film diretto da Hayao Miyiazaki The Wind Rises, non ha vinto battuto dall'onnipresente Disney che si aggiudica il premio per il migliore film di animazione e la canzone originale, battendo non solo Jonze e miss O', ma niente meno che gli U2, che gareggiavano in "nome di Mandela".
Premi più che meritati per i migliori costumi e la migliore scenografia a Il grande Gatsby.
E infine il premio che rende orgogliosa l'Italia, facendo dimenticare per un giorno i suoi problemi agli occhi del Mondo: La grande bellezza di Paolo Sorrentino è il miglior film straniero. Sorrentino dopo aver vinto il Golden Globes e il premio BAFTA (gli Oscar inglesi) ha dedicato la sua vittoria ai Talkin' Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese e a... Maradona.
La serata è stata condotta da Ellen Degeneris, che ha offerto la pizza agli invitati (con tanto di aiuto da parte di Brad Pitt che distribuiva i piattini di carta) ed è stata protagonista di una selfie scattata da Bradley Cooper insieme a Julia Roberts, Jennifer Lawrence, Kevin Spacey e altre star, diventando la foto più twittata del web.
I vincitori:
Miglior film: 12 Years a Slave
Miglior attore: Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
Miglior attrice: Cate Blanchett (Blue Jasmine)
Miglior regia: Gravity (Alfonso Cuarón)
Miglior attore non protagonista: Jared Leto (Dallas Buyers Club)
Miglior attrice non protagonista: Lupita Nyong’o (12 Years a Slave)
Miglior sceneggiatura non originale: 12 anni schiavo (John Ridley)
Miglior sceneggiatura originale: Her (Spike Jonze)
Migliore film d’animazione: Frozen (Chris Buck, Jennifer Lee, Peter Del Vecho)
Migliori effetti speciali: Gravity (Tim Webber, Chris Lawrence)
Miglior fotografia: Gravity (Emmanuel Lubezki)
Miglior documentario: 20 Feet from Stardom (Nominees to be determined)
Miglior montaggio: Gravity (Alfonso Cuarón, Mark Sanger)
Miglior film straniero: La Grande Bellezza (Italy)
Miglior colonna sonora: Gravity (Steven Price)
Miglior canzone: Let it go (Frozen) Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez
Migliori costumi: Catherine Martin (Il grande Gatsby)
Miglior sonoro: Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro (Gravity).
Miglior trucco: Adruitha Lee e Robin Mathew (Dallas Buyers Club)
Miglior cortometraggio d’animazione: Mr. Hublot di Laurent Witz e Alexandre Espigares
Miglior corto documentario: The Lady in Number 6: Music Saved My Life di Malcolm Clarke e Nicholas Reed
Miglior cortometraggio: Helium di Anders Walter e Kim Magnusson
Premi alla carriera: Angela Lansbury, Steve Martin e il costumista Piero Tosi. Angelina Jolie è stata insignita per i suoi impegni umanitari
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