giovedì 20 novembre 2014

GOODBYE: Addio a Mike Nichols



Il regista Mike Nichols è venuto a mancareil 19 novembre all'età di 83 anni. Non girava più un film dal 2007, l'anno di La guerra di Charlie Wilson, ma era attivo nel campo teatrale fino a due anni fa.
Fu uno dei pochi artisti a ottenere l'EGOT - Emmy, Grammy, Oscar e Tony Awards, dimostrando di eccellere non solo nel cinema, ma anche nel teatro e nella musica -con il due Nichols and May (Elaine May, regista del tonfo al botteghino Ishtar, e tornata alla ribalta con Piume di struzzo nel 1996).
Nichols era di origine tedesca  - fuggito in tenera età da Berlino per trovare rifugio negli USA insieme ai genitori, ma riuscì a cogliere il senso di disagio e di frustrazione della società americana meglio di uno yankee.
Pensi a un film di Mike Nichols e ti viene in mente subito Il laureato (da una sua piece teatrale): il manifesto dell'alienazione giovanile e della disintegrazione dell'American Way of Life, con il debuttante Dustin Hoffman perfetto - nonostante i suoi 30 anni -  a incarnare il ventenne neo laureato Benjamin Braddock, tornato a casa, ma senza uno scopo preciso nella vita.
Benjamin fugge con Elaine e non si sa che cosa combineranno nella vita. Nichols racconta un possibile scenario - la vita matrimoniale - con Conoscenza carnale con il debuttante Art Garfunkel e un insolito imborghesito Jack Nicholson, alle prese con i loro fallimenti matrimoniali, tra speranze e disillusioni di una società che mica tanto crede ancora nel matrimonio e nella famiglia. 
Ma in realtà la crisi del matrimonio l'aveva già affrontato con il suo fulmineo esordio Chi ha paura di Virginia Woolf? con la coppia scoppiata formata da Richard Burton e Liz Taylor, invecchiata per esigenze di copione. Una coppia che urla, strepita (o meglio lei), che distrugge le illusioni di una vita a due e le future prospettive di coppietta in procinto di iniziare un cammino (impervio?) insieme.
Questo matrimonio non s'ha da fare direbbe (forse) Norah Epron che con il suo romanzo Heartburn - Affari di cuore, racconta con ironia la fine del suo matrimonio con il giornalista Carl Bernstein. Ironia colta da Nichols, che crea una commedia dolce amara con il fedifrago Jack Nicholson e la vulnerabile Meryl Streep. 
Nichols non concentrò le sue tematiche solo sulla crisi della famiglia, ma tentò di creare la sua satira anti militarista con Comma 22, dove denunciava l'insensatezza della guerra e Silkwood, biografia di Karen Silkwood, donna coraggiosa attivista sindacale che cerca di far emergere la verità sulla pericolosità di una fabbrica che produce barre di plutonio. 
Donne che cercano di farsi strada nella giungla di New York con Una donna in carriera, dove una intraprendente segretaria Tess McGill (Melanie Griffith) si spaccia per il suo boss in gonnella per accalappiare successo e un bel collega (Harrison Ford) che l'aiuta ad agguantare il successo.
Nel 1991 Harrison Ford ritornò a lavorare con Nichols nel dramma A proposito di Henry -  il cinico avvocato Henry vittima di una rapina si ritrova a ricominciare da zero la propria esistenza, arrivando ad apprezzare nuovamente le gioie familiari sepolte da anni di infelicità, imparando a essere soprattutto una persona migliore.
Terza collaborazione con Jack Nicholson con Wolf - la belva è fuori, un noir/horror, forse il meno riuscito tra i film di Nichols, ma pur sempre girato con mestiere, mestiere e professionalità mostrati fin dal principio.
Nel 1996 Nichols si ricongiunge artisticamente con Elaine May e riprende Il vizietto con Ugo Tognazzi per creare uno scoppiettante remake - Piume di struzzo, con il compianto Robin Williams. La famiglia questa volta funziona, ma è anticonvenzionale -  coppia gay che ha cresciuto con amore il proprio figlio, che si ritrova a fare una sceneggiata per conoscere la futura nuora, figlia di un politico conservatore. Divertente, brioso Nichols si diverte a prendere di mira più i cliché dei conservatori che delle coppie omosessuali, con ironia graffiante e intelligente.
Negli ultimi anni di carriera cinematografica (sospesi per dedicarsi alla TV con le gemme Wit e Angels in America -  dramma sull'AIDS scritto da Tony Kushner), Nichols riprende i suoi temi più cari: la crisi della famiglia in Closer - dramma dell'incomunicabilità e del tradimento tra due coppie (Jude Law/Natalie Portman e Clive Owen/Julia Roberts) e La guerra di Charlie Wilson (2007), ultima stoccata antimilitaristica dedicata alla sua America. Il cerchio si chiude. Cala il sipario e Nichols non dirige più film, preferendo il teatro.
E con Nichols se n'è andato un pezzo di teatro, cinema, televisione fatto con passione e gran mestiere.


4 commenti:

  1. Più che per Il laureato io lo ricordo da brava figlia degli anni '80 per Una donna in carriera e, ovviamente, per Wolf - La belva è fuori, Il vizietto ed Angels in America. Peccato per la perdita :(

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    1. Una donna in carriera è un grande film con quel culo secco di Sigourney Weaver! :-) Il laureato è l'ultimo film di Nichols che ho visto, in un cinema all'aperto. Rimarrà il mio cult personale! RIP <3

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  2. Ho visto quasi tutti i suoi film, ma a essere sicnera mi è piaciuto solo "Il laureato"....

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    1. Il laureato è un cult assoluto, Se non l'hai visto, recupera Angels in America!!

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