giovedì 17 luglio 2014

MONOGRAFIA: Eric Romher



Eric Romher fu una parte importante dell'avanguardia cinematografica francese. All'anagrafe Jean Marie Maurice Schérer, fu insieme a François Truffaut, Jacque Rivette e Jean-Luc Godard tra i massimi esponeti della Nouvelle Vague. 
Iniziò la sua attività nel mondo del cinema come fondatore della rivistaLe Gazette du cinèma insieme a Claude Chabrol, Truffaut e Rivette, diventandone poi il direttore. Insieme a Chabrol curò una monografia su Alfred Hitchcock nel 1955 e più tardi sul regista tedesco Murnau. 
Dal 1957 al 1963 fu caporedattore del Cahiers du cinèma, periodo della nascita della Nouvelle Vague. Rohmer fu uno dei primi a passare dietro la macchina da presa nel 1959 con il lungometraggio Il Segno del leone,prodotto da Chabrol. 
In questa pellicola esistono già i segni della tematica che diventerà tanto cara al cineasta francese: il caso come manipolatore delle vite umane. In seguito diede vita a quattro cicli che coprono quattro decenni. Gli anni Sessanta e Settanta sono segnati dai sei Contes morauxLa collezionista (1966), La mia notte con Maud(1969), che gli valse la nomination agli Oscar, L'amore il pomeriggio(1972) sono tra le opere più importanti. 
Gli anni '80 sono segnati dal secondo ciclo Comédies et proverbs, opere più scanzonate e dal tono beffardo. Le opere più famose di quel periodo sono: Il bel matrimonio(1982), Pauline alla spiaggia (1983) e soprattutto, Il raggio verde(1986), Leone d'oro al festival di Venezia. Negli anni Novanta si concentrò sulle tematiche delle stagioni e delle incertezze dei sentimenti, con Les contes des quatre saisonsRacconto di primavera (1990) Racconto di inverno (1991), Racconto d'estate (1996), Racconto d'autunno(1998). 
All'età di 80 anni continua la sua carriera vitale offrendo un nuovo ciclo nel Ventunesimo secolo: una trilogia storica. La nobildonna e il duca, dedicata all'aristocrazia francese durante la rivoluzione,Triple agent (2004), ambientata negli anni Trenta. Gli amori di Astrea e Coledon (2007) ambientato nel V secolo segna la fine della sua lunga carriera. 
Nel 2001 fu insignito del Leone d'oro alla carriera al festival del cinema di Venezia.
Viene a mancare l'11 gennaio del 2010 a 89 anni, e con lui va via un pezzo di storia del cinema francese.

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