martedì 25 novembre 2014

SPOT REVIEW: End Violence Against Women - United Benetton of Colors




Titolo: End Violence Against Women
Testimonial: United Color of Benetton
Regia: Erik Rovello
Durata: 40''


In mezzo al deserto, una donna è circondata da uomini. Intorno a lei ci sono delle pietre e gli uomini le raccolgono, pronti a lapidarla. E mentre lanciano quell'arma pronta ad ucciderla, le pietre si trasformano in una cascata di petali
Questo è il soggetto della nuova campagna di United Colors of Benetton, il suo NO contro la violenza sulle donne.
Lasciamo da parte per un attimo le polemiche. Che Benetton abbia un concetto personale di etica del lavoro, non è certo una novità, e (sfortunatamente) non è l'unico brand che fa scelte discutibili del genere. 
L'oggetto di interesse la campagna End Violence Against Women,  in collaborazione con l'associazione UN Women, che si occupa di violenza contro le donne.  
Lungi dalle campagne provocatorie di Oliviero Toscani, Benetton ha comunque voluto dare un forte messaggio, scegliendo di rappresentare una delle più vili e deprecabili violenze - la lapidazione.
Le donne non si toccano nemmeno con un fiore - dice un vecchio detto. 
Un fiore al posto di una pietra, per dire NO contro la piaga della violenza, e della lapidazione, barbarica sentenza di morte che vige ancora in paesi con una cultura così diversa da quella Occidentale, ma accomunata socialmente e culturalmente dalla diseguaglianza sociale, dalla violenza sotto diverse forme - vedi la voce stalking, femminicidio, stupro.  
La donna rappresentata da End Violence Against Woman è una donna forte, capace di affrontare con dignità il dolore inflitto da un uomo. 
Puoi colpirla con una pietra, puoi toccarla con un fiore, ma lei sarà irremovibile, integra nella sua moralità, sopravvivendo alle violenze esterne dei lividi, e alle violenze interne dell'anima.  nel suo essere disperatamente donna in un mondo ancora governato da uomini.
Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. Giornate del genere non dovrebbero esistere, perché non dovrebbe esistere la violenza contro una donna.



5 commenti:

  1. Giornate del genere non dovrebbero esisstere, perchè dovrebbe esistere la giornata contro la violenza e stop. Non "contro la violenza sulle donne" perchè allora vuol dire che quella su uomini e bambini va bene ed è meno grave.
    due giorni fa una neonata è morta perchè la madre (Donna) l'ha buttata nel cassonetto, anche qui siamo davanti all'ennesimo caso ma, a parte il trafiletto di dovere, più nulla....non ci sono iniziative contro queste cose?

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    1. E' vero, la violenza non dovrebbe esistere e basta. Ma giornate come queste sono necessarie, perché quando guru come Julian Blanc fa seminari sostenendo che la donna deve essere posseduta con la forza, e la gente sta ad ascoltarlo senza che nessuno si indigni (a parte in UK dove hanno fatto una petizione per non farlo entrare), allora c'è un problema. Così come esiste ancora la lapidazione, l'infibulazione, lo stupro, il divieto di andare a scuola, il femminicidio e altre nefandezze. Una donna ha buttato nel cassonetto la neonata? Ci penserà la legge a incarcerarla per omicidio. Perché si suppone che, in una società civile, l'omicidio è punibile con il carcere. E dovrebbe avere anche una pena severa per quello che ha fatto. Come dovrebbe essere punibile con il carcere lo stalking e il femminicidio. Ecco, questo non accade. E ci vogliono giornate come queste per ricordarlo.

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    2. Oddio, in una trasmissione tv ho sentito dire "auando una donna sparisce e questa ha un marito, vuol dire che da subito c'è un potenziale assassino". Su un quotidiano importante molto spesso scrivono giornaliste che affermano "Gli uomini sono tutti potenziali stupratori" o cose del genere.Per non parlare delle innumerevoli pagine femministe o presunte tali su FB. All'ex fidanzato di Lucia Annibali sono stati dati vent'anni per averla sfregiata con l'acido; in provincia di Brescia a un ragazzo, William Pezzullo, è accaduta la stessa cosa da parte della ex fidanzata. Ora lui è invalido al 100% in quanto l'acido oltre ad averlo sfregiato lo ha anche reso quasi completamente cieco.E quanto ha preso la responsabile? solo nove anni. Fosse stato il contrario chissà le levate di scudi....invece di questo si parla poco o nulla e lo stesso Napolitano, che ha nominato cavaliere Lucia Annibali per chissà quali meriti, ha rifiutato di ricevere Pezzullo. Per non parlare delle discussioni scatenate quest'estate con i due casi di papà che hanno ucciso i figli; cosa che non è successa ogni volta che è una madre a farlo (e sono molte di più dei padri).La violenza sulle donne è un problema in quanto violenza, non in quanto le vittime sono donne.Anzi, direi che giornate di questo tipo sono sessiste proprio per questo.
      tu stessa dici: "Una donna ha buttato nel cassonetto la neonata? Ci penserà la legge a incarcerarla per omicidio". Appunto, ma anche l'uccisione di una donna mi risulta sia condannata e punita dal codice penale con il carcere.Mentre tu affermi il contrario....
      P.S: lo stupro esiste anche per gli uomini, in tutto il mondo.In percentuali minori, ma c'è. Solo che se ne parla di meno, perchè proprio per la cultura della vergogna le vittime non ne parlano.

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  2. Non capisco questa indignazione. Gli esempi che mi poni (e che non conosco vivendo all'estero) sono problemi della società e della giustizia italiana, è il sistema che non funziona. Sia Lucia Annibali che William Pezzulli hanno diritto ad avere giustizia. Il fatto che William non abbia ricevuto lo stesso trattamento e lo stesso rispetto, è da imputare all'incuria di un sistema giudiziario malato e corrotto a prescindere dal 'gender'. Ma ciò non giustifica che le donne vengano maltrattate, abusate, violentate e uccise, sia in Italia che nel resto del mondo. Quello che ti sfugge è che la giornata contro la violenza sulle donne non riguarda solo l'Italia, ma è una giornata internazionale. Al di là dell'Italia, ci sono ancora donne da qualche parte del mondo a noi così lontano che vengono lapidate, donne che vengono uccise per la dote, donne che non possono risposarsi, donne che subiscono l'orrore dell'infibulazione (e ti prego non farmi il paragone con la circoncisione), donne che non possono guidare la macchina, donne che non hanno accesso a una istruzione adeguata in quanto donne, donne che perdono il lavoro o non vengono assunte perché incinte. E ricordati che senza le femministe che tanto deprechi (anzi, forse oggi la parola femminismo è abusata), oggi non avresti avuto la possibilità di votare, dato che nel nostro bel paese, il voto fino a meno di settanta anni fa era proibito alle donne. Così come non ci sarebbe stato il divorzio (delitto d'onore, ti dice niente?) o la lotta per avere il diritto all'aborto (e qua scateno l'inferno, ma ti rammento che l'aborto è sempre esistito, e le donne ricche fino a quaranta anni fa andavano all'estero in clinica, quelle povere dai 'macellai', quindi ogni moralismo è fuori luogo). La violenza non dovrebbe esistere a prescindere ti do ragione. Ma noi donne siamo particolarmente colpite, quindi una giornata solo per noi, per sensibilizzare e marginare questo problema, è moralmente doveroso. Se noi donne non siamo le prime a mostrare solidarietà tra di noi, allora non c'è proprio speranza per questa società.

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  3. le femministe di oggi hanno ben poco a che spartire con le femministe di ieri. non tiriamole in ballo, io non mi sento di dover dare loro ragione per forza perchè sono donne. così come non mi sento in dovere di dare ragione a qualunque cosa dica una donna solo perchè donna (anche perchè, seguendo questa logica, dovrebbe pure essere il contrario...e quindi pure le femministe dovrebbero dare ragione a me ogni volta che apro bocca).

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