mercoledì 6 maggio 2015

ORSON WELLES DAY: Lezione di cinema - Quarto potere

Grazie a Kris Kelvin e al suo spectacular blog Solaris che ha ricordato a noi cine bloggers che oggi il mitico e grande Orson Welles avrebbe compiuto 100 anni!
Orson Welle fu croce e delizia di Hollywood: autore prodigio, all'età di 26 anni riuscì a entrare nella storia del cinema con Quarto Potere (Citizen Kane) ispirandosi al magnate William Randolph Hearst, proseguendo (a fatica) con altri cult come L'orgoglio degli Amberson, La signora di Shanghai, Rapporto confidenziale, L'infernale Quinlan e altri film che ancora oggi vengono studiati e ammirati.



Per il centenario del mitico e leggendario regista, Director's cult osa cimentarsi  con Quarto potere, il capolavoro (nonché miglior film di tutti i tempi) diretto da Welles (nella speranza che il sommo non si ribalti nella tomba) analizzandolo da un punto di vista tecnico, con la rubrica lezione di cinema.






Titolo: Quarto potere
Titolo originale: Citizen Kane
USA, 1941
Cast: Orson Welles, Joseph Cotten, Everett Sloan, Agne Moorehead, Dorothy Comingore.
Sceneggiatura: Orson Welles. Herman J. Mankiewicz.
Regia: Orson Welles.
Durata: 119'




Lo stile: Nel 1938 Orson Welles scatenò il panico facendo credere agli americani che gli alieni stessero per invadere gli USA. E questo fa capire i lampi di genialità del futuro regista cinematografico che si fece le ossa con il Mercury Teather (suo è il Vodoo Macbeth con attori afroamericani), girò per l'Europa, insegnò recitazione all'Old Vic, facendo trasparire una bravura non comune per un ragazzo di soli 26 anni - che si vide corteggiato da Hollywod, dandogli carta bianca (ovvero pieno controllo del progetto) per il suo debutto cinematografico che avvenne nel 1941 con Quarto potere (Citizen Kane). 
Irriverenza, voglia di stupire (e nel caso dello spettacolo radio, di spaventare), voglia di prendere dal passato per innovare: questa è la ricetta vincente per il regista di Kenosha. 
Dal teatro prese in prestito l'illuminazione tipico della scena di prosa, coniugandola con lo stile espressionista UFA (casa di produzione tedesca che produsse i capolavori di Fritz Land e Friedrich Whilem Murnau, protagonista assoluto del genere Kammerspiel) e lo stile di John Ford e del suo Ombre rosse, che Welles lo vide svariate volte durante la lavorazione del film.
Dai Lumière rilesse e rivoluzionò il cinema delle origini, infondendo la voglia di sperimentare, e di utilizzare tecniche finora poco utilizzate o in disuso.
Welles ebbe la capacità di trasgredire le regole, manipolando il concetto spazio-temporale e soprattutto visivo, riempendolo di significati ben precisi, facendo di Quarto potere il film che aprì le porte del cinema contemporaneo.


La scena iniziale: Primo piano di un cartello con la scritta No trespassing, seguito da un dolly che lentamente 'scavalca' una rete di recinzione, come se qualcuno stesse realmente cercando di oltrepassare quella zona off-limits, ovvero Xanadu (Candalù in italiano), la magione di Charles Foster Kane. 
Welles fin dai primi secondi utilizza la macchina da presa per creare una soggettiva (quando si ha il punto di vista del personaggio - utilizzata in maniera eccellente da Alfred Hitchcock per La finestra sul cortile) - ovvero la macchina da presa è lo sguardo dello spettatore, in pieno stile Kammerspiel.
L'utilizzo della dissolvenza incrociata (tecnica del montaggio che che consente di passare da un'immagine all'altra in modo lineare e progressivo, senza stacchi, ma  con l'immagine che si dissolve amalgamando l'immagine successiva), rende l'idea di una cinta muraria quasi impossibile da valicare - proprio per rendere l'idea dell'esilio/reclusione di Kane, in punto di morte. La macchina da presa sale lentamente, arrivando poi al cancello di ferro e nello sfondo
Xanadu. L'utilizzo delle dissolvenze permette di farci un'idea del mondo dorato/mausoleo che il magnate della stampa Charles Foster Kane ha costruito negli anni: scimmie, gondole veneziane che giacciono su un lago artificiale (dalla quale si vede Xanadu riflessa nello specchio), un campo da golf, opere d'arte.
Wells costruisce un establishing shot (l'inquadratura descrittiva e d'ambientazione) in pieno stile impressionista: la lentezza della macchina da presa, le dissolvenze e Xanadu avvolta nella nebbia rende fin dal principio l'idea di un film che parte come un mistero, racchiuso in una sola parola: Rosebud (Rosabella in italiano).
Un primo piano inquadra la finestra della camera da letto di Kane: la luce si spegne all'improvviso, per poi riaccendersi e vedere il corpo di Kane che giace a letto.
 La luce si riaccende di nuovo, mentre la dissolvenza incrociata riprende la neve - che si rivelerà provenire da una palla di neve che contiene una casa. La palla viene tenuta in mano da Kane - enfatizzata da uno zoom che inquadra la mano, per poi passare a un primissimo piano delle labbra di Kane mentre pronuncia Rosebud.
Kane spira lasciando cadere la palla, che s'infrange su uno scalino. Entra una infermiera, ma la sua immagine risulta distorta -  creata da una soggettiva ad hoc dal 'punto di vista' del vetro infranto, effetto creato con l'uso del grandangolo che deforma l'immagine. L'illuminazione e l'utilizzo della fotografia (magistralmente diretta da Gregg Toland) sono in pieno stile impressionista: il bianco dell'uniforme della infermiera e delle lenzuola del letto di Kane sono messe in contrasto da un forte chiaro scuro, per enfatizzare il momento drammatico e 'solenne' della dipartita del magnate della stampa. 
L'infermiera copre Kane con il lenzuolo, la macchina da presa riprende la salma di Kane come una silhouette per poi venire inghiottito dall'oscurità. La fotografia ritorna poi a illuminare la scena, come se fosse calato il sipario di una pièce teatrale, mondo reale dalla quale veniva Welles.
Questi sono i primi 3'11'' della scena iniziale di Quarto potere.

L'uso del flashback: Che cosa si cela dietro l'ultima parola pronunciata da Charles Foster Kane?
Un giornalista cerca di dare un senso e un significato, facendo una inchiesta che porterà a intervistare il tutore banchiere di fiducia Tatcher, il caporedattore Bernstein, il giornalista Leland e infine la seconda moglie Susan e il maggiordomo di Xanadu, Raymond.
L'espediente del flashback porta Welles a creare diversi piani temporali che portano dal passato al presente, creando diversi punti di vista e diverse verità, tasselli di un puzzle che costruiscono volta per volta la storia di Kane: ogni tassello cerca di costruire la storia di questo uomo grande negli affari, ma povero nella vita affettiva, cercando di arrivare a  un fondo di verità. Il flashback è un spediente narrativo che verrà riutilizzato da Akira Kurosawa per Rashomon. A essere pignoli, c'è un'ambiguità di fondo e a prima vista l'infermiera entra subito dopo la morte di Kane - e non sarebbe in grado di cogliere le ultime parole che accende il motore della storia. Ma il bello di Welles e del suo estro craetivo consiste proprio nel raggirare le regole temporali e narrative a suo favore.

La profondità di campo: Il marchio di fabbrica di Welles è di mostrare tutto ciò che appare nella scena allo spettatore, sia in primo che in secondo piano - rileggendo il linguaggio cinematografico delle origini dei fratelli Lumìere. Con la profondità di campo, Welles tradisce le 'regole grammaticali' di Hollywood, che non amava questo tipo di inquadrature perché oltre che infastidire lo spettatore, infrageva la regola di gerarchia tra primo e secondo piano.
Welles invece utilizzò questa tecnica per dare potenza alle immagini, dando un significato particolare: come nella scena di Kane bambino, che si vede chiaramente mentre gioca con il suo
slittino e lancia palle di neve. In un primissimo piano viene ripresa la madre di Kane, che ha deciso di affidarlo nelle mani del tutore Tatcher per dargli una vita migliore. La genialità del profondità di campo consiste 'nell'imprigionare' quel Charles Foster Kane bambino, di racchiudere in quella finestra l'ultimo momento di fanciullezza di Kane, l'ultimo momento di spensieratezza prima che diventi il futuro magnate dell'Inquire.
La profondità di campo enfatizza questo momento mettendo sullo stesso piano la consapevolezza della madre decisa (ma addolorata) di aver deciso il destino del proprio bambino separandosi da lui, e la inconsapevolezza di un ragazzo che ancora non sa di diventare 'il cittadino Kane' - rappresentandone di fatto la perdita dell'innocenza.

La manipolazione del tempo: Il matrimonio di Charles Foster Kane con Emily, nipote del presidente degli Stati Uniti d' America parte da un profondo amore che presto entra incrinarsi irrimediabilmente. Nel rendere l'idea del suo mènage matrimoniale, Welles manipola il tempo  'riassumendo' il passare degli anni attraverso lo stratagemma della colazione: la prima mostra un giovane Kane è seduto di fianco la sua dolce metà , adulata da un Kane innamorato e adorante.
Una ellissi con dissolvenza incrociata mostra una seconda colazione, dove Emily e Kane sono entrambi a capotavola: Emily si lamenta del fatto che Kane del tempo che lui dedica al giornale.  La terza colazione mostra il disappunto di Emily per come il marito attacchi lo zio - accentuato dal controcampo a 180°.
 La quarta colazione mostra il distacco di Kane nei confronti della moglie, una crisi che sembra accentuata dal fatto che siano così distanti, e da come sono posizionati i personaggi, sembra anche che il tavolo sia più grande rispetto agli inizi, proprio per aumentare il senso di allontamento.
La quinta colazione mostra la crisi e l'astio di Kane, che difende il suo lavoro e sembra che ami più il suo giornale che sua moglie. 
La sesta e ultma colazione neanche si parlano. Con l'utilizzo del controcampo a 180° si mostra la crisi esplosa tra Kane ed Emily: lei gli lancia un'occhiata e apre il Chronicle, lui ricambia stizzito leggendo l'Inquire. A sancire la definitvia crisi ci pensa un campo lungo, che vede i due distanzi, in silenzio.
In sole sei scene Welles racconta l'intera vita matrimoniale di Charles Foster Kane: 10 anni anni di matrimonio descritti in soli 2'10''.


L'uso della fotografia: Lo splendido lavoro di Gregg Toland lo si nota da subito. Toland attinge a piene mani all'impressionismo tedesco, e utilizza i toni 'dark' un velo di controversia sulla figura di CharlesFoster Kane. 
I forti contrasti del bianco e nero, gettano un'ombra su questo immenso personaggio, che sa essere contrttorio, arrivando a tradire i suoi ideali: nella scena in cui fonda l'Inquire con Leland e Bernstein, Charles Foster Kane dichiara che farà informazione trasparente e di qualità. 
Ma al momento di firmare la 'dichiarazione di intenti', la fotografia di Toland oscura per metà il volto di Kane, facendo prefigurare il tradimento dei suoi ideali e principi che avverrà quando Kane utilizzerà il suo potere sui media per gettare discredito sil suo rivale politico Gettis e mentendo sulle fantomatiche qualità canore della seconda moglie Susan, costretta da Kane a cantare l'opera.


Il piano sequenza: Il piano sequenza racchiude in un intero frame una scena intera, senza stacchi dovuti al montaggio. In Quarto potere viene utilizzato per la scena del tentato suicidio di Susan, che stanca delle pressioni del marito e dei fallimenti continui come cantante di opera, decide di dare un chiaro segnale a Kane con questo gesto estremo. 
Grazie all'utilizzo della profondità di campo, si vede Susan che giace a letto, quasi nascosta dietro la boccetta di farmaci usati per avvelenarsi, mentre Kane abbatte la porta allarmato: tecnicamente non sarebbe un piano sequenza, perché la scena appartiene a uno spettro narrativo più ampio, ma secondo il teorico di cinema André Bazin, la complessità della scena e l'ausilio della profondità di campo riescono a condensare tutti gli elementi narrativi in un'unica sequenza, tale da considerarlo un piano sequenza a tutti gli effetti.


Curiosità: Quentin Trantino si auto cita? Beh, non è mica il primo a farsi ' i selfie cinematografici'.
Da bravo cinefilo e divoratore di cinema, sicuramente sa che il buon Welles l'aveva preceduto. Ne L'orgoglio degli Amberson per esempio, uno dei protagonisti legge un articolo scritto da Jed Leland, il braccio destro di Charlse Foster Kane. 
Nella scena in cui Charles Foster Kane viene lasciato da Susan e distrugge la sua camera (Welles la dostrusse per davvero ferendosi a una mano), Kane in preda al dolore vaga per i corridoi di Xanadu - la sua immagine riflessa si moltiplica (per dare senso di solitudine, ormai rimasto solo in balìa di sé stesso). Orson Welles ricrea una scena simile con il finale de La signora di Shanghai, dove Rita Hayworth e Welles sono riflessi in un labirinto di specchi. Scena a sua volta citata da Misterioso omicidio a Manhattan di Woody Allen, che affettuosamente omaggia il genio di Welles omaggiando il finale del noir con Rita Hayworth.

E con una ellissi la macchina da presa esce dalla magione di Xanadu, oltrepassa il cancello, valica nuovamente il recinto, dove il cartello No tresapssing impera minaccioso.
Buon compleanno Orson Welles, ovunque tu sia, spero che tu stia girando un bellissimo film. 
Come solo tu sai fare.

Hanno partecipato al OWD:

6 commenti:

  1. Ah, Rosabella, Rosabella.... che meraviglia questo film!
    E bellissimo anche il tuo post, complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimo sì, è il miglior film di tutti i tempi! Grazie mille, si vede che le lezioni di cinema all'uni hanno dato i suoi frutti! ^_^

      Elimina
  2. Mi inchino a un capolavoro.
    E complimenti davvero per il post...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un film che tra venti anni sarà ancora attuale per potenza visiva e tecnica cinematografica. Grazie mille, in realtà avevo ancora un paio di cose da dire, ma non avevo le immagini per rendere bene l'idea, avrei fatto un post infinito! ;-)

      Elimina
  3. 'Quarto potere' è il film più studiato della storia del cinema, e tu l'hai studiato davvero bene! Complimenti, davvero, per questo splendido pezzo, che accresce la mia malinconia per non aver mai fatto l'università... ma non credo che sarei stato bravo come te :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille! Devo ringraziare la professoressa Dagarada per avermelo fatto vedere scena per scena, anche se in realtà Quarto potere lo vedo fin da quando più o meno sedici-diciassette anni, nutrendo fin da subito una venerazione per questo immenso regista! Tu sei bravo anche senza aver fatto l'università, perché certe cose si amano, e lo si vede nel tuo lavoro, quindi continua così! (così come vale per gli altri blogger ovviamente)! :-)

      Elimina