martedì 1 aprile 2014

PESCE D'APRILE - Victor Victoria

Oggi è il primo di aprile e la HustleBloggers ha deciso di fare un pesce d’aprile, omaggiando i film sugli inganni e le truffe, da cui sono nati gioiellini come La stangata, Prova a prendermi, Bowfinger fino al recente American Hustle. Per l’occasione Director’s cult prende la brillante commedia en travesti Victor Victoria di Blake Edwards.


Buon pesce d'aprile!





Titolo: Victor Victoria
Id. USA, 1982
Cast: Julie Andrews, James Garner, Robert Preston, Leslie Ann Warren.
Sceneggiatura: Blake Edwards.
Regia: Blake Edwards.
Durata: 126'

Victoria Grant (Julie Andrews) è una cantante d’opera che stenta a trovare un ingaggio. Vinta dalla fame si lascia convincere da Toddy (Robert Preston) un artista che si caccia sempre nei guai, a creare Victor, un conte che si esibisce travestito da donna.
Victor Victoria è la storia di una “donna che si finge un uomo che finge di essere una donna”.
E riesce a convincere tutti. Con l’inganno.
E grazie agli inganni che Victoria, cantante di talento squattrinata, tenta di sopravvivere alla fame portando con sé uno scarafaggio in un ristorante di lusso per non pagare la cena. Così come cerca un ingaggio fingendo di essere stata mandata dal celebre impresario di turno. Inganna perché è stata a sua volta ingannata dalla vita.
Perché Victoria Grant ha una bellissima voce da soprano, ma non riesce a sfondare nello spettacolo dopo essere stata truffata dal suo agente.
Toddy invece è un artista dalla vita sentimentale disastrosa, ingannato dal suo amante che finge di essere eterosessuale, e in più è fresco di licenziamento. Complice la cena non pagata, la pioggia, un vestito rovinato e degli abiti maschili, Toddy e Victoria s’incontrano e diventano amici, prendendosi cura l’uno dell’altro. Al di là degli inganni e dei trabocchetti, la loro amicizia nata per caso è vera e sincera.
Per un equivoco (Victoria con abiti maschili caccia in malo modo l’ex amante di Toddy), nasce Victor, conte polacco che si esibisce travestito da donna. Ed è subito trionfo.
Se il successo non arriva con il reale talento, Victoria si reinventa la carriera sotto il segno della finzione, dove il dualismo uomo donna si fonde per fare buon viso a cattivo gioco: Victoria nega la sua femminilità per calarsi nei panni di un uomo omosessuale, che con fare solenne si toglie la parrucca sbalordendo gli spettatori, convinti di aver assistito al numero di una cantante.
E il trabocchetto funziona alla grande perché Victoria se all’inizio era titubante nel comprimere la propria femminilità fasciandosi il seno e tagliandosi i capelli, alla lunga ama essere “una donna che finge di essere un uomo che finge di essere una donna” perché in questi panni si sente emancipata, vivendo la propria vita in libertà in quel di Parigi degli anni Trenta della Belle epoque.
Ammalia il pubblico, ma ammalia anche un uomo macho, il gangster King Marchand (che finge di essere un rispettabilissimo uomo di affari che tratta con i gangster) che si sente affascinato fin da subito da questa splendida creatura dotata di un MI naturale in grado di rompere i bicchieri, ma che rimane interdetto quando scopre che Victoria in realtà è Victor,  con grande gioia della sua fidanzata Norma (Leslie Ann Warren), la tipica pupa del gangster che non deve fingere di essere un’oca, essendo così di natura.
Ma quello che King Marchand non sa è che Victor in realtà è Victoria.
E per scoprire se è stato ingannato, o se la sua (omo)sessualità l’ha ingannato per anni, ingaggia il fidato Squash per scoprire se Victor è  una donna, e quando Marchand lo scopre, decide a sua volta di amare questa donna, fingendo di amare un uomo.
Perché Victoria non vuole rinunciare né alla carriera, né a quel lato maschile che la rende libera. E il macho King Marchand fa finta di essere gay anche se è eterosessuale, ma reclama la sua natura virile e vorrebbe riprendersi la sua mascolinità.
Questa sorta di “coming out”  fittizio fa sì che Squash faccia il suo vero “coming out”, lasciando sbalordito Marchand, che l’ha sempre visto come un rude giocatore di rugby figlio di p****na. Ruolo che Squash ha sempre giocato per non fare la parte della “checca”. Ruolo che invece non fa mistero di giocare Toddy, il grande orchestratore della truffa, ma l’unico a mostrare la sua vera natura, un uomo orgogliosamente gay. E paradossalmente l’unico che non finge.
Tutti fingono di essere ciò che non sono, in una girandola di equivoci, verità e finzione si mescolano. in un divertentissimo girotondo di sotterfugi, risse, virilità nascoste e virilità esibite.
Ma alla fine l’ordine delle cose ritorna prepotentemente e se King Marchand va in una bettola per fare a botte, riprendendosi il suo lato macho a suon di lividi, Victoria decide di riprendersi la sua femminilità rinunciando in parte alla sua emancipazione in nome dell’amore, lasciando la scena a Toddy che gioca per una sera il ruolo “dell’uomo che finge di essere una donna che finge di essere un uomo, che finge di essere una donna”.
Victor Victoria è uno spassosissimo film diretto dal maestro dell’ironia Blake Edwards, che confeziona un gioiellino fatto di splendidi numeri musicali (con le magnifiche musiche del fidato Harry Mancini) e momenti di delirante divertimento, dove Edwards schiaccia l’acceleratore sulle gag stile slapstick, omaggiando l’imbranatissimo ispettore Closeau con un altrettanto detective pasticcione che tenta di smascherare l’imbroglio orchestrato da Victoria  (una strepitosa Julie Andrews) e Toddy. La tematica camp viene rappresentata con naturalezza e ironia, senza scadere nella volgarità o negli stereotipi, condita con umorismo grazie al personaggio di Toddy, magistralmente interpretato da Robert Preston.
Con Victor Victoria l’arte si fonde con la vita reale, che fa della finzione la sua linfa vitale. Non è anche questo, in fondo, il cinema?

Voto: 9


Hanno partecipato:
Il Bollalmanacco di cinema 
In central perk 
Montecristo
Non c'è paragone
Pensieri cannibali
Recensioni ribelli 
Scrivenny 2.0 
Solaris
White Russian 

21 commenti:

  1. Pubblico adesso e vi leggo appena riesco tra martedì e mercoledì! :)

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  2. un film con julie "mary poppins" andrews da 9?
    mi sa che dalle mie parti riceverebbe un trattamento differente eheh :)

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    1. Non fare quello che dice "non l'ho visto, non mi piace". Victor Victoria è il miglior film di Blake Edwards, è un gran bel film e la Andrews è bravissima (anche se il migliore è Robert Preston) :)

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  3. Esilarante e geniale, un piccolo gioiellino!!
    Buon pesce d'aprile!

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  4. Io lo adoro, è un bel gioiellino sì! Ed è perfetto per il nostro pesce d'aprile! :)

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  5. Mi sarò anche accaparrata La Stangata ma mi manca ancora questo! Ispira parecchio, prometto di depennarlo prima o poi!

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    1. E io devo eliminare dalla mia lista La stangata! ;-)
      Recupera, è un film divertentissimo!!!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. concordo con te e Babol. Blake Edwards andrebbe ricordato più spesso, e non solo per la Pantera rosa

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    1. Infatti. Io poi mi diverto di più con questo film che con La pantera rosa, anche se Closeau è un grande!

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  8. Lo recupererò senz'altro e senza indugio.
    Buon pesce d'aprile ;)

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    1. Assolutamente, da recuperare ASAP! Buon pesce d'aprile! ;)

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  9. Manca anche a me... comunque condivido al 100% la tua ultima frase :D

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    1. Recupera alla grande! In effetti se il cinema non è pura finzione, è il più grosso pesce d'aprile che esiste al mondo! :-D

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  10. Mi scuso per la mia mancata partecipazione... blogger mi ha fatto un bel pesce d'aprile... ieri non mi ha salvato il post (non ho idea del perchè... forse i miei limiti con la tecnologia...)

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    1. Nuuuuu!!! Infatti è proprio un pesce d'aprile con i fiocchi! Alla prossima, e grazie per l'iniziativa!

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  11. Bell'articolo! Secondo te The Snatch poteva rientrare nella categoria?

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    1. Grazie mille! Sì, secondo me la cricca di The Snatch ci poteva stare! ;-)

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  12. ciao, in ritardo ma finalmente ho pubblicato le mie risposte per il Liebster Award. grazie ancora per il premio

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