domenica 28 dicembre 2014

MONOGRAFIA: Clint Eastwood



Lineamenti scolpiti nella pietra, occhi azzurri limpidi, sguardo di ghiaccio: così si presenta Clint Eastwood, il cowboy dalle poche parole e dalla pistola veloce nei film di Sergio Leone. 
Clinton Eastwood Jr. a San Francisco il 31 maggio del 1930, prima di approdare ad Hollywood fu per un periodo uno studente di economia e passò un breve periodo nell'esercito degli Stati Uniti. Nel 1954 fu convinto a partecipare ad un provino presso gli Studios cinematografici della Universal per poi approdare a B-movies comeTarantula e Revenge of the creature. 
La svolta avviene incontrando il regista italiano Sergio Leone che lo volle per la Trilogia del dollaro: Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) e Il Buono, il brutto e il cattivo (1966). Eastwood è perfetto nei panni del pistolero solitario e di poche parole, prestando i suoi tratti duri, la gestualità essenziale (spesso tacciata di inespressività da parte dei critici più refrattari), vengono esaltati dal regista italiano nei suoi western. Gli anni Settanta sono caratterizzati da un altro personaggio di culto: Harry "dirty" Callaghan che inaugura la fortunata serie con L'Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo! (Dirty Harry) diretto da Don Siegel nel 1971. 
Callaghan è il classico ispettore poco ligio alle regole che preferisce usare i suoi metodi poco ortodossi pur di assicurare i criminali alla giustizia. Eastwood continua con caratterizzazioni di duro come in Una Calibro 20 per lo specialista (Thunderbolt and Lightfoot) del 1974 per la regia di Michael Cimino e i sequel dell'ispettore Callaghan (Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan, Cielo di piombo per l'Ispettore Callaghan, Coraggio... Fatti ammazzare) e un altro ruolo intenso in Fuga da Alcatraz (Escape from Alcatraz, 1979), storia del detenuto Frank Morris, l'unico ad essere riuscito ad evadere dal carcere di San Fransisco. 
Gli anni Ottanta sono un periodo di appannamento, i ruoli da duro scarseggiano e decide di concentrarsi alla regia con Bronco Billy e Firefox e Bird, biografia del jazzista Charlie Parker. Gli anni Novanta segnano la rinascita dell'attore riprendendo nuovamente il suo status di star di Hollywood: Gli Spietati (The Unforgiven, 1994) diretto e interpretato e vinse il premio Oscar per il miglior film. Si apre una stagione fortunata nelle vesti di regista (fortuna e bravura che lo accompagnano tutt'ora) inanellando successi di critica e pubblico: I ponti di Madison County segna l'aspetto più intimista del regista/attore californiano, Mezzanotte nel giardino del bene e del male offre un lato raffinato del duro cowboy. Il trionfo continua con Mistic River (2003) e soprattutto con Million dollar baby che si aggiudica la statuetta per il miglior film, attrice protagonista (Hillary Swank), attore non protagonista (Morgan Freeman) e soprattutto la miglior regia. Eastwood continua a offrire grandi film come Flags of our fathers e Letters from Iwo Jima. Changeling, Gran Torino e Invictus (2010) sono tre film che rappresentano tre aspetti della personalità registica di Clint Eastwood: drammatico in Changeling, 'tosto' e vecchio stile Gran Torino, biopic con Invictus. 
Nel 2011 Clint cambia ancora tematica e diventa più intimista, si interroga sulla tematica dell'al di là con tre storie incrociate: Hereafter, con protagonista Matt Damon, rappresenta il suo film più sentito, dimostrando ancora una volta il suo lato meno 'burbero' e più sensibile.
La versatilità di Eastwood non conosce confini e la regia è il mestiere che ben più si addice per dimostrare il suo eclettismo: se come attore predilige i ruoli da duro e puro (o 'vecchio brontolone' se si può osare questo eufemisfo) come padre burbero di Amy Adams in Di nuovo in gioco - che segna il suo ritorno come attore, come regista può liberarsi dei suoi cliché e sperimentare: è la volta di J. Edgar, biopic (tra i meno riusciti) del fondatore dell'FBI J. Edgar Hoover, con un Leonardo Di Caprio perfettamente sopra le righe come solo lui riesce a fare.
Accantonato il biopic, ritorna quest'anno con la trasposizione cinematografica dell'acclamato musical The Jersey Boys, biopic musicale di Franky Valley- riuscendo a non sfigurare il confronto con il West End londinese.
Il 2015 vedremo l'instancabile Clint con American Sniper, che racconta la storia del più famoso cecchino americano - Chris Kyle soprannominato il Diavolo di Ramadi - interpretato da Bradley Cooper.
Il cowboy dagli occhi di ghiaccio continua ancora a stupire con il suo eclettismo e la sua vitalità.

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