giovedì 29 dicembre 2016

BEST SCENES EVER

Sopravvissuti alle abbuffate natalizie, ecco che gli appesantiti cineblogger smaltiscono pandoro e panettone con un day leggero leggero, dedicato alla top 10 delle scene preferite di un film. La scelta dei film è stata ardua e molti film sono 'caduti sul campo', ma per semplificarmi le cose ho messo una cronologia delle best scenes dagli anni Venti a oggi.



The Lodger (1927) - Il bacio tra Daisy e il pensionante

The Lodger è il primo film di Alfred Hitchcock del cosidetto 'periodo inglese' e tra le varie scene che insinuano il dubbio nello spettatore che fanno del pensionante un possibile killer di ragazze bionde - devo ammettere che la scena del bacio è la mia preferita. Romanticherie a parte, la teoria 'Hitchcock gira le scene d'amore come se fossero scene trhiller e viceversa' è vera: il pensionante interpretato dalla star del cinema muto Ivor Novello rivela il suo amore alla giovane Daisy (dal minuto 6'51'') , ma sembra quasi che voglia ucciderla: il modo in cui la guarda, le mani che tolgono il cappello, il modo in cui le accarezza i capelli e come l'avvicina a sé, sembra quasi che voglia darle un bacio di addio prima di ucciderla (con un primissimo piano di Novello/pensionante che si avvicina al volto di Daisy - simile inquadratura che farà fare a Sean Connery in Marnie 40 anni doppo)  - mentre al piano di sotto i genitori di lei si angosciano; per poi sciogliersi in una scena tenera e romantica, anche se l'ombra del serial killer grava sul pensionante. Ma è veramente così? Dovete scoprirlo guardando il film! 


Bringing Up Baby (1938) - I vestiti strappati
Susan è una forza della natura e una gran pasticciona, e con la sua esuberanza porterà scompiglio nella vita placida e ordinata del paleontologo Cary Grant. Ma anche tanti momenti imbarazzanti, come una festa chic che finisce con i due che si strappano i vestiti a vicenda, e lei rimane in mutande! Lui cerca di coprire 'le vergogne' con il suo cappello, mentre lei lo allontana. Una volta che si accorge di essere desnuda, Susan tenta una ingloriosa uscita, salvata dal suo imbranato cavaliere. Tempi comici sublimi, in pieno stile slapstick (intatti il film di Howard Hawks è una icona della slapstick comedy) regalando altre esilaranti scene (la bistecca per 'Baby', la scena in cui Susan cerca di corrompere la guardia per uscire di galera), ma questa del party è assolutamente perfetta per i suoi tempi comici precisi come un orologio svizzero.


Quarto potere (1941) - Charles Foster Kane distrugge la stanza di Susan
Quarto potere è un manuale di regia, ma la scena in cui Charles Foster Kane viene lasciato dalla seconda moglie e scarica la sua rabbia distruggendole  la stanza è la migliore perché oltre alla tecnica, racchiude anche un forte valore emotivo. Il magnate della stampa viene rappresentato un uomo solo, circondato da oggetti nella sua casa mausoleo che non hanno valore, se non il ricordo di una infanzia felice negata. Con le lacrime agli occhi, osservato dalla folla di maggiordomi e cameriere, Charles Foster Kane lascia la stanza. Questa scena è la mia preferita per la sua forte emotività che mi colpì molto quando ero una ragazzina, facendomi scoprire e amare il cinema di Orson Welles. 


 

Come le foglie al vento (1956) - L'amoralità di Marylee
Douglas Sirk fu il maestro del melò, e il suo film più famoso è Lo specchio della vita. Il suo gioiellino però è Come le foglie al vento, dramma ambientato nel Texas dove il magnate del petrolio preferisce il figlioccio al vero figlio (Robert Stack), che non solo deve contendersi la stima del padre, ma anche l'amore della bella Lauren Bacall/Lucy. A mettere zizzania ci pensa Marylee (Dorothy Malone, premiata con l'Oscar per questo ruolo), donna dissoluta che cerca di sedurre Rock Hudson anche se lui ha solo occhi per la Lucy. La scena più bella riguarda proprio Marylee, che danza sfrenata nella stanza, senza accorgersi che il padre sta avendo un attacco di cuore mentre sale le scale. Messa così sembra una scena patetica, ma Sirk riesce a mettere pathos, tensione e ovviamente melodramma usando il montaggio alternato, con i bonghi del disco che sembrano quasi a rappresentare i battiti del cuore impazziti che porteranno il padre verso la tragedia.



La ragazza con la pistola (1968) - Rapimento è!
In realtà la scelta è stata ardua tra questa scena e quella del sogno 'fetusa e bottana sei' dove lei mancò la mira cercando di salvare il suo onore diventando una bottana sotto gli occhi di tutti - ma ogni volta che vedo la comare che apre la finestra urlando 'Assunta, scappate, rapimento è! , e Assunta Patané che si attacca alla cugina chiattona (vero target delle mire amorose di Maccaluso Vi(n)cenzo), a sua volta attaccata al palo per non essere presa, c'è da spanciarsi dal ridere. Non pago, Monicelli carica la scena di un certo 'girl power', dove le donne del paese cercano di salvare la sventurata prossima al disonore con tanto di macchina da cucire lanciata dalla finestra e mazzate alla sgangherata gang di rapitori improvvisati - che si ritrovano con la portiera della macchina staccata dalla signora di turno come ultimo disperato tentativo di salvataggio. La scena è una perfetta satira sociale della cosiddetta 'fuìtina' con successivo matrimonio riparatore per salvare l'onore della sventurata di turno, esagerando con la comicità per mascherare una feroce satira contro alcuni usi e costumi in voga all'epoca.




Harold & Maude (1971) - Mi uccido nel giardino, ma è solo uno scherzo eh!
Ho scoperto Harold & Maude grazie a Tutti pazzi per Mary, dove Mary afferma che questo indie movie degli anni Settanta è il suo film preferito. Harold ama inscenare finti suicidi e andare ai funerali dove incontrerà l'ottuagenaria Maude, instaurando una relazione che farà scoprire la gioia di vivere al perennemente depresso Harold. Tra i vari suicidi, il migliore è quello in cui si da' fuoco in giardino, in modo da scoraggiare la papabile fidanzata che sua madre cerca di appioppargli in ogni modo. Mission accomplished, sottolineata anche dallo sguardo in macchina che Harold fa allo spettatore, con tanto di ghigno accennato, ma bastardo al punto giusto,




Beetlejuice (1989) - Day-O (Banana Boat)
Ho sempre adorato questo film di Tim Burton e quando ero piccola la mia scena preferita era la scena della cena, con Harry Belafonte che canta Day - O (ma capivo eeeo isedeeo ahahah), dove la coppietta di fantasmi interpretati da Alec Baldwin e Geena Davis fanno agitare le chiappe dei fanatici di spiritismo facendoli cantare e ballare (bellissima la coreografia!) come degli idioti, mentre la darkettona Lydia (la mitica Winona Ryder) se la ride di gusto.


Pulp Fiction (1994) - The Bonnie Situation
Quando è Bonnie a fare la spesa, compra solo delle cagate. E niente, nonostante ogni scena di Pulp Fiction sia la 'best scenes ever', la migliore  è quella in cui Tarantino si cuce addosso delle battute al vetriolo ('vedi per caso scritto deposito di 'ne°ri morti???') puntando tutto sul dialogo, arrivando a battere 'Il cammino dell'uomo timorato - Ezechiele 25:17'. La scena è praticamente statica, ma questa è una spettacolare intro che Tarantino scrive per noi (e per sé stesso, facendoci capire quanto è dannatamente bravo nel scrivere le sceneggiature), ma soprattutto per introdurre il mitico personaggio di Mr. Wolf - colui che risolve i problemi - arrivando a picchi di comicità quando Jules (pardon, è Vincent Vega!) concerà l'asciugamano in un maxi assorbente. 



Lost in Traslation  (2002) - Le parole che non sapremo mai
Due anime solitarie si trovano nella caotica Tokyo per poi perdersi nuovamente, Nella folla però ci si può ritrovare, per potersi dire addio, dicendosi qualcosa che noi non sapremo mai, ma che è la cosa più importante per loro. Un modo per lasciarsi sapendo che non si incontreranno mai più, parole preziose che devono essere dette,  perché a volte le cose non dette sono quelle che lasciano rimpianti. Ma non le sapremo mai. Così finisce Lost in Traslation di Sofia Coppola, e poco importa se rimarrà un mistero ciò che sussurra Bill Murray a Scarlett Johansson facendola sorridere, è un finale perfetto così com'è. E mi piace proprio per questo. In giro ci sono articoli che svelano le famose parole, ma perché rovinare la magia di questa scena? E' splenida così com'è. 



Whiplash (2015) - Not quite my tempo
Il ritmo è importante, e anche se sei uno studente al primo anno, devi stare al suo tempo. Altrimenti volano le sedie. Questa è la scena che meglio racchiude il metodo di insegnamento del professor Fletcher (uno strepitoso J. K. Simmons), che fa capire al giovane Andrew che dovrà patire le pene dell'inferno pur di raggiungere la perfezione, perché Non esistono in qualsiasi lingua del mondo due parole più pericolose di "bel lavoro"!


Hanno partecipato al Day:

Bollalmanacco

SOLARIS

Mari's Red Room

Non c'è paragone

A fish-flavoured apple

mercoledì 28 dicembre 2016

GOODBYE: Addio a Carrie Fisher



Che anno tremendo questo 2016. Non solo Dio ci fa la beffa di prendersi George Michael a Natale (ora Last Christmas suonerà tipo Sad Christmas), ma ha deciso di prendersi anche Carrie Fisher. Per dindirindina signor D. aveva solo 60 anni.
Sì, la principessa Leia (Leila per gli amici italiani) ruolo che la fece diventare una icona, personaggio che diventò quasi la sua seconda pelle.
Però lei non amava quel ruolo, e ora tutti la ricordano per essere stata la principessa (e poi generale Organa), e chissà che bel rosario di imprecazioni dall'alto dei cieli che starà recitando dopo aver appreso che tutti i fan del mondo stanno  postando la sua foto come principessa Leia per darle un ultimo saluto. Ma è giusto così, è stata amata e idolatrata per questo ruolo, i fan la vogliono ricordare nei panni della principessa perché è veramente tosta e cool, come dargli torto?
Però Carrie Fisher era altro. 
Carrie Fisher era Lorna, l'amante di Warren Beatty/George in Shampoo, la sua prima apparizione. La principessa Leia doveva ancora  arrivare, ma lei già bucava lo schermo.
E' stata anche una sposa abbandonata da uno dei fratelli Blue ne i Blues Brothers e non l'aveva presa tanto bene, tanto da organizzare machiavellici piani per eliminare Jolie Jack e pure il quasi cognato Elwood.
E' stata Marie,  la migliore amica di Sally Albright in Harry ti presento Sally, che aveva una lista di amanti da far sembrare Samantha Jones una santarellina, mettendo però la testa a posto grazie a un blind date.
Era anche April in Hannah e le sue sorelle, dove è socia in affari con Holly, una delle sorelle Hannah, e cerca di sfondare nel teatro, cantando The Way You Look Tonight durante l'ennesimo provino.
E' stata anche la moglie di Tom Hanks/Ray ne L'erba del vicino, una moglie un po' scettica, che non crede al marito, fissato con i vicini di casa forse pazzi criminali. 
Carrie Fisher però sapeva anche scrivere. 
Meryl Streep è la sua perfetta alter ego nella trasposizione cinematografica di Cartoline dall'inferno, dove racconta il suo passato doloroso fatto di alcool, droga e depressione. Perché se noi la ricordiamo come una principessa forte come l'acciaio, in realtà lei era fragile e con un rapporto madre-figlia conflittuale, appesantito dal fatto che la madre è Debbie Reynolds, famosa star di Hollywood degli anni Sessanta. Carrie nacque praticamente sotto i riflettori di Hollywood, mecca dorata che cercò di schiacciarla più volte, ma lei si creò uno scudo usando la penna come arma affilata, arrivando al picco più alto con Whisful Drinking - diventata anche una piece teatrale da lei stessa interpretata.
Carrie Fisher è stata un'Araba Fenice, risorta dalle sue stesse ceneri. Che forse si materializzeranno nuovamente tra qualche anno, anche perché il generale Organa non ha terminato la sua missione.



giovedì 15 dicembre 2016

FILMOGRAFIA: Halle Berry




NOME: Halle Berry
DATA DI NASCITA: 14/08/1966
LUOGO DI NASCITA: Cleveland, Ohio, Stati
PROFESSIONE: Attrice




ATTRICE:

(2016) Kevin Hart: What Now? - Se stessa
(2014) X-Men - Giorni di un futuro passato - Ororo Munroe/Storm
(2013) Comic movie - Emily
(2013) The Call - Jordan Turner
(2012) Cloud Atlas - Native Woman, Jocasta Ayrs, Luisa Rey, Indian Party Guest, Ovid, Meronym
(2010) Frankie and Alice - Frankie Murdoch
(2007) Noi due sconosciuti - Audrey Burke
(2007) Perfect stranger - Ro
(2006) X Men: conflitto finale - Storm/Ororo Munroe
(2005) Foxy Brown - Foxy Brown
(2005) Robots - Cappy (voce)
(2004) Catwoman - Patience Price/Catwoman
(2003) Gothika - Miranda Grey
(2003) X-Men 2 - Storm/Ororo Munroe
(2002) Die another day - Jinx
(2001) Monster's ball - Leticia Musgrove
(2001) Codice: Swordfish - Ginger
(2000) X-Men - Orono Munroe/Storm
(1999) Introducing Dorothy Dandridge (film tv) - Dorothy Dandridge
(1998) Why Do Fools Fall In Love - Zola Taylor
(1998) Bulworth - Il senatore - Nina
(1998) The Wedding (mini serie) - Shelby Coles
(1997) B.A.P.S. - Nisi
(1996) La moglie di un uomo ricco - Josie Potenza
(1996) Girl 6 - sesso in linea - Se stessa
(1996) In corsa verso il sole - Miss Sandra Beecher
(1996) Decisione critica - Jean
(1995) Solomon & Sheba (film tv) - Nikhaule/Queen Sheba
(1995) Lontano da Isaiah - Khaila Richards
(1994) The Flintstones - Sharon Stones
(1993) Famiglia in fuga - Kathleen Mercer
(1993) The Program - Autumn Haley
(1993) CB4 - Se stessa
(1993) Queen (serie tv) - Queen
(1992) Il principe delle donne - Angela Lewis
(1991) L'ultimo boyscout - Missione sopravvivere - Cory
(1991) Jungle Fever - Vivian
(1991-92) Knots Landing (serie tv) - Debbie Porter
(1989) Living Dolls (serie tv) - Emily Franklin

mercoledì 7 dicembre 2016

RECENSIONE: Chi-Raq





Titolo: Chi-Raq
Id; USA 2015
Cast: Nick Cannon, Teyonah Parris, Angela Bassett, Wesley Snypes, John Cusack.
Sceneggiatura: Spike Lee.
Regia: Spike Lee.
Durata: 127'


Vogliamo la libertà, vogliamo il potere di determinare il destino della nostra comunità nera.
Questo era il primo punto del '10 point plan' redatto da Hey P. Lewis, fondatore del Black Panther Party.
In difesa dell'autodifesa era il cavallo di battaglia delle Pantere nere, uno slogan che arrogava il diritto degli afroamericani di poter girare armati in modo da potersi difendere dal poliziotto bianco e con il grilletto facile.
In difesa dell'autodifesa è un po' il motto di tutti gli americani, che vogliono sentirsi protetti e vogliono avere il diritto di possedere un'arma da fuoco, anche di mettersela sotto al cuscino per fare sonni tranquilli.
Ma che succede quando si eccede nella difesa - sia personale che di 'territorio' - arrivando a un far west, se non a un vero e proprio campo di battaglia, facendo diventare Chicago una zona di guerra - la città natale di Barack Obama - dove la comunità nera ha deciso di vivere in una costante battaglia combattuta a suon di pallottole?
L'America con la industria florida delle armi da fuoco è rea di aver provocato la morte di 2,349 americani in Afghanistan dal 2001 a oggi, aggiungendo 4,441 americani morti in Iraq -  che sono 'noccioline' se sono paragonate con 7,356 americani morti a Chicago negli ultimi 15 anni. 
Dati allarmanti che sembrano essere usciti da uno speciale della CNN o dal seguito di Bowling at Columbine di Micheal Moore, ma in realtà questi dati ce li fornisce il film Chi-Raq, l'ultima invettiva di Spike Lee, che collabora per la prima volta con Amazon Prime, l'antagonista di Netflix.

This is an emergency, This is an emergency

Police sirens, everyday
People dyin', everyday
Mamas cryin', everyday
Fathers tryin', everyday
Tryin' to get my head straight
This the city of Chi-Raq, get your bed made
See death around the corner, boy I dodge him like I owe 'em
I don't talk if I don't know 'em
Niggas plottin' niggas on me...

...Please pray for my city
Too much hate in my city

Too many heartaches in my city
But I got faith in my city
This Chi-Raq and I love that
You can't take it away from my city
Some can't relate to my city
They die everyday in my city...
...And y'all mad cause I don't call it Chicago
But I don't live in no fuckin' Chicago, boy I live in Chi-Raq
Chi-Raq, Chi-Raq, Chi-Raq
Boy I live in Chi-Raq
Schermo nero e le parole che rimbalzano sullo schermo ti danno il primo schiaffo di una realtà quotidiana dove la gente vorrebbe solo alzarsi, andare a scuola, al lavoro, pagare le bollette e magari ritornare a casa intero senza una pallottola vagante che ti trapassa il corpo, strappandoti la vita in un istante - da un fratello afroamericano che uccide un altro fratello afroamericano -  In uno scenario di guerra dove le sirene della polizia suonano ogni giorno, dove la gente muore ogni giorno e le madri piangono e pregano ogni giorno affiché questo strazio finisca.
Chicago non è più Chicago, ma un paese vittima di un perpetuo conflitto come in Iraq. Chicago è diventata una zona di guerra, Chicago è diventata Chi-Raq.
Parole dure che colpiscono al cuore cantate dal rapper del momento, Demetrius 'Chi-Raq' Dupré (Nick Cannon) durante un suo concerto che finisce con una sparatoria. Ordinaria amministrazione. Ma è ora di dire basta alla violenza.
Spike Lee è ancora incazzato e si vede. Spike si incazza e non ne può più, vuole la tregua, vuole la pace. E per averla, scomoda Aristofane e la sua Lisistatra - colei che scioglie gli eserciti - trasformandola in  una 'hip - hopera', dove la prosa teatrale viene sostituita con lo slang e le rime dell'hip-hop, la lirica dei rapper.
La storia viene presentata dal narratore Dolmedes (Samuel L. Jackson) che introduce la battaglia di Lysistrata (Teyonah Parris) per porre fine alla guerra tra gang dei Trojan capitanata appunto da Chi-Raq contro Cyclops (Wesley Snipes) degli Spartan  - un po' come gli Shark e i Jetts di West Side Story in salsa gangsta però - che si sparano a vicenda rivangando i fasti della cultura rap/hip hop e della guerra della West Coast Notorious B.I.G. e Tupack Shakur. 
Finché non ci va di mezzo l'ennesimo innocente, la piccola Patti, figlia di Irene (Jennifer Hudson) che voleva solo tornare a casa da scuola, e invece il suo corpo finisce sull'asfalto in una pozza di sangue.
La morte di Patti e un attentanto alla sua vita e a quella di Chi-Raq scuote  Lysistrata, che aiutata da Miss Helen (Angela Bassett) le fa capire che essere la pupa di Chi-Raq non ha valore, quando può essere paladina della pace capace di riportare l'ordine in 'tha fuckin' Chicago'. Ma come fare? 
A poco servono le parole dell'unico reverendo bianco del quartiere (John Cusack), che parla di giustizia, che denuncia un degrado educativo dove vige la mancanza dell'educazione scolastica  che porta a una brillante carriera in galera, perchè bisogna avere un progetto concreto. 
Lysistatra capisce che ci vuole un piano decisivo, una lotta che stravolge totalmente il concetto di 'fate l'amore e non la guerra'. E decide di fare totalmente l'opposto: no peace, no pussy (detto terra terra, niente pace, niente figa). 
E come la Lisistrata ateniese che prostrava i militari tenendoli a una condizione di celibato forzata, la Lysistrata di Lee comincia a formare il suo squadrone di donne incazzate cercando soprattutto l'alleanza della compagna di Cyclops, ponendo fine alle ostilità in nome della sorellanza e della fine dell'ignoranza. Perché così che si vive, ma è anche così che si muore (all to the bang bang, BANG- BANG) e bisogna preservare le generazioni future da questo clima di costante tensione e violenza, puntando invece sull'educazione e sulle opportunità migliori che la vita può dare a chiunque, anche agli abitanti di Chi-Raq, che ha la possibilità ritornare Chicago, città che comunque sa essere bella nella sua architettura e nei suoi simboli come Michael Jordan.
Il Black Power diventa così il Pussy Power che ha il suo point plan:
I will deny all right of access or entrance
 for every husband,lover or male acqueiatance
 who comes in my direction in erection...
... No peace, no pussy!!!
Il piano porterà all'astinenza forzata che porterà a negarsi a mariti, amanti e conoscenze occasionali lasciandoli in balia della propria disperazione (ed erezione), facendoli arrivare alla tregua e alla fine della violenza.
E come nella commedia di Aristofane, l'emarginazione e la sottomissione femminile viene combattuta proprio con la sua arma migliore, il sesso e il corpo femminile, che diventa un potere nelle mani di Lisistrata, così come nelle mani dell'eroina di Lee diventa la rivendicazione della donna ridotta al cliché 'tette e culo' che imperversa(va) nella cultura hip-hop soprattutto negli anni Novanta, dove la donna si limitava a essere la docile e consenziente pupa del gansta.
Ma per arrivare allo scopo, bisogna arrivare dritto al bersaglio, e cosa c'è di più effettivo che colpire il cuore dell'America, ovvero il suo corpo militare? Inizia così la scalata di questa novella Angela Davis in salsa Blaxploitation, che instaura una vera e propria compagine militare fatta però di pacifismo e cintura di castità, con tanto di piano Hot and Bothered: Lonsome Women +
                                                                               Slow Jaws=
                                                                               Strike Break
                                                                               Equals=
                                                                               Sex Y'all!
Se ti concedi, porrai fine allo sciopero, se invece otterrai l'ugualianza, ci sarà sesso per tutti! Quindi bisogna opporre resistenza e bisogna colpire al cuore dell'America: l'istituzione militare.
Lysistrata colpisce e affonda, beffeggiando il generale King Kong (John Patrick Kelley) denigrandolo in tutta la sua frenesia che fa di lui un esaltato allupato, arrivando a far tremare il sindaco (bianco) della città (D.B. Sweeney), che finisce a sua volta viene sedotto e sbeffeggiato dalla moglie -  come Mirrina fa con Cinesia su ordine di Lisistatra per colpire al cuore degll'esercito.
Lysistrata sferra un attacco anche al governo, colpevole di essere cieco di fronte a tanta violenza e a tanto degrado, puntando sulla gentrificazione delle aree dimenticandosi però della sua gente, dimenticandosi degli afroamericani.
La battaglia di Lisystrata si protrae per quasi 4 mesi, arrivando anche in Giappone, Grecia, Brasile e altri posti del mondo, dove lo slogan No peace, no pussy è un grido di battaglia per porre fine a ogni tipo di violenza, contro la diseguaglianza dei sessi.
Chi-Raq resiste la battaglia, nonostante i suoi amici sono rimasti paralizzati, o finiti senza un rene dopo l'ennesima sparatoria, per poi cedere di fronte al murales dei ragazzi uccisi, giovani ritratti nel giorno del diploma, giovani che avevano un futuro, che come caduti in guerra non avranno un domani, ma che hanno solo potuto lasciare di sé solo una pozza di sangue sull'asfalto da ripulire con una spugna insaponata, e un cadavere da riconoscere all'obitorio.
E rispettando la commedia di Aristofane fino in fondo, si arriva allo scontro finale tra Chi-Raq e Lisystrata e alla sospirata tregua, con un progetto di speranza forse un po' utopistico, ma che secondo Spike l'incazzato potrebbe essere l'unico modo di salvare la nuova generazione dalla rassegnazione e da una vita fatta di droga, armi e galera.
Chi-Raq non è un film perfetto, perché Spike Lee è ambizioso come sempre, e cerca di portare il suo film su diversi livelli - una satira innanzitutto, ma anche un musical, un'opera teatrale, un dramma e una commedia, che purtroppo funzionano meglio da soli che nel loro complesso. 
Il problema di fondo del film è che vuole essere principlamente una satira, ma Lee non vuole rinunciare al suo aspro tono di denuncia sociale, mancando di totale equilibrio tra i generi, come se non volesse offendere nessuno della sua comunità che vive realmente il dramma delle gang, mentre non si risparmia nel mettere alla berlina la politica e il corpo militare statunitense, cercando di aggiustare il tiro con un finale edificante che vorrebbe essere un messaggio di speranza per la sua comunità.
Il punto di forza del film è ovviamente Lysistrata, che sembra riportare i fasti della mitica Coffy di Pam Grier un po' guerriera, un po' santa e un po' peccatrice. 
Il punto debole invece è Chi-Raq che sembra un Tupac risorto come un'Araba Fenice, con un passato tormentato che si tramuta nel suo presente fatto di stessi errori, che rimane stritolato da il suo ruolo di puro gangsta (anche se il cantante Nick Cannon da una prova attoriale notevole,così come il resto del cast - anche se John Cusack all'inzio sembra essere spaesato per poi riprendersi nella scena del sermone), così come un Wesley Snipes redivivo, ma macchiettistico -  come se volesse renderli deboli di fronte alla forza di Lisystrata, rendendoli invece solo dei personaggi inconsistenti.
Chi-Raq nonostante tutto, non è un film brutto. Anzi, preso a 'capitoli' distinti tra loto, riesce a colpire al cuore nei momenti drammatici (anche solo con la canzone iniziale - Pray 4 My City), riesce a far ridere nei momenti di farsa,  così come funziona nei momenti musical, d'altronde si parla di gansta rap culture, no?
Chi-Raq poteva essere una satira più corrosiva e irriverente e parecchio cattiva, ma riesce comunque a essre un sonoro e urlato 'vaffa' a una situazione sempre più intollerante, è un sogno di un'America non più schiava delle armi.
Sogno che rimarrà tale, perché con il nuovo presidente in arrivo, il diritto di autodifesa sarà più prepotente che mai.

Voto: 7

sabato 3 dicembre 2016

FILMOGRAFIA: Marco Bellocchio




NOME:
Marco Bellocchio
DATA DI NASCITA: 09/11/1939
LUOGO DI NASCITA: Piacenza, Italia
PROFESSIONE: Regista, Sceneggiatore, Attore





REGISTA:
(2016) Fai bei sogni
(2015) Sangue del mio sangue
(2015) Rigoletto a Mantova
(2012) Bella addormentata
(2010) Sorelle mai
(2009) Vincere
(2006) Sorelle
(2006) Il regista di matrimoni
(2003) Buongiorno notte
(2002) A un Millimetro dal Cuore
(2002) ... addio del passato... (film tv)
(2002) L'ora di religione - Il sorriso di mia madre
(2001) Un altro mondo è possibile
(1999) La balia
(1998) La religione della storia
(1997) Il princioe di Homburg
(1995) Sogni infranti
(1994) Il sogno della farfalla
(1990) La condanna
(1988) La visione del Sabba
(1986) Il diavolo in corpo
(1984) Enrico IV
(1982) Gli occhi, la bocca
(1980) Vacanze in Val Trebbia
(1979) Salto nel vuoto
(1978) La macchina cinema (film tv)
(1977) Il gabbiano (film tv)
(1976) Marcia trionfale
(1975) Matti da slegare
(1973) Sbatti il mostro in prima pagina
(1972) Nel nome del padre
(1969) Amore e rabbia
(1967) La Cina è vicina
(1965) La colpa e la pena
(1965) I pugni in tasca
(1962) Ginepro fatto uomo

SCENEGGIATORE:
(2003) Radio West
(2003) Buongiorno notte
(2002) ... addio del passato... (film tv)
(2002) L'ora di religione - Il sorriso di mia madre
(1999) La balia
(1997) Il princioe di Homburg
(1990) La condanna
(1988) La visione del Sabba
(1986) Il diavolo in corpo
(1984) Enrico IV
(1982) Gli occhi, la bocca
(1979) Salto nel vuoto
(1978) La macchina cinema (film tv)
(1977) Il gabbiano (film tv)
(1976) Marcia trionfale
(1971) Nel nome del padre
(1969) Amore e rabbia
(1967) La Cina è vicina
(1965) I pugni in tasca
(1962) Ginepro fatto uomo

PRODUTTORE:
(2003) Buongiorno notte
(2002) ... addio del passato... (film tv)
(2002) L'ora di religione - Il sorriso di mia madre

ATTORE:
(2013) Tutte le storie di Piera - Se stesso
(1975) Salò o le 120 giornate di Sodoma
(1973) Sbatti il mostro in prima pagina
(1966) Francesco d'Assisi

giovedì 1 dicembre 2016

IL CIRCOLO DI CUCITO: Cicogna in arrivo per Bradley Cooper?



Bradely Cooper diventerà papà. La star della trilogia di Hangover e American Sniper è insieme aIrina Shayk, modella di Victoria's Secret.
Alla sfilata di Parigi che si è svolta ieri, la modella russa più coperta del solito (Victoria's Secret è un famoso brand di biancheria intima), e rumours dicono che sarebbe alla fine del terzo mese di gravidanza.
Ex di Cristiano Ronaldo, la modella ha conosciuto Cooper l'anno scorso (si era appena lasciato con un'altra modella, Suki Wharehouse), e da allora sono coppia fissa.
Ma si sa, il mondo del gossip è sempre una sorpresa e i giornalisti che lavorano nel settore sono così romantici da affibiare gravidanze sospette appena vedono un pochino di pancia arrotondata (Jen, tu ne sai qualcosa, vero?), o sanno addirittura indovinare il sesso del nascituro ancor prima di una prima ecografia. Per ora i due non si sono sbilanciati, neanche con un no comment.
Pargolo o meno in arrivo, Bradley Cooper sta vivendo un periodo d'oro dal punto di vista amoroso ballerino e sembra aver trovato una stabilità affettiva con la modella russa (è stato sposato con l'attrice Jennifer Esposito nel 2006, ma il matrimonio è naufragato un anno dopo).
Anche dal punto di vista cinematografico non se la sta passando male, affermandosi anche nella produzione con il recente War Dogs, interpretato da Jonah Hill e Miles Teller.
Se la notizia è vera, la si saprà solo tra qualche mese, quando un trench non sarà più sufficiente per coprire un pancino sospetto.