lunedì 30 aprile 2018

RECENSIONE: Larry Flint - Oltre lo scandalo





Titolo: Larry Flint - Oltre lo scandalo
Titolo originale: The People Vs. Larry Flynt.
Cast: Woody Harrelson, Courtney Love, Edward Norton, James Cromwell.
Sceneggiatura: Scott Alexander, Larry Karaszewski.
Regia: Milos Forman.

Durata: 129’Gli anni Sessanta e Settanta furono gli anni del “flower power”, degli Hippies, “dell’utero è mio e me lo gestisco io”, della liberazione sessuale e dell’uso delle droghe leggere. Ma furono anche i ruggenti anni del porno grazie a Larry Claxton Flynt (Woody Harrelson), eccentrico imprenditore e self made man americano.
Nato povero ma con un forte senso degli affari fin da ragazzino, Larry parte in sordina con un locale esclusivo per uomini e nel 1973 per far fronte alla depressione economica dovuta al crisi petrolifera in America, decide di sdoganare la sessualità femminile su carta, ovvero con una newsletter che ben presto diventerà Hustler, l’antagonista di Playboy, la celebre rivista con le sue conigliette.
Se Hugh Hefner il creatore di Playboy giocava (e gioca ancora oggi) con uno stile da pin up includendo comunque articoli di attualità tipo “come fare un perfetto Martini”, Flynt sbatte direttamente il sesso in prima pagina. Ed è un successo. Ma anche uno scandalo.
L’unica colpa che ha Larry Flynt è il pessimo gusto, ma la sua ideologia di fondo si basa sulla libertà di pensiero, facendo del Primo emendamento il suo credo. 
Il Primo emendamento della Costituzione Americana recita:
"Il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e stampa; il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti."
Libertà che nella mente eccentrica e anticonformista di Flynt si tramuta in una liberazione del sesso, contemplando la figura femminile in maniera “nuda e cruda” come qualcosa di normale e ovvio.
Perché non mostrare il sesso femminile quando il corpo della donna è stato creato da Dio, comprese le sue parti intime? Questo si chiede il picaresco Flynt. E c’è un non so che di ingenuo e naif nel suo ragionamento, come dargli torto?
Eva prima del peccato originale non indossava vestiti. Dio l’ha creata senza. E’ dopo il peccato originale che Eva cominciò a provare vergogna e a sentire la necessità di coprirsi. E tale vergogna è rimasta nella società dei benpensanti e dei puritani, che vedono il lavoro di Larry Flynt oltraggioso non tanto per la strumentalizzazione del corpo femminile, ma nella rappresentazione esplicita della sessualità della donna.
E qui inizia la crociata del popolo americano contro Larry Flynt, incarnato dal politico Charles Keating (James Cromwell), che deve assolutamente prevenire la distruzione dell’anima degli Stati Uniti d’America. E comincia il waltzer dei processi per oscenità. In soccorso di Larry arriva l’avvocato Alan Isaacman (Edward Norton), avvocato specializzato in diritti civili. E Larry Flint difende il suo operato seguendo il Primo emendamento della Costituzione, come un fedele che segue ciecamente il decalogo dei Comandamenti, derogandosi il sacro santo diritto di esprimere ciò che pensa. Anche se è oltraggioso e disgustoso per l'opinione pubblica. 
E come i libelli francesi dell’Ottocento che sbeffeggiavano la chiesa, la monarchia e la verginità delle fanciulle, Larry Flynt sbeffeggia Santa Claus, l’uomo di latta del mago di Oz e soprattutto i predicatori di Dio.
Larry Flynt non vuole corrompere nessuno, ognuno è libero di leggere la rivista che vuole. Se non ti piace Hustler, non leggerlo. Ma la sua crociata contro la censura gli causa processi e detenzione in carcere. 
Se una foto che ritrae un omicidio viene pubblicata in una rivista di cronaca, ritraendo comunque un’azione illegale, non viene ritenuta tale e anzi viene anche premiata con il Pulitzer, perché lo diventa quando l’immagine è di una donna nuda?
Perché il sesso, in quanto tale (e non nel contesto), non è illegale, ma lo diventa se viene esposto? Tutti vogliono fare sesso, che male c’è nel rappresentarlo?
Perché il sesso è qualcosa di sporco, quando invece la violenza della guerra viene vista con un’aurea di eroismo? 
I politici bigotti vedono la rappresentazione del materiale che contiene immagini sessualmente esplicite come elemento di corruzione per i giovani americani, mentre spinge i giovani ad arruolarsi (siamo pur sempre nella guerra del Vietnam). E Flynt si chiede: è più osceno il sesso, o la guerra?
E il film di Milos Forman si concentra soprattutto sulla battaglia di Larry Flint contro il sistema bigotto che si nasconde sotto l’ala del perbenismo. Ed è qui che Forman focalizza la prima parte del film sulla battaglia di Flynt in nome della libertà di espressione, facendo leva sulla contradditorietà della società americana.
Milos Forman rappresenta Larry Flynt come il condottiero fiero, iconoclasta, anticonformista che non disprezza (inizialmente) il sistema, ma sbeffeggia le falle del sistema giuridico stesso.
E come un biopic che si rispetta, non manca la parte sulla vita sregolata dell’editore degli scandali, tra feste, un intenso ménage familiare con la moglie Althea (Courtney Love) e la sua conversione religiosa che confluisce sul suo lavoro al limite del grottesco, e man mano aumenta la drammaticità con l’attentato che Flynt e il suo avvocato subiscono per mano di un pazzo, che porterà l’editore in una parabola esistenziale buia e rabbiosa, rendendo ancora più aspra la sua battaglia contro il sistema, e contro il dolore della sua menomazione fisica.
Passano gli anni Settanta, si affaccia la minaccia dell’AIDS, e gli anni dell’ospedale giudiziario, ma l’indomito Larry condurrà la sua ultima battaglia in nome della libertà di espressione.
Larry Flynt- Oltre lo scandalo è una travolgente (per come si susseguono velocemente gli eventi, per via anche della ricchezza che un soggetto come Flynt rappresenta) parabola della lotta per far valere il primo emendamento in un paese che, nonostante abbia vissuto un periodo di “sex, drug, and rock’n’roll” nell’epoca d’oro dei 70’s, aveva ancora una patina di puritanesimo ipocrita difficile da eliminare.
E se la prima parte del film è più irriverente, Milos Forman riesce comunque a rappresentare un materiale scabroso come la pornografia senza scadere nella volgarità, anche perché si focalizza sulla filosofia e sul credo di Larry Flynt piuttosto che su ciò che Flynt ha creato.
Forman guida con mano sicura un cast eccellente a cominciare da Woody Harrelson, che riesce a incarnare lo stile beffardo dell’editore, a Edward Norton, all’epoca un attore esordiente ma già promettente; ma a sorpresa la migliore è l’outsider Courtney Love, la rocker delle Hole che esordisce al cinema per la prima volta e riesce a rappresentare con bravura i demoni di Althea, demoni che la cantante stessa ha dovuto combattere per anni.
Larry Flynt – Oltre lo scandalo, può piacere o no. Non siete tenuti a vederlo se non siete interessati. È  pur sempre un paese libero.
Voto: 7,5

domenica 15 aprile 2018

GOODBYE: Addio a Milos Forman e Vittorio Taviani





“Because if you lived, as I did, several years under Nazi totalitarianism, and then 20 years in communist totalitarianism, you would certainly realize how precious freedom is, and how easy it is to lose your freedom.”
Milos Forman (1932 - 2018)





Queste cose potevano succedere quarant'anni fa. Sarebbe stato meglio. Sì... Con tutti i denti sarebbe stato meglio davvero, eh... 
(La notte di San Lorenzo)

Vittorio Taviani (1929  - 2018)